42. L'amore non ha criteri

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Qualche settimana dopo rientrarono Muzo e Deniz. Il motivo? Deniz era stata contattata per iniziare un percorso di cura con un bambino con un passato difficile. Quel bambino, era Hatay.

L'assistente sociale, un giorno, contattò Can e Sanem dicendo che il presunto vero padre si era fatto avanti.

I due, conoscendo Fabbri, avevano messo in guardia la signora, così a lei sono stati affiancati altri professionisti, tutti pronti a seguire il piccolo in questa conoscenza.

Nessuno sapeva però che Deniz dopo la rottura con Metin aveva fatto domanda per seguire casi infantili. A tale domanda Deniz non aveva mai ricevuto risposta fino a quel momento.

Nessuno lo sapeva. Neanche Can e Sanem. Si sorpresero quando arrivò in agenzia con l'assistente sociale per raccogliere informazioni su Fabbri in veste professionale. Ne rimasero stupiti, ma furono certi di una cosa. Hatay era in ottime mani.

Nel frattempo, arrivò il grande giorno di Muzo. In realtà, il suo ritorno con Deniz era dovuto anche a questo.

Ancora una volta, la presentazione del libro si tenne nella grande sala del teatro dell'opera.

Gli editori americani parteciparono all'anteprima, sapendo che Sanem Aydin avrebbe presentato al mondo questo nuovo scrittore.

La sala era gremita. Ogni singolo membro dell'agenzia e della Sanem era presente. Pure Osman e Adile parteciparono.

Nelle due lunghe prime file, c'erano Deniz, Cey Cey, Ayhan, Osman e Adile, Deren, Bulut, Burak e Ezgi, Sanem, Can, i bambini, Leyla, Emre, Ilker, Mevkibe, Nihat, Melihat, Aziz e Mihriban. Insomma non mancava nessuno. Dietro di loro era facile riconoscere anche qualche volto familiare del quartiere che aveva visto nascere e crescere Muzo.

Erano orgogliosi di lui. Perchè in fondo, era sempre stato un figlio del quartiere.

Erano tutti vestiti di tutto punto. Una volta accomodati, con le luci puntati sul leggio al centro del palcoscenico, Sanem fece il suo ingresso applaudita da tutti.

I suoi occhi si orientarono verso i suoi bimbi e suo marito, che la stavano applaudendo.

Fece un respiro profondo e avvicinando il microfono alla bocca iniziò a parlare.

"Buonasera a tutti. Sono Sanem Aydin, e benvenuti a questa serata speciale." disse.

"Quello che sto per presentarvi non è solo uno scrittore emergente, ma anche un grande amico. Ci conosciamo da quando siamo piccoli, e posso ormai dire di conoscerlo come le mie tasche. E' una persona che ha messo davvero un grande impegno e dedizione in questa sua prima opera. Un'opera che nasce da un momento buio. Un' opera in cui ammetto di aver rivisto me stessa la prima volta che l'ho letta. Per questo, fin dalla prima lettura ho voluto sostenerla, perché questa storia merita di vedere la luce. Ed è per questo che vi chiedo di accogliere con un grande applauso Muzaffer Kaya."

"Grazie, grazie." ripetè Muzo salendo sul palco con il suo smocking.

Sanem invece si allontanò applaudendo, lasciando a lui il centro della scena, avvolta in un completo giacca pantalone lungo e nero.

Muzo si schiarì la voce.

"Buonasera, grazie per essere venuti. E grazie a Sanem per le sue parole. Ehm..." disse in imbarazzo.

"Sarò sincero con voi, sono un ragazzo di quartiere, e come tale parlerò in modo molto schietto e semplice, perché è così che sono." ci tenne a precisare.

"Ho scritto questo libro durante un viaggio in solitudine. Eravamo solo io e la mia penna, l'unica amica che avevo a fianco in quel momento. Ho passato un momento molto buio della mia vita, in cui... non sapevo cosa fare, non sapevo chi ero... ero perso." cercò di spiegare.

2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora