-Capitolo 30-

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T/N pov
Fui svegliata da Rivaille la mattina successiva.

<<SVEGLIATI >> mi urló scuotendomi.

<<Buongiorno anche a te >> dissi sbadigliando.

<<Cos'è successo ieri?! >> mi urló.

<<Di che cosa stai parlando? >> chiesi con gli occhi socchiusi.

<<Come di cosa?! >> mi urló.

Aprì di più gli occhi e notai i lividi violacei sul suo collo e sul suo petto, e ovviamente notai che eravamo entrambi nudi.

<<Cazzo >> sussurrai mettendomi una mano sulla fronte.

<<Porco cane, sapevo che è stato un errore uscire con te >> disse guardando dall'altra parte.

<<Non scaricare tutta la colpa su di me >> gli dissi.

<<Senti non parlare ok? >> disse nervoso.

<<Rivaille non è successo niente di grave >> dissi mettendogli una mano sulla spalla.

Lui mi scolló di dosso irritato.

<<Niente di grave? Per te scopare da ubriachi fradici non è grave? >> mi disse spalancando gli occhi.

Io gli misi le mani sulle spalle e lo baciai, rimanendo sorpresa quando ricambió.

<<Merda perché provo tutta questa attrazione nei tuoi confronti >> mi chiese, anche se probabilmente era più una domanda a sé stesso.

Mi misi sopra di lui e continuai a baciarlo, e lui mi mise le mani sui fianchi, ricambiando.

<<Mi fai impazzire e ti conosco da... Da quanto ci conosciamo scusa? >> mi chiese mordendosi il labbro inferiore.

<<Da nove anni, anche di più >> dissi sorridendogli.

<<E quanti anni hai tu? >> mi chiese.

<<Diciannove>> dissi.

<<Allora credo non ci sia niente di male nel lasciarsi un attimo andare visto che ci conosciamo da così tanto >> disse fiondandosi sulle mie labbra.

Questo continuò per circa un'oretta e sembravamo entrambi sfiniti visto che erano le sette di mattina.

Ci alzammo dal letto e ci rivestimmo.

<<Quindi cosa siamo? >> chiesi imbarazzata.

<<Persone che si frequentano forse >> disse lui.

<<Già sono d'accordo >> risposi.

<<Forse dovremmo davvero uscire più spesso, senza però magari finire ogni sera come ieri, e come stamattina>> disse lui dandomi una piccola gomitata.

<<Se non te la prendi quando ti chiamo codardo allora non penso finirà così >> risposi sorridendogli con sfida.

<<Non mi pare ti dispiaccia>> disse uscendo dalla stanza seguito da me.

<<Haha divertente >> dissi ironica.

<<Ti va bene se ti si vedono i segni? >> mi chiese.

<<Sì, non mi cambia molto >> risposi.

<<Hai perso la tua verginità con me? >> mi chiese curioso.

<<sì, appunto sono rimasta abbastanza sconvolta stamattina >> affermai io.

<<Eri così sconvolta che mi sei saltata addosso >> disse passando attraverso la sala grande, con me al suo fianco

<<Ammetto che mi hai beccata>> risposi alzando le mani.

Lui mi prese per mano facendo intrecciare le nostre dita.

<<T/N... >> sussurró lui.

<<Sì? >> chiesi guardandolo.

<<Sei bellissima >> mi disse baciandomi.

<<E pensare che stamattina stavi dando di matto quando hai scoperto cosa avevamo fatto >> esclamai sorridendogli maliziosamente.

<<Tch>> riuscì a dire semplicemente.

Sorrisi contenta.

Da quell'istante i giorni passarono tranquilli, anche se non ero abbastanza sicura di aver conquistato completamente il cuore di Rivaille.

<<Rivaille... >> sussurrai io in una notte mentre ci stavamo per mettere a dormire.

<<Sì, T/N? >> mi chiese guardandomi.

<<Mi ami? >> chiesi guardandolo.

<<Certo, non fare queste domande stupide >> mi disse.

<<Come faccio ad averne la certezza? >>

<<Lo scoprirai più avanti >> disse dandomi un bacio sul collo.

<<Io peró la certezza la vorrei avere adesso>> dissi sospirando.

<<Allora vieni >> mi disse alzandosi dal letto.

Mi alzai e ci cambiammo con i primi vestiti che ci capitarono davanti.

Mi prese per mano, ed iniziammo a correre verso una meta sconosciuta, ma lui per fortuna sapeva dove stavamo andando.

Arrivammo in un prato fiorito, e lui si sedette sotto un albero, con me tra le sue gambe.

<<Cosa ci facciamo qui? >> chiesi guardandolo con la coda dell'occhio.

<<So che non ti dimostrerà che ti amo, però avrei davvero voluto mostrartelo >> mi disse accarezzandomi la pancia.

Dopo qualche secondo, vidi una stella cadente e successivamente molte altre.

Era uno spettacolo così bello quanto indescrivibile.

<<Mia madre la prima volta che la vidi mi portó qui a guardare le stesse cadenti >> disse con tono nostalgico

<<Questo è un luogo dimenticato, ma anche il migliore per guardare le stelle>> affermó.

<<Sì sono bellissime, è impossibile non guardarle >> affermai io come se fosse la cosa più bella che si potesse vedere.

<<Beh è un pó difficile considerare le stelle importanti se ci sei tu con me >> disse lui facendomi girare per guardarlo negli occhi.

<<Voglio darti una cosa >> affermó lui

Mi fece alzare e successivamente si avvicinó a me, tirando fuori dalla tasca una scatolina.

<<Senti, direi di non definirci più amici che si piacciono >> rispose imbarazzato.

Aprì la scatolina rivelando due anelli, uno d'oro e uno d'argento.

<<Perciò vorresti essere la mia ragazza? >> mi chiese sorridendo.

Io gli presi il viso tra le mani e lo baciai.

<<Certo che accetto>> dissi sorridendo.

Mi infiló l'anello dorato al dito, con su scritto "Lux" (luce) e io gli infilai quello argento con su scritto "Tenebris" (buio)

Mi baciò al chiaro di luna, e mi sembrava fin troppo bello per essere vero.

Appunto mi sembrava che stesse andando tutto troppo bene.

Angolo autrice
Dopo aver pubblicato un botto di capitoli oggi, è il momento di prendersi una pausa fino a domani.

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