Match | vkook [Traduzione]

By blvsjde

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Kim Taehyung è un ragazzo a cui piace stare da solo. Tutti sanno che è qualcuno con cui è meglio non avere a... More

capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18 [M]
capitolo 19
capitolo 20 [M]
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23 [M]
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28 [M]
capitolo 29
capitolo 30 [M]
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33 [FINE]

capitolo 14

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By blvsjde

-Match-

Taehyung non vedeva Jungkook da due settimane perché il minore stava studiando duramente per un esame di microbiologia. Era molto intelligente e sapeva che sarebbe stato bravo, ma per qualche motivo Taehyung voleva vederlo. Gli sembrava strano non vederlo più in giro perché era abituato a lui che lo infastidiva. Taehyung guardò la porta della stanza accanto e si chiese se fosse lì dentro. Non sapeva come parlargli dopo l'ultima volta quando aveva sentito qualcosa di strano nel suo cuore. Inoltre sapeva di piacergli e si chiese se sarebbe stato imbarazzante.

Prese la chiave della sua stanza in mano ma stava ancora decidendo se parlare o meno con Jungkook.

Questo fino a quando Jungkook non aprì la sua porta.

Taehyung si fece prendere dal panico e si precipitò in avanti dimenticandosi momentaneamente di non aver aperto la porta, sbattendoci contro. Taehyung piagnucolò dal dolore, inciampò all'indietro e mantenne una mano sul naso, "Ahia"

Jungkook si fece avanti, "Stai bene?"

Taehyung lo fissò facendo una smorfia di dolore, "Sto bene"

"il rumore dello schianto è riecheggiato in tutto il corridoio. Che cosa ti ha fatto di così male la porta?", Jungkook continuò a ridere.

"Smettila di ridere, fa male!", si lamentò Taehyung.

"Dove?", chiese Jungkook incuriosito.

"sulla mia faccia, che razza di domande sono?", disse Taehyung piagnucolando.

Jungkook ridacchiò, si fece avanti e lasciò un bacio sulla punta del suo naso, "Va meglio?"

Taehyung arrossì facendo un passo all'indietro, "S-smettila di farlo!"

"L'altra volta non ti sei lamentato", gli ricordò Jungkook.

Taehyung diventò rosso, "Beh, q-questo perché—"

"Ti piace", Jungkook finì la frase per lui.

"Non è così! Ero solo scioccato, tutto qui", lo corresse Taehyung.

"Va bene, ti credo", disse Jungkook.

"No, non mi credi", affermò Taehyung.

Jungkook ghignò soltanto e il maggiore gli diede uno schiaffo sulla spalla, "Smettila di fingere di essere d'accordo con me se poi in realtà non mi credi"

"Ha importanza la mia approvazione?", lo prese in giro Jungkook.

Taehyung alzò gli occhi al cielo, "Mi chiedo perché io mi sia preoccupato e sia rimasto qui fuori a discutere se parlarti quando tu—"

"Aspetta, mi stavi aspettando qui fuori?", Jungkook lo interruppe rapidamente.

Taehyung arrossì di più.

"Ti mancavo?", chiese Jungkook con un sorrisino.

"No, non fraintendere le cose. Stavo per offrirti uno spuntino o qualcosa del genere dato che stavi studiando"

"Allora ti preoccupi per me?", continuò Jungkook avvicinandosi a lui.

Senza che Taehyung potesse rendersene conto, la sua schiena entrò in contatto con la porta della sua stanza. Le mani del minore erano ai lati del volto di Taehyung. Taehyung sentì il suo cuore battere più forte del solito, cosa che non voleva ammettere al ragazzo davanti a sé. Gli occhi di Jungkook bruciavano nei suoi come se potesse guardare attraverso la sua anima. Taehyung rimase a testa alta dato che non voleva mostrare alcun tipo di debolezza nei confronti del minore.

Jungkook ghignò, "Qualcosa è cambiato in te?"

Taehyung lo derise, "Di cosa stai parlando?"

"Sei preoccupato per me, ti stai innervosendo e sei molto attento. I tuoi occhi mi stanno anticipando", osservò Jungkook, "Sono finalmente riuscito a invadere i tuoi pensieri, Kim Taehyung?"

Taehyung ghignò, "Di certo non posso dimenticare qualcuno che mi segue costantemente. Penso si possa dire che siamo nelle menti l'uno dell'altro"

Jungkook soffocò una risata prima di indietreggiare, "Bel salvataggio"

"C'è qualcosa di sbagliato nell'avere una conversazione?", domandò Taehyung.

