JOHNLOCK #1

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CANZONE A CUI MI SONO ISPIRATA:  All of me - John Legend

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Erano passati 6 mesi ormai dalla morte di Mary Watson, anzi, Rosemund Mary Morstan. John e Sherlock non si parlavano ormai da mesi. John non poteva sopportare il fatto che il suo migliore amico avesse potuto far morire sua moglie e infranto il giuramento.

Allora, Sherlock prese coraggio e si recó a casa di John. Non gli importava cosa gli avrebbe risposto, voleva solo chiedere scusa al
suo migliore amico.

Così si allontanó dal 221b e arrivó in breve tempo a casa Watson. Bussó ripetutamente e suonó il campanello, finchè la porta non si aprì.

Molly: ...

Sherlock: ...

Sulla soglia della porta comparì Molly Hooper con i capelli rossi disordinati, le occhiaie molto marcate e a stento accennava un sorriso.

Sherlock: Molly che ci fai qui?

Molly: Lo aiuto a prendersi cura di Rosy, sai com'è...

Sherlock: È qui?

Molly: Sì, è in salotto-

Sherlock, senza lasciar finire Molly, la oltrepassó ed entró in casa.

Molly: SHERLOCK FERMO!

Holmes entró in salotto e vide John pallidissimo, magro come un chiodo e anche lui con occhiaie piuttosto marcate. I loro sguardi si incrociarono e lo scontro fu inevitabile.

John: ...

Sherlock: John...so che adesso mi odi, ma ti prego lasciami spiegare...

Gli occhi di John da spenti e annoiati si fecero lucidi

John: Cosa vuoi spiegare?! HAI PERMESSO CHE MIA MOGLIE VENISSE UCCISA!

Il dottore sprofondó nella poltrona a piangere, e Sherlock provó a calmarlo.

Sherlock: John, ti prego...

Sherlock si avvicinó, ma John lo allontanó e gli tiró uno schiaffo

John: Non ho bisogno del tuo aiuto!

Fece attenzione a scandire bene la parola "tuo". Il dottore corse in camera sua e la chiuse a chiave. Sherlock lo rincorse, ma non fece in tempo.

Sherlock: John Watson, ti prego ascoltami. Mi dispiace per Mary, era mia amica e che lei morisse era l'ultima cosa che volevo. Hai bisogno di aiuto, ma non vuoi parlare con l'analista, non è forse così? Ti prego, la solitudine mi sta consumando e per te è lo stesso.

A quelle parole, John si avvicinó alla porta per parlare con Sherlock.

John: Hai ricominciato a drogarti, vero?

Sherlock: ...

Sherlock: Era l'unico modo per sopportare tutto...

Anche gli occhi di Sherlock si fecero lucidi e una lacrima solitaria gli attraversó il viso.

John: *quasi sussurrando* sopportare che cosa?

Sherlock: ...

Sherlock: Davvero lo vuoi sapere?

John: Si Sherlock

Il consulente fece un respiro profondo e adesso stava piangendo

Sherlock: La tua perdita. Ti amo, dal primo giorno che ci siamo visti...erano mesi ormai che non stavi più sulla tua poltrona o che non ti lamentavi sul che ti trascino sempre in brutte situazioni...Mi manchi, ho bisogno di te lo capisci?

Sherlock era rannicchiato alla porta e singhiozzava. Il suo respiro era forte e irregolare. John aprì lentamente la porta e abbracció il consulente. Anche John piangeva.

John: È tutto a posto.

Il dottore lo bació dolcemente sulla fronte e adesso i due ridevano e piangevano allo stesso tempo. Piangevano di felicità. Si diedero un bacio veloce e continuarono ad abbracciarsi come due amanti...

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Angolo dell'autrice

Ciao a tutti, lettori e lettrici!🤍 Come va? Spero tutto bene 🙃 Spero che questo primo capitolo della storia vi sia piaciuto! Se avete qualche consiglio, è ben accetto 😊

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