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By RogerinaTaylor-May

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By RogerinaTaylor-May

{Mi raccomando leggete quello che ho scritto nelle note alla fine...}

Roger si morde il labbro inferiore con fare nervoso.
-S-sei sicuro?-
John annuisce piano, sistemandosi meglio sulle ginocchia, non sapendo bene dove poter guardare per non arrossire ancora di più. Le erezioni dei suoi fidanzati svettano impazienti di fronte al suo viso; non si era mai accorto seriamente di quanto sia impressionante Brian ma anche gli altri due non sono da meno.

Vorrebbe soffermarsi ad osservarli con più calma, senza alcuna vergogna, con attenzione ai particolari, ma di certo avere i loro sguardi fissi su di lui rende il tutto più difficile da affrontare.

Li vuole toccare, sentire quanto siano duri, caldi contro il palmo della mano e la pelle liscia e sensibile.

È davvero così strano essere finalmente di fronte al suo sogno più ambito.

-Sì. Sì vo-voglio farlo.- afferma tentando di avere un tono di voce convinto e sicuro ma si rende conto di essere in difficoltà -solo che...- si tortura le dita tra di loro -vorrei...insomma... vorrei chiedervi se...- non sa bene come proseguire.

Teme a confessare le sue paure: dove toccare e come fare soprattutto un pompino. Teme che i ragazzi cerchino di persuaderlo nel farlo e che quindi possa risultare sciocco e stupido quel suo tentativo di fare il passo più lungo della gamba.

Ma con sorpresa i tre non accennano minimamente ad un rifiuto di quel gesto, limitandosi ad osservarlo con interesse.
-Vuoi... una mano?- domanda Brian, John accarezza distrattamente i polpacci di Roger e Freddie, arricciando il naso imbarazzato.

-Sì.- ammette in un filo di voce, Roger gli scosta delicatamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. È un gesto intriso di una dolcezza disarmante ma anche di qualcosa che John non sa bene come descrivere.

Poi è Freddie a interrompere quell'interminabile minuto di silenzio, scioccando la lingua sul palato.

-Però...- afferma alzandosi e sporgendosi sul letto per prende un cuscino e del lubrificante magicamente apparso su uno dei comodini. Quando torna a fissarlo gli sorride, facendogli capire di alzarsi.

-Meglio non farsi male, darling, va bene?- dice quando gli sistema il cuscino sotto le ginocchia, un gesto che John apprezza, tornando a sedersi insieme agli altri e ricominciando dal punto di partenza.

Il bassista si mordicchia nervoso l'interno della guancia, continuando a non sapere bene dove guardare.

-O-ok... allora...- si schiarisce la voce sentendola flebile -come...devo...- si interrompe però nel momento in cui Brian gli sfiora con le dita la guancia, soffermandosi delicatamente a vezzeggiare con il pollice il labbro inferiore.

John fissa lo sguardo in quello del riccio, un secondo di confusione soppiantato ben presto dal desiderio di socchiudere la bocca; il dito preme per un breve istante contro i suoi denti fino a che non scivola piano sulla lingua che curiosa si preme contro il polpastrello.

Ci vuole ancora una manciata di secondi prima che il più piccolo si lasci andare del tutto a quella curiosa intrusione.

Il corpo è pervaso da brividi sensuali, caldi, che lo costringono a socchiudere le palpebre e a succhiare piano il dito fino alla base, ascoltando i tre trattenere il respiro, quando rilascia il dito umido di saliva che si preme ancora contro le sue labbra.

Si accorge di quanto sia naturale lasciarsi andare a quel gioco, mentre apre ancora la bocca ricercando di nuovo il dito da succhiare.

Si sporge leggermente in avanti, assecondando Brian che entra ed esce piano dalla sua bocca, cominciando a produrre suoni umidicci, piccoli sciocchi quando lo rilascia e la lingua si arriccia deliziosa attorno al polpastrello.

-Così. Piano...- sussurra con voce incerta, il respiro accelerato e le guance tinte di un rosa acceso.

John si concentra continuando a succhiare lentamente, stando attendo a mettere su un piccolo show. Comincia a sentirsi bello e sensuale.

