capitolo 45;

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payton's pov

Sentì un movimento dall'altra parte del letto, subito dopo seguito dalla sua voce.
<Kio ne possiamo parlare dopo? Payton sta dormendo> sussurrò Charlotte.
<no ne parliamo adesso, e non mi importa se lui dorme> disse, quello che ho capito essere Kio.
<allora andiamo fuori>
Sentì i passi allontanarsi, poi la porta si chiuse.

Aprì gli occhi e mi sedetti sul letto, vedendo come pensavo l'altro lato vuoto.
Questa notte sono rimasto a dormire insieme a Charlotte, l'ho abbracciata e le ho accarezzato i capelli come non facevo da tanto e sono stato il ragazzo più felice al mondo probabilmente.

Sentivo Kio e Charlotte discutere abbastanza animatamente fuori dalla stanza e, per quanto volessi alzarmi per controllare la situazione, decisi di rimanere qui: d'altronde non è affar mio la loro "relazione".
Dio quanto mi dà fastidio pensare a loro due come coppia.

Tornai a sdraiarmi sul fianco stringendo leggermente il cuscino sotto alla mia testa, che aveva il profumo di Charlotte.

Dopo poco più di un minuto sentì la porta aprirsi e Charlotte avvicinarsi così chiusi gli occhi e feci finta di dormire.

Sentì un peso sull'altra parte del letto, segno che Charlotte era tornata, e subito dopo la sentì mettersi sotto alle coperte; si fece spazio fra le mie braccia e appoggiò la testa sul mio petto così io le strinsi il busto sorridendo.

Poi però la sentì singhiozzare così aprì immediatamente gli occhi; le accarezzai i capelli e allontanai leggermente la faccia per poterla guardare.
<che succede piccola?>
Lei mi guardò, rimanendo sorpresa nel vedermi sveglio probabilmente.
<scusami Pay, non volevo svegliarti> rimise la testa sulla mia spalla, facendo cadere una lacrima sulla mia felpa.
<non è un problema> dissi <ma perchè stai piangendo?>
Lei stette in silenzio per qualche secondo, poi avvolse un braccio intorno al mio busto stringendomi ancora di più a sé.

<Kio si è arrabbiato> sussurrò.
Sgranai gli occhi e mi tirai leggermente su con la schiena.
<e mi ha detto che si stava sentendo con altre due ragazze e che non gli cambiava niente la mia presenza o no> aggiunse.
Le strinsi la testa sul mio collo, continuando ad abbracciarla e darle baci sulla fronte.
<te l'avevo detto che è un coglione e che non era alla tua altezza>
Lei ridacchiò, stringendosi a me e tirando ancora un po' più su la coperta.

<eri meglio tu> sussurrò <tu mi rendevi tanto felice e nessun altro riesce a farlo..mi manca sentire quella sensazione>
In quel momento non potevano esserci parole migliori di quelle: mi ha dato la conferma che ho fatto bene a tornare perché so che sono maturato ed ora sarei in grado di gestire un'altra relazione con lei.
Tuttavia non risposi, mi limitai ad accarezzarle la testa appoggiandoci la mia sopra.

<sai quella sera, alla festa per la tua canzone?>
domandò lei, facendo dei segni sulla mia felpa.
Io feci un piccolo 'mh' per farla continuare.
<mi ricordo ancora quello che mi avevi detto, e anche quello che ti avevo chiesto> disse, poi si sedette guardandomi negli occhi <avevi detto che litigavamo sempre quando parlavamo della nostra relazione e che almeno come amici non lo facevamo ma poi mi hai baciata e io non sono riuscita a smettere di pensarci..e sono passati sei mesi>
Io appoggiai una mano sul suo ginocchio, accarezzandolo con il pollice.
<sei mesi sono tanti> sussurrai, deviando il discorso senza guardarla.
<sì sono tanti sei mesi Payton ma non era questa la mia domanda>

