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Holly's POV

"Hey" borbottai passandogli un piatto. Spencer si era alzato da pochi minuti. Io ero già sveglia da mezz'ora cucinandogli del cibo, la sua faccia era intontita. "Buongiorno" borbottò in una risposta quasi inaudibile, da persona mattiniera quale fosse, Spencer aveva bisogno di qualche minuto. Sorrise appena gli diedi una grande tazza di caffè e dello zucchero.

"Da quanto sei sveglia?" Mi chiese finalmente sveglio. Mangiai un boccone della mia macedonia prima di guardarlo. Sapevo che lui ricordasse che facevo sempre i montecristo* in accademia, ma non disse nulla.

"Mezz'ora forse" Risposi facendo un sorso del mio caffè. "Come hai dormito?" gli chiesi e lui alzò lo sguardo dalla sua intera colazione versando una montagna di zucchero nella sua tazza.

"Bene, ancora non mi va giù che tu abbia dormito sul divano". Gemette, gli sorrisi. Poi sembrò che una lampadina gli si accese sulla testa come nei film. "Dovremmo andare a fare shopping!". Di solito mi trascinava nelle librerie due volte a settimana. Guardai il suo appartamento, era pieno di mensole. Centinaia di libri ricoprivano le sue pareti.

"Non hai abbastanza libri Spence?" gli domandai con una piccola risata, lui non sembrò divertito. Continuai a ridere mentre cercava di non fare lo stesso. Sembrava che stesse ridendo perchè ridevo io ma allo stesso tempo sembrava leggermente offeso che gli avessi chiesto se avesse abbastanza libri.

"No, no si hanno mai abbastanza libri". Mi disse alzandosi in piedi e prendendo i nostri piatti ormai vuoti. Gli sorrisi mentre spingevo il mio corpo dal  bancone. "Quanto ti ci vuole a preparati?". E' vero che ci mettevo tempo a prepararmi ma non così tanto. Alzai le spalle. 

"Non lo so. Non devi lavorare?". Gli chiesi e lui scosse la testa. lo guardai in modo confuso. "Sarò pronta in qualche minuto". Gli dissi strofinandogli le spalle, mi rivolse un piccolo sorriso quando entrai nel bagno con qualche vestito.

Quando finii legai i miei capelli in una crocchia e spinsi i miei occhiali sul ponte del mio naso. Poi mi morsi il labbro mentre aggiustai i miei capelli finchè non andassero bene. 

"Holl?". Sentii il mio cuore fare un salto quando Spencer parlò, non aveva usato il mio nome completo. Mi aveva chiamata Holl. Quanto sono stata qua dentro? "Tutto bene?" mi chiese Spencer e io aprii la porta per vederlo. Sembrava sorpreso. Gli sorrisi.

"Andiamo" gli dissi sorpassandolo. "Spence?" gli chiesi e lui annuì. Spencer prese una giacca prima di piazzare una mano sul muro alle mie spalle, conducendomi fuori l'appartamento.

**

"Trovato qualcosa?" alzai lo sguardo per vedere la testa di Spencer sbucare dall'altro lato della libreria. Annuii e gli mostrai la piccola pila di libri tra le mani. 

"Si, un paio" mormorai e poi trovai un libro che mi interessava. "Spence non lavori con questo tipo?" gli chiesi mostrandogli l'autore del libro David Rossi. Un piccolo sorriso apparve sul suo viso e io gli passai il libro. Il suo volto esprimeva sorpresa e divertimento, non stupore. "Rossi si divertirà un mondo". Mi spiegò. Sorrisi mettendo il libro sulla mia pila. "Davvero?" mi chiese, io annuii con un piccolo ghigno. Mi piacciono i crime e aver scoperto che Spence lavorava con uno dei fondatori del BAU mi ha stupita ma non mi sono mai trovata a leggere i suoi libri. 

"Non mi sono mai trovata a leggere i suoi libri" gli dissi. Lui alzò le sopracciglia. "Okay si lo so che abbiamo scritto un saggio su di lui in accademia ma ricordo di non essere stata una grande fan dei suoi rapporti, lo sai" gli dissi spingendogli la spalla perchè era davanti a me. 

"Lo so ma almeno io-" fu interrotto dalla suoneria del suo telefono, era una suoneria semplice che non mi applicai a riconoscere. "Dr. Reid" disse e guardai la sua faccia si era abbassato mentre parlava con qualcuno al telefono. "Si, um- si grazie Garcia". Spencer borbottò e poi riagganciò guardandomi in modo triste.

"Lavoro?" gli chiesi con uno sguardo triste. Spence annuì prendendo i libri dalle mie braccia per poi avviarsi ala cassa. 

"Mi spiace Holl, non so per quanto starò via" mi disse per poi raggiungere la mia mano e stringerla. "Tieni le tue chiavi, mi spiace" borbottò e io scossi la testa. 

"E' il tuo lavoro Spence, non scusarti. Starò bene" insistetti e lui annuì. "Riportami solo a casa e starò bene" scherzai e lui fece un sorrisino.


*montecristo sono un tipo di toast.

sollecita | Spencer Reid (traduzione italiana)Where stories live. Discover now