Are you gonna stay the night?//Capitolo 7.

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Grace's pov.

Alexandra mi aveva presentato due dei suoi colleghi. Dicevano che lei gli aveva parlato di me e qualche volta erano anche venuti all'attico. Volevano avermi in squadra, nella loro squadra. Ma stavolta non come fotografa. Volevano che posassi. Me davanti all'obbiettivo. Oh, era una cosa che non avevo neppure mai immaginato, escludendo quando me lo sentii dire da Michael la prima sera, ed era...diverso.

Tornai dai ragazzi.

-Grace!

Esclamò Michael. Mi avvicinai a lui e mi accomodai sulle sue gambe, di nuovo.

-Cosa volevano?

Mi chiese. Sentivo letteralmente il suo fiato sul mio collo.

-Sono dei colleghi di Alexandra.

-E?

Mi incitò Evan a continuare.

-E vorrebbero che lavorassi con loro.

Ci fu un urlo generale da parte di tutti ed io sorrisi.

-Ma è fantastico!

Esclamò Michael.

-E riceveresti una macchina fotografica tutta nuova.

Affermò Dave.

-No.

-No?

Domandò Calum.

-È questo il punto.

-Grace, spiegati meglio.

-Non mi vogliono come fotografa. Mi vogliono come modella.

Mi ritrovai sei paia di occhi sbarrati addosso.

-Dici sul serio?

Chiese Evan.

-Non guardatemi così. Non sono poi così orribile.

Affermai divertita.

-Puoi dirlo forte.

Ribatté Ashton.

Michael lo guardò tra il divertito ed il minaccioso. Era teso. Io sorrisi, e mi poggiai le sue mani sul ventre, stringendolo a me.

-È pazzesco.

Disse Evan.

-Non ho ancora accettato, Ev.

-Tu devi. È assolutamente grandioso. Dobbiamo brindare.

Ribatté Michael alzandosi e costringendo anche me. Si avvicinò al secchio del ghiaccio, prese una bottiglia e ne versò un pò nei bicchieri di tutti.

-A Grace!

Esclamò alzando il suo bicchiere, continuando a cingermi la vita. Gli altri fecero la stessa cosa.

Mi sentivo alquanto in imbarazzo, così arrossii.

I ragazzi presero quel brindisi come un pretesto per cominciare a far un pò di casino. Cominciarono a ballare e divertirsi. Ero felice di veder loro così allegri.

-Vieni.

Michael mi prese il bicchiere da mano e lo posò con anche il suo. Strinse la mia mano e mi portò via.

Raggiungemmo l'ascensore ed entrammo.

-Se comincerai col fare la modella, troppa gente come il tizio dell'officina ti verrà dietro.

Mi intrappolò con le braccia, contro lo specchio. Io poggiai le mie mani dietro la sua nuca.

-Per fortuna che avrò te, allora.

No regrets, just love. || Michael Clifford.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora