𝑷𝒐𝒍𝒚 𝑸𝒖𝒆𝒆𝒏 ⑤

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{Mi raccomando leggete quello che ho scritto nelle note alla fine...}

Roger si morde il labbro inferiore con fare nervoso.
-S-sei sicuro?-
John annuisce piano, sistemandosi meglio sulle ginocchia, non sapendo bene dove poter guardare per non arrossire ancora di più. Le erezioni dei suoi fidanzati svettano impazienti di fronte al suo viso; non si era mai accorto seriamente di quanto sia impressionante Brian ma anche gli altri due non sono da meno.

Vorrebbe soffermarsi ad osservarli con più calma, senza alcuna vergogna, con attenzione ai particolari, ma di certo avere i loro sguardi fissi su di lui rende il tutto più difficile da affrontare.

Li vuole toccare, sentire quanto siano duri, caldi contro il palmo della mano e la pelle liscia e sensibile.

È davvero così strano essere finalmente di fronte al suo sogno più ambito.

-Sì. Sì vo-voglio farlo.- afferma tentando di avere un tono di voce convinto e sicuro ma si rende conto di essere in difficoltà -solo che...- si tortura le dita tra di loro -vorrei...insomma... vorrei chiedervi se...- non sa bene come proseguire.

Teme a confessare le sue paure: dove toccare e come fare soprattutto un pompino. Teme che i ragazzi cerchino di persuaderlo nel farlo e che quindi possa risultare sciocco e stupido quel suo tentativo di fare il passo più lungo della gamba.

Ma con sorpresa i tre non accennano minimamente ad un rifiuto di quel gesto, limitandosi ad osservarlo con interesse.
-Vuoi... una mano?- domanda Brian, John accarezza distrattamente i polpacci di Roger e Freddie, arricciando il naso imbarazzato.

-Sì.- ammette in un filo di voce, Roger gli scosta delicatamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. È un gesto intriso di una dolcezza disarmante ma anche di qualcosa che John non sa bene come descrivere.

Poi è Freddie a interrompere quell'interminabile minuto di silenzio, scioccando la lingua sul palato.

-Però...- afferma alzandosi e sporgendosi sul letto per prende un cuscino e del lubrificante magicamente apparso su uno dei comodini. Quando torna a fissarlo gli sorride, facendogli capire di alzarsi.

-Meglio non farsi male, darling, va bene?- dice quando gli sistema il cuscino sotto le ginocchia, un gesto che John apprezza, tornando a sedersi insieme agli altri e ricominciando dal punto di partenza.

Il bassista si mordicchia nervoso l'interno della guancia, continuando a non sapere bene dove guardare.

-O-ok... allora...- si schiarisce la voce sentendola flebile -come...devo...- si interrompe però nel momento in cui Brian gli sfiora con le dita la guancia, soffermandosi delicatamente a vezzeggiare con il pollice il labbro inferiore.

John fissa lo sguardo in quello del riccio, un secondo di confusione soppiantato ben presto dal desiderio di socchiudere la bocca; il dito preme per un breve istante contro i suoi denti fino a che non scivola piano sulla lingua che curiosa si preme contro il polpastrello.

Ci vuole ancora una manciata di secondi prima che il più piccolo si lasci andare del tutto a quella curiosa intrusione.

Il corpo è pervaso da brividi sensuali, caldi, che lo costringono a socchiudere le palpebre e a succhiare piano il dito fino alla base, ascoltando i tre trattenere il respiro, quando rilascia il dito umido di saliva che si preme ancora contro le sue labbra.

Si accorge di quanto sia naturale lasciarsi andare a quel gioco, mentre apre ancora la bocca ricercando di nuovo il dito da succhiare.

Si sporge leggermente in avanti, assecondando Brian che entra ed esce piano dalla sua bocca, cominciando a produrre suoni umidicci, piccoli sciocchi quando lo rilascia e la lingua si arriccia deliziosa attorno al polpastrello.

գυєєи||οиє ѕнοτWhere stories live. Discover now