Para la Vida y Para Siempre

By Mae_stories_

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Abbiamo ormai imparato a conoscere Ashley e Ethan, e di certo la parola tranquillità non ha mai fatto parte d... More

Trama
1. "Hai un'amante?"
2. Un pizzico di drammaticità e via
3. Cetrioli e zucchine
5. Hakuna Matata. No?
6. Cancun arriviamo
7. Avrei dovuto prendere le scale
8. Io adoro pagare
9. Melanie, chi?!
10. "Io non sono come te, Ashley."
11. Ashley Versione Puffetta
12. "Buon Compleanno, Amore!"
13. Puoi scappare di nuovo
14. "Prendi Santiago e scappa."
15. "Buena suerte, Ashley Castillo."
16. "Ella murió por amor."
17. Lo prometto
18. Sappi che te la farò pagare
19. Apri gli occhi, Ryan
20. Sei la mia Wonder Woman
21. "E se io non volessi?"
22. Cabron
23. Baby Castillo
24. Morire con coraggio
25. C'è qualcosa che non va
26. Para la Vida y Para Siempre
27. Lieto fine, o quasi
28. Two are better than one
29. Non sarete cugine, ma sorelle
EPILOGO
Dedica e Ringraziamenti
Bésame ahora o nunca
NUOVA STORIA - Vacanza a Nizza

4. Houston abbiamo un problema

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By Mae_stories_

È mezzanotte, e ancora non riesco a prendere sonno, Santiago ormai dorme da ore e io sono da sola, in un letto troppo grande per me, con la mente piena di pensieri che non mi permettono di chiudere gli occhi.

Per qualche secondo sento l'anello che porto alla mano destra farsi leggermente più pesante degli altri. Sorrido con gli occhi velati di lacrime.

Ancora mi ricordo quando Ethan me l'ha regalato: durante il primo compleanno di Santiago, tra tutti i regali avevo trovato un piccolo pacchettino di Tiffany, e davanti a tutti aveva promesso che c'è l'avremmo fatta.

Ma io non ci credo più.

Il piccolo zaffiro luccica nel buio, come se avessi pensato la cosa più stupida del mondo.
Probabilmente sono solo stressata e vedo problemi dove non c'è ne sono.

In questo periodo mi sono ridotta a dovergli urlare contro per ricevere un po' di attenzione, oltre che mentre facciamo sesso.

Per far sì che mi vedesse, di nuovo.

Per un secondo mi è quasi passato per la testa che volesse stare insieme solo per il bambino e che di me non gliene frega niente.

La porta della camera si apre e il mio respiro si blocca nella trachea. Il letto si abbassa e in pochi secondi col mio esile corpo viene circondato da un paio di braccia muscolose e famigliari.

"Ti amo." Mi sussurra all'orecchio con voce spezzata. Il cuore si blocca nello stesso istante in cui capisco di aver fatto un casino.

Adesso una crisi di pianto non me la leva nessuno, neanche Gianni Versace in persona.

~.~.~.~.~.~.~.~

La mattina la sveglia sempre troppo presto, ma per una volta decido di posticiparla di un quarto d'ora, invece Ethan di alza quasi subito.

La testa pulsa mentre gli occhi sono tremendamente gonfi e arrossati.

Forse il fatto di essere tornati insieme mi ha fatto desiderare tutta la sua attenzione dopo quello che era successo. Forse devo solo darmi una calmata e vivere questa relazione con più leggerezza, e senza la paura costante e viscerale di poterlo perdere da un momento all'altro.

Mi alzo dal letto e mi chiudo in bagno, mentre sento Santiago uscire dalla sua stanzetta per raggiungere la cucina.
Non voglio che il mio mal umore condizioni le sue giornate, è solo un bambino e dovrebbe pensare solo a divertirsi e a crescere, invece che a me e alla relazione tra i suoi genitori.

Mi faccio una doccia veloce e mi lavo i denti. Indosso le ciabatte e scendo anche io, sentendo i crampi allo stomaco per la fame.

"Buongiorno." Afferro un cornetto caldo, preparato dalla cuoca e una tazza di caffè. Spero di riuscire a raggiungere fine giornata senza sbottare addosso a qualcun altro.

"Mamà, oggi vengo con voi al lavoro?" Santiago mi fissa con i suoi occhioni verdi mettendomi in soggezione. Devo proprio darmi una calmata.

"Si, tesoro." Sforzo un sorriso guardando per la prima volta, da questa mattina, il mio ragazzo.
Le profonde occhiaie sotto i suoi occhi sono la prima cosa che vedo, e sento la consapevolezza mangiarmi viva.

Spero di riuscire a sistemare la situazione.

"Andiamo insieme?" Ethan approfitta che Santiago sia di sopra per parlare, di nuovo.
Annuisco velocemente sedendomi sullo sgabello della cucina, sperando di prolungare la conversazione.

Vorrei dire qualcosa ma sento le parole bloccarsi in gola, quando la suoneria del cellulare si propaga nella stanza.
E addio alla possibilità di parlare.

Non ascolto neanche la telefonata ma capisco che è uno degli avvocati, e che non ha particolare buone notizie.
"Devo andare." Lascia sul bancone la tazza e indossa la giacca elegante sopra la camicia.

Rimango basita per un secondo, ma non perdo tempo e obbietto: "Io non sono ancora pronta." Mi rivolge un'occhiata che non so definire mente si sistema i gemelli ai polsi.

"Sarà per un'altra volta." Dice come se stesse annullando un appuntamento all'ultimo minuto. Annuisco sconsolata, arrendendomi nel tentativo di finire il caffè.

