6.

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Arrivai a casa mia alle 2:36 di mattina.

Qualcosa mi bloccò.

Come avrei fatto ad entrare?

Uscii dalla macchina, già a piedi scalzi dato che i tacchi mi diedero fastidio mentre guidavo. Tirai fuori la mia borsa e la chiusi prima di studiare la cosa dove avevo vissuto per metà della mia vita. Se fossi stata un'adolescente figa che usciva di nascosto, avrei capito come rientrare, ma sfortunatamente, non lo ero. 

Non c'era un albero messo in modo strategico fuori dalla mia finestra, e anche se ci fosse stato, la finestra sarebbe stata chiusa.

L'unica opzione sembrava la porta principale.

Tirai fuori le chiavi tintinnanti dalla borsa e mi avvicinai alla porta. 

Lentamente infilai e girai la mia chiave di casa viola nella serratura, e girai il pomello il più lentamente possibile. Una volta aperta, camminai in punta dei piedi e inizia a chiudere la porta che sembrava avesse mille anni.

Scricchiolò fortissima mentre la chiudevo.

Mi sembrava di averla chiusa per circa un minuto dato che cercavo di non fare rumore.

"Kristen?"

Saltai, istintivamente chiudendo la porta rumorosamente. Mi girai per vedere il mio fratello sedicenne in cucina.

"Dio mio.." sospirai, pregando che i miei non avessero sentito la porta sbattere.

"Kristen, dove sei stata? La mamma e il papà pensano che tu sia a letto!" Sussurrò-urlò. "Aspetta che lo scoprano..."

"Evan, ti prego, ti prego, ti prego non dirglielo." Implorai.

"Ci penserò," disse, scrollando le spalle, prendendosi un bicchiere d'acqua. Se non avessi dovuto fare silenzio, gli avrei picchiato il braccio finché non avesse promesso di non dire niente.

"Cosa stai facendo ancora sveglio?" chiesi, sollevata dal fatto che non avevo ancora sentito la porta della camera dei miei aprirsi.

"Ovviamente non ero ad una festa come te," iniziò, guardandomi i vestiti. "Il compleanno di Chloe non era tipo... sei mesi fa?"

"Oh, stai zitto. Chloe non è la mia unica amica," alzai gli occhi, colpendolo leggermente. Inarcò le sopracciglia, sembrando sorpreso.

"Ma lei è la tua unica amica. Questa significa che eri con.. un ragazzo?" Disse, dandomi una gomitata.

"No," dissi, arrossendo leggermente.

"Non sono un idiota."

"Non sono d'accordo."

"Come si chiama?" iniziò a colpirmi ma mi scansai.

"E anche se fosse un ragazzo? Ho diciott’anni," dissi, incrociando le braccia.

Dopo che Evan scrollò le spalle e iniziò a salire le scale, mi presi un bicchiere d'acqua e lo seguì. Quando entrai in camera, mi sentii come se stessi per svenire dalla stanchezza.

Mi sedetti sulla scrivania, aprendo il portatile. Lo schermo luminosa sembrava volesse bruciarmi le retine. Aprii un nuovo documento e iniziai a scrivere il tema, ma il mio cervello era in poltiglia e continuai a colpire accidentalmente la testa sul tavolo mentre iniziavo ad addormentarmi. 

Sai cosa? Dormirò per due ore. Finirò il tema in altre due ore e avrò abbastanza tempo per prepararmi per scuola.

Fui fiera del mio piano quando misi la sveglia alle 4:30. Non sarebbe stata la prima volta.

How to have sex with a rock star (traduzione italiana) // Luke Hemmings [COMPLETED].Where stories live. Discover now