-Capitolo 35-

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T/N pov
<<T/N>> disse lui guardandomi.

<<Che succede? >> gli chiesi preoccupata.

<<Aiutami a trovare una lettera, di mia madre per la precisione >> disse lui iniziando a sudare freddo.

Mi ricordai solo ora della lettera, ma probabilmente l'avevo persa, è passato troppo tempo.

Lui si mise a cercare dappertutto, scaraventando anche alcuni vestiti a terra dopo averli controllati per bene.

<<Aiutami a cercarla! >> disse guardando tra le lenzuola.

<<Rivaille io->>

<<Non c'è tempo.. Dio dove cazzo è? >> disse nervoso.

<<Rivaille vedi->>

<<Magari è sotto il letto>> disse precipitandosi a cercare.

<<Se mi facessi parlare->>

<<Dio ma dove->>

<<RIVAILLE IO HO LETTO QUELLA LETTERA >> urlai tutto d'un fiato.

<<Tu... Tu cosa? >> mi chiese alzandosi.

<<L'ho letta, molto tempo fa >> affermai imbarazzata.

<<Cosa diceva? >> mi chiese avvicinandosi a me.

<<Oltre alle parole d'affetto diceva di andare in Austria e cercare un certo Hannes >> risposi con quello che mi ricordavo.

<<Hannes.. Hannes... Ma certo! È venuto a palazzo una volta! >> esclamò lui.

<<Prepara le valige, andiamo in Austria>> mi disse prendendo due valige abbastanza grandi.

Le riempimmo con il necessario, tipo vestiti e anche qualcosa da mangiare sigillato, per dopo il viaggio.

Ci mettemmo un cappotto, e subito dopo mi prese per mano trascinandomi alla carrozza.

<<Perché te lo sei ricordato solo ora?>> gli chiesi appena il cocchiere partì.

<<Non lo so, me lo sono ricordato all'improvviso >> rispose lui appoggiando un gomito sul finestrino, mentre con la mano si sorreggeva la testa.

<<Credi sia importante? Nel senso, così importante? >> chiesi.

<<Certo che è importante, se l'ha scritto mia madre è importante di sicuro >>

<<Va bene allora >> dissi appoggiando la mia testa alla sua spalla.

Lui mi mise un braccio intorno alla vita.

<<Perché non me l'hai detto? >>

<<In quel periodo non sapevi che fossi T/N, dovevi sposarti con la tizia e non ne ho avuto l'occasione >> risposi inventando una scusa.

La verità è che avevo paura di dirglielo, non volevo ricordargli la morte di sua madre.

<<Diceva qualcosa oltre che andare in Austria? >> mi chiese titubante.

<<sì a dire il vero, cioè che ha lasciato 7 lettere in tutto >> risposi.

<<Quindi se una l'hai trovata tu, un'altra la prenderemo in Austria, ne mancheranno cinque >> rispose, anche se era più rivolto a se stesso.

Cambiai posizione, in modo da prenderlo per mano, ed era gelida, cosa strana per uno che ha sempre le mani tiepide.

Stava inoltre sudando freddo, e anche la sua espressione esprimeva preoccupazione.

<<Hey va tutto bene>> gli dissi con tono gentile.

<<No non va tutto bene, e se fosse viva? >> mi chiese mordendosi il labbro inferiore.

<<L'hai vista morire davanti ai tuoi occhi, come può essere viva?>> gli chiesi con tono malinconico.

<<Era completamente asciutta quando l'avevano posizionata sul lettino, cosa impossibile per qualcuno che ha appena avuto un attacco di cuore, di solito si è sudati >> disse stringendo la presa sulla mia mano.

<<Inoltre I medici mi hanno chiesto di uscire dalla stanza, ma è una cosa strana non trovi? Si sono pure rifiutati di farmi vedere il cadavere >>

<<Questo non è poco sospetto >> affermao guardandolo.

<<Lo scopriremo all'ultima lettera>> rispose guardandomi.

<<E lo scopriremo insieme >> dissi io di rimando sorridendogli calorosamente.

Lui avvicinó il suo viso al mio e mi diede un bacio a stampo.

<<Ovviamente >> rispose accarezzandomi il viso.

Il viaggio fu abbastanza lungo, ed ero spaventata da quello che poteva succedere, anche se cercavo di non darlo a notare per paura di mettere ancora più ansia a Rivaille.

Capì che ormai eravamo giunti a destinazione quando sentimmo la carrozza fermarsi.

Rivaille scese per primo, porgendomi poi la mano per scendere anche io.

Il popolo ci guardó con stupore e preoccupazione, probabilmente credendo volessimo far scoppiare una guerra.

Passammo tra la folla e quando trovammo delle guardie ci precipitammo da loro.

<<Buon pomeriggio, posso fare qualcosa per voi? >> disse un uomo in tono gentile.

<<Sì grazie. Sa per caso dove si trova un certo Hannes? >> chiese lui stringendo la presa sulla mia mano.

<<Hannes...?>> disse guardando l'altro uomo che sembrò pensarci su un attimo.

<<Ma sì dai Hannes! L'ubriacone, che tipo. Certo, probabilmente si trova nella piazza vicino alla fontana a bere, è quello biondo>> rispose probabilmente ricordandosi una scena di tanto tempo fa, visto che aveva uno sguardo non poco nostalgico.

<<Grazie, andiamo >> disse Rivaille guardando prima le due guardie e poi me iniziando a correre.

<<Avremmo potuto chiedere indicazioni su dove fosse la piazza >> dissi notando che Rivaille probabilmente non sapeva minimamente dove stesse andando.

<<Rivaille almeno lo sai dove stiamo andando? >> chiesi dopo qualche minuto.

<<sì lo so dove sto andando, tra cinque minuti siamo arrivati >> disse dopo un attimo di esitazione, e anche con tono poco convinto.

<<Se lo dici tu >> risposi.

Dopo dieci minuti notó che ci eravamo persi.

<<chiediamo a qualcuno? >> suggerì io.

<<Cazzo... >> sussurró.

<<Hey ma non è quello Hannes? >> dissi indicando un uomo biondo seduto su un barile mentre beveva della birra.

Angolo autrice
Dopo un pó di capitoli, abbiamo ripreso la storia della lettera.

Vi lascio anche una foto.

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La vita da un'altra prospettiva ❤︎Levi x Reader ❤︎Where stories live. Discover now