𝐄𝐍𝐆𝐀𝐆𝐄𝐃 𝐓𝐎 𝐓𝐎𝐌 𝐇𝐎𝐋𝐋𝐀𝐍𝐃 » 𝐭.𝐡.

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Il viaggio in macchina è stato piuttosto silenzioso: l'unico rumore che si sentiva era il motore dell'auto. Dopo quasi venti minuti di viaggio, Tom parcheggia di fronte ad una serie di condomini di lusso.

«Siamo arrivati.» annuncia, slacciandosi poi la cintura di sicurezza. Scendo dalla macchina e aiuto il giovane attore a prendere le mie valige.

«Quindi abiti qui?» chiedo, stanca di esser stata in silenzio per troppo tempo.

Lui si limita ad annuire, poi apre il cancello d'ingresso che porta all'interno del condominio. «Se dobbiamo dar l'idea di essere davvero una vera e propria coppia innamorata, queste domande sono un po' scontate...» mormora, mentre aspettiamo l'ascensore.

Annuisco e abbasso lo sguardo verso l'anello di fidanzamento riposto sul mio anulare destro. Chissà come la prenderanno i suoi amici quando scopriranno del nostro matrimonio combinato.

Le porte dell'ascensore si aprono e il ragazzo al mio fianco mi fa segno di entrare. Una volta che le porte del mezzo si chiudono, punto i miei occhi di nuovo sulle mie scarpe, troppo in imbarazzo per iniziare una conversazione. Come si fa ad essere estemporanei quando si è vicino alla tua più grande cotta?

Per fortuna, il tragitto non dura molto: presto, infatti, ci troviamo di fronte alla porta d'ingresso di un appartamento.

«Pensi che ce la farò ad essere naturale durante le interviste?» mi ritrovo a chiedere, con quel poco coraggio rimasto.

Lui apre la porta dell'appartamento e si mette in disparte, aspettando che io passi per prima. «Sei davvero molto gentile, comunque.» aggiungo, muovendo un passo nell'abitazione.

Appena Tom accende le luci, vengo accolta da Tessa, la cagnolina dell'attore, la quale si avvicina scodinzolando felicemente. Mi abbasso sulle ginocchia e accarezzo il suo soffice pelo grigio. Lei socchiude gli occhi, beandosi del mio tocco.

«Ciao, Tess!» la saluto, con un sorriso, consapevole del fatto che non mi avrebbe risposto.

Tom ripone le mie valige nel corridoio e, dopo aver chiuso la porta d'ingresso a chiave, si volta verso di noi. «Hey, tu! Ruffiana che non sei altro! Non saluti il tuo padrone preferito?» scherza, incrociando le braccia al petto, fingendosi offeso.

Tess gli salta addosso, leccandogli tutta la faccia. In risposta, lui scoppia a ridere. Io ho ancora un sorriso da ebete stampato addosso e osservare la scena che ho davanti non fa che peggiorare la situazione, dato che adesso non mi sento più la faccia.

«Ecco la mia ragazza!» la loda Tom, scompigliandole un po' il pelo, giocosamente.

Arriccio le labbra e prendo le valige da terra. «Dove metto queste?» chiedo, guardandomi attorno.