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Non sapevo chi avesse impostato la sveglia vocale sul mio cellulare, ma sapevo che se avessi aperto anche solo un occhio, e quella donna non avesse smesso di dire 'compleanno di Lily', avrei distrutto quel maledetto affare e ucciso la persona che lo aveva fatto.
Mi rigirai nel letto premendo il cuscino sulle orecchie emettendo versi di indubbia voglia di urlare parolacce in ogni angolo della casa. Per essere il giorno del mio diciottesimo compleanno, quello non sembrava un buon inizio.
Mi decisi a disattivare la sveglia che aveva ripreso a suonare dopo una pausa di due minuti e sgranai gli occhi per le innumerevoli notifiche apparse sul display.
"Cazzo.." dissi sia perché ero sicura che sarei andata a scuola in ritardo, sia perché sapevo che sbloccando il cellulare mi si sarebbe bloccato tutto.
"Ma guarda tu che merda" borbottai rotolando fino a cadere giù su tutti i cuscini caduti e poi feci tutto di corsa, ovviamente, inciampando di continuo.
Quando scesi in cucina, aspettandomi un padre tutto sorridente che mi preparava la colazione anche se non me l'aveva portata direttamente a letto, trovai il vuoto più totale, silenzio inquietante e triste come mi sentivo dentro al pensiero che se ne fosse dimenticato, uno dei due auguri che aspettavo sempre con impazienza, uno dei due che se mancava, voleva dire che la giornata sarebbe stata una totale merda.
Non mangiai, afferrai semplicemente le mie cose e più che chiudere, sbattei la porta dietro di me.
Andai ad aspettare Alex davanti al solito Bar dove mi prendeva il caffè, ma nulla, lui non c'era e non avevo ricevuto nessun messaggio di avvertenza. Era la giornata perfetta.
Tentai svariate volte a chiamarlo, ma nulla, finiva sempre sulla segreteria, che se lo avessi avuto davanti in quel momento, probabilmente lo avrei bastonato per bene.
Al varcare la soia del cortile, credetti che almeno qualche mio compagno mi avrebbe salutata e fatto sti maledetti auguri, ma nulla, sembrava un giorno come le altre e appena entrata nell'atrio, rinunciai a tutto promettendomi di non ricordarlo a nessuno.

Le lezioni, per una volta ogni tanto, non furono pesanti e passai le prime ore stranamente interessata agli argomenti di ciascuna materia, questo finché non arrivai alle ultime due, in cui avevamo educazione fisica e il professore ci aveva riservato una corsa di quasi venti minuti.
"Credo che finirò per camminare già dai primi secondi" disse una compagna e le avrei detto volentieri di stare zitta, siccome era sempre la prima a volersi fare notare dal professore, se non fosse che tutte mi stavano fissando.
"Qualcuno ha fatto cose sporche con Alex, eh?" Provocò un'altra e nascosi i numerosi segni sul mio corpo con la maglietta, frutto di ore di sonno dopo una lunga giornata e d'aver un ufficialmente cretino di ragazzo.
Ultimamente mio padre stava notando un po troppi segni sul collo e avevo pregato Alex di smettere di mordermi per farne almeno sbiadire qualcuno, ma avevo ottenuto il risultato opposto.
"Ma ehi! E se fossero per delle ferite domestiche?"
"Bhe...non lo sono, perciò. Ragazze, guardate che roba" Helen indicò i miei seni spostando la maglietta ed arrossii coprendo il viso sotto le loro risate.
"Bhe, siete piuttosto carini insieme" intervenne Loren e stetti per ribadire quando bussarono alla porta.
"Forza principesse, sto per cominciare la lezione" il professore urlò spazientito e afferrai le scarpe correndo fuori per non beccare una nota.

Venti minuti e mi sembrò di morire quando mi lasciai cadere a terra grondante di sudore. Ce l'aveva fatta di brutto e veramente non ero certa di meritarmi una giornata simile.
Volevo solamente fare un bel bagno e poi dormire per giorni per sbollire la rabbia di quel giorno, perché mi pesava più di quanto immaginassi.
"Forza, vi voglio in squadre da sei" tesi la mano verso l'unica che sopportavo realmente in quella classe e mi mise in piedi scegliendo gli altri.
Giocammo ad un tipo di basket mai visto prima e arrivata ad un certo punto, chiesi di andare a cambiarmi e prendere una boccata d'aria perché non ce la facevo più, la testa mi girava convulsamente e avevo la nausea, probabilmente perché non avevo ancora mangiato.
Mi cambiai ed uscii in cortile dopo aver preso del cioccolato dalle macchinette, andai in cortile per sedermi sulla panchina più isolata, ma vi trovai Dove che stava fumando e parlando al telefono, mi vide e disse alla persona dall'altra linea di richiamare più tardi.
"Ciao" salutai fingendo di dovermene andare subito.
"Ehi, ciao. A proposito, tanti auguri" mi sorrise, ma entrambe sapevamo fosse finto.
"Ah già, grazie mille" risposi scioccata, perché era l'ultima persona da cui aspettavo gli auguri.
"Io, ehm, devo andare. Ci vediamo in giro" mi congedai affrettando il passo, ma mi richiamò.
"Credo che noi due dovremmo parlare"
"Ah si? A proposito di che?"
"Alex"
"Cosa c'e?"
"C'è che ha scelto di stare con qualcuno che non sembra meritarlo. Tu lo ami davvero?"
"Scusa la domanda, ma tu pensi invece di meritarlo?. Senti, cara, io ed Alex ci conosciamo da quando tu non eri nemmeno nata e se permetti, se ti ha sempre sottolineato quanto tenga a me, un motivo ci sarà, non credi?" Ero già in modalità Lily la stronza e vidi in lei la persona perfetta su qui sfogarmi.
"Non volevo dire questo. Io Alex lo amo veramente, e anche se pare volere solamente te, se tu non ricambi i suoi sentimenti puoi semplicemente lasciare che qualcuno lo ami per quanto merita" lo disse con gli occhi lucidi e mi sentii in colpa giusto per una frazione di secondi.
"Lo lascerei anche andare, ma, egoisticamente, senza Alex proprio non so stare. Tu lo ami, io quello che provo per lui, va oltre tutte ste cazzate" e con ciò andai direttamente in segreteria per firmare l'uscita. Non sarei nemmeno dovuta andare a scuola.
"Ma è il tuo compleanno?" Chiese la segretaria e finsi un sorrisetto annuendo.
"Tanti auguri" mi lasciò un bacio sulla guancia, cosa a cui rimasi sorpresa.
"Grazie, ciao".

Entrata in casa buttai la cartella verso il salotto ed entrai in cucina dove presi la la fetta di torta rimasta e un cucchiaino, andai in salotto e mi lasciai cadere disperatamente incominciando a mangiare.
"Dopo voglio abuffarmi di dolci fino a morire" dissi come se mi stessi lamentando con qualcuno. Ci fosse qualcuno.
"Ehi, piccola" mi solleticarono il naso e aprii gli occhi di scatto.
"Papà?" Chiesi focalizzando bene la sua immagine e sorrise  togliendo dal divano il contenitore dove c'era la torta.
"Che ci fai qui?"
"Io e Mark abbiamo chiuso prima il locale. Ha un impegno nel pomeriggio".
"Ah, e tu invece non hai nulla da fare, giusto?" Chiesi acida e aggrottò la fronte.
"Non che mi risulti, ma dopo dobbiamo andare a fare la spesa" mi fece l'occhiolino facendo per salire le scale, nel frattempo si tolse la camicia tastando le tasche per cercare forse il cellulare, io intanto mi chiesi come fosse possibile che un uomo del genere fosse ancora single. O forse lo sapevo: perché era uno smemorato del cazzo.


Oltre a volermi nuovamente morta perché non aggiorno più come prima, cosa di cui mi spiace immensamente❤,  volevo dirvi due cose.
La prima è che sto facendo i capitoli 40 e 41 da robe diabetiche, perché ehi, per me i compleanni vanno trascorsi Solo nel modo giusto.
La seconda è a proposito del gruppo per questo libro..quello di ossessione per il sesso c'è, ma per ora è off limits.
Perciò, chi sarebbe tipo felicissima/o, oltre a me ovviamente✨, di creare sto gruppo in cui potrete farmi domande circa il libro, di conoscere il pensiero degli altri a proposito, conoscere nuove persone e molte, molte altre cose?.
Ripeto, oltre a me?❤
Spero siate numerosi e vi ricordo che per motivi di privacy, se volete entrare, dovete scrivermi in privato con Nome e numero.
Aspettatevi cose meravigliose e nel frattempo, ancora grazie per i voti, le letture, e i commenti😘

Solo Sesso Per DifesaWhere stories live. Discover now