17. Una persona ritrovata e sonno inquieto.

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Canzoni per il capitolo.

Overjoyed, Bastille.

Perfect, Pink

Il profumo delle uova e del bacon mi svegliò quella mattina.

Mi ritrovai in una stanza sconosciuta. Le pareti erano rosse e sopra di esse c'erano diversi poster di alcuni musicisti, in particolare dei Green day.

C'era una scrivania e un piccolo armadio sulla destra. Le due piccole portefinestre si affacciavano direttamente su Notting Hill. Amavo quella zona della città perché mi ricordava uno dei miei film preferiti, con Hugh Grant come protagonista.

Avevo mal di testa, forse a causa dell'alcool.
Il mio primo pensiero andò ad Harry. Cosa aveva fatto con quella ragazza? Ero delusa dal suo comportamento, ma cosa mi potevo aspettare?

Era così doloroso convivere con la sensazione del fallimento. Non avrei mai pensato che si sarebbe comportato così. Era come avere un buco al centro del petto.
Avevo sempre cercato di evitare il dolore ed invece questo mi aveva travolta.
Harry Styles mi aveva travolta come un treno in corsa.

Mi alzai dal letto e scossi la testa per ignorare quei sentimenti. Uscii dalla stanza e mi ritrovai in una piccola cucina.
Era un vero disastro da quanto era in disordine.

Luke stava preparando qualcosa ai fornelli e non mi sentì entrare. Indossava una maglia sbrindellata e degli skinny jeans neri. Quell'abbigliamento lo faceva sembrare ancora più alto.

Come diamine faceva a non sentirmi?

Scostai la sedia bianca dal tavolo per sedermi. Il legno strusciò rumorosamente contro il pavimento e finalmente Luke si girò.
Mi rivolse un sorriso adorabile che ricambiai.
Mi scoppiava la testa.

-"Ehi..Immagino che tu non stia molto bene, così ti ho preso un antidolorifico."- disse indicando la scatola di pastiglie sul tavolo.

Era molto premuroso e non capivo perché lo fosse.

-"Grazie.. Ho un mal di testa lancinante.."- mi lamentai.

Luke rise di gusto e mi servì un piatto di uova e bacon, ricoperte di pepe.

-"Ehi, non ridere di me..Dio, sembro un'adolescente."-

Lui si sedette di fronte a me ed iniziò a bere del caffè. Mi osservava attentamente, cercando di trattenere una risata.

-"Non oserei mai."- disse con un ghigno.

Poi si alzò e riempì un bicchiere d'acqua. La posò vicino al piatto. Solo allora mi accorsi di una cosa alquanto strana.

Sto mangiando la mia colazione preferita, preparata da uno sconosciuto.
Iniziai ad allarmarmi. Mi si chiuse lo stomaco.

-"Che c'è? Non ti piace?"- mi chiese.

Presi la pastiglia immediatamente con un sorso d'acqua.

Chi poteva conoscere una certa informazione?
Iniziai a ripercorrere la mia vita, cercando di fare chiarezza.
Assaggiai il piatto. Era delizioso.

-"È ottimo, sono solo poco affamata."- risposi secca.

Mi sorrise debolmente. Contrariamente alla sera precedente, il suo sorriso non coinvolgeva i suoi occhi.

Iniziai a riflettere. Mi vennero alla mente solo dettagli irrilevanti dei miei primi anni a Londra.

Ricordavo che avevo iniziato a mangiare questo tipo di cibo quando ero arrivata in città. Avevo trovato lavoro in un locale come barista. Era frequentato da ragazzi giovani e ambiziosi. Forse Luke era uno di loro?

The ProposalWhere stories live. Discover now