19. Un passato che fa ancora male

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Terminato l'aperitivo Sanem tornò a casa con suo marito. Can era rimasto in azienda più a lungo per finire di sbrigare delle cose.

"Ah, non vedo l'ora di tornare a casa dai bimbi. Mi sono mancati tanto." ammise Sanem mentre si godeva il viaggio appoggiata allo schienale del sedile in auto.

"Già... chissà che cosa avranno fatto di bello." commentò Can tranquillo.

"E tu invece?" le chiese lanciandogli uno sguardo. "Cosa hai fatto di bello con le ragazze?" chiese interessato.

"Niente, abbiamo chiacchierato e bevuto un succo di frutta." rispose tranquilla Sanem appoggiando il gomito allo sportello.

"Mh... un succo di frutta come quello di Deren nel bosco o un classico succo di frutta?" chiese poi ricordando il momento.

"Ah, ma tu guarda cosa è andato a ricordare.." rispose Sanem.

"Un classico succo di frutta, tranquillo. Non so se ricordi, ma Deren non può bere, è incinta perciò niente alcolici." gli ricordò.

"Ecco... lei non può, ma tu..." lasciò sottintendere Can.

"Amore mio, pensi davvero che potrei bere un alcolico con Deren accanto? Parli come se non la conoscessi." rispose Sanem.

"Ecco, in effetti non hai tutti i torti..." ammise.

"E di cosa avete parlato?" chiese quindi.

"Ma.. del più e del meno. Abbiamo cercato di conoscere meglio Ezgi." rispose Sanem.

"Ah... la sarta?" chiese Can.

"Già... Ecco, più ci penso e più mi fa strano pensare a come Deren e lei siano così legate in così poco tempo." riflettè Sanem.

"Ecco, è una bella cosa. Forse la gravidanza ha aiutato Deren. Voglio dire, gli ormoni e tutto il resto..." rispose Can.

"Che vorresti dire?" chiese Sanem curiosa.

"Che forse essere in balia delle emozioni può averla aiutata." rispose Can.

"Mh... potrebbe essere, dottor Can." rispose Sanem scritandolo con gli occhi stretti.

"Ma dimmi... e tu sei riuscito a terminare i tuoi lavori?" le chiese.

"Ah, si. Ho dovuto revisionare tutti i budget che Emre mi aveva lasciato sulla scrivania. Li avevo rimandati da giorni, perché lo sai, no? Il mio amore per quelle cose..." lasciò sottintendere Can.

"Già, tu adori i contratti!" rispose Sanem sarcastica.

"Ma li stavo rimandando da troppo e Emre mi ha ricordato che c'erano delle scadenze imminenti, perciò..." disse.

"Perciò ti è toccato il lavoro sporco, signor Can." concluse la frase sua moglie.

"Ah, lasciamo perdere, Adesso, dopo tutti quei numeri, l'unica cosa che voglio è un bel tuffo in piscina, per farmi scivolare di dosso tutte quelle clausole." rispose Can sbuffando.

"Mh, forse meglio un bagno di mezzanotte, che dici?" lo stuzzicò lei.

Can sentendo quelle parole, tra le strade di campagna vicino casa, frenò di colpo.

Il gomito di Sanem scivolò dallo sportello e la testa si chinò in avanti.

Can, la bloccò saldamente al con un braccio, nonostante la cintura, per evitare che sua moglie si procurasse un bernoccolo o peggio sul cruscotto.

Per fortuna non avevano dietro nessuno. Can infatti controllò lo specchietto.

"Che fai, Can? Sei pazzo? Per poco non ci rimango secca." sbottò Sanem sistemandosi i capelli che le coprivano il volto per l'urto.

2. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIE DI UN FUTURO DA RACCONTARE (ITA VERSION)Where stories live. Discover now