Ashley Pov
La luna di miele sembra ormai un ricordo lontano quando mi alzo dal divano con una pancia di quasi nove mesi. Sono passati ormai tre mesi se non di più, e io la sto rimpiangendo ogni giorno sempre di più.
Il bambino scalcia sulla vescica costringendomi ogni venti minuti ad andare in bagno. Meno male che non sono l'unica ad essere in questa situazione, infatti Olivia sosta sul mio divano cercando di alleviare il dolore alla schiena.
Da ormai qualche mese abbiamo scoperto che il mio nipotino sarà un maschietto. Dovevate vedere Ryan in quel momento, ha perfino pianto. Mentre noi abbiamo scelto di non saperlo per il momento, aspettiamo il parto.
Athalia esce dalla cucina seguita da Alexa con un sacchetto di biscotti in mano. Ormai viviamo tutte insieme se vogliamo essere onesti. Ethan e Ryan sono sempre al lavoro e in caso le acque si rompano abbiamo qualcuno che può accompagnarci in ospedale.
"È deciso, dopo questo io non farò più figli." Ringhia Olivia alzandosi dal divano per raggiungere il telecomando della tv.
Nello stesso momento in cui i suoi piedi toccano terra le acque si rompono schizzando ovunque.
Rimaniamo allibite per i primi cinque secondi, come se fossimo diventate delle amebe, poi Danielle, l'unica persona calma e ragionevole, decide di iniziare ad urlare svegliando la piccola Lupe.
"Degli stracci! Si va in ospedale!" Tutte la fissiamo mentre sale di corsa le scale per andare chissà dove. "Oddio sta nascendo." Esclamo felice saltellando sul posto, per quanto possibile.
Sento uno splash proprio sotto di me. Oh no, ditemi che non è successo. "Ashley." Mi richiama Athalia cose se cercasse di farmi mantenere la calma.
"Si sono rotte le acque." Urlo cercando di farmi sentire da Danielle. Non sono pronta alle contrazioni.
"Ok, doppia razione di stracci." Esclama lei facendo dietrofront risalendo le scale.
Dopo lo shock iniziale riusciamo ad organizzarci.
Io e Olivia in auto con Alexa e Danielle mentre Athalia e la piccola Lupe ci raggiungeranno con un'altra macchina. Durante il tragitto in auto iniziano le contrazioni ad entrambe, e Dio (e Danielle e Alexa) solo sa quante bestemmie abbiamo tirato.
Quando arriviamo all'ospedale Danielle parcheggia dove di solito sostano le ambulanze, cosa che non mi sembra proprio legale, e scende dalla macchina iniziando a fare baccano per richiamare qualcuno.
"Le mie povere orecchie." Mormora Alexa prima di uscire dall'auto anche lei.
"È stato un piacere conoscerti." Olivia si appoggia alla mia spalla contorcendosi.
"Per sfortuna non morirai." La consolo scalciando cercando di trovare una posizione più comoda. "Tu si che sai come tirare su il morale alla gente." Annuisce lei convinta.
"Sto per superare il mio secondo parto, è un dato di fatto." Ringhio appoggiando una gamba sul sedile davanti (non so come ci sono riuscita) trovando un po' di sollievo.
"Ti stimo." Mormora prima di piegarsi fuori dall'auto per rimettere. Le batto due colpi sulla schiena, sconsolata, per dirle che io sono con lei.
"Eccoci." Urla Danielle seguita da due infermiere. Ci caricano su due carrozzine e finalmente entriamo in ospedale.
Veniamo messe in una stanza del reparto maternità in attesa che le contrazioni diventino più frequenti.
Afferro il cellulare per chiamare Ethan. Me lo porto all'orecchio sperando mi risponda.
"Pronto." La sua voce mi rincuora anche se per poco.
"Mi si sono rotte le acque." Mormoro e già lo immagino sbiancare. "Arrivo." Sorrido percependo l'agitazione nella sua voce.
"Porta anche Ryan, sta per diventare papà." Ridacchio chiudendo la telefonata. Le urla di Olivia si propagano per la stanza facendo vibrare i vetri delle finestre.
I due futuri padri arrivano in tempo record, che inizio a pensare abbiamo chiesto un passaggio a Dominic Toretto (ok pessima battuta).