"No, vuoi entrare?", offrì Jungkook aprendo la porta della sua stanza.

Taehyung esitò finché Jungkook non parlò, "Mi comporterò bene"

"Va bene", Taehyung cedette ed entrò nella camera da letto di Jungkook.

Rimase felice di sapere che fosse riuscito a mantenere la sua stanza pulita, tranne il suo letto. Notò che aveva quaderni, libri e penne sparsi su tutta la scrivania. Presunse che quel giorno avesse studiato più del solito. Andò verso il suo letto dove c'erano tanti vestiti, "Hai problemi a scegliere un outfit?"

Jungkook si grattò la nuca, "In realtà questo era il mio bucato che ho dimenticato di piegare e di rimettere nell'armadio"

Taehyung ridacchiò mentre faceva spazio per sedersi sul letto, "Stai andando bene nei tuoi corsi?"

"Ovviamente! Sono abbastanza competitivo per un voto, specialmente nel campo per il quale sto studiando", spiegò Jungkook tornando a sedersi alla sua scrivania.

"Cosa vuoi fare dopo l'università?", chiese Taehyung incuriosito.

"Voglio diventare uno biochimico, ma lavorare per un istituto di ricerca sul cancro", spiegò Jungkook, "Vorrei fare biologia, ma sento di poter fare bene anche in biochimica. Mi sono già iscritto a un tirocinio dato che sono lo studente più bravo in quel campo"

Taehyung rimase scioccato dal lavoro che avrebbe voluto fare, "C'è un motivo per cui hai voluto scegliere questo percorso?"

Jungkook rimase in silenzio per un momento prima di parlare, "Mio padre è morto perché aveva un linfoma non Hodgkin. Voglio contribuire alla ricerca di soluzioni o di metodi per ridurre il cancro. Credo che ci sia una cura e spero di trovare qualcosa che aiuterà coloro che soffrono"

Taehyung sentì di nuovo il suo cuore perdere un battito. Ammirava il suo coraggio di intraprendere una carriera che richiedeva tempo ma che alla fine ne sarebbe valsa la pena. Jungkook aveva un grande cuore e una mente da usare per aiutare chi ne aveva bisogno. Taehyung si sentì in colpa perché gli aveva portato via casa e aveva fatto ricerche su di lui senza rendersi conto che il minore aveva sofferto così tanto.

"E tu che mi dici?", chiese Jungkook incuriosito.

"Studio commercio, gestione e contabilità", spiegò Taehyung, "Prenderò l'azienda di mio padre"

"È questo che vuoi fare?", chiese Jungkook.

"Sì, ma ora è complicato perché non sono sicuro che mio padre voglia che prenda il suo posto", rispose sinceramente Taehyung.

Jungkook si alzò e andò verso il suo letto notando la pila di vestiti, "Odio davvero tanto fare il bucato"

Taehyung ridacchiò mettendosi in piedi accanto a lui, "Vuoi che ti aiuti?"

"No, siediti sulla mia sedia vicino alla scrivania, me ne occuperò io," suggerì Jungkook, "Dopo sennò diventerò pigro"

"sicuro?", chiese Taehyung un'ultima volta.

"Sì", assicurò Jungkook.

Taehyung si sedette e guardò la scrivania. Notò una scatolina con dentro cereali e proteine ​​salutari specifici per una dieta. Taehyung trovò strano che ci fosse dentro una percentuale minima di zucchero. Solcò le sopracciglia, confuso, e guardò Jungkook, "Mi dispiace, continuo a farmi gli affari tuoi, ma stai facendo una dieta?"

Jungkook finì di piegare i suoi vestiti e si girò a guardarlo, "No, semplicemente li mangio ogni giorno perché non sono molto dolci"

"Non ti piacciono le cose dolci?", provò a indovinare Taehyung.

"No, in realtà non posso mangiare dolci senza innescare la mia anafilassi", spiegò Jungkook, "sono allergico allo zucchero"

Taehyung non pensava fosse così delicato.

"Sì, anche per me è una cosa brutta", assicurò Jungkook.

Taehyung annuì ma temeva di fargli altre domande. In verità, era interessato al minore e a ciò che faceva. Gli venne in mente la ricerca sul suo passato. Taehyung si chiedeva che cosa dovesse aver passato per fare quel lavoro. Basandosi sulla personalità di Jungkook, era molto difficile credere che qualcuno come lui potesse aver avuto una reputazione del genere in passato.

"Se non ti dispiace, posso chiederti perché hai attacchi di panico? Con che frequenza li hai?", chiese Jungkook incuriosito.

