-Capitolo 4-

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T/N pov
Che nome interessante, quasi quasi mi piacerebbe incontrarlo.

<<Signora, ma qual è il suo cognome? >> le chiesi con occhi dolci.

<<Ackerman, tesoro>> mi disse sorridente.

Io sorrisi a mia volta, era davvero una brava persona, molto meglio di mia madre.

<<E dimmi tesoro, ti sei fatta degli amici? >> mi chiese la donna guardandomi gentilmente.

<<Sì signora, si chiamano Isabel e Furlan! >> dissi io felice.

Mi sarebbe piaciuto dire anche Levi, ma non penso che il nostro rapporto si possa definire "amicizia".

<<Ti ha chiesto solo se hai amici, non ti ha chiesto come si chiamano >> disse mia madre assottigliando lo sguardo.

<<Mi scusi signora Ackerman >> dissi io sottovoce.

<<Non ti ho sentita >> mi disse lei guardandomi severa.

<<Akemi davvero non c'è bisogno>> disse Kuchel mettendo una mano sul braccio si mia madre.

<<No Kuchel, questa viziata deve imparare le buone maniere >> disse lei con tono decisamente più dolce verso la donna.

<<Al diavolo le scuse, vai all'inferno! >> le urlai andandomene in camera mia.

<<T/N T/C! >> urló lei alzandosi da tavola.

Io andai sul davanzale della finestra e visto che la mia camera era al primo piano mi buttai, atterrando correttamente.

Iniziai a correre e non appena le guardie mi notarono cominciarono ad inseguirmi, ma io ero più veloce.

Mentre correvo visto che mi guardavo dietro non notai Levi, su cui andai a sbattere.

<<Mocciosa ma che->> inizió lui, che peró venne interrotto da me che lo trascinai dietro un vicolo tappandogli la bocca.

Lui mi spinse con violenza per terra, e dopo che alzaì la testa il mio viso pieno di lacrime si rivelò.

<<Tch, che succede? Paparino non ti ha comprato i vestiti nuovi? >> mi chiese con tono di sfida.

Io non risposi, al contrario mi alzai e gli tirai uno schiaffo.

<<Smettila >> gli dissi semplicemente.

Lui mi guardó confuso.

Mi misi una mano sul vestito che mi arrivava fino alle caviglie, e lo strappai fino a farmelo arrivare alle ginocchia.

Buttai la mia tiara per terra, rompendola essendo che era estramamente fragile, ma non mi importava.

<<Io non la voglio più una vita così! Sono stanca di fare la dolce e brava bambina che continua a sopportare! >> urlai io.

Lui si avvicinó a me e mi abbracció, cosa che mi fece rimanere di stucco.

<<Tch, magari potrei anche accertarti nel nostro gruppo >> disse lui andandosene, aspettando che lo seguissi.

Io gli sorrisi e gli corsi incontro.

<<Davvero? >> gli chiesi sorridente.

<<Sì, ogni giorno dalle 14 alle 16 incontriamoci qui, ti insegnerò qualche cosa, insomma oltre a essere carina ti dovresti saper difendere no? Beh a domani allora mocciosa >> disse andandosene.

Io arrossì appena se ne andó.

Lui mi trova carina?

Forse sarei dovuta andare a casa, insomma non posso mica scappare così da un momento all'altro.

Beh anche se ho rotto la mia tiara migliore e ho strappato i vestiti più costosi che avevo non fa nulla.

Me ne tornai a casa, dove trovai mia madre infuriata, che si lamentava con Kuchel.

Appena mi videro, mia madre mi corse incontro e mi diede uno schiaffo.

<<COSA HAI FATTO HAI VESTITI?! E LA TUA TIARA?! ODDIO! >> sinceramente oltre che annuire alla sua sgridata non potevo dire più di tanto.

<<Sai quante gemme conteneva la tiara brutta puttana? >> mi chiese lei stringendo i pugni.

<<Complimenti Akemi, un comportamento davvero maturo per una regina>> disse Kuchel in tono ironico, delusa dal suo comportamento, andandosene verso l'uscita.

<<Oh e considera l'accordo di aiutarvi a pagare le tasse del regno annullato, mi dispiace per gli innocenti ma io mi rifiuto di pagare persone come voi. Inoltre scordati che T/N sposa un nobile del regno >> disse lei andandosene.

Lei scoppió a piangere in ginocchio per terra, e sinceramente arrivava alla mia altezza visto che ero un metro e trentotto.

<<È tutta colpa tua ingrata puttana >> mi disse singhiozzando.

<<Se solo tu non esistessi sarebbe tutto più facile, ti auguro tutto i mali del mondo bambina demoniaca >> disse lei continuando a piangere.

<<Se solo potessi ucciderti lo farei senza esitazione maledizione! >> urló lei.

<<giuro che ti ammazzo adesso >> disse lei alzandosi in piedi.

<<Cara cosa vuoi fare? >> chiese mio padre spaventato dalle azioni di mia madre.

Lei si avvicinó al tavolo e prese una bottiglia di champagne quasi vuota.

Non ho mai avuto così paura in tutta la mia vita.

Per la prima volta temevo che mia madre non si sarebbe limitata a un semplice schiaffo o qualche insulto.

Avevo paura che sarebbe successo qualcosa di brutto, addirittura che avrebbe comportato alla morte.

Spaccó a metà la bottiglia contro il tavolo, facendo cadere molti frammenti sul pavimento, cosa che mi fece indietreggiare.

<<Signora si fermi! Può anche a-aumentare le tasse tra i cittadini, non c'è bisogno di prendersela con la piccola! Posi la bottiglia... >> disse Elaine avvicinandosi spaventata a mia madre a passo felpato, aggrappandosi al suo braccio.

Però mia madre presa da una rabbia incontrollabile la scansó via facendola cadere a terra.

<<ELAINE! >> urlai io tra le lacrime, vedendo che si era fatta abbastanza male.

<<ZITTA TU! >> urló quella che non poteva definirsi mia madre, non più almeno.

Una madre dovrebbe dare amore ai propri figli, fargli capire che non sono sbagliati, e invece...

Mette in evidenza i miei errori, non concedendomi la libertà di prendere decisioni.

Si avvicinó sempre di più a me, a mi kanció la bottiglia spaccata in testa, causandomi una ferita da cui usciva molto sangue.

Ero a terra tremante, con un terribile mal di testa, mentre il liquido cremisi imbrattava il pavimento tingendolo di rosso.

È forse la fine?

Angolo autrice
No che non è la fine ovviamente, mica puoi morire ora DUH

La vita da un'altra prospettiva ❤︎Levi x Reader ❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora