Capitolo 19 - Fidanzati ma...

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Luna Park..... Andare al Luna Park... da sola... con un ragazzo: Daniele!!!

Ora non voglio annoiarvi elencando attrazioni e cose varie. Sappiate solo che passai il pomeriggio tra montagne russe e zucchero filato. Più che altro ero io a trascinarlo un po' ovunque, nonostante sapessi della sua fobia per cose-troppo-veloci-che-vanno-esageratamente-in-alto.

Tornati a casa, non riuscii a smettere di sorridere talmente ero felice.

-Allora... ehm... come dire...- cominciò buffamente il ragazzo.

-Spara; non ti mangio mica!- scherzai.

-Allora-la-risposta-è-sì?- chiese tutto d'un fiato, e ci misi un po' a capire cosa avesse detto.

-E c'è bisogno di chiederlo? Non cambierai mai...!- lo canzonai in modo amichevole.

-Visto che stai meglio sarebbe il caso che io torni a casa mia...- L'allegria di prima era sparita.

-Domani che giorno è?-

-Lunedì, perché?-

-Mi accompagneresti a scuola?- domandai con voce cucciolosa e una faccia che faceva invidia al gatto con gli stivali.

-Va bene- mi ha rispose teneramente, dopodiché mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò salutandomi con la mano. Io entrai in casa, e appena chiusa la porta mi ci appoggiai, ancora incredula per tutto quello che era accaduto quel giorno.

Per fortuna non andai a letto tardi, altrimenti non ce l'avrei fatta ad alzarmi il dì seguente. Fra l'altro mi addormentai subito dopo essermi lavata, sotto le calde e confortanti coperte e due cuscini morbidi come lo zucchero filato (sì, sto scrivendo di prima mattina sul pullman, è normale che parli del letto in quel modo... se solo potessi alzarmi più tardi).

Il giorno dopo ero stranamente riposta, nonostante mi fossi svegliata alle cinque di mattina. Mi preparai con tutta la calma di questo mondo, riuscendo a fare un'abbondante colazione e un bagno (so che non c'entra, ma io AMO i bagni giapponesi, voi no?).

Daniele venne a casa mia verso le otto o giù di lì, e andammo a scuola assieme.

Durante le lezioni molti professori furono costretti ad uscire per qualche urgente motivo a noi sconosciuto, mentre quelli che riuscivano a rimanere per un'ora intera ci lasciavano piena libertà, purché non facessimo troppo baccano.

Notai una nuova ragazza in classe, ma nessuno ce l'aveva presentata. Eppure nessuno sembrava conoscerla. Non era presente a tutte le lezioni, ma misteriosamente spariva, nonostante io non l'abbia mai vista alzarsi dal suo posto.

Insomma andare a scuola era stato inutile, o comunque una specie di intervallo continuo. Quel tipo di giornate vuote mi deprimeva, per cui fui felicissima al suono della campanella. Per la prima volta vidi la ragazza spostarsi.

-Ehi, sei nuova?- le chiesi avvicinandomi cercando di farmela amica.

-Ehm... no. Ero stata malata e non sono potuta venire fino ad ora perciò...- rispose. Aveva una voce molto delicata e flebile. Il suo viso pallido creava un forte contrasto con i capelli corvini.

-Come ti chiami?- mi informai dopo un breve silenzio.

-Ayane... Ai- disse accennando un sorriso un po' forzato.

-Misaki Sora- mi presentai porgendole la mano. Con mia sorpresa, Ai rispose al mio gesto.

-Oddio! Ma è tardissimo! Mi dispiace ma devo scappare. Ci vediamo domani a scuola!- la salutai correndo via. Daniele mi stava aspettando da dieci minuti...! Questo era ciò che pensavo... ma la verità era che se solo mi fossi sbrigata senza farlo attendere, forse non sarebbe successo nulla...
Ciao a tutti! Spero vi sia piaciuto questo capitolo anche se breve, e scrivetemi nei commenti cosa pensate Sora avrebbe potuto evitare. Matane! (Ho pubblicato stasera ma l'ho scritto la mattina, ecco il perché della parentesi della coperta ;) )

Enjeru (Angelo)Där berättelser lever. Upptäck nu