21. Abito bianco e primo ballo.

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Thinking out loud, Ed Sheeran

Human, The Killers

-"È perfetto..Non riesco a smettere di piangere."- disse Chloe, asciugandosi gli occhi.
-"Sei bellissima. Ti voglio così bene!"-

Girai su me stessa, guardandomi allo specchio.
Indossavo uno splendido vestito bianco che mi fasciava il corpo. Il corpetto di raso era semplice, di un bianco lucido. Era senza alcun dettaglio. La gonna, invece, era spettacolare. Di tulle e a palloncino, si adagiava sui miei fianchi in modo naturale.

Avevo le lacrime agli occhi, ma mi faceva sorridere quella situazione.
Indossavo il vestito dei miei sogni per un matrimonio falso. Avevo deciso di comprare un abito da principessa per il mio finto principe.

Come avevo potuto cacciarmi in quella situazione? Soprattutto perché mi ero innamorata di lui?
Perché era stato inevitabile. Harry era sorprendente, come quel vestito.

-"Allora le porto un velo e degli accessori?"- mi chiese la commessa.

Annuii e lei mi portò un velo di tulle e un fermaglio di Swarovski. Quando li indossai, capii immediatamente di essere pronta.

-"È l'abito giusto?"- mi chiese Chloe e mi sembrava tanto di essere finita in qualche programma scadente di Real Time.

-"Decisamente."- le risposi per la gioia della commessa.

***

Tornai a casa, meno ricca di parecchie sterline, ma di certo non meno felice. Sky mi accolse, entusiasta.

Trascinai le borse dell'atelier nella cabina armadio. Le nascosi per bene, controllando che Harry non arrivasse.

Anche se il mio matrimonio era finto volevo rispettare le tradizioni e con la curiosità di Harry sarebbe stata un'ardua impresa. Sistemai le borse dietro dei lunghi vestiti che solitamente usavo per gli eventi benefici.

Mi cambiai in fretta per andare ad allenarmi. Avevo bisogno di scaricare la tensione accumulata durante il giorno. Indossai un completo Nike e mi sistemai i capelli in una coda.

Appena entrai nella piccola palestra, delle robuste mani mi cinsero i fianchi. Sorrisi, avvolgendole alle mie.

Harry mi baciò la nuca. Sospirai, assaporando quei piccoli angoli di paradiso che sapeva darmi.

-"Mi sei mancata."- disse, facendomi voltare verso di lui.

Appena vidi i suoi occhi, scontrai le nostre labbra. Harry ricambiò il bacio con un leggero gemito. Spinse il mio corpo contro la parete, mentre intrecciavo le mie dita tra i suoi capelli.

Mi sentivo amata e desiderata. Per la prima volta pensavo di avere davvero la possibilità di essere felice nella mia vita. Harry mi faceva sentire come se non importasse altro al mondo, tranne noi.

Avvolsi le mie gambe intorno al suo bacino e prontamente mi afferrò. Poi staccò le nostre labbra per riprendere fiato.

Sorrisi al pensiero che la sua vicinanza mi rendeva difficile respirare e la sua lontananza eliminava tutto l'ossigeno presente nell'aria.

-"Mi sei mancato anche tu."-

Harry rise, gettando la testa all'indietro. Amavo le piccole fossette che si creavano sulle sue guance quando sorrideva.

-"Come mai eri qui? Volevi tendermi un agguato?"-

Scoppiò a ridere alla mia pessima battuta.
Con Harry potevo essere me stessa ed era una delle cose migliori.

-"Speravo di sorprenderti.. Non so, voglio fare qualcosa di diverso questa sera."- disse con la sua voce roca e sexy.

Prese il telecomando dello stereo dalla tasca posteriore dei jeans e schiacciò una combinazione. La musica partì, dolce e armoniosa. Riconobbi subito una canzone di Ed Sheeran, che avevo sentito alla radio.

Harry mi fece scendere dai suoi fianchi e mi posò delicatamente a terra.

-"Balliamo?"-

-"Mi prendi in giro?"-

Harry baciò la mia fronte e posizionò una mano sul mio fianco.

-"Dovrei?"- sorrise.

-"Ma perché?"-

Mi strinse a sé ed iniziò a muoversi lentamente sulle note della canzone.

-"Perché voglio prepararmi per il primo ballo, quando sarai mia moglie."-

Mi trattenni dal non piangergli sulla spalla. A volte sapeva stupirmi così tanto. Lo baciai teneramente sulle labbra.

Iniziammo a ballare, ma eravamo un vero disastro. Probabilmente per causa mia. Ero scoordinata e il mio autocontrollo vicino a lui era piuttosto scarso.

-"Harry.. Non posso rovinarti la vita.."-
sospirai. -"Non voglio sposarti. Tu meriti di meglio."-

Harry spalancò gli occhi e la sua presa si fece più stretta. Iniziò a canticchiare la canzone in sottofondo. Rimasi incantata dalla sua voce, ancora più della prima volta in cui l'avevo sentito cantare.

Le parole che mi stava cantando erano bellissime e piene di amore. Parlavano di un per sempre. Il per sempre che stavo negando di vivere ad Harry con la persona che amava.

-"Io sarò felice. Non stai rovinando nulla."-

Sospirai, tesa e preoccupata. L'amore che provavo per Harry mi spaventava.

-"Dovresti dire la verità."-

La musica cessò e noi ci fermammo.
Harry passò le sue mani tra i capelli prima di prendermi il viso e baciarmi.
Le sue labbra erano calde e si muovevano in modo dolce, quasi puro. Sentivo la necessità nel suo bacio.

-"La verità?"- mi chiese.
-"La verità è che non vedo l'ora di vederti con quel vestito bianco. E questi baci.."- disse, gesticolando. -"Non saranno niente, in confronto a quando ti bacerò in chiesa, davanti alla mia famiglia, quando entrambi diremo di sì."-

Le lacrime invasero il mio volto mentre Harry continuava il suo discorso. Potevo vedere la certezza nella sua voce, ma anche il dolore.

-"Comunque vada sarai mia, anche se per poco. Non mi importa, qualunque cosa sceglierai, io voglio noi. So che è presto, so che non mi crederai, ma dovevo dirtelo."-

Ogni mia difesa crollò.
Harry voleva quello che volevo io. Forse potevamo avere una possibilità là fuori. Potevamo farcela. Potevamo amarci? Ne saremmo stati capaci?

Non mi importava. Non in quel momento, mentre vedevo l'ansia nei suoi occhi.
Non avevo nulla da perdere. Amavo Harry e potevo cambiare il mio futuro. Così come il suo.

Lo abbracciai, bagnando il suo maglione di lacrime.

-"Ti amo, Harry."-

La reazione del ragazzo che amavo fu impagabile. Il sorriso che fece fu il migliore che gli avessi mai visto fare. I suoi occhi brillavano ed erano decisamente lucidi.

Imprecò più volte prima di sollevarmi al cielo come in un film fin troppo teatrale. Lo baciai più volte, mentre le nostre risate risuonavano nella stanza.

-"Ti amo così tanto, cazzo."- disse, mentre mi trasportava verso la nostra camera.

Ciao a tutte.
Vi chiedo perdono perché non ho aggiornato per un mese. Mio padre è in ospedale e la scuola è molto pesante. Mi dispiace infinitamente. Ad ogni modo, questo capitolo è troppo sdolcinato. Le cose stanno andando troppo bene tra questi due, no?
Votate mi raccomando e commentate perché siete voi che fate questa storia con le vostre opinioni!
Grazie in anticipo. Alla prossima.
C. x

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