Cocci di vetro

Il ritorno dell'assassino

Caro Diario,

ormai è mattino inoltrato. Il sole risplende, alto nel cielo, e io sono qui, seduto alla scrivania, per aggiornarti su tutto quello che succede. Ebbene, sono qui per dirti che questa notte c'è stato un altro omicidio. Nella tranquillità della notte, con il vento freddo che si inoltrava dentro la mia finestra graffiandomi il viso, l'assassino è tornato per la sua prossima preda. La signorina Evelyn. Un urlo gelido ha squarciato il silenzio, rimbombando di casa in casa terrorizzando i cittadini che si sono immediatamente riversati in strada per vedere che cosa stesse succedendo. Appena uscito, ho seguito la folla che si dirigeva verso la casa degli O'Brien e sono salito su per le scale di corsa, sbattendo la porta socchiusa, forzata dall'assassino. Giunto al piano di sopra ho assistito, purtroppo, all'agonia della giovane che, dolorante, gemeva e si lamentava nel letto terrorizzata. Sono corso da lei, cercando di rassicurarla e di aiutarla a far rientrare l'emorragia, ma la donna continuava a sanguinare, ansimando. " Luui, è-è.... tornerà...presto..." ha detto, biascicando con voce spezzata prima di spirare.

Ho assistito al dolore e alla sofferenza degli amici più stretti che, l'uno dopo l'altro, stavano perdendo le persone a loro più care. Tra i gemiti di dolore, i pianti, i sospiri e le preghiere, ho passato il resto della notte ad esaminare la stanza. Dovevo immaginarlo: nessuna arma. Niente. Nemmeno un solo minuscolo indizio se non... qualcosa di veramente inaspettato. Ho finalmente scoperto l'utilità dei cocci di vetro. Sono una sorta di firma. Un'inquietante e, devo dire, francamente originale firma dell'assassino. Perciò da oggi l'assassino verrà chiamato "Cocci di Vetro".  Stavo ancora riflettendo sulle ultime parole di Evelyn: tornerà. Che cosa intendeva con quel tornerà? Insomma, ormai la famiglia O'Brien è tutta fuori gioco, non capisco perché dovrebbe tornare. A meno che non sia un assassino seriale... 

Ad un certo punto, mentre ero assorto nei miei pensieri e nelle mie esaminazioni, qualcuno ha fatto irruzione nella stanza. "Tu! Tu! Spregevole, dannato! Che la disgrazia e il dolore si abbattano su di te!" urlava la donna anonima, con la voce rotta dal pianto. Qualche istante prima che mi saltasse addosso, è stata prontamente braccata da Smith, che l'ha tranquillizzata portandola fuori dalla stanza. Io, rimasto freddo e impassibile, la fissavo con fare piuttosto indignato. "Sarebbe ancora viva! Sarebbe ancora qui! Lei lo sapeva che sarebbe tornato, lo sapeva, ma tu negavi tutto e invece di garantirle protezione l'hai ignorata! Lurido verme! Sarebbe ancora viva, è morta anche grazie a te, codardo!" urlava e si dimenava. "Meglio tenerla alla larga"  ha detto Evan, mentre portava via la signora che si arrese e con riluttanza smise di dimenarsi. Dopo una manciata di secondi, l'agente è tornato al piano superiore. "Adesso lei mi spiega perché non ha provato a fermarla. Guardi che le sanguina lo zigomo, perché non ha reagito?" in effetti, l'agente non aveva tutti i torti. Prima del suo pronto intervento, la misteriosa donna era riuscita a rimediare un pugno sullo zigomo che me lo ha fatto leggermente sanguinare. "Come prima cosa, è una donna. Anche se avesse avuto una pistola in mano , avrei preferito morire piuttosto che portarmi sulla coscienza il peso di aver ferito una donna. Le donne non si toccano, nemmeno con un fiore. Scommetto, a giudicare dalla sua espressione, che lei non ha mai sentito questo detto. Comunque, punto numero due: penso che l'intelligenza e le parole valgano molto più che una qualsiasi arma. Conosce il gioco dell'impiccato? Sì? Bhe, sa, io trovo che sia un gioco estremamente importante. Sa perché? Insegna che le parole possono uccidere qualcuno. Io credo fortemente in questa cosa. E ora, se vuole scusarmi, devo portare avanti le indagini." ho detto, e mi sono voltato verso la scrivania in frassino. Nessuna traccia di sangue e, a primo impatto, risultava immacolata. Un po' disordinata, certo, ma immacolata. La donna era presumibilmente stata uccisa con una pugnalata, e l'assassino si è rivelato incredibilmente veloce, perchè nell'arco di un minuto era già sparito senza lasciare altre tracce se non, ovviamente, i due cocci di vetro ai piedi del letto.