CAPITOLO 32

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Mi svegliai con un sussulto, rimanendo ad osservare il soffitto con il respiro affannoso.

Era stato un sogno?

Eppure mi trovavo nel letto con Rubyo che, al mio fianco, dormiva ancora. Da quando l'Ayrae mi aveva rivelato i sentimenti di Gideon non riuscivo a pensare ad altro, anche se buona parte di me era convinta che si trattasse di una bugia. Però se fosse davvero stato Gideon ad amarmi, perché avevo sognato Rubyo?

Il ricordo di quel bacio mi fece iniziare a palpitare, mentre, con un gesto automatico, mi portavo le dita alle labbra, sfiorandole. Quell'Ayrae si era davvero presa gioco della mia mente, ad un punto tale che non riuscivo più a distinguere la realtà dall'immaginazione.

Eppure la sensazione delle labbra di Rubyo sulle mie era così... vivida.

Un fruscio di coperte mi strappò dai pensieri e fu allora che realizzai che solo una persona poteva schiarirmi le idee. E quella era proprio Rubyo. Lo guardai svegliarsi, non ben sicura su come aprire l'argomento, ma lui mi precedette.

«Devi dirmi qualcosa? »

Quel profondo legame che ci univa questa volta non mi fu di aiuto.

«No... solo che-»

«Cosa? Stare nel letto con il principino ti ha procurato una fantasia erotica? »

Gideon, uscito dalla camera comunicante, mi diede il buongiorno con un bel ghigno.

Sentii il calore raggiungermi la testa partendo dalla punta dei piedi, per poi accendere di un rosso scarlatto il mio viso.

«Quello forse sei tu! »

Rigirai il coltello nella piaga sul trascorso con l'Ayrae, ma Gideon non sembrò curarsene.

«Io almeno ho il coraggio di ammetterlo. »

Quella sincerità, del tutto inaspettata e svergognata, mi fece arrossire ancor di più. Ma ora gli occhi di Gideon non stavano più guardando nella mia direzione.

«Non ce n'è motivo. »Rubyo, che finora non avevo osato guardare negli occhi, aveva terminato la frase con una risata gutturale. «Siamo una famiglia. »

In quel momento desiderai solo sprofondare. Era vero, quelle erano state anche le mie parole, quindi perché avevo fatto un sogno così? Mi sforzai di nascondere l'imbarazzo dietro gli occhi vacui. Mi disprezzai da sola. Era palese l'affetto fraterno di Rubyo, come potevo essere arrivata a quel punto?

«Vado a cambiarmi. »

Senza guardare nessuno negli occhi, scivolai fuori dalle coperte e, a passo rapido, superai Gideon, chiudendomi nella camera comunicante per poi accasciarmi alla porta.

In quel silenzio, il rimbombare del mio cuore nel petto raggiungeva la testa, oscurando ogni pensiero logico, mentre ribrezzo e senso di colpa mi sormontavano.

Che mi stava succedendo?

Rimasi raggomitolata per terra, con la schiena poggiata alla porta per lunghi minuti, finché non trovai la forza di alzarmi e cambiarmi.

Poco dopo, sentii bussare.

«Tutto bene? »

Era Rubyo. In tutta risposta aprii la porta e lo raggiunsi.

«Si, sono solo nervosa. Ho fatto un brutto sogno. »

«Lo so, stare nella Capitale è davvero snervante. »

Un déjà-vu improvviso mi colpì come una coltellata. Avevamo già avuto questa conversazione ieri sera, o era anche questa parte del sogno?

«Scusami se questa notte mi sono infilata nel letto senza chiedere. Non volevo svegliarti. »

Feci un tentativo, assurdo, ma pur sempre un tentativo.

«Tranquilla, fossi stato sveglio te lo avrei proposto io stesso. »Disse Rubyo, dandomi le spalle ed incamminandosi nuovamente verso il letto.

Quindi era stato solo un sogno.

«Ora stenditi, non dovresti muoverti. »Cercai il più possibile di non far trasparire la delusione dal mio tono di voce.

Mi accigliai brevemente, mentre il cuore, a quella realizzazione, sussultò.

Ero delusa... perché?

Quando aiutai Rubyo a stendersi delicatamente a letto, vidi, in un angolo, una garza sporca di sangue.

«L'ho appena cambiata, è per questo che sono in piedi. »Disse lui, intercettando la direzione del mio sguardo.

Mi limitai ad annuire.

«Dov'è Gideon? »Chiesi, notando la sua assenza, dopo aver aggiustato i cuscini sotto la schiena di Rubyo.

«È andato a chiedere la colazione all'oste. Da quel che mi ha raccontato si direbbe essere una brava donna. »

Annuii, nella speranza che Gideon non gli avesse rivelato nulla riguardo la conversazione della sera precedente.

«Ho delle notizie. »Disse quest'ultimo con un ottimo tempismo, facendo capolino dalla porta d'ingresso con un vassoio in mano. «Ho origliato la conversazione di alcuni mercanti che alloggiano qui durante il periodo della Festa Imperiale: i commerci riprenderanno tra una settimana e sono riuscito ad ottenere un passaggio per portare la mia dolce mogliettina incinta e suo fratello a casa. »Disse fiero, poggiando il vassoio sul letto.

«Ci tieni così tanto a morire? »Con un gesto fulmineo il collo di Gideon fu minacciato dalla punta del mio pugnale.

«Questa volta devo riconoscerlo, Kelpie: è un ottimo piano. »

Rubyo si raddrizzò nel letto.

«Non ci metteranno molto a capire che non sono incinta! »Mi opposi, indicando la stretta giacca in pelle e camoscio e la vita circondata da armi.

«Basterà nascondere di nuovo le armi. »Disse Rubyo.

«E indossare un mantello più coprente, per proteggere il bambino. »Concluse Gideon, chinandosi come per accarezzarmi la pancia.

«Toccami e te le spezzo, quelle dita. »

Gideon si bloccò, indietreggiando e ridendo di gusto.

«Che mogliettina feroce. »

«Mi fa piacere vedere come ti sia immedesimato perfettamente nella tua fantasia. »Rubyo tornò al contrattacco.

«L'immedesimazione e la mimetizzazione sono le tecniche migliori di difesa. »Divenne improvvisamente saccente Gideon.

«Anche l'attacco, fidati. »

E lo colpii allo stomaco con una gomitata, provocando la risata soddisfatta di Rubyo. Dopo di che raccolsi una pagnotta dal vassoio e gliela spinsi in bocca, invitandolo a tacere.

Royal Thief Where stories live. Discover now