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"Ciao ragazzi, sono molto contenta di vedervi qui" Lorella entra nella stanza e la illumina con il suo sorriso, rivolto sia a me che ad Alex "Allora inizierei subito con te Alex: hai da preparare il brano per la gara di canto e il tuo inedito. Come vanno le canzoni?"
"Abbastanza bene, ma potrebbero andare meglio. L'inedito è pronto, ho registrato tutte le voci e non vedo l'ora di cantarlo, solo che non ho ancora un titolo. Mentre per la gara so perfettamente il testo, è un brano che conosco benissimo, ma forse è proprio questo che mi mette un po' di panico"
"Vedrai che andrà bene... e poi abbiamo altri giorni per provarlo. Invece Eleonora, intanto volevo dirti quanto sono felice che tu sia qui e mi dispiace davvero tanto che Anna ti abbia messo subito in sfida"
"Anch'io ci sono rimasta un po' male. La sfida va benissimo, la affronto con tranquillità, ma il suo commento in puntata e quello che ha scritto nella lettera mi ha un po' ferito: non ritengo di essere una come tante, più che altro la reputo la critica peggiore che si possa fare ad un artista, perché gli si toglie quella luce che lo fa spiccare nella massa. Però mi rendo anche conto di non poter piacere a tutti, quindi me ne farò una ragione e affronterò la sfida" cerco di spiegare il mio punto di vista nel modo più chiaro possibile, senza farmi prendere dall'emozione.
"Beh piaci a me, come a tutto il resto dello studio. Ricordati di prendere sempre con le pinze quello che dice Anna, perché è spesso un attacco verso di me, piuttosto che contro di te. Quindi tu farai la sfida e sono sicura che la vincerai. Con l'inedito come siamo messe?" mi dedica un sorriso bellissimo che mi fa tornare un po' d'allegria
"Benissimo, ho registrato le voci ed è tutto pronto"
"Perfetto, se passerai la sfida lo farai. Volevo parlarvi ora del vero motivo per cui siete qui insieme: vi ho guardati in questi giorni e ho notato come c'è molta tensione tra di voi. Mi piacerebbe che arrivaste ad una situazione di convivenza e non di conflitto; ovviamente non pretendo lo facciate in due giorni, ma sentendo quello che avete detto agli altri ragazzi, secondo me riuscirete a riappacificarvi subito. Potete andare in sala 3 a parlare, resterà libera tutta la mattina e, visto che siete entrambi molto riservati, mi sembra il luogo più adatto per tenere il discorso tra di voi. Buona giornata ragazzi" la bionda ci lascia così, entrambi scossi e preoccupati.
"Andiamo?" diciamo in coro io e Alex, facendo sorgere sul viso di entrambi un piccolo sorriso.
Arrivati in sala tre, troviamo due sedie, una di fronte all'altra e, per quanto la situazione sia imbarazzante, decidiamo di andarci a sedere lì. Rimaniamo in silenzio, entrambi con lo sguardo sul pavimento, per un tempo indefinito che, dato il disagio, sembra essere fermo.
"Dovremmo davvero parlare..." decido di interrompere il silenzio senza però guardarlo negli occhi
"Non vuoi più scappare?" alzo lo sguardo e incontro immediatamente le sue iridi così profonde che mi fanno girare la testa. È palesemente infastidito da questa situazione, ma non è il solo e non può permettersi di trattarmi male.
"Puoi non fare il bambino per una volta? Dobbiamo arrivare ad uno stato neutrale, ma se continui così non andiamo da nessuna parte, se non ancora più indietro" il suo sguardo cambia, diventando meno freddo e misterioso, facendomi intravedere tutta la sua tristezza
"Mi hai messo da parte" un'unica frase, un sussurro che mi è arrivato dritto al cuore, spezzandolo in mille pezzi "Da quando abbiamo iniziato i casting non hai fatto altro che stare con Guido e quella ragazza... io ero lì con voi, ma ero trasparente, mi hai completamente trascurato e dimenticato appena hai trovato qualcuno che non è un completo disastro" i suoi occhi diventano lucidi ma so che non piangerà, non lo fa mai, ma questo non toglie tutta la sofferenza che ha dentro
"Mi dispiace che tu ti sia sentito così, ma non l'ho fatto apposta: se avessi voluto cancellarti dalla mia vita avrei smesso di parlarti e non ti avrei invitato ad uscire con noi, speravo solo tu riuscissi ad aprirti con altre persone. Tu invece mi hai eliminata completamente" non posso piangere, Eleonora forza, ributta indietro le lacrime
"Era una conseguenza e mi dispiace, davvero. Guido mi ha detto che hai avuto una crisi per colpa mia..." sapere che lui è a conoscenza di questo particolare non fa altro che farmi stare peggio, facendo scappare al mio controllo una lacrima che mi riga il viso "no piccola, non piangere" mi asciuga la guancia con il pollice, ma mi ritraggo immediatamente al contatto
"È stato un insieme di fattori a portare la crisi, ma sto bene... smettila di guardarmi come se stessi cadendo a pezzi!" la tensione dentro di me è troppa, non riesco a controllare i miei muscoli, così decido di alzarmi e iniziare a camminare per la stanza "perché non mi hai detto come ti sentivi al posto di lasciare andare le cose?" lui non si è mosso dalla sedia e continua a seguirmi con lo sguardo
"Perché non sono bravo con le parole, lo sai. Non pensavo arrivassimo a questo punto... sono un coglione" si appoggia con i gomiti sulle ginocchia e si prende la testa tra le mani.
"Il più coglione del mondo, ma i coglioni vanno in giro in coppia" alza lo sguardo verso di me che gli sorrido leggermente, e sul suo volto spuntano le sue bellissime fossette. Si alza e mi viene incontro, circondando il mio corpo con le sue braccia e abbracciandomi nel modo più dolce che esista.
Odio gli abbracci, ma ora ne avevo davvero bisogno.

Non solo Amici || Alex ||Where stories live. Discover now