E senza dire niente esce dalla villa con le chiavi dell'auto in una mano e un'espressione livida in volto.

Questa volta l'ho proprio combinata grossa.

Sospiro e decido di andare a vestirmi, per non pensare a questa situazione di merda.
Arriviamo, io e Santiago, all'hotel alle nove meno cinque e con un sorriso lo lascio alla babysitter che ho contattato, che si occupa dei figli dei dipendenti.

Passo tutto il giorno tra telefonate ai finanziatori e all'agenzia pubblicitaria.
Adesso vorrei proprio essere alle Hawaii.

Alle 4p.m. mi accorgo di un messaggio di Ethan che mi informa che è già tornato a casa per vedersi con Ryan e che poi, dopo cena andranno in uno dei club di proprietà dei Colombo.

E anche questa sera mi ritroverò da sola, con il gelato, davanti ad un film strappalacrime.

Decido di fare la stessa cosa e chiamo le ragazze per una cena tra donne.
Almeno mi deprimerò in compagnia.

Alle 5 stacco e esco dall'hotel, con Santiago per mano e la giacca elegante sotto mano.
"Ehi, tesoro. Stasera vengono le zie." Lo informo mentre gli aggancio la cintura di sicurezza.

"Giocheremo a Just Dance?" Domanda sorridente mentre gioca con il modellino di una Ferrari, che gli ha regalato Ester.

"Certo, e anche a Twister." Annuisco percependo qualcosa di strano nell'aria. Spero sia solo l'odore della benzina.

Esulta facendomi sorridere. In pochi minuti arriviamo a casa, ma l'auto di Ethan è già sparita. Probabilmente non avrebbe sopportato la mia presenza neanche per un secondo.

"Tesoro, vai di sopra a giocare, vedo fare delle chiamate." Gli lascio un bacio sulla guancia afferrando il mio cellulare.

"Ma poi giochiamo insieme?" Domanda con uno sguardo che mi fa sciogliere l'anima. Annuisco e poi scappa di sopra rischiando di investire una delle cameriere.

Sfrutto questi venti minuti che gli ho chiesto per stendermi sul divano e chiudere gli occhi, per cercare di scollegare la mente e riposarmi.

Sospiro sentendo il mio bambino chiamarmi, così mi alzo dal divano e lo raggiungo nella sua stanza. Sarà un lungo pomeriggio.

Verso le 8 arrivano le ragazze, armate di pizza, gelato e biscotti. Sorrido rallegrata dal profumino invitante della pizza, che non perdo tempo ad afferrare uno dei cartoni e a riempirmi il piatto.

"Quindi: novità?" Chiede ignara Athalia, accaparrandosi la poltrona, mentre io, Alexa e Olivia ci stringiamo sul divano, mentre Danielle e Santiago si distendono sull'altro.

"Martin mi ha chiesto una pausa, per schiarirsi le idee. Mi sembra solo una grande cazzata, per andare in cerca di..." Sbotta Danielle, ricordandosi in tempo dell'unico minore presente.

"In cerca di?" Chiede infatti Santiago mentre addenta una fetta di pizza.
"Di abbracci gratis." Sorride imbarazzata Elle nascondendo la faccia dietro un giornalino di gossip.

"Anche io do abbracci gratis." Puntualizza Tiago circondando, o almeno tenta di farlo, la sopracitata con le sue esili braccine.

"Ma sono io, o è cresciuto ancora?" Chiede Athalia asentando un biscotto leggermente bruciacchiato.

"L'hai visto due giorni fa. Non ha i poteri magici." Le ricordo fregando un'altra fetta di pizza dal cartone.

"Ma tornando all'argomento principale..." Alexa, con il suo fare pacifico, riporta l'ordine.
"Io e Adam andremo a convivere." Sorride entusiasta battendo le mani, come una bambina.

Sono fiera di lei e della magnifica donna che è diventata.

"Era ora, finalmente." Sorrido incrociando le gambe sul divano, cercando di dissimulare il disagio.

"Ashley?" Domanda Olly, rivolgendomi un'occhiata visibilmente preoccupata, probabilmente per il mio mutismo.

"Non ne parliamo." Sussurro sperando che Santiago non abbia sentito. Non vorrei mettergli strane idee in testa.

Verso le dieci siamo tutte stanchissime, dopo aver ballato tutte le canzoni di Just Dance e con i muscoli a pezzi per aver giocato a Twister.

La suoneria del mio cellulare suona, ma non ho neanche la forza per riuscire ad alzarmi dal pavimento.
"Ley, è Ryan." Ci pensa Thalia a mettermi in agitazione, leggendo il mittente della telefonata.

Le faccio segno di passarmi il cellulare e una volta accettata la chiamata, mi porto l'apparecchio all'orecchio.
"Cosa vuoi?" Borbotto gemendo di dolore.

Sono proprio fuori allenamento.

"Ash, non vorrei disturbarti ma credo dovresti venire al Sunrise. Ethan è ubriaco marcio e non riesco ad accompagnarlo a casa." Respira affannosamente, come se avesse appena fatto una maratona.

Huston abbiamo un problema.

~•~•~•~•~•~•~•~•~
¡Hola, chicos!
Spero vi sia piaciuto il capitolo e che abbiate lasciato tante stelline e tanti commenti.

Il prossimo capitolo verrà pubblicato martedì e lo sto già revisionando.

In questo capitolo abbiamo anche una visione un po' più estesa, riguardo le relazione degli altri personaggi, e ne sono entusiasta perché ho tantissime idee.

Bacioni,
Sara🌻

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