Taehyung guardò le sue dita prima di incontrare gli occhi del minore, "In realtà, li avevo quando ero più piccolo, si sono fermati quando ho compiuti diciotto anni ma apparentemente sono tornati. Il problema è che da piccolo ero un ragazzino ingenuo che credeva che tutti potessero essere amici... Ho imparato in un modo difficile che non è così. Ciò ha scatenato i miei attacchi di panico"

Jungkook sollevò le sopracciglia e diede dei colpetti sul letto perché Taehyung si avvicinasse, "Vieni qui"

"Sto bene", assicurò Taehyung mantenendo le distanze.

"Prometto che mi comporterò bene", promise Jungkook.

Taehyung divenne titubante ma lo fece sedendosi sul letto affianco al minore, "Mi sento come se fossi in una sessione di terapia"

"Ehi, non sono nessuno per giudicarti", assicurò Jungkook sdraiandosi, "Inoltre io stesso non sono un santo. Sarebbe da ipocriti comportarmi come se fossi perfetto"

Taehyung arrossì ma si sdraiò anche lui. Sentì il suo cuore battere forte a causa di quanto fosse vicino all'altro. Si prese un momento prima di parlare, "Beh, il fatto è che non sono davvero una persona dal cuore freddo. Uso quella prima impressione per far intimidire la gente perché quando ero più piccolo volevo avere molti amici e cercai così tanto di adattarmi. Le persone mi resero vittima di bullismo dato che ero, secondo loro, troppo strano e mi escludevano per questo"

Jungkook girò la testa nella sua direzione per guardarlo, "Non mi prendevano mai sul serio e inoltre le persone mi allontanavano. Mi trattavano come se fossi un estraneo. Ero un germe di cui la gente voleva sbarazzarsi. Praticamente tutta la mia classe mi considerava quello troppo strano, gioioso e ingenuo. Pensavano non potessi essere intelligente. Mi guardavano dalla testa ai piedi per come mi vestivo e per come mi esprimevo. Ebbi il mio primo attacco di panico in classe durante una lezione. La mia insegnante provò ad aiutarmi mentre quegli stupidi ridevano di me"

Jungkook strinse forte la mascella.

"Andò peggio alle medie dato che mi nascondevo sempre perché un gruppo di ragazzi mi picchiava senza motivo", spiegò Taehyung, "La mia ansia peggiorò e diventai asociale... qui fu quando i miei genitori entrarono in scena. Namjoon e la mamma si preoccuparono per me quando vennero a sapere che venivo bullizzato e che avevo degli attacchi di panico. Namjoon hyung, allora, decise di spaventare i ragazzi che mi avevano fatto del male. Mia madre cercò di assicurarmi che non ero solo e che dovevo credere in me stesso. Non c'era niente di sbagliato in me"

Jungkook riuscì finalmente a capire Taehyung; aveva sempre saputo che c'era una ragione se era apparentemente così freddo.

"Non ho mai visto mio padre arrabbiato in quel modo. Andò a scuola e si assicurò che l'intero istituto fosse denunciato per gli attacchi subiti. Da lì in poi mio padre ha preso il controllo e mi ha sostenuto. Mi disse 'da questo giorno in poi non sarai più il sacco da boxe o il ragazzo che la gente prenderà in giro' e ciò è diventato realtà. Al liceo diventai freddo, riservato, ambizioso e presi lezioni professionali per difendermi fisicamente. Ora sono diventato uno dei migliori studenti e ho guadagnato il rispetto per me stesso mostrando a quegli stronzi che erano responsabili della mia bassa autostima e degli attacchi di panico chi è il capo", disse infine Taehyung.

"Sei una tigre", affermò Jungkook ammirandolo.

Taehyung si girò verso di lui e non poté fare a meno di rimanere incantato dalla bellezza del minore. Si prese del tempo per osservare ogni caratteristica di Jungkook da vicino. Il suo cuore minacciò di saltare fuori dal petto e arrossì. Non capiva cosa significassero quei nuovi sentimenti. Perché si sentiva così ogni volta che si trovava vicino a Jungkook?

"Ti devo delle scuse, non era mia intenzione giudicarti senza conoscerti e immischiarmi nei tuoi affari", si scusò Taehyung.

"No, dispiace a me perché sono una persona impulsiva e dovrei imparare a rispettarti", si scusò Jungkook.

"Amici?", Taehyung offrì la sua mano.

Jungkook soffocò una risata prima di ricambiare il gesto, "Va bene, amici"

Taehyung sorrise ma Jungkook trattenne per più a lungo lo sguardo su di lui prima di parlare, "Per ora"

©KVOOK123

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