Sobbalza appena aprendo gli occhi quando sente non solo il dito umido di Brian che vezzeggia le sue labbra tumide, ma anche il dito medio di Freddie e l'indice di Roger premono per entrargli in bocca quasi contemporaneamente.

Rivolge un veloce sguardo a tutti e tre, i loro occhi sono concentrati e fissi sulla sua bocca.
Si ritrova ad avere più di una volta tre dita che tentano all'unisono di entrarvi.

E non si è mai sentito così bene in tutta la sua vita.
-Tira fuori la lingua, darling.- bisbiglia con voce bassa il cantante, nelle stesse condizioni di Brian e quando il più piccolo lo fa ascolta il suono dell'aria risucchiata tra i denti stretti di Roger e uno strascicato "cazzo" pronunciato da uno dei tre.

John è confuso, piacevolmente eccitato, la prova è la propria erezione che preme contro lo stomaco ma non la degna di uno sguardo, quando il suo obiettivo è un altro.

Sa che per tutta la notte avrebbe avuto molto, forse più di quanto si meriti e dentro di sé gli piace l'idea di potersi sdebitare di tutta quella meravigliosa notte, riuscendo a dare, per quel che può riuscire, piacere ai suoi fidanzati.

I tre lo guardano con occhi che di dolce non hanno più nulla: sono sguardi affamati, traboccanti di lussuria, di voglia di averlo, di potergli fare qualunque cosa.
E lui continua a cercare di essere bravo, succhiando, leccando quelle dita come se fossero i loro cazzi anche se in realtà solo uno in quel momento rimane il suo chiodo fisso.

Non avrebbe di certo lasciato in disparte gli altri due, ma Brian è quello che desidera far crollare più di tutti. Vuole riuscire a scalfire quel muro che ha creato tra di loro, ne intravede già le crepe ma vuole completamente farlo crollare.

Gli è piaciuto sentirlo parlare con più scioltezza, lasciarsi toccare da lui in quella maniera come nella Jacuzzi di certo lo ha fatto impazzire e ne vuole ancora di quel Brian libero dalle sue stesse costrizioni.

Riesce a percepire nei gesti di questo la sua perdita di ogni freno inibitorio, dal modo in cui lo guarda, dalla passione con cui gli riempie la bocca se pur solo con il pollice, John capisce.

Si sente indecente se pur non abbia realmente iniziato a fare nulla se non succhiare e leccare le dita dei suoi ragazzi, ma basta quel gesto per fargli sparire ogni piccole indecisioni, paure e imbarazzo.

Non si accorge di aver arcuato la schiena, aperto leggermente le gambe e sporto il culo in modo che glielo possano intravedere oltre le sue spalle.

Si aggrappa alle cosce di Freddie e Roger, accarezzandone piano l'interno, sentendone la peluria sotto i polpastrelli; i due sembrano impazienti che le sue mani si stringano attorno alle loro erezioni in carenza di attenzioni, ma si limita a tirare piano un ciuffetto di peli, facendoli sobbalzare.

-Stronzetto.- si lascia sfuggire dalla bocca il biondo, accompagnato da un piccolo ghigno, che veloce scompare mentre cerca il suo sguardo per chiedergli scusa di essersi lasciato sfuggire quell'imprecazione.

Ma John non sembra offendersi, anzi.

Ha il mento bagnato, le labbra gonfie e i tre sembrano divertirsi a sporcargli della sua stessa saliva il viso.
Potrebbero mettergli tutte le dita che desiderano in bocca, lui le leccherebbe docilmente una per una, fino ad avere la mandibola che brucia, tutte fino in gola. Ma non basterebbero per soddisfare il suo desiderio di avere ben altro da succhiare.

I timori di John sul non sapere bene come poter incominciare svaniscono nel momento in cui prende coraggio e stringe in entrambe le mani Freddie e Roger.

Questi trattengono il respiro stupiti, aprendo di più le gambe e alzando i bacini.

Sono caldi, sono duri e soffici contro il palmo, mandando brividi lungo tutto il suo corpo, esplodendo nel suo basso ventre in quel calore delizioso che gli frizza alla base della nuca.

-Oh, sì, cazzo.- è ancora Roger a lasciarsi andare, sfilando il dito dalla sua bocca per carezzargli la guancia, scostandogli i capelli dal viso.

John li tocca piano, il corpo sempre più libero di sperimentare, di lasciarsi andare. Anche Freddie sfila il dito dalla sua bocca portandosi la mano a stringerla attorno a quella di John.

La stanza piomba in un irreale silenzio rotto solo dai sospiri del più piccolo, in preda al desiderio più puro di essere usato; chiude gli occhi, si lascia trasportare dalle sensazioni, dal bellissimo calore che si irradia per tutto il suo corpo fino a che la mano sinistra non gli viene bloccata.

-A-aspetta, tesoro.- è sempre Freddie che con voce tremula lo interrompe per un breve istante, sporgendosi a prendere il lubrificante; gliene mette una buona dose sui palmi delle mani che John unisce a coppa, ritornando ben presto a stringerli di nuovo tra le dita.

In tutto questo silenzioso rituale, Brian è rimasto ad osservarli muoversi, scrutando ogni sua piccola espressione di stupore per la piacevole sensazione di poterli toccare in piena libertà.

Quando John torna a fissare il chitarrista, lo guarda con occhi improvvisamente ingenui e lacrimevoli. Quello che basta per farlo impazzire; Brian si sporge baciandolo con foga, prendendogli il volto tra le mani. Gli morde la bocca, ingoia ogni piccolo singhiozzo, mugolio o gemito che sfugge dalla gola del più piccolo che stringe con più decisione le mani attorno ai cazzi degli altri due, ammaliati nel guardarli amoreggiare tra di loro. Le loro bocche si separano con un piccolo schiocco umido.

-Bri...- pigola il più piccolo sulle labbra di Brian, il quale appoggia per un momento la fronte contro la sua. Un istante che sembra durare in eterno, respirando sulle reciproche bocche.

Poi è il chitarrista che si allontana lentamente, le mani dal viso si intrufolano tra i capelli del più piccolo, scostandoglieli da davanti agli occhi per essere raccolti in un pugno.

Non troppo stretto ma quel giusto che basta per farlo mugolare di piacere. John trema d'attesa, spostando lo sguardo dagli occhi di Brian fino alle sue gambe dove lo vedere prendersi nella mano destra la propria erezione, allontanandosi, per restare a guardarlo con occhi enigmatici.
Improvvisamente sente la bocca riempirsi di saliva.

Lo osserva, è così grosso da spaventarlo quasi se non fosse completamente animato dal solo desiderio di sentirlo finalmente in bocca.

Si morde piano il labbro inferiore, la mano che stringe i suoi capelli spinge delicatamente contro la nuca invitandolo a sporgersi in avanti. Brian lo fissa con attenzione, le pupille dilatate e lo sguardo scuro, studia ogni minima espressione sul viso del più piccolo.

Ma questo gli rivolge un piccolissimo sorriso prima di abbassarsi e azzardare una piccola leccata, un qualcosa di innocente che riesce a far trattenere a tutti e tre i respiri.
È così strano, ma non in negativo.

Anzi.

Spinto dalla curiosità e dalle reazioni ricevute lo fa ancora, chiudendo per un istante gli occhi e rallentando i movimenti delle mani, che vengono presto strette da quelle di Freddie e Roger quasi andandogli incontro. Un lungo brivido gli percorre la schiena. Si premura di sporgere meglio il culo all'infuori, sapendo bene che quella posizione gli avrebbe procurato ben presto dei crampi ma non gli importa. Percorre a labbra socchiuse tutta la lunghezza, le vene che pulsano contro la sua bocca e l'odore deciso del sesso di Brian gli mandano per un istante il cervello in tilt.

Lo stuzzica, non gli dà subito la sua bocca, continuando a leccare appena o a dargli piccoli baci, fino quasi a sfiorare le nocche della mano stretta alla base del cazzo.
Brian sghignazza senza fiato.
-Bravo, piano. Piano, così John.- bisbiglia improvvisamente con voce più greve, più bella e sensuale. Quando John alza lo sguardo per incontrare quello famelico del suo fidanzato, gli sorride appena prima di socchiudere finalmente le labbra per succhiare malizioso la punta; nella gola di Brian gorgoglia un ruggito cavernoso e animalesco prima di vederlo mordersi il labbro inferiore e sorridere divertito.

