Un istituto per te || Shadowh...

By elylibri

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Tessa si sveglia davanti alle porte di Los Angeles. Sono tutti lì i suoi amici, stanno bene... ma qualcosa se... More

Los Angeles è da sogno
Una maglietta speciale e un arrivo inaspettato
Una giornata in spiaggia movimentata
Che fine hanno fatto i gemelli?
Il litigio continua fino a tardi
Sophie e Will
La brutta cronologia e i video schifosi
La polverina magica dei gemelli
Combattimento subacqueo
L'insinuazione dei dubbi
La foglia sconosciuta
Il test esplosivo
Gita al mercato!
La soffitta salta in aria pt.1
Prima prova di fiducia
Gita notturna e lettera d'invito
Sophie non è Will. Nulla è vero.
La notte e le sue scoperte
Preludio del caos
Questa non è una bella festa
Casino al casinò
Amica mia, arrivi nei momenti peggiori
La battaglia
Quello in cui tutto va magnificamente male
Mama just killed a man
Il letto vuoto
Forse una soluzione c'è
Discorsi di spade ed anime
Viaggetto in un regno demoniaco
Edom, un altro punto di vista
Una scarica di vita
La musa che voleva solo sognare
Rinnega la realtà, ma non la felicità
Per pura curiosità
La soffitta salta in aria pt. 2
Russia, scelta interessante
Missione di recupero
Via vai e giro dell'oca
Lettere a qualcuno
Resta e fai ammenda
Voglio sapere tutto
Ragazzi, ragazze e Jem
Torte e arrivi
Paura delle guanciotte adorabili
Fuoco e argilla

La fine del gioco dell'oca

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By elylibri

Anna aprì immediatamente un portale per raggiungere Calliope. Magnus sarebbe andato a prendere Julian e Ty, mentre Jace e Clary avrebbero ripreso Simon ed Isabelle prima di raggiungerli all'istituto. Non le era piaciuto il tono del messaggio di Calliope quando le era arrivato, tutto in grassetto... con il fatto che si stava ancora riprendendo, non aveva buoni presagi.

Il caldo di Los Angeles la investì subito, così come il freddo della Russia l'aveva avvolta con un mantello pesante, lì l'afa le stroncò il respiro. Aveva trasportato lei stessa e Livvy nell'ingresso del grande e antico edificio, il quale per fortuna stava ancora in piedi.
"Emma! EMMA! Dove sei?" gridò Livvy, mentre Anna si precipitò di corsa in infermeria a vedere se fosse lì; controllò anche in bagno mentre la shadowhunters continuava a chiamare il suo nome.
"SONO SU" si sentì provenire dal piano superiore dell'Istituto, con voce chiaramente distante benché la bionda stesse urlando. Livvy estrasse la spada angelica e assieme a lei si avviò su per le scale. Le porte erano tutte chiuse, per cui non capì da dove provenisse la voce della ragazza. Le due si guardarono sul pianerottolo delle scale e si scambiarono un muto messaggio. Immediatamente iniziarono ad aprire le porte di tutto il piano, continuando a chiamare la ragazza.

Intanto, mentre cercavano, sentì il rumore di un portale aprirsi al piano di sotto e delle voci.
"Emma, qual è l'emergenza? Tessa? Livvy?" disse la voce di Julian, proprio mentre Anna fu fermata da una porta che non si apriva.
"Siamo al piano di sopra, Julian!" gridò Livvy dall'altra parte del corridoio "Non riusciamo a trovare Emma"
Anna tentò ancora di aprire la porta una seconda volta, ma non funzionò nemmeno qui. Abbassò e rialzò la maniglia un paio di volte, spingendo con tutta la sua forza per tentare di aprirla, ma questa rimaneva sempre chiusa.
"EMMA DOVE SEI?" si mise a chiamare lo shadowhunter, il quale salì le scale in un batter d'occhio raggiungendo le due ragazze. Dietro la sua porta, Anna sentì delle imprecazioni e qualcosa come "fermi lì"

