CAPITOLO 27

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Una processione di trombettisti e giullari marciò avanti al carro, mentre a difesa di tutti e quattro i lati, si stagliavano truci i membri dei Rasseln, che smorzavano l'aria di allegria e festa.

Li contai, raggiungendo lo sconcertante numero di quarantotto.

Ma sopra il carro, ai fianchi di Markus, ne notai altri due, arrivando ad un totale di cinquanta. A quella visione mi fu chiaro come, il nuovo Monarca, non solo avesse reclutato i Rasseln come sicari per uccidermi, ma li avesse anche sostituiti alle guardie reali come gendarmeria privata. Riuscii a percepire la tensione di Rubyo anche senza guardarlo. Lo capivo, ero nel suo stesso stato d'animo. Se qualcosa fosse andato storto, non ne saremmo usciti vivi.

Dopo aver analizzato le controfigure, mi concentrai sul vero protagonista della parata, Markus. Anche se non fosse stato su quel trono, al centro del carro reale, l'avrei riconosciuto ugualmente: era cresciuto, ma non era cambiato. Sedeva fiero, su un posto che non gli apparteneva, l'unico a non nascondersi dietro una maschera.

L'ironia di quella scelta mi strappò un ghigno amaro.

La sua postura, decisamente inappropriata per l'occasione, lo faceva sembrare annoiato, così ricurvo sulla schiena e con la testa appoggiata al dorso della mano: perfino il suo atteggiamento infantile era rimasto lo stesso. Ora viziato più che mai. La corporatura da bambino, tuttavia, stava cambiando in quella di un ragazzo, meno esile e più matura: la mascella stava iniziando a delineare il volto, rendendolo più spigoloso, e, le rotonde guance infantili, erano ora state sostituite da una pelle incavata, che enfatizzava gli zigomi alti. Anche i capelli erano diversi. Sempre scuri, ma più lunghi, si poggiavano sulle spalle, ripiegandosi sulle punte in morbidi boccoli simili ai miei.

Ma ciò che davvero mi scosse, furono gli occhi, quegli stessi occhi che mi avevano guardato austeri e soddisfatti, mentre, chiusa in cella, mi torturava: due immense sfere color catrame, in cui era impossibile distinguere l'iride e la pupilla dalla sclera.

Sentii le lacrime pizzicarmi da dietro la maschera, ma mi morsi il labbro e strinsi il pugno, pur di non cadere nuovamente prigioniera di quel ricordo.

Nel mentre, il carro procedeva indisturbato tra la folla, con avanti i trombettieri che suonavano perpetuamente il corno, e ai lati i Rasseln, che si guardavano costantemente attorno, sospetti e sempre all'erta.

Rimasi a testa bassa, cercando di nascondere il più possibile il volto nel cappuccio ma, nel momento in cui distolsi lo sguardo, un fischio a me familiare risuonò nell'aria.

Poi un tonfo sordo. Il silenzio.

L'istante dopo Rubyo scattò davanti a me, mentre la folla prese a urlare e rompere le file composte. Alzai lo sguardo per osservare la situazione: una freccia aveva appena colpito uno dei due Rasseln sul carro, facendo precipitare.

Questo era chiaramente un attentato al Monarca.

Senza scambiarci neanche una parola, Rubyo ad io ci mischiammo a quella parte di folla che aveva deciso di darsi alla fuga. Ma bastarono pochi secondi per ritrovarci intrappolati in una gabbia di Rasseln. Subito dopo l'attacco, quattro erano andati a difendere Markus, mentre gli altri quarantacinque si erano sparsi tra la folla, accerchiandola, in modo che chiunque avesse attentato alla vita del Monarca non avrebbe avuto la possibilità di scappare.

«Se ci perquisissero saremmo finiti! »Dissi a Rubyo, a denti stretti, sufficientemente forte da sovrastare le grida della gente, ma non abbastanza da farci sentire da questi ultimi, troppo concentrati nella loro fuga.

«Lo so, maledizione! »

I suoi muscoli erano reattivi e carichi come una molla, pronti a scattare in qualsiasi momento. Stava solo aspettando quello giusto. Gli occhi gli rimbalzavano rapidi da un lato all'altro della strada, in cerca di una scappatoia. All'improvviso il suo sguardo si ravvivò, concentrandosi in un unico punto.

«È folle! »Esclamai.

«Ma è l'unica possibilità! Ci prenderebbero in ogni caso! »

Tutti i Rasseln si erano allontanati dal carro, lasciando il perimetro scoperto. Se volevamo nasconderci, quello era il posto ideale. Esattamente sotto di lui, neppure Markus ci avrebbe visti. Ci gettammo tra la folla, proseguendo contro corrente. Quando fummo abbastanza vicini al carro, ci buttammo sotto alla stoffa che ne nascondeva la struttura principale. Da lì però, non avevamo la visuale sulla scena, e dovemmo affidarci solo alle nostre orecchie. Tuttavia gli urli della folla impaurita coprivano qualunque altro rumore. Eravamo così impegnati a cercare di captare qualche suono distintivo, da non accorgerci che, sopra di noi, l'attacco era ripreso. Ne fummo a conoscenza solo quando una freccia bucò il tessuto che ci nascondeva, trapassandolo, per poi infilzarsi nell'anima in legno.

«La ruota! »

Sia io che Rubyo ci buttammo verso quella più vicina, sfruttandola come scudo, ma sapevamo entrambi che quella era una difesa precaria, di soli novanta gradi scarsi. I fianchi e le spalle erano scoperti e il telone ci impediva di prevedere gli altri attacchi.

Infatti, poco dopo, un'altra freccia si conficcò nella ruota, poco sopra la mia testa.

Trattenni per un attimo il respiro.

«Lyra! »Rubyo scivolò al mio fianco.

Gli feci cenno con la testa che stavo bene. «Piuttosto, sono proprio curiosa di sapere chi è questo arciere senza mira. »Provai a sdrammatizzare la situazione.

«Anche prima, era praticamente impossibile mancare Markus. »Rubyo scosse la testa. «A patto che lui non fosse il vero obiettivo. »Lo guardai stupita. «Inizialmente pensavo che si trattasse di un attentato, ma neanche un folle si cimenterebbe in un'impresa così rivoluzionaria senza le adeguate predisposizioni. »Un sospiro preoccupato lasciò i polmoni di Rubyo. «C'è qualcos'altro sotto. »

Un improvviso odore acre riempii l'aria, poi, in quello stesso momento, un lembo del tendone divenne più scuro, bagnato di una sostanza acida.

Sgranai gli occhi.

Quella si, che era un'adeguata predisposizione.

«Andiamo! Or-»Ma non feci in tempo a finire la frase, che un rombo rese tutto nero.

Royal Thief Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