No regrets, just love. || Mic...

By lostgrace123

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"Ogni volta che crediamo di conoscere il futuro, anche solo per un secondo, questo cambia. A volte, il futuro... More

Nice to meet you.♡ //Capitolo 1.
U here too? // Capitolo 2.
Camera flashes. // Capitolo 3.
The start of something new.♡//Capitolo 4.
♡♡//Capitolo 5.
Jealous.//Capitolo 6.
Are you gonna stay the night?//Capitolo 7.
It's all about you.// Capitolo 8.
Not her, friend.//Capitolo 9.
I'll be coming back for you. //Capitolo 11.
I've missed you.//Capitolo 12.
Hi Guys!//Capitolo 13.
I just want to protect you.//Capitolo 14.
I'm so sorry.//Capitolo 15.
Bye!//Capitolo 16.
Home day.//Capitolo 17.
Can't wait anymore.//Capitolo 18.
So much drama!//Capitolo 19.
Happy birthday Mikey! // Capitolo 20.
Good news!//Capitolo 21.
''My man doing his thang!'' //Capitolo 22.
Paris. //Capitolo 23.
Eiffel Tower: magnifique. //Capitolo 24.
I love you too.♡ //Capitolo 25.
Countdown. //Capitolo 26.
Welcome to New York. //Capitolo 27.
You make me happy. //Capitolo 28.
Faves.// Capitolo 29.
Shopping. //Capitolo 30.
Away from you.// Capitolo 31.
Perfect.// Capitolo 32.
Christmas vibes. // Capitolo 33.
New Year's Eve. //Capitolo 34.
New year, new fam's member.// Capitolo 35.
Exam day. // Capitolo 36.
Nothing.// Capitolo 37.
You're beautiful. //Capitolo 38.
Valentine's day. // Capitolo 39
Your woman. // Capitolo 40.
Just a month. // Capitolo 41.
Australia. // Capitolo 42.
You're here. // Capitolo 43.
My Sugar.// Capitolo 44.
Just be true. // Capitolo 45.
All I need. // Capitolo 46.
Yacht day.// Capitolo 47.
Goodbye. // Capitolo 48.
Happiest of the birthdays, Gracie. // Capitolo 49.
I'm not fine at all. // Capitolo 50.
Avvisoo!
The Capital Of Second Chances. // Capitolo 51.
Sequel news.

Don't leave me.// Capitolo 10

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By lostgrace123

Grace's pov.

-Il fatto che sia riuscito a farmi convincere a guardare 'The Notebook' entrerà nella storia.

Mi disse Michael, salendo in macchina dopo circa un quarto d'ora.

-Lo so.

Risposi, poi lui mise in moto e partì. Arrivammo a casa dopo una ventina di minuti e notai la sua borsa.

-Qualcuno ti ha invitato forse qui per la notte? A me pare di no.

Lo presi in giro ed infilai la chiave nella serratura. Lui teneva le buste.

-Vuoi che dorma altrove? Tipo nel letto di qualche altra?

Stette al gioco.

-Se dovessi fare davvero una cosa del genere sta ben sicuro che non rivedrai il mio bel visino mai più.

Lui rise, poi entrammo e sistemai le cose che avevamo comprato.

-Per prima cosa dobbiamo ordinare della pizza.

Saltai sul divano, dove Michael si era già accomodato, e poggiai la testa sulle sue gambe.

-Ci ho già pensato.

Lo avvicinai a me e lo baciai.

-E questo era per..?

Sussurrò, tenendo ancora le labbra attaccate alle mie.

-Perché adoro farlo. È per caso un problema?

-Direi di no.

Mi sorrise e mi baciò di nuovo.

-Mi mancherai la prossima settimana.

Affermò poi tirandomi su e lasciandomi sedere sulle sue gambe.

-Già. Sarà strano. Ed inoltre ho praticamente abbandonato Dave ed Evan questa settimana.

-Non è vero!

-Parzialmente. Ma va bene.

-Si?

-Si. Sto bene e sono sicura che sia quello che vogliano anche loro.

-Stai bene?

-Smettila di fare domande e dimmi che ti mancherò e baciami, perché solo Dio sa quanto mi mancheranno i tuoi baci.

-Tornerò in men che non si dica.