-John.- afferma gemendo piano quando il più piccolo succhia come fosse una prova, lentamente, la mano si stringe leggermente di più attorno ai suoi capelli.

-Hai una bocca stupenda, cazzo.- gli parla senza fiato, lo osserva estasiato. John chiude gli occhi mentre una nuova ondata di brividi lo percorrono, nel rendersi conto di quello che sta facendo. Le mani degli altri due guidano le sue in movimenti lenti e pigri, ogni tanto li sente sospirare o gemere leggermente più acuti ma è come se non volessero distrarlo da quello che sta facendo.

John intravede in una frazione di secondo Freddie appoggiare la tempia sulla spalla di Brian, per poi dargli un piccolo morso, succhiandone appena la pelle. Ma i loro occhi sono su di lui, solo su di lui: sulla sua bocca che si sforza di stringere e accogliere tutto il sesso di Brian, della lingua che si arriccia sulla punta prima di venir succhiata dalle labbra rosse. Non avrebbe mai pensato di potersi ritrovare in una sorta di trance, in un suo piccolo mondo piacevole trovando a dir poco magnifica la sensazione di pienezza contro l'interno delle guance.

Azzarda a scendere sempre di più, a prenderne ancora tentando di arrivare fino a sentirne la punta sul fondo della gola, ma si strozza un paio di volte e teme di sembrare ridicolo nell'emettere quei piccoli gorgoglii ma a quanto pare ha tutto l'effetto contrario di quello che pensa.

Ridacchia senza fiato Freddie di fronte questi tentativi. A John piace, piace da impazzire assomigliare ad una di quelle bellissime ragazze protagoniste di filmini a luci rosse.

Non si è mai sentito così attraente come in quel momento, con la bocca piena del cazzo di Brian e mentre gli altri due lo usano semplicemente per farsi una sega.

Si arrende nell'impresa di riuscire a prenderlo tutto fino in gola, rilasciandolo in uno schiocco bagnato mentre un filo di saliva lo unisce ancora al chitarrista, che questa volta stringe con più decisione la mano attorno ai suoi capelli tanto da costringerlo a chiudere per un istante gli occhi e a gemere sfacciato.

Quando li riapre lo vede toccarsi pigramente, senza perdersi neppure un secondo del suo piccolo spettacolino osceno. John gli regala un piccolo sorriso rituffandosi a prenderlo in bocca, già orfano della bellissima sensazione di pienezza.
Freddie gli sfiora la guancia quando Brian spinge la punta del proprio cazzo contro di essa e poi lungo il collo quando tenta di prenderne il più possibile.
-Posso quasi sentirlo talmente è grosso.- esala con gli occhi rapiti dalla bocca di John.

Si rende conto che potrebbe continuare così tutta la notte, se le spalle, la schiena e le ginocchia, non gli facessero male, ma ben presto crede di aver trovato il punto giusto per far crollare Brian nel momento in cui succhia leggermente con più decisione semplicemente la punta.

Basta questo per far gettare la testa all'indietro a Brian, che apre la bocca e trattiene il fiato.
-Ah, J-John non-ah, cazzo, sì.- balbetta, ha la voce rotta da un singulto che continua a costringerlo a contrarre i muscoli delle cosce e John capisce quello che deve fare.

Si concentra su quel punto delicato, così sensibile da riuscire a far squittire quasi Brian; un concerto per le orecchie del più piccolo. Al Diavolo i dolori ai muscoli tesi e i crampi in agguato.

-Ah, ah, cazzo. Cazzo, John, ah, cazzo.-

Improvvisamente Brian crolla di schiena sul materasso, la schiena arcuata e il petto gonfio di sospiri acuti, lasciando sia i capelli di John che scivolano sul suo viso e a sfiorare delicatamente le ossa del bacino magro di questo che la propria erezione. Brian porta le mani a stringere violentemente il lenzuolo sotto di loro, rischiando quasi di strapparlo, mentre gli occhi gli si ribaltano e le palpebre sfarfallano per l'imminente climax che ribolle nei suoi lombi.

-J-John, Dio, John, John, J-Joh- sono singulti quelli che sgorgano dalla sua gola, la bocca spalancata in gemiti silenziosi e strozzati.

Qualcosa di bellissimo e che John non ha mai visto ma vuole riuscire ad imprimere il più possibile nella memoria l'immagine che sta vivendo.

Perché Brian è meraviglioso, può quasi contare ogni singola costola mentre questo gonfia il petto, trattenendo il fiato. Gli addominali sono contratti, le cosce tremano contro quelle degli altri due che ammaliati osservano la scena con sguardi stupiti.

Ma John si rende conto di non poter riuscire a finire semplicemente con la bocca, sentendo ormai la lingua stanca come i muscoli della mandibola; e quindi Freddie gli lascia andare la mano, come anche Roger, questo si distende al fianco di Brian baciandogli il collo e mordicchiandogli il capezzolo. Il chitarrista afferra con una mano un pugno di capelli biondi e con l'altra tira spasmodico il lenzuolo, John sente indistintamente un suono leggero di un piccolo strappo.

Freddie scivola lentamente dietro di lui, tenendogli i capelli in una coda, mentre gli bisbiglia "usa le mani, tesoro" baciandogli la spalla nuda. John ubbidisce, afferrando la base, sentendo il sapore dolciastro del lubrificante sulla lingua mischiato a quello di Brian e per un istante crede di poter raggiungere l'orgasmo semplicemente con quel mix di sensazioni che serpeggia nel suo corpo.

Freddie ridacchia nel suo orecchio, leccandoglielo piano.

John sobbalza quando improvvisamente sente sulla lingua il primo fiotto dell'orgasmo di Brian che con irruenza gli inonda la bocca; continua a stuzzicare con decisione quel punto speciale che riesce a far crollare definitivamente l'altro. In una piccola frazione di secondo deglutisce, sentendo ormai la bocca piena di saliva e di altro, mugolando frastornato mentre strappa ogni singola goccia dal proprio amante in preda ai tremori.

Lo lascia andare con un suono a schiocco, umido e malizioso; tira fuori la lingua, leccando piano, stando attento che Roger lo fissi e molto probabilmente anche Freddie da dietro le sue spalle, dati i sospiri pesanti che sfiorano il suo orecchio. Non si è neppure accorto che questo avesse cominciato a strusciarsi pigramente contro la sua natica.
John rabbrividisce, ansimando al solo pensarci mentre il mento gronda di saliva e sperma e succhia per un'ultima volta, prima di lasciarsi abbracciare per un breve istante da Freddie, sorridendo pigramente.

Non ha mai visto Brian in quella maniera, completamente sconvolto, con il corpo teso come un unico fascio di nervi, gli addominali contratti e le cosce tese quasi non riuscisse a smettere di tremare per l'orgasmo che serpeggia ancora nel suo corpo.

Dal canto suo John si ritrova leggermente senza forze, con le gambe rattrappite. Si lascia tenere stretto dal cantante, mugolando quando questo con un lembo del lenzuolo gli pulisce il viso dei residui ma ben presto viene reclamato dal chitarrista che mollemente alza una mano verso di lui.

-Dio, John, l'hai distrutto- sghignazza delicatamente Roger quando lo aiuta ad issarsi sul letto, venendo ben presto catturato in un bacio furioso da parte del più vecchio, privo di forze ma con ancora un briciolo di energia per stringerselo forte al petto.

John sghignazza malizioso lasciandosi accarezzare tra i capelli, lungo la schiena e divorare la bocca da Brian.

Si sente leggero, ormai libero da ogni preoccupazione, un ricordo lontano le sue paure e dubbi del perché i suoi fidanzati non lo toccassero come si dovrebbe fare, specialmente Brian.

Quando finalmente lo lascia respirare il chitarrista gli rivolge uno sguardo dolce e ridacchia con lui.

-Mi hai ucciso.- afferma con il fiato corto dandogli un piccolo bacio nell'angolo della bocca. John scivola dolcemente lungo il suo fianco dando le spalle a Roger che gliele bacia con tenerezza. Il più piccolo si morde distrattamente il labbro inferiore gustandosi il calore dei due corpi stretti contro di lui, sentendo la debole e morbida erezione del biondo contro la coscia, ma pronta per svettare contro il suo stomaco in cerca di qualcos'altro.
-S-sono stato bravo?- domanda timidamente e Brian vorrebbe rispondere ma viene intercettato da Freddie che con un sonoro sbuffo dal naso, si distende mollemente dall'altro lato del letto.

-Tesoro stai scherzando? Credo di non averlo mai visto fare tutte queste scene per un pompino.- afferma gustandosi la piccola risata infantile e maliziosa di John mentre questo nasconde il viso nell'incavo del colo di Brian. Freddie gli scosta i capelli dietro l'orecchio.

-Vuoi un po' d'acqua, darling?-
John annuisce, osservando Freddie alzarsi dal letto seguito da Roger, lasciando ancora lui e Brian da soli. Il più piccolo si sstema meglio contro il fianco dell'altro, appoggiando il mento sulla sua spalla.
-Ti è piaciuto? Davvero?-
Brian lo fissa improvvisamente serio, con occhi diversi, torbidi del piacere che ancora serpeggia nel suo corpo e vivi di una luce nuova. Sono rimasti ancora soli, con le gambe intrecciate e i visi così vicini che possono respirare la stessa aria.

E poi lo coglie alla sprovvista.
-Ti amo.- sussurra con voce dolce, decisa, facendo così sgranare gli occhi del più piccolo privo di parole.

-Ah, c-cosa?- balbetta appena, mentre l'altro gli accarezza il viso con delicatezza e cura, sorridendogli teneramente, quasi fosse una ragazzina che confessa la sua cotta al ragazzo che le piace.

-Non sei costretto a dirmelo per cortesia, John. Ma ti amo. Sei...sei un ragazzo splendido. E ti amo. Amo tutti voi. Non...- si ferma un istante, ricercando le parole che gli muoiono in gola fermate improvvisamente da un singulto.

-Non mi sono mai sentito così bene. Con nessuno. Solo con voi.- ammette con le guance ancora rosse e gli occhi rapiti per il più piccolo.

Questo sente il cuore battere veloce nel petto, non sa bene come rispondere.

Vorrebbe dirlo ad alta voce che anche lui li ama.

Non potrebbe vivere senza di loro.

Impossibile, soffre al solo pensarci.

John deglutisce piano, sorridendogli delicatamente sentendo gli occhi gonfiarsi di piccole lacrime.
-B-Brian io- viene bloccato dal ritorno fulmineo di Roger che letteralmnete si getta sul letto alle spalle di John, facendoli sobbalzare.

Il biondo rivolge un ghigno ad entrambi, fissandolo con il sopracciglio alzato.

-Voglio sapere che cosa state dicendo.- afferma ricevendo uno sbuffo annoiato da parte di Brian.

-Lasciaci un momento da soli.- abbaia il più vecchio ricevendo una smorfia da parte dell'altro che si sistema meglio dietro di lui, alzando una gamba per appoggiargliela sul fianco.

-Ve ne abbiamo lasciato un sacco, direi di non fare l'egoista, non è solo tuo.- ribatte convinto il biondo, pronto a punzecchiare i due innamorati ma si ferma nel momento in cui guarda John.

Questo ha nascosto il viso nell'incavo del collo del chitarrista, tentando di non farsi sfuggire quei piccoli singhiozzi ma proprio non ci riesce.

-John? John stai piangendo?- Roger da un pugno sulla spalla a Brian, il quale gli rivolge un'occhiata confusa.

-Che cosa gli hai detto, eh?- afferma ricevendo un piccolo spintone da parte di Brian.

-Stupido, gli ho solo detto che lo amo, tutto qui!- dice girandosi in fretta verso il più piccolo. John alza lo sguardo dalla spalla di questo, sorridendo appena con una piccola lacrima che scivola dalla sua spalla, singhiozzando dolcemente.

Roger resta bloccato per un breve momento, con la boccuccia socchiusa e lo sguardo confuso.
-Oh. Oh!- sospira quasi sovrappensiero, non sapendo bene cosa fare o dove guardare.

-S-se è così allora io e Freddie siamo di troppo.- dice fingendo di andarsene; John sghignazza afferrandolo per il braccio riportandolo tra di loro in un intreccio di gambe e abbracci.
-Ha detto che ci ama tutti.- sussurra il più piccolo, sporgendosi per dargli un bacio, condividendo una risatina delicata insieme.

Roger gli sorride malizioso.
-Wow, tutto questo per un pompino.- sghignazzano i due più piccoli, sistemandosi meglio tra le braccia di Brian che dà un piccolo pizzicotto al culo del biondo che squittisce e si dimena leggermente contro il suo fianco.
-Perché devi rovinare tutto, stai zitto!-

Freddie compare dopo quei minuti di tenerezza con una bottiglia d'acqua e tre bicchieri, sorridendo al trittico meraviglioso che occupa il centro del letto. Sono nudi, abbracciati, dandosi piccoli baci e carezze delicate.

-Che cosa sta succedendo qui?- afferma salendo per raggiungerli, sedendosi alle spalle di John, mentre riempie il primo bicchiere.
-Brian ha detto "ti amo" a John. E poi che ci ama tutti.- risponde Roger con un sorriso soddisfatto stampato sul viso, mentre Freddie sgrana gli occhi pieno di stupore.

-Oh, darling, che cosa dolce! Oh. Ma certo che ti amo anch'io. Ovvio che vi amo. Si, anche questa stupida biondina.-
Roger tenta di rispondere ma viene ancora bloccato da Brian che schiocca un bacio sulla sua guancia; John si gira appena verso Freddie, il quale gli offre il bicchiere, sentendo la gola secca e bisognosa d'acqua.

Il cantante nel mentre lo guarda con amore, non serve che parlino, è come se sapessero esattamente che cosa passi per la testa ad entrambi.

***

Restano ancora qualche minuto abbracciati pigramente, Freddie si siede meglio tra i cuscini leggermente più in alto rispetto agli altri, accarezzando mollemente le spalle di John e scostandogli i capelli dal collo. John è ubriaco di quelle nuove sensazioni, innamorato ormai dei suoi tre fidanzati.

L'ha sempre saputo che tra di loro non ci sarebbe stata solo attrazione fisica; c'è sempre stato qualcos'altro, quel legame fraterno e intimo, come se un filo rosso li unisse uno all'altro, senza poterli separare mai e si aggrappa a questo pensiero di poter restare sempre con loro.

John sbatte pigramente le palpebre, un leggero sentore di sonnolenza lo rapisce, risvegliato nell'istante in cui le labbra di Freddie accarezzano il profilo del suo orecchio, respirandovi placido dentro. Rabbrividisce, è una sensazione molto erotica.

-Allora dolcezza, credo che si possa iniziare a giocare seriamente, non credi?- sussura languido, risvegliandolo all'istante ricordandosi che non avevano ancora iniziato a giocare seriamente.

Quel piccolo intermezzo di tenerezza tra di loro lo ha per un istante distolto dalla vera missione della serata.
Si gira piano verso Freddie, questo lo fissa con occhi scuri; Brian e Roger si risvegliano anche loro dal torpore dell'abbraccio, sbattendo le palpebre.

-Sei...sei sicuro di volere...- sussurra incerto Roger, lasciando vaga la parte finale della domanda, ma John annuisce sicuro.

-Tutti e tre. Sì.- non ha più paura nel dirlo, ormai i suoi limiti li ha superati e anche loro sembrano essere consapevoli di quello che sarebbe realmente successo. E sinceramente è stufo di continuare a doverlo dire che non sogna altro di fare del gran sesso con tutti i suoi fidanzati. Non saprebbe come dirglielo in maniera carina se glielo domandassero ancora.

Freddie allora allarga il ghigno libertino che compare sul suo viso, sistemandosi meglio tra i cuscini contro la testiera del letto, aprendo le braccia e sorridendo a John.

-Vieni qua, gattino.- afferma alzando vertiginosamente il sopracciglio destro.

John non se lo fa ripetere due volte, buttandosi quasi a capofitto in quell'abbraccio che il ragazzo gli offre, avventandosi tra risolini e morsi sulla bocca di questo, che giocosamente gli dà una piccola pacca sul culo.

