Enjeru (Angelo)

De AngelikaPiombino

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Mais

Capitolo 1-Angeli
Capitolo 2 - Chiarimenti confusionari
Capitolo 3 - Intrusi
Capitolo 4 - Papà...?
Capitolo 5 - Lezioni supplementari
Capitolo 7 - Quartier generale
Capitolo 8 - Parentela
Capitolo 9 - Cambiamenti
Capitolo 10 - Nemici o...?
Capitolo 11 - Imprevisto
Capitolo 12 - Fughe e tradimenti
Capitolo 13 - Aggressione
Capitolo 14 - Litigi e perdoni
Capitolo 15 - Biscotti
Capitolo 16 - Appuntamento
Capitolo 17 - Lotta in piazza
Capitolo 18 - Ritorna e poi scompare...
Capitolo 19 - Fidanzati ma...
Capitolo 20 - Chi sei?
Capitolo 21 - Onii-san
Capitolo 22 - Emozioni dimenticate
Capitolo 23 - Sfide segrete
Capitolo 24 - Nostalgia

Capitolo 6 - Stirpe nobile

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De AngelikaPiombino

Quando mi ripresi mi ritrovai nel letto della mia amica, notai che stava facendo già buio.

-Quanto tempo ho dormito?- chiesi a Yumi stropicciandomi gli occhi.

-Quattro ore più o meno. Dobbiamo lavorare sulla tua resistenza fisica, ma lo farai con Sasha, penso... Comunque stai bene adesso?-

-Sì, ma non me la sento di rifarlo domani. Forse è il caso di studiare e basta, almeno per adesso- proposi io, ottenendo il consenso della mia "insegnante".

-Bene, adesso è ora che vai a casa. Riposati e domani vieni qui alle... facciamo le otto, dai-. Ci salutammo e tornai a casa.

Tornata a casa mi buttai subito sul letto, accesi l'abat-jour e cominciai a leggere il diario di mio padre. Mi addormentai dopo un'oretta, ma avevo fatto in tempo a leggere un bel po'. Non c'erano informazioni propriamente interessanti; si trattava di annotazioni delle sue condizioni fisiche dopo vari esperimenti mirati al potenziamento dei poteri, per creare un'arma vivente contro qualcuno di nome Heisenberg.

La mattina seguente mi alzai alle sette e per la prima volta in vita mia mi sentivo riposata nonostante mi fossi alzata presto. Mi preparai con calma e uscii alle sette e mezza e decisi di fare un giretto nel parco. Mi sentivo rilassata, ma al tempo stesso ero preoccupata per quello che era successo il giorno precedente. Perché svenivo ogni volta? Era normale oppure ero io troppo debole e inadatta?. Decisi di andare sull'altalena, tanto non c'era nessuno. Si fecero presto le otto meno cinque, e io mi misi a correre per non arrivare in ritardo alla lezione. Mi sentivo libera, più che altro perché la mia curiosità mi caricava di adrenalina. Arrivai in tempo. Durante le lezioni capivo tutto. Cominciavo a pensare che ci fosse qualcosa che non andava... uno strano presentimento quasi di dejà-vu

-Senti, Yumi, lo so che avevamo deciso di non farlo, ma che cosa ne dici se provo a fare lo stesso esercizio di ieri-.

-Sei sicura? Non sei obbligata...- Annuii.

-Adesso basta che ti concentri sulla canzone di ieri-. Presi un respiro profondo e mi concentrai. Quasi subito mi spuntarono le ali senza che io provassi dolore o stanchezza. Provai anche a evocare la mia arma e ci riuscii senza alcuna difficoltà. Yumi mi guardava sbalordita. Io ero orgogliosa di me stessa.

-Sora...- cominciò.

-Cosa?-

-G... gua... guardati allo specchio-. Era semi-paralizzata.

Mi diressi nel bagno e sbarrai gli occhi dallo stupore. La mia pelle era diventata pallidissima, gli occhi erano di colore rosa chiarissimo, mentre i capelli si erano allungati ed erano diventati bianchi con una ciocca rosa. Cosa mi stava succedendo? Una valanga di pensieri e immagini frammentate cominciarono a girovagare senza sosta nella mia mente. Yumi mi raggiunse.

-Vorrei tanto spiegarti cosa stia succedendo, ma non lo so nemmeno io... Ho chiamato Sasha e sarà qui tra poco-. Poco dopo lo sentimmo entrare in casa con fare scocciato.

-Che cosa è successo per rompermi le scatole anche di domenica?!- chiese palesemente spazientito. Senza rispondere io e Yumi uscimmo dal bagno. Il ragazzo rimase a fissarmi per qualche istante.

-Lei chi è?- chiese. Aveva per caso voglia di scherzare?

-Chi vuoi che sia? Babbo Natale?!-

-Non... Ci credo... Tu... Cioè... Tu sei della famiglia reale??!!!- Esclamò indietreggiando. -Ma che diavolo...?!-

-A quanto pare...- lui spostò lo sguardo sull'arma che avevo ancora in mano e si allontanò leggermente. Evidentemente aveva paura. Mi piaceva quella situazione.

-È il caso di cominciare il tuo addestramento da domani- mi informò Sasha con tono serio, ma senza azzardarsi muoversi, come se potessi saltargli addosso improvvisamente per sbranarlo.

Konnichiwa! Scusatemi se ieri non ho pubblicato ma non avevo internet. Gomene! Grazie mille a tutti per le visualizzazioni e i voti e mi scuso per eventuali errori! Arigatou gozaimasu. Matane!

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