16. La decisione di Muzo

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Passò qualche settimana e nel frattempo Muzo era tornato al suo vecchio lavoro. Sanem aveva un presentimento. Aveva visto come lui aveva cambiato approccio nei confronti di tutte le persone che gli volevano bene. Stava cercando di farsi perdonare da tutte le persone che aveva ferito, Cey Cey, Ayhan , Osman. Non l'avrebbe mai ammesso a parole. Ma oltre a queste, per una, e forse la più importante, per lui non aveva fatto ancora niente. Deniz, non si era mai avvicinata a lui e Muzo non si era mai avvicinato intenzionalmente a lei. Ecco, si ritrovavano molto spesso a parlare nello stesso gruppo di persone, ma non si rivolgevano mai la parola. Al momento il loro rapporto era di tolleranza l'uno per l'altro.

Deniz dopo l'addio di Muzo era diventata molto fredda. Aveva costruito un muro tra lei e tutto ciò che lo riguardava. Un muro alto, circondato da un filo spinato. Era inavvicinabile. Non permetteva a nessuno di entrare nell'argomento.

La relazione con Metin agli occhi di Sanem era diventata molto abitudinaria. Lui l'accompagnava a lavoro, poi spariva per tutto il giorno, salvo rare occasioni in cui per obblighi lavorativi, era costretto a trattenersi di più in azienda. Pranzavano insieme quando possibile, e lui veniva a prenderla la sera a fine orario. Sanem però aveva notato l'apatia con cui Deniz accettava di essere presa per mano da lui. Si sorridevano, si, ma sembrava tutto per convenienza. Il trasporto dei primi tempi, la luce, la scintilla negli occhi di Deniz, era sparita, e non era dovuta alla ricomparsa di Muzo. Era già presente da tanto.

Finchè non si parlarono andò tutto bene.

Poi da lì, un giorno, iniziarono a rivolgersi qualche parola. E ogni volta Muzo rimaneva scottato dalle frecciatine di Deniz.

Un giorno chiese a Cey Cey in disparte: "Ma cos'ha Deniz? Eh? Perchè si comporta così?"

"Secondo te fratello, perché?" gli rispose Cey Cey sarcastico.

"Io?" Chiese indicandosi.

"Bravo, ci sei arrivato. Un applauso." disse Cey Cey applaudendo.

"Ma ancora?" chiese Muzo. "Pensavo fosse felicemente fidanzata con Metin, perché trattarmi ancora così?"

"A volte il passato è difficile da dimenticare." disse Cey Cey dandogli una pacca sulla spalla. "Specie se quel passato bussa di nuovo alla tua porta, hai capito?"

"Ho capito." rispose serio Muzo, abbandonando Cey Cey a razzo.

Aveva intravisto Deniz dirigersi verso l'ascensore.

Corse via.

"Ma dove scappi? Muzo!" esclamò Cey Cey.

Muzo era sparito. Raggiunse appena in tempo le porte dell'ascensore prima che si chiudessero ed entrò.

"Adesso tu mi spieghi che problemi hai con me." le disse diretto.

"Cosa?" esclamò Deniz già nervosa alla sola presenza.

"Spiegamelo." insistè lui.

"Che dici, eh?" scattò Deniz. "Chi ti credi di essere per chiedermi delle spiegazioni, eh?"

"Non sono affari che ti riguardano." aggiunse.

"Ascolta Deniz, non sono così scemo come pensi. Vedo che hai questo atteggiamento solo con me. Ok? Lo vedo. Perciò il problema sono io. Dimmi." disse lui serio fissandola negli occhi.

"Ah, ah, pensi che il mondo giri intorno a te, caro Muzo? Ti sbagli. Ci sono così tanti problemi a questo mondo e tu pensi di esser così importante?" le disse.

"Beh, ti dico io una cosa. Non lo sei. Non sei importante. Non per me. Va bene?" era nera di rabbia.

"Va bene, allora se non lo sono, possiamo comportarci come due persone civili, senza bisogno di lanciare frecciatine, no?" rispose Muzo.

2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora