𝑩𝒐𝒅𝒚 𝒍𝒂𝒏𝒈𝒖𝒂𝒈𝒆

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{Deacury}

La mano di Freddie è opprimente al centro del petto, lo spinge con veemenza contro il muro, forse con troppa forza, ma lui è fatto così.

Le scapole grattano l'intonaco, la mano dell'amico ancora li, preme sullo sterno, gli mozza il respiro ma non è di certo solo per quello per qualche istante smette di respirare.
John boccheggia, socchiude gli occhi e apre le gambe.

Gli occhi del cantante sono dritti nei suoi, vogliono e prendono tutto e lui lascia fare.

Perché John adora sentirsi schiacciare da lui, prendere e stringere come meglio crede, ci morirebbe tra le mani dell'amico e gli chiederebbe ancora di farlo.
Il tempo per ragionare è minimo,

Freddie gli concede giusto qualche istante per stringergli le braccia al collo quando lo bacia.
E' un bacio di quelli bollenti, pieni di denti che si scontrano, labbra morse e tanta lingua.

John si domanda sempre come possa toccarlo per tutto il corpo in quella maniera, come se avesse troppe mani e tutte cercassero di soddisfare la sua voglia di stringere ogni parte nello stesso istante. Vuole tutto, lo vuole subito, vuole afferrare, graffiare, mangiarlo se è possibile.

Quando fa così gli piace da impazzire, perché gli lascia tutto lo spazio possibile per lasciare il segno del suo passaggio sulla propria pelle.

Le dita di Freddie stringono il suo culo, quei pantaloni blu non lasciano nulla all'immaginazione dell'altro, lo sapeva che gli sarebbero piaciuti. I loro bacini sono così stretti tra di loro che soffoca.

Vuole soltanto toglierseli quei pantaloni, glielo direbbe anche se Freddie gli lasciasse il tempo di parlare, ma no continua a baciarselo, gli bagna il mento.
Freddie si è fatto più grosso, più muscoloso e lo schiaccia ancora contro il muro, lo sbatte proprio premendo il petto contro il suo e la nuca si riempie di formicolii.
John stringe le cosce attorno alla gamba dell'altro che prontamente aveva infilato tra le proprie.

Muove il bacino, Freddie lo incita.

Ha le dita di Freddie tra i capelli, in quel bellissimo cespuglio indomabile di ricci rossi, il cantante li adora perché glieli stringe sempre. Lo tira indietro, gli piega il collo e in un gesto unico passa dalla bocca all'angolo della mandibola e poi più in basso, sui tendini che tirano e succhia, lascia quegli aloni viola che John avrebbe guardato il giorno dopo allo specchio e si sarebbe sentito ancora pieno di brividi.

-No, no- pigola, non vorrebbe avere quella voce ma non può farci niente, è un concentrato di ormoni in subbuglio seviziati dai denti dell'amico -non li, non-Dio...- spinge la testa di Freddie ad affondare ancora di più nell'incavo del collo e il cantante gli afferra la giacca di pelle, gliela sfila dalle spalle arrivando ad allargare il colletto della maglia per mordere di più scendendo sulla spalla.
Ormai si lascia sorreggere solo dalle braccia dell'altro

-Sei dolce, Deaky- la voce del cantante è così bassa, gli esce dalla gola come fosse un'altra persona. Gli morde il lobo dell'orecchio destro, ci ficca dentro la lingua e John si accartoccia ancora di più.

La mano destra di Freddie scende dal suo collo, tocca quell'accenno di pettorale a mani aperte e poi tra le loro pance. Ha già sbottonato i pantaloni blu, John è un fascio di nervi in attesa ma un rumore interrompe tutto facendolo scattare con lo sguardo verso la sua destra.

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