ˢⁿᵘᶠᶠ ~ ᴿʸᵒᵐᵉⁿ ˢᵘᵏᵘⁿᵃ

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Però io, la maledizione soprannominata "Nora", non potevo arrendermi così, che fine avrei fatto senza qualcuno che potesse tramandare le mie gesta? Niente, sarei finita nel dimenticatoio come quei piccoli scarti di maledizioni di quarto o quinto livello. Non potevo permetterlo. Mi rimaneva da fare soltanto un'ultima cosa: Lasciare che nei secoli si fosse parlato di Nora, come quella che era riuscita, se anche per un secondo, ad imprigionare Sukuna dentro ad un dominio.

Mi rialzai in piedi, presi una posizione retta, piegai le mie dita ed evocai l'estensione del mio dominio. Intorno a noi, una bolla scura iniziò ad inghiottirci completamente, portandoci in quello che era Mizuchi, il mio domino. Uno stagno scuro, con un cielo limpido a far luce, in cui, dentro a quel tetro specchio d'acqua si nascondeva appunto Mizuchi, il mio drago senza corna che rappresentava la mia katana.

Avevo pochi minuti prima che Sukuna potesse intromettersi nel mio dominio. Si, perchè chi aveva il dominio più forte, batteva di diritto quello con il dominio più debole, come uno stupido gioco di carte. Ordinai a Mizuchi senza mezzi termini, di attaccare il ragazzino dai capelli rosa, ma non appena il mio drago si scagliò verso la direzione del ragazzo, uscendo dallo stagno in tutta la sua imponenza, davanti ai miei occhi avevo Sukuna.

Mi stava guardando con un ghigno sorpreso, quasi come se non si aspettasse di vedermi spaventata. Infondo come potevo non spaventarmi? Avevo appena scagliato un drago d'acqua contro di lui, e lui, era davanti a me. Non riuscivo quasi a respirare, quando, vidi Mizuchi tornare indietro, conscio del fatto che nella direzione in cui era andato, ormai non v'era più nessuno. Il Re delle maledizioni però sembrò volermi dare una lezione importante, puntando due dita dietro la sua schiena, tagliando a metà il mio drago dalle sfumature celesti.

Ecco, di nuovo la morte mi si ripresentò davanti, sta volta senza mezzi termini, era pronta a prendermi e a portarmi via. Tuttavia sarei potuta andare senza nessun rimpianto, ero riuscita a tenere Sukuna dentro al mio domino almeno per un minuto buono. Potevo andarmene contenta, però anche la morte in quel momento tremò davanti all'imponenza di Sukuna.

Si perchè appagato dalla mia dimostrazione della forza che risiedeva in me, mi guardò contento e mi propose un vincolo, al quale, chiaramente non sarei potuta tirarmi indietro.

Ne ascoltai le condizioni, infondo mi sarebbe bastato dire semplicemente di no per meritarmi una morte rapida e indolore, era comunque dentro il mio domino, gli sarebbero bastate due dita per uccidermi senza troppi sforzi.

Sukuna:" Vedo che sei diversa dalle altre maledizioni, ma tu hai qualcosa di mio, e a me non piace condividere le mie cose, ma questa è una situazione alquanto diversa: Se il ragazzino qui si mangiasse tutte le mie dita, potrei essere fatto a pezzi per la seconda volta se non riuscissi a scambiarmi in tempo con lui, ma se riuscissi a trovare un corpo abbastanza forte da controllare, mi servirebbe quel dito. Quindi ti propongo un vincolo: dovrai combattere al mio fianco, se lo farai, quando avrò bisogno del mio dito, me lo prenderò senza ucciderti. Se non accetti, me lo prenderò adesso, ma non ti lascerò il privilegio di vivere."

Non mi lasciai scappare l'occasione. Avrei potuto stare al fianco del Re delle maledizioni, forse, avrebbero potuto cambiarmi nuovamente nome, chi lo sa, forse da Nora, sarei potuta diventare altro, ma quello che più mi importava era che si parlasse di me, più mi sarei fatta conoscere, più sarei stata forte e "immortale". Volevo che Nora si conoscesse per le sue gesta, non per la morte più stupida mai successa ad una maledizione.

E fu così che iniziò, più o meno la nostra storia. Ogni giorno fianco a fianco, imparai a conoscere il Re e il suo contenitore, un ragazzo di troppi sani principi e buone intenzioni, pieno di inutili sentimenti e premura verso gli umani che lo circondavano. D'altra parte, loro iniziarono a conoscere me, poco a poco, smisero di chiamarmi Nora, usando il mio vero nome, (T/N), che a quanto pare, solo loro conoscevano. Non saprei dire chi mi avesse affibbiato il nome Nora, ma me l'avevano dato e io, me l'ero tenuta.

Jujutsu Kaisen - One shot.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora