𝑻𝒉𝒆 𝒉𝒐𝒕𝒆𝒍 𝒓𝒐𝒐𝒎

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{Dealor 70's Roger x 80's John}

Roger lascia che il vento fresco di Londra filtri dal finestrino leggermente abbassato e gli scompigli i lunghi capelli biondi.

Non può che essere euforico quella notte. Non solo si accaparra un bel gruzzolo di sterline per, a quanto pare, non dover neppure fare un servizio di bocca, ma attraversa la città seduto comodamente sul sedile in pelle di una meravigliosa Lamborghini Miura.

Dà uno sguardo veloce a chi la guida e ne segue il profilo maturo. Non sembra neppure lontanamente preoccupato di aver fatto salire sulla sua macchina un gigolò e di certo non pare neppure interessato ad allungare le mani in qualche maniera.

Ma i patti sono stati chiari: accompagnarlo al Ritz e prendersi trecento sterline per il disturbo.

Di gente matta ne aveva incontrata in ventiquattro anni di vita, ma come questo mai.

Il biondino non riesce a smettere di sghignazzare appena e forse questo porta l'uomo a dargli una fugace occhiata. Deve avere una trentina d'anni.
-Qualcosa non va?-

-Non mi capita tutti i giorni di viaggiare su una Lamborghini.-

L'uomo sghignazza e seppur sembri diverso da tutti i soliti clienti di Roger, il biondo riesce a intravedere in quell'accenno di ghigno uno sprazzo d'orgoglio maschile per aver ricevuto quel complimento.

Sono tutti uguali alla fine.

-Ti piace?- gli domanda con voce sicura, mentre si fermano a un semaforo.
Roger solitamente avrebbe già la mano del cliente tra le gambe, ma quella dell'uomo è ferma sul cambio.

È imperscrutabile.

L'ha caricato solo da dieci minuti e neppure un'allusione o un accenno di approccio sessuale.

Solo un passaggio fino al Ritz.

Il biondino sghignazza,stringendosi appena nel pellicciotto.
- Sì, mi piacciono le auto di lusso. - Abbozza un sorriso malizioso quando l'uomo lo guarda di sottecchi.
-Quando avrò abbastanza soldi me ne prenderò una.-

Poi accavalla le gambe strette in pantaloni in pelle nera. Il suono scricchiolante del materiale fa sembrare quel movimento più seducente.

-Oppure diventerò il mantenuto di una ricca Signora.-

Non sa il perché ma si sente in vena di giocare un po' con quel tizio, il quale allarga il sorriso, sfoderando dei denti bianchi e perfetti.

-Ognuno ha i propri sogni nel cassetto.-

Per il resto del tragitto Roger non parla, ma rimugina sulla situazione in cui si ritrova.

E vorrebbe chiedergli il nome e che cosa fa per avere quella macchina stupenda e spendere trecento bigliettoni per un semplice accompagnamento.

Ma Roger non dovrebbe interessarsi del perché e del per come.
Eppure comincia a sentirsi leggermente rilassato in quell'auto, cosa che non gli succede quasi mai quando è in giro per lavoro.

Si aspetta un cambio di decisione, magari un veloce pompino, chi lo sa.

Deve ricordarsi chi è e che cosa fa, non sta uscendo per un incontro galante.

Quando arrivano in prossimità dell'albergo, Roger gli indica con un cenno veloce della mano dove proseguire.

-Qui devi girare a sinistra, poi cinque minuti e siamo arrivati. Puoi scaricarmi qui, c'è una fermata dei taxi.-

Ma non appena lo dice, l'uomo supera senza batter ciglio il punto dove gli aveva detto di lasciarlo e Roger lo fissa con un sopracciglio alzato.

-Uhm. E se ti dessi qualcosa in più e mi facessi compagnia questa notte?-

գυєєи||οиє ѕнοτWhere stories live. Discover now