Capitolo 22

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<<Dayana, ma.. Cosa mi devi far vedere nello sgabuzzino? Cioè, non c'è nulla di interessante>> borbotto, un po' confusa dal comportamento vago della mia amica ma lei, si limita a dire <<Entra e basta>> apro la porta e velocemente, vengo spinta lì dentro.
Mi volto cercando di aprire la porta ma.. Oh no, Dayana l'ha chiusa a chiave!
<<Ma insomma Dayana, che modi sono questi?!>> la ammonisco, ma lei ridacchiando risponde <<Fra poco mi ringrazierai sciocchina>> detto ciò, sento dei passi farsi sempre più deboli: SE NE STA ANDANDO!
<<Fammi uscire>> la imploro futilmente ma appena sento una voce dire <<Ci ha fregati, diamine>> mi volto e lo guardo negli occhi: è Ladislav, in carne ed ossa davanti a me.
La sua camicia bianca un po' sbottonata mi fa impazzire, gli sta davvero molto bene.
<<Ci vuole aiutare, a quanto pare>> commenta lui, con le braccia conserte e lo sguardo serio ma allo stesso tempo scocciato, stufo.
<<A fare cosa?!>> rido nervosamente, stringendo i denti.
Fa spallucce, neanche lui lo sa.. Bene, ma non benissimo!
<<Io avrei da fare... Spero che la tua amica Cupido si sbrighi, non ho tempo per le ragazzate>> lo guardo male, parla come un adulto inpegnatissimo.
<<Non mi guardare il quel modo, piccola gattara>> arrossisco e sorpresa, gli chiedo <<Ma.. Che ne sai?!>>.
<<Ti ho vista qualche giorno fa al cancello del collegio con quei 5 gatti intorno, eri adorab->> si interrompe, distogliendo lo sguardo dal mio.
Sorrido e divertita, gli chiedo <<Ero cosa?>> voglio che ripeta quel c'ha detto.
Indispettito, sbotta <<Eri ancora più piccola quando ti sei accucciata>> rido, rido e rido ancora.
Esclamo con sarcasmo <<Ma davvero? Io pensavo di esser diventata un gigante oh Dio!>> sbuffa, non apprezzando l'arte del sarcasmo.
<<Sai Ladislav... Essendo schietta te lo dirò subito: mi sei mancato, e pure tanto>> confesso, dopo qualche minuto di silenzio.
Mi avvicino a lui, con passo deciso e guardandolo negli occhi gli chiedo <<Sarò io che sono una gran fessa.. Oppure sarà che mi piaci troppo?>> inizia ad agitarsi, ma poi con calma risponde <<Sei una gran fessa>>.
Ci sono rimasta male? Sì.
Dove dovrei scappare? In Messico.
Hotel? Trivago.
Apparte scherzi, ci sono rimasta tanto male...
<<Wow, sei davvero carino>> commento abbastanza delusa, sia da lui che dal suo comportamento: non ho fatto nulla di male, non capisco perché egli debba trattarmi così.
<<Vattene a fanculo, Ladislav>> sbotto, per poi aggiungere con tono amareggiato <<Ho rinunciato al mio orgoglio per confessarti quel che sento.. E tu mi tratti così? Perfetto direi>> l'espressione fredda di Ladislav si tramuta in un'espressione dispiaciuta e avvilita.
<<Ti voglio solo allontanare da me, perché so che appena scoprirai la verità... Scapperai>> confessa improvvisamente, attirando la mia attenzione.
<<Ti supplico di dirmi la verità.. E se scapperò allora saprai che non sono per te.. Anche se sarà difficile farmi scappare>> commento, cercando di farlo sentire a suo agio per far sì che mi dica la verità.
Prendo le sue mani diafane e guardandolo negli occhi, gli dico <<Non devi dirmi tutto se non vuoi, okay?>> sorride, anche se i suoi occhi sono spenti e persi.
<<Va bene Elena, ti ringrazio>> premo le mie labbra contro le sue e ci baciamo, con affetto e dolcezza.
Appena sento la sua lingua sfiorare la mia, sobbalzo ma non interrompo il bacio.
Metto le mie mani sulla sua nuca ricoperta dai suoi capelli biondi, l'accarezzo e la massaggio.
Sento Ladislav allontanarsi da me ma io, non volendo che finisse tutto subito, biascico <<Non ti fermare, McHale>>.
Mi solleva mettendo le mani sulle mie natiche e velocemente, cingo le mie gambe al suo bacino.
Mi lascia su uno scatolone pieno di libri e sistemandosi tra le mie gambe, continua a baciarmi.
<<Ti stanno tanto bene questi pantaloni, Elena>> mi dice, poggiando una mano sullaia coscia.
Sorrido e gentilmente, lo ringrazio.
<<RAGAAAZZI?>> sento una voce chiamarci, è Dayana.
Ignorandola, continuiamo a baciarci ma alla terza volta che ci chiama, decido di risponderle <<Hey Dayana, potresti aprire la porta?>> anche se ormai, sto bene anche qui nello sgabuzzino.
Sento la porta venire aperta e insieme a Ladislav, esco sorridendo.
<<Lad, io... Emh, devo parlare un attimo con Dayana da dola: ti dispiace se ti chiedo cortesemen->> stampa un bacio sulle mie labbra, mi saluta e se ne va senza dire nulla.
Rimango un po' scossa ma poi, guardando Dayana le dico <<Lo amo, lo amo, lo amo e lo amo>>.
Lei, sorridendo mi dice <<Lo so Ele, l'ho notato da come lo guardi>> arrossisco, non pensavo fosse così tanto ovvio.
Non sono bravissima a nascondere i miei sentimenti, o almeno non sempre.
Tanto, non ho motivi per nasconderli quindi mi pare futile fare una cosa del genere.
<<Spero solo che i miei sospetti non siano...>> non termina la frase, ma la sua espressione preoccupata parla per lei.
Con le braccia conserte, guarda verso il basso e mormora <<Ti voglio vedere felice, ma voglio sapere che non corri nessun rischio frequentandolo...>> l'abbraccio all'improvviso, apprezzando il fatto che si preoccupi per me e con tono rassicurante le dico <<Stai tranquilla, non accadrà nulla>>.

Cose che non ti ho dettoWhere stories live. Discover now