"Sono qui, Julian sono con..." sentì arrivare da dietro la porta molto ovattato. Era la porta giusta.
"Julian! L'ho trovata è qui!" esclamò Anna, facendo qualche passo indietro. Il castano le fu subito a fianco e fece qualche passo avanti per avvicinarsi alla porta ed aprirla "Ho già provato, è chiusa... stai indietro" disse la ragazza, mettendo una mano sul petto di Julian e facendolo arretrare un po'. Questo iniziò a cercare lo stilo nella cintura degli shadowhunters, proto a disegnare una runa angelica per aprire la porta con la magia, ma a quello ci stava già pensando lei. Tese le braccia in avanti, recitando mentalmente la formula e sentendo l'energia sfrigolarle a partire dalle clavicole, passando per i gomiti fino a girarle attorno ai polsi ed uscire dai palmi delle mani. Con uno schioppo, delle scintille uscirono fuori e andarono a colpire direttamente la porta della stanza, la quale cadde scardinata a terra con un tonfo.

Quello non era esattamente l'obbiettivo che si era prefigurato nella testa Anna. Doveva ancora prendere meglio la mano su un certo tipo di incantesimi, lo riconosceva, sperava solo che non ci avrebbe messo troppo tempo. Per quanto riguardava la porta... anche se fosse andata a fuoco l'avrebbe poi ricostruita come aveva ricostruito la finestra rotta da Will e Cecily. Cercò di ripiegare su sé stesso il pensiero della porta che andava a fuoco per non farlo accadere davvero per sbaglio.

Julian, Anna e Livvy si fiondarono immediatamente nella stanza. Era una delle tante camere dell'Istituto che metteva a disposizione degli shadowhunters di passaggio. Al momento non era occupata da nessuno degli ospiti che alloggiavano lì e per questo sembrava un po' polverosa. Sul pavimento, oltre ad esserci la porta in legno, c'erano anche dei vetri rotti e alcune gocce di sangue. Davanti a loro, con espressione famelica, Calliope teneva sguainata davanti a loro Cortana, con del sangue che le usciva dalle nocche. La sua postura non era completamente dritta, ma mezza piegata, perché con il braccio che non impugnava la stava mitica si stava tenendo all'altezza della fasciatura, dove era stata trapassata da parte a parte. Dall'altro capo della stanza con le mani alzate in segno di resa c'erano Will e Cecily.

"VOI DUE FARESTE MEGLIO A NON MUOVERVI SE NON PER INGINOCCHIARVI E CHIEDERE PERDONO PER CIÒ CHE È SUCCESSO" stava dicendo Calliope feroce, con tono più alto del normale.
"Abbiamo già chiesto scusa..." rispose William.
"NON MI RISULTA" ruggì la bionda.
"Ok, ok, scusa" disse il corvino, facendo un altro passio indietro.
"Cosa sta succedendo qui? - chiese Julian - Voi... come siete qui? Credevamo foste in Russia" si voltò con aria interrogativa verso Anna, come se stesse cercando di capire se fosse stata dalla loro parte e li aveva depistati o c'era stata davvero una possibilità che loro fossero stati in Russia.
"Tecnicamente, ci siamo stati. Volevamo fare i pescatori..." raccontò Will.
"...si, semplici e leali pescatori..." gli fece eco la sorella.
"... ma abbiamo capitò che non era la professione adatta per noi..." riprese il primo.
"... già decisamente, troppo freddo e pochi pesci..." gli diede man forte la mora.
"... quindi siamo tornati qui" concluse lui.
Emma fece un passo avanti e i due Herondale si strinsero di riflesso gli uni più vicini agli altri. "Voi due avete una bella faccia tosta a tornare qui.... ad intrufolarvi qui!" si voltò, guardando Julian ed Anna negli occhi "Avevo sentito dei rumori, sembrava fossero entrati dei ladri! E quando sono arrivata alla porta di questa stanza, era chiusa a chiave e non si sentiva nessun rumore venire da dentro! Non ci poteva essere il fantasma formaggino a tentare di derubarci!"
"Come avete fatto a silenziare la stanza? Da fuori sentivamo a malapena la voce di Emma e dubito che stesse parlando con tono normale" domandò Livvy, sinceramente curiosa.
"Una runa sulla porta per attutire i rumori..." rispose Cecily indicandola con un cenno del capo. "E anche una runa chiusura, in modo di non esser disturbati per un po', giusto il tempo di aspettarvi" aggiunse William. Livvy alzò la porta, tentando di controllarla meglio, mentre nel frattempo Julian tornava a guardare i due Herondale severo.
"DOVEVATE FINGERVI PROPRIO DEI LADRI?" gridò iraconda la shadowhunters

