22. Letto disfatto e un salto da Ikea.

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True Love, Coldplay.

Strong, One Direction.

Harry's point of view.

La conoscevo da molto tempo, ma mai l'avevo desiderata così tanto.
Mai avevo tremato sfiorando la sua pelle accaldata, ma nonostante questo, sempre bianca. Quasi marmorea.

Osservavo come il suo corpo, minuto e allenato, si incastrasse perfettamente tra le pieghe delle lenzuola.

I suoi occhi chiusi mi facevano capire l'effetto totalizzante che avevo su di lei.

Amavo questa ragazza. Forte o vulnerabile. Fredda o dolce.
Ogni parte di lei mi attraeva. Mi aveva sempre attratto, ma ero sempre stato troppo impegnato a fregarmene di qualsiasi essere umano per accorgermene.

Mi muovevo dentro di lei, senza alcuna barriera, senza alcuna protezione.
Eravamo una cosa sola, connessi nel modo più fisico possibile, ma anche nel modo più emotivo.

Sospiravamo piano, guardandoci negli occhi. Non mi ero mai avvicinato più di così al romanticismo. Non ero propriamente un amante del genere. Preferivo i rapporti veloci e freddi, senza alcuna emozione.

Invece con lei, sembrava che quel puzzle disastroso che era la mia anima, si fosse ricomposto. Non avevo mai visto niente di più bello.

Chris mi fece venire in mente una canzone.
È possibile che potevo sentire gli angeli ogni volta che gemeva? È possibile che i suoi occhi mi ricordassero una canzone dei Coldplay?

Probabile. Perché ero fottutamente pazzo. Fottutamente perso di lei.

-"Ha-a-rry."- sospirò.

Non potevo trattenermi più, anche se avrei voluto fare l'amore con lei per tutta la notte. Il mio corpo dentro il suo, le sue unghie sui miei avambracci, il piacere che aumentava; mi portarono al limite.

-"Cazzo, Chris."- dissi a denti stretti.

Mi seguii anche lei in quel vortice di calore che avevamo creato.

***

La sensazione di un bagno caldo dopo aver fatto l'amore era una cosa indescrivibile. Non l'avevo mai provata, ma non me ne pentivo.

Era bello fare delle cose che non avevo mai fatto prima, ma era ancora più bello farle con Chris.

La sua pelle era ancora più liscia e profumava di menta. Mi ricordava il sapore di un milkshake.

Passai dolcemente lo shampoo tra i suoi capelli umidi, mentre la ascoltavo respirare .

-"Un angolo di paradiso. Ecco cos'è questo momento."-

Quando saltava su con queste frasi dal nulla, mi sconvolgeva. Era come se accendesse un fuoco in pieno inverno.

-"Cristo, se ti amo."- sospirai.

Chris allungò il suo viso verso il mio, baciandomi.

-"Anche io."- rispose.

***

Guardai i piatti che aveva scelto e cercai di trovare un aggettivo adatto per convincere Chris a comprarli.

-"Piccola, sono perfetti davvero."-

Lei mi studiò attentamente.

-"Sei stanco, vero?"- mi chiese.

Come potevo dire di no? Eravamo richiusi in quel negozio di arredamenti da ore. Ero esausto. Scegliere i piatti per la casa era una cosa da donna, ma forse il romanticismo era proprio questo.

Andare all'Ikea e scegliere i piatti per la casa. Poteva sembrare banale, però era una cosa emozionante. Sapere che stava creando un futuro con me, sapere che facevo parte della sua vita più pratica; era una certezza.

-"Sì, e vorrei solo portarti a casa e far l'amore tutta la sera."-

Presi il suo corpo e lo strinsi al mio, stampando un bacio sulle sue labbra calde. Era arrossita alle mie parole e anche per il fatto che la stessi baciando davanti a tutte quelle persone.

Si doveva abituare. Se sentivo il desiderio di baciarla, l'avrei fatto, in ogni luogo.

Era passata metà settimana dalla nostra prima volta. In quei giorni avevo scoperto che non mi bastava mai quella ragazza dannatamente
perfetta per me. Dannatamente fatta per me.

-"Harry, ci guardano tutti.. Smettila."-

Mi guardai intorno ed era così. Alcune persone sorridevano, altre si sentivano imbarazzate, altre ancora scuotevano la testa.

-"Non me ne frega un cazzo, piccola."-

Chris scoppiò a ridere e si staccò da me. Spinsi il carrello e continuammo nella nostra spesa.

-"Harry, muoviti. Se vogliamo avere una serata interessante, dobbiamo muoverci."-

Solo poche parole, pronunciate dalla mia ragazza, mi diedero la scossa necessaria per svegliarmi.
Potevo già sentire l'eccitazione crescere dentro di me.

La presi in braccio e Chris urlò. Cercò di respingermi, ma continuò a ridere.
Il suono della sua risata era perfetto.
La caricai sul carrello semivuoto.

Iniziai a camminare più velocemente di prima, sfidando con lo sguardo qualunque persona che osasse criticarci.

-"Harry, ci guardano tutti, ti prego."-

-"Smettila, dobbiamo andare a casa. Dimmi le cose che devo prendere e poi andiamocene, chiaro?"-

Lei mi indicò cosa mancava. Un copriletto, un piccolo ripiano per la cabina armadio e una lampada nuova.

Chris avrebbe potuto riempire la sua casa di oggetti costosi, ma la riempiva degli stessi mobili che avevo nel mio claustrofobico bilocale.

Arrivammo alla cassa e la aiutai a scendere dal carrello. Proprio mentre mi baciava delicatamente, vidi la tragedia che stava per compiersi.

Davanti a noi, l'ex ragazzo di Chris stava comprando dei fiori particolari, di quelli che vengono venduti solo in questi magazzini. Erano bianchi, come se fossero dei piccoli pini.

Quando incrociò il mio sguardo, strinsi i pugni. I suoi occhi, quasi neri, non mi intimorivano affatto. Il suo sorriso sarcastico mi fece rasentare la follia.

Dovevo restare sano. Lo dovevo fare per la ragazza che stringeva la mia mano.

Mentre si avvicinava a noi, fissai quel lurido bastardo, pronto a scattare se avesse toccato anche verbalmente Chris.

-"Non ti farà del male, amore mio. Dovrà passare sul mio cadavere."-

Hola :)
Ecco a voi il capitolo. Lo so, è corto non uccidetemi. Comunque come state? Spero bene. Ho aggiornato abbastanza presto dai. Mi impegnerò, giuro.
Anyway, fatemi sapere cosa ne pensare. Commentate assolutamente e perdete un fratto secondo del vostro tempo per votare. Aiutatemi a far crescere questa storiella. Comunque pensavo di farla finire sui 45-50 capitoli. Lo so che non vi importa ahahah. Volevo un vostro parere. Devo farla durare di meno? Siete stufi di questi due?
Un bacio. Alla prossima.
C. x

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