Disse appunto un secondo prima di baciarmi.

-Sarà meglio per te.

-Ah si?

Mi sistemò meglio sulle sue gambe, mettendomi praticamente a cavalcioni su di lui.

-Assolutamente.

Gli incrociai le braccia dietro la nuca.

-E se non dovessi tornare?

-Per prendere quello che davvero vuoi, tornerai sicuramente.

Scherzai, avvicinando le labbra al suo collo.

-Non è quello che davvero voglio.

Capì a cosa mi stessi riferendo. Così io lo guardai ed inarcai le sopracciglia.

-Okay, forse non è l'unica cosa che voglio..

Rise e così anche io.

-E cos'altro vuoi?

-Te e basta. Ed è strano, perché stiamo insieme da solo una settimana. Tutto questo, tutto questo andrebbe comunque più che bene se durasse per almeno ancora un pò.

-È probabilmente la cosa più carina che tu mi abbia mai detto.

Mi strinsi a lui.

-Non è affatto vero.

-Si, hai ragione.

Sorrisi, pensando alle parecchie cose carine che mi aveva effettivamente detto.

-Grace.

Affermò.

-Si?

-Sei assolutamente pazzesca.

-In modo positivo spero.

-Non lascerei chiunque giacere a cavalcioni su di me.

-Stento a crederci.

-Hey!

-Girano parecchie brutte voci sul tuo conto.

Risi, ancora.

-Non devi credere a tutto quello che senti, Grace.

-Lo so. E per questo ti prego, non voglio soffrire ancora. Ho bisogno di pace e serenità. Solo questo.

-È quello che voglio anche io. Non ho intenzione di farti soffrire, farti del male o cosa.

-Michael, molte cose non sono intenzionali..eppure succedono.

-Stai per caso cercando di dirmi qualcosa, Grace?

Non stavamo ridendo più.

-No. È solo che le brutte esperienze nella vita succedono e purtroppo insegnano. Insegnano che non sempre le cose vanno come vuoi tu. Sono esperienze che ti aiutano, ti aiutano a crescere e maturare, ad imparare e non commettere lo stesso errore ancora e ancora e ancora. Non ho voglia di ferirti o essere ferita. Davvero, credo di potermi fidare di te. E quando acquisti la mia fiducia poi è difficile perderla, ma se lo farai allora sarà difficile riacquistarla. Non è nessun tipo di avvertimento o che, non ne sarei capace. Sto solo cercando di dirti che se tutto questo è destinato a durare, bene, altrimenti ti prego di cambiare strada.

Affermai tutto d'un fiato, non muovendo comunque la testa di un centimetro dalla sua spalla.

-Quando sarai pronta probabilmente mi racconterai tutto, ma adesso sono io che voglio dirti una cosa. Di brutte esperienze ne ho vissute anch'io. So cosa si prova e sta pur certa che non voglio che tu soffra più di quanto non abbia già fatto. Adesso andiamo, prendiamo questo film strappalacrime e godiamocelo fino alla fine.

Fece per alzarsi, ma lo fermai.

-Non lasciarmi.

Dissi con un filo di voce, trattenendo le lacrime che minacciavano di scivolarmi giù per il volto. Mi strinsi a lui più di quanto non lo fossi di già.

-Grace, va tutto bene.

Fece la stessa cosa e poi ci mise faccia a faccia, accarezzandomi i capelli.

-Non lo farò.

Affermò poi. Lo sperai con tutta me stessa. C'ero troppo dentro ormai per poter permettergli di andar via.

Gli sfiorai le labbra con le mie e poggiai la mia fronte contro la sua.

-Lo so.

Mi baciò. Ne avevo bisogno. Ne avevamo bisogno.

-Andrà tutto bene.

Le nostre labbra si separarono e lui si strinse ancora a me. Restammo così fin quando il ragazzo delle pizze non ci raggiunse, ce le porse, prese i soldi e andò via.

-Devi proprio darmi un pezzo della tua pizza con i peperoni, Michael.

Affermai sedendomi e stappando due bottiglie di birra.

-Proprio no!

Si sedette anche lui al tavolo della cucina, cominciando a tagliare la sua pizza.

-Devi darmi un pezzo della tua pizza.

Lo raggiunsi e mi sedetti sulle sue gambe. Prima sbuffò divertito e poi me ne cedette una fetta.

