Capitolo 8.

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Il rosso è da sempre stato uno dei miei colori preferiti, forse il mio preferito in assoluto. Sono quasi certa che la mia fissazione per il rosso sia nata quando ero piccola e, più precisamente, quando mio padre mi portò nella camera oscura dello studio fotografico di un suo amico per scegliere le fotografie del mio settimo compleanno da sviluppare; prima di quel momento non penso avessi un colore preferito, mi piacevano tutti incondizionatamente. È per questo motivo che sono seriamente convita, tutt'oggi, che le stanze per lo sviluppo fotografico siano quanto di più affascinante esista al mondo: una camera buia illuminata solo da una forte luce rossa che però, allo stesso tempo, è talmente fragile da non influire sul materiale fotosensibile appeso ai mille fili di nylon che circondano la stanza per permettere alle piccole pellicole di asciugarsi...è qualcosa di assolutamente perfetto! Rido al solo pensiero perché, ammetto che possa sembrare stupido, ma se chiudo gli occhi riesco a vedere perfettamente il momento in cui entrai per la prima volta nella camera oscura del retrobottega del signor Shall e ricordo anche che, la prima cosa che feci, fu quella di girare su me stessa e volteggiare per la stanza in cerca delle fotografie su cui comparisse il mio sorriso sdentato e la mia torta rosa.

Scuoto la testa, come intontita dai miei stessi pensieri, ma poi mi guardo intorno nella mia stanza buia; il mio cellulare è già carico e segna le 3:12 del mattino. Come da pronostico, nonostante mi sia rigirata nel letto per più di tre ore, non riesco a prendere sonno perché la mia pancia continua a brontolare e non ne vuole sapere di lasciarmi in pace. Senza indugiare mi avvicino alla scrivania per prendere il pacchetto di crackers che ci ho lasciato ieri, dato che potrebbe risollevare la situazione; certo dei cracker al mais non sono proprio quello che mi piacerebbe mangiare in questo momento ma mi devo accontentare. Mentre il primo crackers giallo mi scricchiola tra i denti lanciando al mio stomaco un messaggio di speranza, mi rendo conto che forse sarebbe meglio accendere la tv per cercare qualche film da guardare mentre sgranocchio queste schifezze. Sobbalzo, mentre allargo la maglia grigia per permettere anche alle ginocchia raggomitolate al mio petto di essere coperte dalla stoffa grigia, quando la televisione si accende ad un volume troppo altro e, per giunta, su un canale di musica. Ascoltando Katy Perry mi augura 'Bon Appetit', stacco il cellulare dal caricatore e vedo se ci sono notifiche interessanti: Jean ha pubblicato su Instagram un video con il suo gatto qualche ora fa ma, per quanto la scena del batuffolo grigio che le lecca la faccia sia carina e divertente, non posso ignorare il mio completo disprezzo verso i gatti... Molto più interessante, invece, è la foto che ha pubblicato Adrian, con il suo gemello Ayden, sotto la quale c'è scritto 'Ricordando i vecchi tempi' dato che li ritrae sorridenti davanti ad una pizza in una serata di qualche mese fa, quando lo andò a trovare in Arizona; per quanto i gemelli Thompson siano belli e la loro carnagione scura balzi subito all'occchio, non posso fare a meno di concentrarmi sulla pizza che brilla sul tavolo. Il terzo crackers al mais mi scricchiola tra i denti ed è proprio in questo momento che mi rendo conto che farei di tutto pur di teletrasportarmi da PizzaHut in questo momento...o da McDonald's o da KFC, sono una ragazza semplice, accetto tutto. È questione di pochi istanti, poi, come se fosse un movimento involontario del mio cervello, alzo la testa dal cellulare, fisso la finestra alla mia sinistra e tutto diventa chiaro: lo studio fotografico del signor Shall, il mio compleanno, il rosso...tutto è partito dal mio sogno (o dovrei dire incubo?) di essere incatenata alla panchina di fronte all'insegna rossa di PizzaHut; voi non potete immaginare quando possa essere frustrante vedere le persone mangiare, nonostante fosse un sogno, ed essere bloccata ad una panchina (e non chiedetemi perché fossi incatenata ad una panchina). Sì, sono sicura di poter dire che un'altro motivo per cui amo il rosso sia il fatto che sia il colore principale dell'insegna di PizzaHut, nonché il colore del tetto della casetta del suo logo -e di tutti i rivenditori sparsi per il mondo- della catena.

Non penso possa essere una coincidenza il fatto che il mio colore preferito sia il rosso e quello che la maggior parte dei loghi delle catene di fast food siano dello stesso colore; con questo non intendo solo PizzaHut ma anche McDonald's, KFC, In-n-Out, Papa Murphy's, Five Guys, Bojangles, Chipotle, Chick-fil-A, Steak 'n Shake...e potrei dirne altri milioni. Pensate davvero che Victoria's Secrets abbia scelto casualmente il colore rosa quando avrebbe potuto scegliere il rosso, colore caldo e passionale? No, secondo me, non è assolutamente un caso.

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