John rimane interdetto per una frazione di secondo, assaporandosi quel leggero pizzicore sulla pelle, mordendosi la lingua per non chiedergli di farlo ancora.

Forse dopo...

-Girati di schiena e apri bene le gambe, darling.- dà istruzioni precise, lasciandogli lo spazio per accomodarsi meglio.

John ubbidisce, restando comodo semisdraiato contro il petto di Freddie, che lo stringe dolcemente dandogli piccoli baci lungo il collo e scostandogli i capelli dietro l'orecchio.

Chiude gli occhi, cercando di concentrarsi sul respiro ma il cuore impazzisce nel petto, furioso ed eccitato per quello che sarebbe venuto di lì a breve. Che cosa vogliano fargli non lo sa di preciso; quello che è certo è che devono assicurarsi che sia ben preparato per poter accogliere anche solo il primo.

Roger li raggiunge, distendendosi di fronte a loro e senza perdere tempo si tuffa sulla bocca del più piccolo, orfano dei baci tra di loro. John risponde con entusiasmo a quegli schiocchi umidi tra lingue, ascoltando il respiro pesante di Freddie contro l'orecchio e la sua più che viva erezione che pulsa contro la sua natica destra.

-Ci pensiamo noi a te, Johnny.- sussurra con voce rauca Roger prima di concentrarsi sulla parte scoperta dai capelli del suo collo, succhiando lentamente, senza alcuna fretta come se la notte fosse appena iniziata per loro.

John getta la testa all'indietro, mentre Freddie gli accarezza la guancia, giocando appena con il suo labbro inferiore.

Si stupisce di come un istante prima fossero mollemente abbracciati a scambiarsi carezze e frasi dolci e in quel momento si ritrovi a tremare vergognosamente per la lingua ruvida e calda di Roger che lambisce pigramente il suo capezzolo sinistro.

Il corpo caldo di Freddie lo abbraccia, lo conforta, gli dà sicurezza mentre la bocca e le mani del biondo toccano il suo corpo con infinita delicatezza. Non si accorge neppure di aver schiuso senza alcun problema le gambe, senza vergogna, sapendo perfettamente che la sua erezione svetta arrogante tra di esse, dura e bisognosa di attenzioni che pulsa contro il suo stomaco ogni volta che Roger mordicchia più forte la sua pelle.

Riesce a fatica a riaprire gli occhi, tra le ciglia intravede Brian inginocchiarsi tra le sue gambe, dandogli alcuni baci nell'interno coscia, fremendo già all'idea che possa avere quella bocca attorno al proprio cazzo.

Ma Brian sfugge, sorridendogli malizioso, accarezzandogli i polpacci lisci, apprezzando ancora il suo piccolo regalo.
Lo mette a fuoco, lo vede poi lubrificarsi le dita della mano destra, sistemandosi meglio di fronte a lui. John lo fissa curioso mentre con la mano libera gli afferra con delicatezza la coscia sotto il ginocchio destro, aprendo di più le gambe e così esponendolo.

Completamente nelle loro mani.

-Se farà male dillo e noi ci fermeremo. D'accordo, John?- sussurra apprensivo Freddie, passandogli il braccio attorno alla spalle, come a volersi assicurare che non possa scappargli e per un istante trema ansioso ed eccitato.

Un istante che sembra infinito, prima che John annuisca deciso, dando il via libera a Brian di scivolare con la mano tra le sue natiche.

•'¨'°÷•..××,.•'¨'°÷•..§

Zao.

Se state leggendo questa parte vuol dire che mi avete ascoltato :)

Coooomunque.

Volevo dirvi 2 cose.

1. SooRy se non ho pubblicato per un po' ma le yaoi non si leggono da sole e la mia tesina non si scrive da sola... Aiutatemi.

2. La prossima parte aka la 6 sarà l'ultima... Per ora. Queendi, per la prossima one shot... Vi piacerebbe una Dealor in stile Killing Stalking? (se non sapete cos'è... :( scherzo. È la classica storia tra quello innamorato ma "rifiutato" e quello che fa finta di essere innamorato per ucciderlo. Ok non mi so spiegare.)

And nothing.

Ditemi se vi piace l'idea :3

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