35. Festeggiamenti

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Una volta riuniti indissolubilmente, felici e innamorati come il primo giorno, mentre tornarono a casa mano nella mano, Sanem rise.

"Cosa ridi?" chiese Can sereno.

"Mh, stavo pensando che in questo momento è come se il tempo si fosse fermato, mi sembra di essere tornata ad 11 anni fa, quando eravamo solo agli inizi della nostra relazione. Così felici e spensierati..." disse.

"Ah, ma lo siamo e lo saremo ancora, non temere. Ti aspettano molte sorprese, vedrai!" esclamò Can baciando le loro mani intrecciate.

"Mh..." rispose lei titubante.

"Non sei felice?" chiese lui vedendo la sua titubanza.

"Ecco... lo so, voglio dire, sai che io adoro le sorprese." rispose lei carinamente.

"Allora come mai non fai i salti di gioia?" le chiese.

"Perchè sicuramente accadrà qualcosa che impedirà di festeggiare." rispose sicura Sanem.

"Ma va bene così, ecco... voglio dire, il mio regalo l'ho già avuto adesso dopotutto." rispose maliziosa.

"Ah, ma se fai così... io ti mangerò di baci." rispose lui contraccambiando quello sguardo.

"Comunque non mi arrendo. Ci saranno delle belle sorprese. Te lo prometto. Niente e nessuno potrà rovinare questo giorno!" precisò.

"Mh... vedremo." rispose Sanem non molto convinta.

Rientrati a casa, ricevette la prima sorpresa. Festeggiò con tutta la sua famiglia. I suoi genitori li avevano raggiunti assieme a Leyla, Emre, Ilker, oltre ad Aziz e Mihriban. Questi ultimi al loro arrivo mano nella mano si scambiarono un'occhiata di intesa. Avevano fatto pace e tutto stava procedendo come doveva. Il tavolo esterno era adornato di festoni e la tavola era imbandita di ogni delizia, la maggior parte di sua madre. Era facile riconoscere la sua mano.

"Auguri figliola!" la salutò suo padre quando la vide.

In quel momento Sanem ringraziò Can e la barca per essersi cambiata d'abito. Indossava una tuta sportiva. Stessa cosa per suo marito, sembravano abbinati. Ci fece caso solo in quel momento.

Guardò Can sospettando che fosse tutto pianificato. Ma non chiese. Preferì godersi il momento.

"Auguri figlia mia! E' un bene che ti abbia partorito. Guarda! Faremo una bella colazione insieme." disse allegra sua madre.

"Com'è che si chiama?" chiese Mevkibe ad Aziz.

"Brunch." rispose lui.

"Ah, si, un "brach". Ripetè Mevkibe mai stata brava con in nomi in vita sua.

"Eh, vabbè..." commentò Sanem senza speranza sentendo la sua pronuncia.

"Ah, mamma ma guarda quante delizie ci sono qui!" esclamò dopo averla salutata.

"Visto?" chiese.

"Wow, sono davvero sorpresa. Ti sei superata. Hai fatto tutto tu o c'è anche qualcosa di Mihriban?" chiese.

"Alcune cose sono sue." confessò abbracciando la consuocera che si era avvicinata a lei.

"Wow, davvero brave, sembra un negozio! Giuro!" esclamò Sanem.

"Eh... infatti è così." rispose sua madre.

"Eh?! Come sarebbe?" chiese Sanem. "Che mi sono persa?" chiese guardandosi intorno.

"Ecco, merito di tuo marito. Ti avevo detto no, che avevo bisogno di un idea per l'associazione, non è così?" le ricordò.

"Si, mi ricordo." rispose. Ma poi di scatto Sanem si ricordò che di quella cosa non ne aveva affatto parlato a Can, offuscata dalla rabbia. Spalancò gli occhi realizzando.

2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)Where stories live. Discover now