26. Ultimi preparativi e un aereo per Bali.

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Per dimenticare, Zero assoluto.

Big girls don't cry, Fergie.

Christina's point of view.

Gli ultimi preparativi erano pronti.

Le partecipazioni con i biglietti aerei avevano raggiunto l'intera famiglia di Harry e i miei pochi amici.

L'abito bianco era appeso nella cabina armadio e il tulle occupava metà corridoio.
Avevo appena finito di preparare le valigie per il viaggio ed ora erano stese da qualche parte in casa.

Luke era passato da me per aiutarmi con le ultime cose. Non aveva preso bene la notizia che il matrimonio si sarebbe svolto ugualmente. Dovetti riconoscere che non mi abbandonò e mi aiutò in ogni cosa.

Ovviamente lo invitai al matrimonio, ma lui rifiutò con un sorriso. Mi dispiaceva, ma in fondo lo invidiavo. Anche io non avrei voluto partecipare al mio matrimonio.

Non c'era nulla da festeggiare, nulla da celebrare, nulla che potesse essere minimamente riconducibile all'amore.

Passavo molto tempo con Luke e stavo bene. Luke mi aiutava a non pensare ad Harry e a ciò che aveva fatto. Quel piccolo spazio vuoto creato dal dolore, si richiudeva in compagnia di quel ragazzo.

Il giorno seguente sarei dovuta salire su un aereo per Bali con Harry. Con la famiglia di Harry.

Era già difficile fingere quando andavamo d'accordo, come avrei potuto fingere di stare bene davanti a lui?

Con Harry ogni mia difesa crollava, non c'erano maschere, né muri che ci potevano dividere, che ci potevano nascondere.

Ad ogni modo, la cosa più difficile era stata organizzare le cerimonie con Anne. Una cosa folle.

Anne si sarebbe sposata il giorno prima del mio matrimonio.
Voleva che fossi una damigella e nonostante i miei tentativi di farle cambiare idea, avrei indossato un vestito uguale a quello di altre tre persone, per accompagnarla all'altare.

Se tempo fa mi avessero detto una cosa del genere, non ci avrei per niente creduto.

Anne aveva progettato tutto, sia il mio che il suo matrimonio. Il suo si sarebbe tenuto sulla spiaggia e il mio nel nostro resort, immerso nel verde. Anne sarebbe restata per la luna di miele mentre io ed Harry saremmo tornati subito a Londra.

Più si avvicinava il giorno e più ero agitata. Non volevo incontrare Harry, lo volevo fuori dalla mia vita. Sposarlo poi, non potevo sopportarlo.

Non sapevo come avrei potuto reagire in sua presenza. Il dolore c'era, ma riuscivo a gestirlo.

Avevo passato le prime due fasi della sofferenza, forse le peggiori. La rabbia era esplosa per tutta la settimana e si era riversata contro le persone con cui venivo a contatto.

La negazione l'avevo superata in ginocchio, ma l'avevo pur sempre superata. Ero dimagrita di molto. Il dolore veniva incanalato direttamente nel mio stomaco e non riuscivo a passare un giorno senza rimettere.
I medici l'avevano chiamata ansia generalizzata quando frequentavo l'ospedale in seguito alla morte dei miei genitori.

Ero convinta di essere entrata in uno stato di completa apatia nei confronti di Harry.
Il fatto di non vederlo aiutava moltissimo. Se l'avessi visto, avrei provato troppe sensazioni insieme e sarai crollata.

Pensando ad Harry, speravo solo che la sua ferita stesse meglio e che i suoi lividi fossero scomparsi.
Era stato straziante vederlo in quello stato. Non potevo sopportare l'idea che qualcuno gli avesse fatto del male.

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