10. Bottiglie vuote e discorsi preoccupanti.

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-"È un piacere conoscerti tesoro! È da molto che aspettavo questo momento."- disse Anne, abbracciandomi.

Strinse le sue braccia attorno alle mie spalle. Aveva un gran sorriso in viso.

-"Il piacere è mio, Miss Cox."- le risposi io.

Anne si staccò da me, ma continuò a tenermi le spalle con entrambe le braccia. Scoppiò in una risata innocente alla mia affermazione.

-"Chiamami Anne, e non darmi del Lei, sei di famiglia ormai!"-

Sembrava eccitata come una scolaretta all'idea. Dentro di me cercavo di elaborare quella nuova situazione. "Famiglia" aveva detto. Non avevo più una famiglia da 9 anni e quella in cui sarei entrata da lì a poco sarebbe stata falsa.
Ottimo lavoro Chris.

-"Va bene, Anne."- dissi, enfatizzando il suo nome per compiacerla. Lei sorrise di rimando.

-"Posso prepararle la cena?"-

Harry trattenne a stento una risata, mantenendo lo sguardo sul pavimento.

-"Dammi del tu, Christina. Non sentirti a disagio con me."- ribadì Anne affettuosamente.

Anche la madre di Harry sembrava capire i miei pensieri e i miei stati d'animo, proprio come il figlio.

-"Comunque ho già cenato, grazie. Tra poco vi lascio. Non preoccupatevi."-

-"Come ci lasci? Vai a dormire in un Hotel?"-sbottò Harry, spalancando gli occhi.

Anne annuì di rimando al figlio che assunse un'espressione di disapprovazione.

-"Non se ne parla. Non ti vedo da mesi e questa è come se fosse casa tua. Chiaro?"-

Harry sembrò così autoritario che persino io l'avrei ascoltato. Afferrò il borsone di sua madre e se lo mise in spalla.

-"Va bene figlio mio, come vuoi. Sono più che felice di restare."-

-"Anne, se ha bisogno di qualsiasi cosa non esiti ad avvertirci. Harry dormirà sul divano ed io.."-

Non riuscii a completare la frase che Harry mi precedette, mentre Anne fece per ribattere.

-"Mamma, lascia stare. È più testarda di te!"-

Vidi sua madre portarsi delle ciocche di capelli ribelli dietro le orecchie.

-"E un'altra cosa, mi dispiace, ma vorrei dormire con la mia fidanzata questa notte, come sempre del resto."-

Per poco non mi ingozzai con la mia stessa saliva. Vidi Anne guardarmi stralunata, forse per il fatto che trovasse strana la mia reazione alle parole di Harry o per la mia difficoltà nel relazionarmi con una persona.
Non ci feci molto caso e guardai Harry con fare assassino.

-"Ma certo! Non vi preoccupate."-

Mi tranquillizzai. Avrei fatto i conti con quel ragazzo dopo.

-"Andiamo, ti mostro la camera."- esordì lui, guidando Anne verso il lungo corridoio.

Mentre li vedevo allontanarsi, riflettevo su come mi sarei dovuta comportare.

Harry amava sua madre. La guardava come se fosse la cosa più preziosa e fragile della terra.
Anne amava allo stesso modo Harry. Avevano un rapporto così bello.

Provai una fitta di gelosia nei loro confronti.
Io non avevo neanche avuto il tempo di costruire un rapporto con mia madre. Passavo le mie giornate a discuterci, da buona adolescente scorbutica.

Cercai di non pensarci.
Più mi sarei avvicinata ad Anne, più sarebbe stato difficile mentirle.

Era un arduo compito mantenere le distanze con quella donna, perché era davvero adorabile.

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