-Non ho mai condiviso della pizza con nessuno. E se dico mai è mai.

-Dovrei ritenermi fortunata.

Feci per alzarmi, ma lui mi bloccò.

-Hai voluto la pizza e adesso resti qui.

-Ti stancherai mai di tenermi sulle gambe?

-No. Assolutamente no.

-Bene, perché io non mi stancherò mai di restarci.

-Bene.

Mi baciò la punta del naso.

-Comunque il film è andato. Cioè, non ne ho più voglia.

-E di cosa hai voglia?

-Non lo so.

-Finiamo di mangiare e poi si vede.

Sorrisi e finimmo insieme la pizza e le birre, poi mettemmo a posto e raggiungemmo il salotto.

Si accorse di un cd degli All Time Low che avevo lasciato in giro, invece di sistemare sullo scaffale.

-È tuo?

Lo prese.

-E di chi altri?

-Non lo so. Non avrei mai immaginato potesse piacerti musica del genere.

-Non ostinarti a sottovalutarmi, Michael!

Sorrise, posò l'album dove l'aveva trovato e si accomodò sul divano accanto a me.

-E allora appena torno andremo ad un loro concerto.

-Sarebbe pazzesco.

Risposi trattenendo una reazione.

-Tutto qui?

-No. Infatti sto aspettando che tu raggiunga il bagno o cosa per saltare ovunque.

-Puoi farlo anche adesso.

-Bene.

Mi alzai e spinsi anche lui. Diedi qualche urlo e gli cinsi la vita con le gambe, stringendolo a me. Lui rideva.

-Sono tanto divertente?

-Quanto bella.

Mi diede un bacio.

-E sexy.

Me ne diede un altro.

-E intelligente.

E un altro ancora.

-Se avessi avuto qualche qualità in più magari avrei ottenuto qualche altro bacio.

-Non ce ne è bisogno.

Prese a baciarmi in quel posto, tra il collo e l'orecchio. Mi mandò in estasi. Dio Buono.

-Michael.

La mia voce gemette. Lui si allontanò e mi mise giù, soddisfatto.

-Non puoi fare così.

Gli dissi colpendogli amichevolmente il petto.

-Così come?

Mi attirò a sé e cominciò a solleticarmi il collo con il naso. Sorrisi.

-Basta.

Lo allontanai, ridendo.

-Si, andiamo.

Improvvisamente poi, prese le nostre giacche.

-Ma..e dove andiamo?

-Ovunque.

Sorrisi e mi prese la mano, così uscimmo di casa.

Michael's pov.

Evitai il centro, che sarebbe stato sicuramente affollatissimo, ed optai per la spiaggia, abbastanza fuori città.

-È la tua ossessione.

Tu lo sei, Grace.

-Probabilmente.

Risposi scendendo dall'auto, seguito da lei.

-E fa freddo.

-Lo so.

Mi allontanai e presi dei plaid dal cofano.

-Ah, sei preparato!

Sorrise. Dio, Grace.

-Si.

Le poggiai la piccola coperta sulle spalle e le cinsi la vita.

-Non vorrai restare qui tutta la notte? Moriremo congelati. Cioé, potremmo. Ma dobbiamo tornare a casa o ci daranno per dispersi domattina. Ho anche dimenticato il cellulare a casa.

-Lo so, si, lo so. Ma nessuno può vietarci di restar qui fino a quando vogliamo.

-Hai ragione.

Mi stampò un bacio sulla guancia.

-Credo di meritarmi qualcosa in più.

-Mi sono lasciata trascinare qui in piena serata con un freddo cane che fa e credi di meritarti qualcosa di più?

Io annuii. Grace sorrise, e prese a baciarmi.

-Così va meglio.

-Accontentati, Stallone.

Ci sedemmo. Restammo così per molto. Parlammo, ridemmo. Stavamo bene, eravamo felici. Ed è questo tutto ciò contava, no?

Passammo insieme anche il giorno successivo, la Domenica. Ci raggiunsero anche i ragazzi, e poi Dave ed Evan. Era tutto tranquillo, una tranquillità che, sapevo, non sarebbe destinata a durare. Più che altro si trattava di una quiete prima della tempesta: la mia partenza.

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