Io la guardai restando in silenzio, anche se so che sta aspettando una mia risposta.
<fantastico, non è cambiato nulla> sbuffò e si alzò dal letto, andando verso alla porta.
<okay, vuoi sapere quello penso?> chiesi guardandola e forse cogliendola di sorpresa.
<sì Payton, lo voglio sapere> sussurrò lei, con gli occhi leggermente lucidi.
<okay, ascoltami> le andai vicino guardandola negli occhi <non mi interessa quanto litighiamo perché io ti amerò per sempre, tu mi rendi tanto felice e non posso più immaginare di stare senza il tuo amore e senza di te, io voglio stare con te per tutta la mia vita anche se può sembrare stupido o esagerato ma è la verità e ti sto chiedendo di perdonarmi per tutto perché sto provando a dimostrarti tutto ciò ma sembra che non sia mai abbastanza>
Ora anch'io avevo gli occhi lucidi, mi ero tenuto dentro queste cose per tanto tempo, forse troppo.
<ti amo tantissimo cazzo e da ora in poi ti prometto che sarò migliore nei confronti, nelle discussioni, nell'amarti..sarò semplicemente un migliore ragazzo, sarò quello che una ragazza come te merita perché ti amo, non ho mai smesso di farlo e non credo che lo potrei mai fare>
Presi un bel respiro quando finì di parlare, dato che ho detto tutto d'un fiato senza lasciare nemmeno una minima opportunità a Charlotte di intervenire; ma forse era questo il mio obbiettivo, farle sapere tutto quello che non le avevo ancora detto ma che meritava di sentirsi dire.

<lo prometti davvero?> chiese quasi in un sussurro <prometti che non mi deluderai più, che non ci saranno più segreti fra di noi e che non mi lascerai più andare o che non mi allontanerai da te? Lo prometti?>
Io sorrisi e le presi il viso fra le mani, guardandola negli occhi come avevo fatto poche altre volte.
<te lo prometto Charlotte, non mi scapperai mai più>
Anche lei sorrise, appoggiando leggermente la sua guancia sulla mia mano.
<è una minaccia?> domandò, ridendo leggermente.
<un avvertimento> precisai.

La strinsi forte a me e lei ricambiò, dandomi uno degli abbracci migliori che abbia mai ricevuto in vita mia.
<mi sei mancata> sussurrai, appoggiando la testa sopra alla sua.
<anche tu Payton..anche tu> disse stringendosi ancora di più a me.

Alzò la testa lasciando il mento appoggiato al mio petto, io la guardai e poi feci attaccare le nostre labbra, sentendo dopo così tanti mesi quella sensazione di felicità pura che solamente Charlotte poteva darmi.

Mi staccai a malincuore quando bussarono alla porta; rimanemmo abbastanza vicini, ma non tanto quanto lo eravamo prima ovviamente.
<Cha noi stiamo- >
Jaden si stoppò quando mi vide, e specialmente quando notò la nostra vicinanza.
<hey Jay> sorrise lei, appoggiando la testa sulla mia spalla.
<hey> disse lui ancora confuso <e ciao anche a te>
Sorrisi e lui tornò a guardare Charlotte.
<beh a questo punto siete invitati entrambi> disse <andiamo a fare colazione fuori, venite?>
<vuoi andare?> chiesi a Charlotte, voltandomi verso di lei.
Lei annuì così accettammo la proposta di Jaden, che ci lasciò di nuovo soli.

<ho una sorpresa per te sai?> dissi guardandola negli occhi.
<ah si?> sorrise, stringendosi di nuovo a me.
Io annuì e le lasciai un bacio sulla fronte, poi entrambi ci cambiammo per uscire.

...
<dovete dirci qualcosa?> chiese Addison, notando l'evidente vicinanza fra me e Charlotte.
Lei rise guardandomi ed anch'io sorrise.
<no, nulla> ironizzò Charlotte.

Io e lei salimmo di nuovo sulla mia auto per tornare a casa mentre gli altri lo fecero con le loro subito dietro di noi.
Ora è il momento di lanciare una piccola bomba direi.
<ti ricordi quel mappamondo che mi avevi regalato a Natale?> domandai.
<certo> rispose lei, girandosi verso di me.
<prima di venire qui l'ho girato>
Lei si voltò totalmente verso di me e con la coda dell'occhio la vidi fare un sorriso enorme.
<puoi prendere lo zaino? C'è una cosa dentro> sorrisi, indicandole con la testa lo zaino che è appoggiato sui sedili nel retro.
Lei lo prese velocemente, lo aprì e tirò subito fuori la busta.
<aprila> sorrisi e anche lei lo fece.
Tirò fuori i biglietti ma stette in silenzio, così decisi di intervenire.
<è uscita Londra> dissi <sono due biglietti sola andata, decideremo poi quando tornare..se vuoi venire con me ovviamente>
<e me lo chiedi?!> esclamò lei <sì sì sì!>
Mi saltò letteralmente addosso abbracciandomi, io risi e le avvolsi un braccio intorno alla vita tenendo l'altro sul volante.

<allora si va a Londra!> esclamai.
Lei sorrise, mi diede un bacio sulla guancia e poi tornò al suo posto, accese la radio al massimo e passammo il tragitto divertendoci molto proprio come abbiamo sempre fatto.

lettera d'amore | payton moormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora