Welcome to New York. //Capitolo 27.

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-New York.

Era passata una settimana esatta dall'ultima volta che ero stata in un aeroporto, ovviamente escludendo il tratto Heathrow - J. F. Kennedy. Eravamo infatti appena atterrati in una delle città migliori del mondo: New York City. Meno bello sarebbe sicuramente stato il motivo della nostra permanenza lì, ovvero l'incontro con mio padre e mio fratello.

-

-Questo hotel è un sogno, ma probabilmente il panorama è ancora meglio.

Dissi, guardando fuori dalla finestra della nostra stanza.

-Sono d'accordo..è favoloso.

-Oh mio Dio! Si vede anche l'Empire State Building da qui.

-Sinceramente non m'importa nulla di quello che c'è lì fuori, voglio solo che tu sia felice.

-Beh, sono felice. Ma non ho smesso di pensare neppure per un secondo al perché della nostra visita nella Grande Mela.

-Andrà bene, andrà bene.

Mi strinse al suo petto, gesto che sapeva mi dimostrava sicurezza.

-Andiamo?

Annuii con la testa, prendemmo borsa e cappotti e ci chiudemmo la porta alle spalle.

-

-Siamo arrivati, sono 30$.

L'uomo alla guida del taxi giallo ci indicò un enorme palazzo alla nostra sinistra.

-Bene, tenga.

Michael gli porse il denaro, senza poi accettare il resto.

-Grazie.

-Buona giornata.

Salutammo e scendemmo dalla macchina.

-Sbrigati, non farti vedere.

Corse prima lui e insieme entrammo. Cercammo per un pò il cognome e informammo il fattorino della nostra visita.

-34esimo piano, infondo a destra.

-Grazie mille.

Risposi, prima che entrambi potessimo
allontanarci.

-Come va?

-Potrei vomitare a momenti.

Infirmai Michael, aspettando che le porte dell'ascensore si chiudessero.

-Grandioso!

Esclamò lui, provando visibilmente a tirarmi sù di morale.

Quando raggiungemmo il piano seguimmo le indicazioni precedentemente dateci e arrivammo davanti la porta che cercavamo: Anderson - Cooper. Ma questo 'Cooper'..a chi apparteneva?

Bussai al campanello, tenendo stretta dall'altro lato la mano di Michael, e una donna bassina, presumibilmente straniera, venne ad aprirci.

-Umh, salve, sono Grace..Grace Anderson.

-Lei è la signorina Grace? La figlia di Mr. Anderson?

Era senza dubbio straniera.

-Sì, sono io.

-E lui? Lui chi è?

Domandò poi, guardando Michael.

-È il mio..fidanzato.

-Oh, Mr. Anderson non è anc..

Una voce la interruppe.

-Alyna, ch..

No regrets, just love. || Michael Clifford.Where stories live. Discover now