CAPITOLO 9

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L'alba se l'era presa comoda ad arrivare, lasciandomi ore e ore chiusa nel buio e nel silenzio a ripensare a quello che era accaduto con Gideon durante la notte. Il sole, ancora rosso, non aveva ancora fatto del tutto capolino dalle case in legno e pietrisco, scure e sfocate in lontananza, quando un boato trafisse l'aria, strappandomi finalmente ai miei pensieri. Scattai immediatamente sull'attenti e, come me, anche Rubyo, che mi raggiunse pochi istanti dopo sul bordo dell'edificio, strizzando gli occhi per cercare di cogliere il trambusto in lontananza.

«Dalle vostre reazioni si direbbe che anche per un posto come Kohl questo sia un brutto segno.» Intervenne inopportuno Gideon, ancora disteso per terra appoggiato su entrambi i gomiti.

Rapida, raggiunsi la tromba delle scale e afferrai con decisione la corda, intenta a raggiungere l'ultimo piano dell'edificio per avere una migliore visuale. Ma proprio nel momento in cui tesi il muscolo, una mano mi si poggiò sulla spalla.

«Vado io. »

Rubyo fece cenno con la testa al mio addome, dove la ferita si era quasi del tutto rimarginata. Gli feci spazio senza troppe storie e, nel mentre, iniziai a raccattare le poche cose che eravamo soliti portare con noi.

«Cosa sta succedendo? »Chiese Gideon finalmente in piedi.

«Sono i Rasseln. »

Lo sguardo di Gideon si rabbuiò. Ne aveva sicuramente sentito parlare anche lui: un gruppo di mercenari formatosi durante la grande Ribellione, costituito soprattutto da esseri dell'Altro Sole, che si diverte ad abusare dei propri poteri contro i più deboli. Non rimangono mai segregati in un unico posto, ma viaggiano in tutto il regno: non temono di essere trovati. Definiscono Chaot come la loro madrepatria, ma non ne hanno davvero una. Raramente tornano a Kohl ma, quando lo fanno, portano distruzione e rovina. Così è come sono descritti da tutta la popolazione, umana o meno.

Cercai di trattenere la rabbia mordendomi il labbro inferiore, finché non sentii un sapore ferroso sulla lingua.

«Per loro è come un gioco. Viaggiano, fanno bottino e poi tornano per goderselo, distruggendo tutto ciò che incontrano per puro divertimento. »

«E noi perché scappiamo? »Gideon mi aiutò a eliminare le tracce del focolare della sera precedente.

«Per sopravvivere. »Risposi apatica, mentre un velo di rancore calava nei miei occhi.

«Cos-»

«Sono nella piazza del mercato. Dobbiamo andarcene. Ora. L'uscita sud è la più sicura, li avremo alle spalle. »

Annuii a Rubyo che, tempestivo, era tornato al quinto piano e ora se ne stava appeso alla corda, mentre gli lanciavo il più rapidamente possibile la sacca con i suoi averi. Pochi attimi dopo iniziò a scendere, lasciandomi spazio sulla corda. Feci per afferrarla, ma Gideon mi bloccò.

«Monta su. »Disse indicandosi le spalle con il pollice e ottenendo un mio sguardo diffidente.

«La ferita è-»Cercai di dire, ma mi troncò sul nascere.

«Senti, l'hai detto tu: è questione di sopravvivenza. Ora, a me non sembra di avere così tanto tempo da perdere per discutere sulla tua salute e per replicare la scenetta di ieri, quindi fa come ti dico almeno per questa volta e muoviamoci ad andarcene via da qui. »

Rimasi sconcertata, con gli occhi sgranati e le sopracciglia sollevate. Ero così perplessa che non trovai neanche le parole giuste per oppormi, ma se non lo feci fu anche perché, in fondo, sapevo che quella era la scelta più veloce e razionale.

Gli salii in spalla e, rapidi, raggiungemmo Rubyo, che ora era impegnato a slegare il cavallo.

«Hai tutto? »Chiese Rubyo fissandomi negli occhi, con un respiro un po' affannoso per la fretta.

Tastai le mie anche, trovando il pugnale infoderato e il taschino pieno. Annuii e salii in sella.

«Prossima destinazione? »Chiese Rubyo pronto a speronare il cavallo.

«Wessar. »Esordii.

Per un attimo Rubyo mi guardò sconcertato: evadere da Kohl sarebbe stato difficile; difficile ma non impossibile.

«Ai vostri ordini. »Annuì infine e, con una violente speronata, partimmo al galoppo.

Attraversammo un numero di abitazioni diroccate che mi sembrarono infinite: con l'arrivo dei Rasseln erano aumentate a vista d'occhio. Gli zoccoli del cavallo scoccavano sul suolo secco e sulle travi marce, producendo un suono sordo e sollevando un polverone asfissiante. Accatastati agli angoli delle case vidi pochi bambini, che, superstiti, tornavano dalla ronda notturna, e molti genitori con le lacrime agli occhi, che piangevano per i figli che non erano più tornati, colti di sorpresa dall'arrivo dei Rasseln. A quella vista Rubyo mi nascose il volto sotto al cappuccio del mio mantello in juta, convinto che non vedere sarebbe stato sufficiente per non farmi soffrire. È vero, la morte mi terrorizzava, ma quello era il mio popolo, che io stavo abbandonando a se stesso.

Per scappare. Per salvarmi.

Non mi sentii migliore dei Rasseln.

In balia di quei pensieri varcammo il portone di ingresso di Kohl, ritrovandoci fuori dalla città. Purtroppo però, non riuscii a togliermi dalla coscienza il peso di aver ignorato il mio popolo in un momento di bisogno.

Il sole era oramai alto in cielo, ma il nostro galoppare non si era mai interrotto, né tantomeno Gideon aveva mostrato segni di stanchezza.

«Poco più in là c'è una radura, accampiamoci lì per la notte e per discutere su come affrontare la traversata. »Propose Rubyo e nessuno si oppose.

In tarda mattinata raggiungemmo finalmente il bosco, così fitto da non far filtrare i raggi.

«Per il momento dividiamoci e occupiamoci dei pasti. Del resto parleremo davanti al fuoco. »Dissi indicando una parte indistinta della radura.

«Dobbiamo prima trovare un rifugio. »Si oppose Gideon, guadagnandosi la disapprovazione mia e di Rubyo.

«A metà pomeriggio inizierà a piovere e allora sarà impossibile accendere il fuoco e cucinare. »Aggiunse come per giustificarsi.

«Fantastico, adesso sai anche prevedere il tempo. »Esordì Rubyo scettico.

«Sono un Kelpie, non dimenticarlo. » Fece spallucce Gideon, contento di essere dalla parte della ragione.

« Io trovo un rifugio, Rubyo vai a caccia e Gideon, a te toccano i bastoncini. Ora andate. »Tagliai corto

«Ah, Lyra. »Mi fermò serio Rubyo.

«Assicurati di trovare anche una cuccia. »Concluse con un ghigno soddisfatto.

Mi accigliai con Rubyo: non c'era bisogno di offendere ancora Gideon. Ci aveva aiutato abbastanza finora da ottenere la nostra fiducia, circa, e mancargli così di rispetto non era necessario. Dopo quelle parole incrociai lo sguardo di Gideon e vidi i suoi occhi lampeggiare d'oro poi, senza aprire bocca, si incamminò nel bosco. 

Royal Thief Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt