15.

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Passarono tre settimane.

Tre settimane nella quali ignorai Chloe e Luke ignorò me.

Evitai tutti a pranzo e di solito facevo i compiti piuttosto che interagire con degli esseri umani. Almeno mi tiravo avanti con i compiti, giusto? Di sicuro hai un sacco di tempo extra quando sei da sola.

Sola.

Ho sempre avuto paura di restare da sola. Chloe e io litigavamo spesso, ma non stavamo senza scriverci per più di un giorno. Anche se certe cose che faceva mi infastidivano, non volevo mai fargliele notare perché ero spaventata di restare sola.

Ma quello che aveva fatto non era una cosa che avrei potuto ignorare e basta. E non stavo scherzando quando dissi che non volevo più parlarle.

Avevo un paio di amici con i quale potevo mangiare, ma stare sola sembrava la cosa più giusta. Nessuno avrebbe capito me e Luke. Neanche Chloe lo aveva capito, e avrebbe dovuto essere la mia migliore amica.

Undici settimana di scuola e poi mi sarei diplomata.

Mi appoggiai sulla sedia della scrivania, lasciando liberi i miei capelli. Era domenica mattina e avevo appena finito tutti i miei compiti e i temi che dovevo consegnare il giorno dopo. Di solito sarei rimasta a sgobbare fino a mezzanotte per poi rimanere sveglia tutta alla nostra, finendo tutto, ma quella volta, mi ero comportata come un'adulta responsabile.

Avevo anche fatto il SAT e ottenni un buon punteggio, mandai delle domande ai college, nonostante io sapessi quale fare.

Mi sorpresi di quanto riuscii a fare in solo tre settimane.

Detto così sembrerebbe che mi sia dimenticata di Luke. Ma dalle cose rotto che avevo nella camera di letto, ovviamente ero molto lontana dal dimenticarmelo.

Lanciai il telefono sulla porta, ma allo stesso tempo Evan l'aprì. Riuscì ad afferrare il mio telefono, e gliene fui grata, dato che mi mamma mi avrebbe uccisa se avessi rotto un'altra volta lo schermo. Per fortuna, Evan non le disse che gli avevo tirato il telefono addosso. Era stranamente gentile con me da quando ero arrivata a casa piangendo.

Dovetti allontanarmi da twitter dato che seguivo fin troppe persone che parlavano semp0re di Luke. Io mio cervello pensava già troppo a lui e non avevo bisogno che qualcuno mi ricordasse che persona orribile ero.

Probabilmente aveva stampato una mia foto e ci lanciava coltelli su di essa.

Mi alzai dalla sedia e presi il telefono per poi lanciarlo sul tavolino dove avevo iniziato i compiti. Lo misi in modalità silenzioso, anche se nessuno mi avrebbe scritto.

Ma qualcuno mi scrisse.

Alzai una sopracciglia al numero sconosciuto che mi aveva mandato un messaggio. L'avevano mandato quindici minuti prima.

?: Hey

Il mio cuore iniziò ad accelerare. Poteva essere Luke?

k: ciao... chi sei?

Mi pentii di aver messo il telefono silenzioso. Erano passati quindici minuti. Chi sapeva chi era quella persona a quel punto?

Tutte le possibilità si fecero posto nella mia testa e mi sedetti contro il muro della mia stanza.

Luke si era presa un nuovo telefono? Mi stava scrivendo con un telefono di un suo amico? Mi aveva perdonato?

La suoneria del messaggio si sentì forte e sbloccato il telefono velocemente, non leggendo neanche il messaggio che c'era sulla schermata di blocco.

How to have sex with a rock star (traduzione italiana) // Luke Hemmings [COMPLETED].Where stories live. Discover now