"Olivia." Ryan entra nella stanza spalancando la porta.
"Sta zitto, cretino." Gli risponde malamente la fidanzata mentre si massaggia il ventre prima di una contrazione.
"Come va?" Ethan invece arriva con un passo decisamente più strascicato, però non mi fa mancare un bacio sulla tempia.
Che stronzo fortunato.
"Come dovrei stare, secondo te?" Gli rivolgo uno sguardo furioso. "Ho una palla di cannone che cerca di uscire dalla mia..." Athalia si appresta a tapparmi la bocca prima che la situazione degeneri.
"Buongiorno ragazzi." La dottoressa entra raggiante dalla porta, stretta nel suo camice bianco, che evidenzia i meloni che ha nel reggiseno e il suo vitino da vespa.
Bella, io ho un culo che fa provincia in questo momento. "Metta la testa nel cesso e tiri l'acqua." Le urla Olivia migliorando la situazione.
Hai tutta la mia stima, sorella.
Athalia finge un applauso che cerca di nascondere sotto il mio letto.
"Simpatica." Borbotta prima di avvicinarsi al mio letto. Adesso le faccio saltare gli incisivi.
"Se lei è simpatica, tu sei un dito nel culo." La accuso facendo scoppiare a ridere Danielle, che anche questa volta sta mangiando churros. Adesso però voglio sapere dove li compra.
La dottoressa decide di non commentare e controlla quanti centimetri mi mancano per far sì che il travaglio inizi. "Mancano quattro centimetri. Torno tra mezz'ora."
Sono stupita.
"È ora di partorire." Sentenzia dopo aver esaminato anche Olivia. La mora sbianca iniziando a scalciare. "Andrà tutto bene." La rassicuro prima che esca. "Vai con lei." Spingo Athalia, cercando di farla uscire.
La bionda si fa il segno della croce, poi esce correndo per raggiungere la nostra amica.
"Secondo voi come si chiamerà?" Domanda Danielle addentando un churros ricoperto di cioccolato sciolto.
Le rivolgo un'occhiata divertita prima di bestemmiare per una contrazione particolarmente dolorosa.
Un paio di ore dopo finalmente è tornata la quiete e i due pargoli sono finalmente nati, uno a distanza di un ora dall'altro. Io e Olivia siamo tornate in stanza insieme e cerchiamo di riposarci mentre i pupetti dormono.
Cullo leggermente il lettino dove la mia Hana sta dormendo.
Alla fine era una femmina e il nome ci è venuto spontaneo. Hana Elettra Rivera.
Un mugolio mi fa voltare. Il piccolo Montez agita le manine mentre dorme. Montez Colombo è davvero un bel bambino.
"È normale che faccia così male?" Mi domanda Olivia facendomi alzare gli occhi dal bambino.
Annuisco cercando di sistemarmi sotto la coperta. Oggi 28 agosto fa freddo.
"Ma tranquilla, ci sono cose più dolorose." Mormoro sentendo la manina di Hana circondarmi il dito. Già la amo.
Mi fissa confusa come per chiedermi il perché.
"Come quando devi accettare che non potrai più averne." Mormoro alludendo ai bambini.
Dovrò farmene una ragione.
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¡Hola chicos!
Siamo ormai arrivati alla fine. Questo capitolo mentre lo rileggevo mi ha fatto sia ridere che piangere. Spero vi siate emozionate anche voi.
Hana e Montez sono i miei angioletti (oltre che quelli di Ashley e Olivia), sono nati ancor prima che nascessero Ashley e Ethan, per me.
Non vedevo l'ora di scrivere questo capitolo.
Ancora non ci credo che dopo il prossimo capitolo ci sarà l'epilogo. Para la Vida y Para Siempre mi ha accompagnato in questa estate, dall'inizio alla fine. Ho riso, ho pianto e ho avuto il batticuore mentre scrivevo e spero di aver condiviso con voi qualcosa di buono.
Ma tranquilli, non vi libererete così in fretta di me: non vedo l'ora di finire questa trilogia per potervi mostrare a quanti progetti sto lavorando e quante storie vorrei pubblicare.
A giovedì,
Bacioni,
Love you all💕