Anna rimase in silenzio, stava ancora processando la cosa. Le visioni avevano avuto ragione sul fatto che si trovassero in Russia, non c'era più nulla di cui stupirsi, ma le avevano fornito solamente delle informazioni parziali, la quale la avevano un po' depistata.
Will e Cecily la guardavano, con occhi pieni di scuse. Avevano fatto saltare la soffitta, erano fuggiti per poi tornare lì di nascosto... se non era una sorta di gioco dell'oca quello non sapeva cosa potesse essere. Le mancava come avventura tra le sue esperienze, questa era decisamente l'unica nota positiva assieme al fatto che stessero bene.

Non sapeva neanche descrivere che cosa stesse provando al momento. Rabbia? Frustrazione? Apprensione? Lo strangolamento e la torta sembravano ancora ciò che lo descriveva meglio. Ciò che doveva far arrabbiare Calliope, pensava, era che avevano fatto saltare in aria la soffitta e si erano poi ripresentati solo ora, senza ammettere la loro colpa. Questo doveva essere lo stesso motivo per cui il viso di Julian si contorse in una smorfia rabbiosa più o meno qualche secondo dopo.
Quello che invece faceva infuriare lei e che allo stesso tempo la faceva preoccupare era che se ne fossero andati. Si aspettava come minimo che sarebbero rimasti, lei sapeva che non avevano fatto apposta quell'esplosione, sperava davvero che avrebbero affrontato le conseguenze piuttosto che creare una caccia all'uomo, o peggio: fingersi morti.

"Ci dispiace, non volevamo creare questi danni" disse Cecily, abbassando leggermente le mani, ma molto lentamente.
"Quindi siete stati voi?!" esclamò stupita Livvy, lasciando cadere per terra la porta scardinata.
"No.... si... più o meno. È complicato" rispose Will, alternando il suo sguardo tra Anna e Julian.
"Se non siete stati voi, perché ve ne siete andati? E se siete stati voi perché ve ne siete andati?" ringhiò Emma, facendo un piccolo affondo con Cortana, giusto per ribadire la minaccia.
"Emma..." mormorò la stregone per calmarla. Dalla sua postura vedeva che non stava bene, inoltre quelle minacce che stava facendo assieme a uno scatto d'ira dettato dalla situazione poteva essere davvero pericoloso.
"Eri d'accordo con loro, Tessa? Sapevi di cosa avevano in mente" si voltò verso di lei la shadowhunter, puntando nella sua direzione la spada.
"No, assolutamente" disse, alzando anche lei le mani in segno di resa immediata.
"Lei non ne sapeva nulla. Niente. Se dovete trovare un colpevole quello sono io" scattò immediatamente Will in sua difesa, mentre il cuore di Anna le si stringeva nel petto per la scena e le emozioni provate. Will, il suo Will...
"Non mi importa se lo avete fatto volontariamente o no, avete fatto esplodere la mia soffitta! Una seconda volta per te, William" ribatté Julian, con voce fredda e tagliente.
L'uomo tentò di accennare un lieve sorriso ironico per alleggerire la situazione. "... prendo dei punti bonus se la faccio esplodere una terza?"
"Fuori." disse gelido il padrone di casa.
"Ok, ok, stavo scherzando. Mi dispiace davvero Juju, non volevamo creare danni davvero. Non sapevamo potesse essere esplosivo" si scusò il corvino.
"Ho detto fuori. FUORI. Vi voglio fuori dal mio istituto prima che possiate ferire seriamente i miei fratelli" ripeté con un ringhio basso e gelido il giovane Blackthorn.
"Julian, aspetta..." provò a dire Cecily, ma fu subito interrotta.
"FUORI"
Will e Cecily camminarono cautamente verso la porta, tenendo sott'occhio la spada di Emma che era ancora minacciosamente alzata e li puntava "Tessa, noi... io..." tentò di dire Will.
Anna serrò la mascella. "Ne parleremo dopo" disse solamente cercando di tenere il suo tono di voce fermo, senza strani acuti di preoccupazione.
Will la guardò in modo triste, pentito di averla ferita, per poi uscire dalla stanza senza replicare.

Anna lasciò che il suo sguardo si soffermasse sulla soglia della porta vuota per qualche secondo di troppo, ma non li seguì. Teneva tantissimo a loro, così come sentiva di dover tenere a Sophie e chiunque fosse fuso con Cecily. Riconosceva che in quel momento il pericolo non era rappresentato più dai demoni, bensì da loro stessi e dai suoi amici lì all'Istituto e sentiva quella strana stretta allo stomaco che le imponeva di proteggerli in base a ciò che conosceva e ciò che poteva andare ancora storto.
Dentro di sé, era ferita. Ferita per le loro azioni, ma sapeva che li avrebbe perdonati con il tempo. Non era altrettanto sicura che Julian e Calliope avrebbero fatto la stessa cosa. Non li biasimava per questo, le loro reazioni erano del tutto normali... ma sperava che le cose sarebbero potute comunque andare diversamente.

"Mi spiace, Tessa, ho dovuto" disse Julian al suo fianco con i denti ancora serrati e una rabbia ribollente nel profondo. Lei annuì solamente, senza dire nulla. Qualcosa cadde, producendo un rumore metallico all'impatto con il suolo. Era Cortana, Calliope l'aveva fatta cadere per terra stremata dallo sforzo.
"Emma!" esclamò Julian, prendendola al volo.
"Sto bene" gemette lei, mentendo. Anna si costrinse a smettere di guardare l'entrata e voltarsi verso Calliope. Con la magia la esaminò velocemente, come se stesse facendo un veloce scanner di tutto il suo corpo. "Cosa ti avevo detto sui movimenti bruschi o i movimenti in generale?" la rimproverò, però non in tono troppo severo.
"Ho dovuto, credevo ci fossero dei ladri" ribatté lei.
"Come hai fatto ad entrare se la porta era sigillata?" domandò Julian, accarezzandole i capelli biondi, i capelli di Emma, non quelli neri di Calliope.
"Quando ho visto che non si apriva, sono salita al piano superiore, ho preso una corda, l'ho legata al cornicione e mi sono slanciata come se fosse una liana sulla finestra di questa camera per sfondarla e vedere cosa stesse succedendo" raccontò la donna.
"HA SFONDATO LA FINESTRA?" ribadì Julian, scioccato, e lei annuì. Ecco spiegati i vetri rotti e il sangue.
"Non c'è da stupirsi che tu stia male dopo un salto dal terzo piano al secondo..." sbuffò Anna.
"Oh, avanti! Non guardarmi così! Era l'unica cosa che potessi fare"
"Avresti potuto aspettarci dopo aver mandato il messaggio, prima di fare di testa tua" la rimbeccò il fidanzato. Emma borbottò imbronciata.
"Su, forza - sospirò Anna, stanca - andiamo in infermeria. Il tempo per cui non ti potrai allenare aumenterà"
Emma borbottò ancora più forte, giusto per farle sentire il suo dissenso.


Spazio autrice
Buonasera a tutti e ben tornati in questo nuovo capitolo! Come sempre vi invito a commentare e a votare la storia se vi è piaciuta, lasciando anche commenti no-sense sulla vostra giornata.
In questo capitolo ho messo il punto finale alle avventure in Russia di Will e Cecily, un po' mi spiace ma era giusto così.

Per l'ennesima volta, mi scuso per l'orario tardo di lunedì in cui pubblico. Dato che sono un'abile procrastinatrice, fino a circa due ore fa questo capitolo non esisteva: ho avuto una settimana intera pre scriverlo e mi sono ridotta all'ultimo, con zero parole scritte alle 20:30 di oggi. Spero di essere riuscita almeno a soddisfare la vostra curiosità.

Le avventure dei nostri amici shadowhunters e non, fusi assieme a loro, però non si fermano qui! Nel prossimo episodio ci saranno altre conseguenze dell'esplosione e negli episodi a seguire intendo introdurre anche una serie di nuovi personaggi... voi riuscite a indovinare chi sono?
Per scoprirlo, al prossimo lunedì!

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