dear sergeant ➳ jb

By -journals-

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«Il sergente Bieber mi odia. So che vuole vedermi piangere ogni tre secondi» Esta historia es una traducción... More

Dear Sergeant
1. push it up
2. punishments
3. rejection
4. wanna bet?
5. not so hidden anymore
6. get your hands off me
7. getting somewhere
8. little white lie
9. show time
10. it never goes away
11. so, so good
12. spidergirl
13. table for two
14. fuck it
15. don't speak
16. blurred lines
17. I like him
18. fatty fighting
19. breaking point
20. being nice for once
22. hairy beast
23. you belong to me
24. good friend
25. the morning after
26. epiphany
27. breaking up

21. blowing bubbles

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By -journals-

Crystal's POV

Cerco di svegliare Justin ogni ora e mezza e fargli delle domande, come mi disse l'infermiera ma ogni volta che cerco di svegliarlo, lui mi ringhia contro e mi spinge via dalla piccolissima barella, così decido di lascialo in pace e farlo dormire, anche per la mia sicurezza.

Non ho sonno, anche se sembra strano. Forse mi sono abituata a dormire poco e svegliarmi presto, o forse sono emozionata perché sono sdraiata al fianco di Justin e lui non mi spinge via quando lo abbraccio. In effetti, non so cosa stia sognando, ma sembra essere felice perché mi abbraccia forte e mette anche una gamba sopra la mia. Non sto per niente comoda in questa posizione e non riesco a muovermi, quindi cerco solo di sfruttare al meglio la situazione in cui mi trovo e mi metto a guardare Justin dormire.

È così carino e indifeso quando dorme, come un bambino che non fa male neanche ad una mosca. Mi viene voglia di abbracciarlo per sempre. Voglio fargli una foto ma penso abbia la memoria del cellulare già piena con le migliaia di foto che ha scattato del mio bel viso, le tette, i piedi, dell' infermiera quando è tornata a controllare se avessimo bisogno di qualcosa e foto delle nostre mani intrecciate. Ho cercato di guardare i suoi messaggi per vedere se si parla con un sacco di donne, ma vedo solo conversazioni con Lesley e sua madre. Ha anche una chat divertente con Hunter, i due spettegolano quasi o anche di più di me, Xavier ed Eva. Ho scoperto molte cose che probabilmente non dovrei sapere. Non ha foto interessanti; solo paesaggi e cose super noiose che non capisco. La musica che ascolta è fantastica e ha molte canzoni. Non ci credo che non ha nessun gioco divertente e sopratutto, non ha internet quindi mi annoio in fretta.

«Justin... Justin, svegliati» lo muovo, anche perché sono passate due ore e mezza dall' ultima volta che si è svegliato. Quindi in totale ha dormito cinque ore e mezza. L'infermiera ci ha lasciato alcune pillole e dell'acqua qualche minuto fa. Mi ha detto che non era ancora sicuro che ce ne andassimo. Tra l'altro, il generale gli ha inviato diversi messaggi chiedendogli quando saremo tornati e perché diavolo ci stiamo mettendo così tanto tempo.

«Shhh» sussurra. Lascia la mia mano e si mette a pancia in su. Lo muovo diverse volte ma niente, tutto quello che faccio non funziona. Sono tentata di andare a prendere dell'acqua ghiacciata e fare la stessa cosa che ho fatto qualche ora fa, ma ho paura che questa volta si arrabbi di più. Dopo averci pensato per un po' di tempo, mi viene in mente di svegliarlo in un altro modo.

Appoggio la mano sul suo addome e gli sollevo la camicia finché non mi trovo davanti il suo pacco. Lo tocco per un po', cercando di conoscerne ogni pelo e la sua grandezza; dandogli la possibilità di svegliarsi prima di continuare, ma non lo fa. Apro il bottone dei suoi pantaloni e le mie dita giocano con la cerniera per alcuni secondi. Ho paura, ma non so perché. Ho dormito con innumerevoli uomini...Va bene, erano solo sei. Ad ogni modo, ne ho toccati molti più di sei, non c'è motivo di essere nervosi. Non è la mia prima volta e sono sicura che non sia neanche la prima volta di Justin.

«Ti do del tempo per salvare la tua dignità» mormoro, abbassando lentamente la cerniera, per poi mettere la mano sotto i suoi boxer neri. «Ohh, per l'amor di Dio»

Ha la pelle calda e morbida. Il pene è flaccido, il che è un peccato, tuttavia non è qualcosa che non possa essere risolto. Faccio fatica ad abbassare i pantaloni ed i boxer, ma ci riesco, e in pochi secondi, vedo Justin nudo per la prima volta.

Mi sento un po' in colpa a farlo perché Justin non mi sta dando il suo consenso, ma allo stesso tempo non mi interessa affatto. Non è che stia facendo qualcosa che non vuole. Lo prendo in mano e lo accarezzo dolcemente, arrivando a conoscerlo, perché non voglio assolutamente spaventarlo. Apprezzo il fatto che lo abbia più grande dei ragazzi con cui sono stata e non è nemmeno duro. Oltre ad essere più grande, è anche più carino. Non ha peli come quello degli altri, e non è né venoso né rugoso. È un membro molto carismatico. Mi piace. Non mi ci vogliono più di trenta secondi per metterlo in bocca.

Justin inizia a fare dei rumori con la bocca, come se stesse cercando di parlare, ma non esce nessun suono. Mi do il permesso di continuare, mordendomi il labbro quando il pene di Justin raggiunge il suo massimo potere, facendolo svegliare. «Che cosa stai facendo?» grida impaurito e si allontana da me, ma metto le mani sulle sue forti cosce così da non farlo andare troppo lontano.

«Chiudi la bocca» esigo e miracolosamente mi da retta, anche se continua a guardarmi come se non sapesse cosa diavolo mi passa per la testa. «Non vuoi questo?»

«Non lo so» risponde, ma poi ci pensa per un momento. «Sì, lo voglio... Ma che ti succede? Non puoi andare in giro a denudare le persone»

«Non succederà più» prometto, anche se non ne sono tanto sicura. «Mi stai per caso dando il permesso di continuare quello che stavo facendo?» Justin annuisce dopo averci pensato più a lungo di quanto mi aspettassi e si siede meglio, incrociando le braccia sotto la testa e guardandomi con un sorriso arrogante. Questo mi infastidisce un po'; non è lui che controlla qui. Sono io che dovrei avere quel sorrisino arrogante, non lui. Mi metto meglio tra le sue gambe per avere il mio viso a pochi centimetri da quella parte magica e procreatrice che mi piace così tanto. Comincio con una leccata precisa e concisa dalla base alla punta. «Dimmi come ti piace» chiedo, guardandolo negli occhi, ma lui non risponde a niente, sbatte solo le palpebre. «Justin? Dimmi»

«Io... non lo so» mormora, come se sia a disagio. «Qualunque modo tu voglia»

Ignoro la sua stranezza e ritorna al mio lavoro; con le zero informazioni che mi ha dato, posso fare le cose basiche. Gioco con la cappella per un po ', leccandola e succhiandola. Comincio a infilare la sua lunghezza sempre di più in bocca. Non penso di poter prenderlo tutto, non sono una pornostar, ma faccio del mio meglio, mettendolo in gola fino a quando non ce la faccio più. Uso la mano per toccare quello che manca, lasciando che la mia saliva corra per tutto il sua membro per una migliore lubrificazione. Visto che non so come gli piaccia, non posso fare di più che continuare con questo, aumentando la velocità e la forza. Mi permetto di toccare i testicoli e scopro che gli piace, a causa del suo bellissimo vocabolario eloquente fatto di "mmmhhh, ohhh, sì". Non sono mai stata con qualcuno che non sa esattamente quello che vuole. Di solito gli uomini non smettono di parlare, quando glielo stai succhiando: "Fai questo" "Fai quello" "Tocca qui" "Mordi qua" "blablabla". Che odio. Mi deconcentrano, ma Justin sta solo grugnendo e gemendo senza dire nulla e mi rendo conto che non mi sta piacendo per nulla. L'unica volta in cui sono stata con qualcuno che non sapeva cosa gli piacesse era perché non aveva mai... «Justin te hanno mai fatto prima?» chiedo. Justin ha la testa all'indietro e le lenzuola strette nei suoi potenti pugni. «Justin, dimmelo»

«Cosa?» domanda, come se non sapesse di cosa sto parlando. Ha le palpebre cadenti, le pupille dilatate e la voce è un quasi un sussurro così roco e rotto che a malapena lo capisco. È in preda al piacere e questo mi fa venir voglia di succhiarglielo di più, ma prima voglio delle risposte.

«Ti hanno mai fatto un pompino?» vado dritta al punto.

Justin deglutisce e alza gli occhi al cielo. «Puoi continuare con quello che stavi facendo, per favore?» si lamentela e, quando vede che non mi muovo, prende il pene tra le sue mani. Lentamente inizia a giocare con se stesso di fronte a me e, uccidetemi ma è incredibilmente erotico ed eccitante. «Per favore, Crystie. Ritorna laggiù»

«Mi piace guardarti» rispondo sorridendo, sedendomi e mettendo le mani sulle sue cosce. Capisce che non ho intenzione di fare di nuovo quello che stavo facendo, così inizia a fare dei movimenti con la mano coprendo tutta la sua lunghezza. Imparo quello che gli piace guardandolo e prendo appunti mentalmente, per la prossima volta che accadrà. È completamente duro. Si massaggia una zona della cappella, mentre con l'altra mano si tocca le palle come ho fatto io. Chiude gli occhi e si morde il labbro inferiore, sollevando i fianchi con ritmo. Sono quasi certa che si sia dimenticato che sono qui con lui. La porta si apre e l'infermiera guarda la scena con enorme orrore quando vede Justin masturbarsi furiosamente di fronte a me, ma per fortuna sguscia fuori così rapidamente tanto come è entrata, colpendo il muro durante la fuga. A Justin non potrebbe importare di meno, perché continua a masturbarsi. Forse non se n'è nemmeno accorto.

«Oh, Crystal» grugnisce profondamente quando viene. Non avevo mai visto qualcuno venire così tanto e per così tanto tempo, sporcandosi tutta l'intera camicia con lo sperma. Un po' ne raggiunge anche la sua mascella. Non so perché ha detto il mio nome se non ho fatto nulla per portarlo a quel punto di piacere, ma è stato bellissimo. La sua voce soffocata e suoi singhiozzi di piacere saranno impressi nella mia mente per sempre. Sfortunatamente, non c'è tempo per prendersi cura di me. Ci vuole un sacco di tempo e sforzi per portarmi all'apice del piacere, ma ne ho davvero bisogno. «Non posso crederci» si lamenta Justin, tirandosi su i pantaloni senza neanche guardarmi. «Non ho mai... Perché l'ho fatto? Sono in un dannato ospedale, per l'amor di Dio. E perché non hai chiuso la porta a chiave? Perché c'è sempre qualcuno che ci interrompe? E perché hai smesso di toccarmi?»

«Wow, che domande che ti fai, eh?» rido, ma lui non gradisce. «Non ricordo neanche la metà delle domande che mi hai fatto. Tutto quello che so è che ho smesso di toccarti perché ti ho chiesto se era il tuo primo pompino e tu non hai risposto, poi hai continuato a toccarti»

«Ah...» mormora, guardando in basso. Si accorge della maglietta macchiata e la rimuove con cura, mostrandomi i pettorali. Poi si pulisce la mascella e getta la maglietta nel cestino della spazzatura.

«Non puoi rispondermi?»

«È che non voglio rispondere. È diverso»

«Non c'è niente di cui vergognarsi» dico, avvicinandomi a lui, ma come al solito mi scansa ed improvvisamente si lascia cadere sul lettino di nuovo, coprendosi il volto e grugnendo. «Non è come fossi vergine o qualcosa del genere» Sento il piccolo sussulto che gli attraversa le labbra e noto che si irrigidisce e si copre la faccia con più forza, ma questo non significa che... perché sarebbe impossibile, giusto? Justin, vergine? È impossibile. Un uomo come lui deve avere centinaia di troie come me che lo scopano. E non credo che abbia credenze religiose o che stia aspettando il matrimonio. «Justin?» tocco la sua mano per fargli smettere di coprirsi la faccia e prestarmi attenzione ma non funziona. Mi butto al suo fianco, nel piccolo spazio che rimane e cerco di muovergli di nuovo la mano. "Dai, mi stai dando l'idea sbagliata. Non sei vergine, vero?»

«Ugh» si lamenta, aprendo un occhio per guardarmi pieno di vergogna.

«Che ?!» lo sguardo sbalordita e mi metto sopra di lui. Gli prendo le mani e le muovo «Justin, ma che diavolo? Come può essere possibile? Sei l'uomo più... più sexy che abbia mai visto. Sono sicura che tutte le donne ti vogliono.

«Sono sicuro che mi vorrebbero, se solo le conoscessi per più di due giorni» dice piano, guardandomi negli occhi. «E te lo sto dicendo perché, in primo luogo, io non dico bugie, e me lo hai chiesto direttamente. In secondo luogo, perché non ti sei preoccupata di chiedermi se ero pulito o se avevo una malattia. Qualcosa che dovrebbe sempre essere fatto»

«Oh...» Non posso crederci, ha ragione. L'ho dimenticato completamente. Potrei avere la gonorrea adesso. «È vero. È stato totalmente stupido da parte mia. Non succederà più, lo sempre ai miei futuri partner»

«Mmmh.» aggrotta la fronte e mi guarda intensamente negli occhi, come se volesse dire qualcosa, ma decide di non farlo. «Suppongo di sì, va bene. In ogni caso. Ascolta, se qualche parola della mia... verginità esce da queste mura, farò in modo che tu passi il resto della tua permanenza nell' accampamento, correndo. E so perfettamente quanto odi correre»

«Non lo dirò a nessuno, tranquillo» lo prometto. Nessuno oltre Xavier ed Eva. Loro non potrebbero mai dirlo in giro; sono i miei migliori amici

***

Cammino di fianco a Justin nell' accampamento. Sta già iniziando a fare buio. E posso già sentire il cambiamento che c'è stato tra di noi. Forse a causa del pompino sentimentale, o forse è per quello che gli ho chiesto, se gli piacessi. Lui ha risposto di sì. E molto. Poi quello che ha condiviso con me, riguardo all'essere V-E-R-G-I-N-E. Qualunque cosa sia, qualcosa in noi è cambiato. E sono sicura che anche lui lo percepisca. Tre minuti fa mi sono girata per guardarlo e lui mi ha fatto un sorriso. Un vero sorriso, non un sorriso fastidioso o un sorriso finto, come quelli che era solito farmi. Le nostre mani si sfiorano e si sfregano l'una contro l'altra, sempre di più, il che significa che ci stiamo avvicinando. È grandioso. Sono concentrata su di lui, ma a quanto pare lui non lo è su di me. «Oh, merda» ride, indicando due uomini seduti su un tronco.

All'inizio non capisco, e lo guardo con una faccia da "E quindi?" ma poi noto che sono due uomini che conosciamo. Entrambi li osserviamo quando Xavier si gira e ci vede. Mette una mano sulla spalla di Luc, con un movimento troppo tranquillo per essere solo il tuo sergente, e Luc si alza, camminando verso di noi. «Cosa diavolo pensavate che stia facendo?»

«Venire verso di noi, ovviamente» rispondo ironica mentre Luc mi sorride. Justin mette il braccio intorno alla mia vita e mi tira verso di lui, bruscamente. Amo sapere quando un uomo è geloso. È la cosa più bella che il mio cuore narcisistico possa chiedere... «Ciao, Luc»

«Ciao, Crystal» dice, ignorando Justin. Deglutisce e mi sorride, guardandomi negli occhi. «Volevo scusarmi per quello che ho detto ieri. Ho sbagliato e mi dispiace, volevo solo far arrabbiare una persona e non pensavo che con questo, ti avrei mancato di rispetto»

«Bene, ma l'hai fatto. Hai fatto arrabbiare quella persona e hai ferito una ragazzina nel mentre, congratulazioni»

«Per cominciare, non sono una ragazzina» dico a Justin, alzando lo sguardo per stabilire un contatto visivo e cerco di andarmene ma lui non me lo permette. Provo a fingere che mi dia fastidio. «Non ti preoccupare, ci vuole molto più di quello che mi hai detto per offendermi. Sapevamo tutti che era una bugia, quindi... non è niente»

«Ad ogni modo, dovevo scusarmi.» alza le spalle. «Ci vediamo dopo, bella. Oh, e ti ruberò Xavier per un po', spero non ti dispiaccia»

«Non gli importa» replica Justin per me. «Sarà comunque impegnata con me. Tutta la notte»

«Lo vedo» annuisce, sorridendo. «Divertitevi perché sicuramente io lo farò»

«Abbi cura del mio bambino» urlo, quando Luc sta ormai da Xavier. Luc alza il pollice verso di me, senza voltarsi. «Allora... sarò impegnata con te? O l'hai detto solo per chiarire che c'è qualcosa tra di noi?»

«È vero» si mette di fronte a me e mi alza la testa per allineare i nostri sguardi. «La mia stanza sarà vuota la maggior parte della notte, a quanto pare. E ti devo qualcosa» Qualcosa come un orgasmo, giusto? VERO? Me lo merito.

«Okay, ma lasciami andare a prendere le mie cose, voglio farmi una doccia dopo»

«Ti aspetto in camera mia, non fare tardi» si morde il labbro e mi dà un bacio veloce sulle labbra. «Questa volta chiuderò la porta a chiave e metterò una sedia sulla manopola. Niente e nessuno ci disturberà»

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