Elements: Rimasta

By WinterSBlack

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Sono passati ormai sei anni da quando James restituì la bici a Sophie. La B.L.C. è rinata, non più corrotta... More

1. Ary: Cosa!
2. Ary: Questo non è
3. Nick: Cotta
4. Nathan: Due di picche
5. Ary: Perché il gelo mi aspetta?
6. Ary: Devo davvero?
7. Nick: Febbricitante
8. Nathan: Cicatrici dell'anima
9. Ary: Ha per caso fatto una battuta?
10. Ary: Non è un granché
11. Nathan: Partiamo male
12. Nathan: Partiamo con il piede giusto
13. Nick: Italia
14. Ary: Ma cosa dici?!
15. Ary: Tuo ragazzo?
16. Ary: Davvero, è tutto a posto
18. Nathan: Parole sante
19. Ary: Ci stiamo allontanando troppo
20. Nick: Ostaggio
21. Ary: È il nostro ostaggio
22. Nathan: La fenice in gabbia
23. Ary: Aiuto!
24. Nick: Caduti
25. Nathan: Freddo pungente
26. Ary: Sei un pervertito
27. Ary: Stai meglio?
28. Nick: Insegnante
29. Nick: Confessione
30. Ary: senza il supporto di qualcuno
31. Nathan: Lacrime di coccodrillo
32. Ary: Non mi stai lasciando altra scelta
Avviso prossimo aggiornamento
33. Ary: Ehilà
34. Nathan: Topi in trappola
35. Ary: Ti prego, allontaniamoci
36. Nick: Nemico
37. Ary: L'ho conciato per le feste
38. Ary: Vorrei chiederti dove stiamo andando, ma so che non mi risponderesti
39. Nathan: Essere rimproverato
40. Nick: Noia
41. Ary: Ah, Stupido
42. Nick: Confronto
43. Ary: Non stai meglio
44. Nathan: Famiglia di criminali
45. Nathan: Vi presento
46. Nathan: Niente è passato
47. Ary: Ma scherziamo?
48. Nick: Lezioni
49. Nathan: Un colpo al cuore
50. Ary: È lui
51. Nick: Timore
52. Nick: Terrore

17. Nick: Inaspettato

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By WinterSBlack

Si separò da me lentamente ad occhi chiusi.
Le sue mani scivolarono via dalle guance.
Mi accorsi che stavo ancora trattenendo il fiato, così lasciai andare l'aria dai miei polmoni.
Ero totalmente impreparato e non sapevo cosa fare o cosa dire. Sapevo meno che niente, tanto che  mi dimenticai della folla spaventata e dei tre membri della resistenza atterrati.
La guardai stupito, come se fosse la prima volta che la vedessi. Mi sembrava familiare e sconosciuta allo stesso modo.
Arianne mi aveva appena baciato?
Non sapevo come esternare quella stranezza. Mi sembrava tutto... Sbagliato.
«Oddio!» esclamò qualcuno spaventandomi, facendomi indietreggiare di scatto.
«Non me ne avete lasciato nemmeno uno!» commentò Tiara avvicinandosi a noi sbuffando.
Notando che eravamo rimasti in silenzio si voltò a guardarci. «È successo qualcosa?» chiese inarcando un sopracciglio.
«Be', lo vedi con i tuoi occhi no, Tiara? Questi individui mi hanno attaccata.» disse Arianne alzandosi da terra e riportandomi alla realtà.
«Ti hanno attaccata?» chiese Tiara.
Realizzai che i problemi erano ormai arrivati, non potevo più tenerle all'oscuro di tutto.
Dovevo smetterla di farmi distrarre da quello che era appena successo.
«Dividiamoci e cerchiamo di calmare questa gente, poi leghiamo questi ragazzoni» affermai interrompendo le ragazze.
Tiara alzò gli occhi al cielo, ma mi obbedì.
Arianne non mi guardò nemmeno quando si diresse verso la folla.
Mi affrettai a raggiungerla.
«Emh, senti, ne possiamo parlare...» le dissi nervosamente, aspettando che si fermasse, ma non lo fece.
«Parlare di cosa?» commentò accelerando invece il passo e distanziandomi.
Sospirai e andai verso uno degli uomini a terra.

Ci sistemammo in un luogo appartato, assieme alla squadra di Cray, in modo che Arianne ci potesse fare il resoconto di ciò che era accaduto.
Ci trovavamo in una parchetto dietro un alto edificio, un luogo intimo e invisibile al resto della città. Personalmente non sapevo se era effettivamente accessibile, considerando il cancello che avevamo dovuto scavalcare, poteva essere proprietà privata.
Comunque fosse, non sembrava un problema in quel momento, considerato che sembrava che i padroni non fossero in casa.
Tre uomini privi di senso davano abbastanza all'occhio, non potevano trovare soluzione migliore.
«Che è successo a questi qui? Sono svenuti da un po'» commentò Cray punzecchiandoli con un ramoscello.
«Lasciali stare.» dissi stancamente.
Cray abbandonò il suo ramo e disse:«Comunque sia sono usciti allo scoperto. È questo che conta. Ho già avvertito Joanne»
«Non sembri sorpreso da questo attacco.» commentò Eloise.
Cray mi guardò. Sospirai, era giunta veramente l'ora.
«Ragazze... C'è una cosa che non vi ho detto sulla nostra missione. A me e a Cray ci hanno inviato delle informazioni in più» iniziai.
«Avremmo dovuto dirvelo prima per evitare questo genere di problemi, ma non me la sentivo di... Esporvi così tanto. Volevo occuparmene solo io e C...»
«Bando alla ciance, Nick. Che hai combinato?» mi interruppe severa Tiara.
Sospirai di nuovo.
«Ci hanno dato gli Elements per un motivo. Non si tratta solo di rafforzare la nostra resistenza, ma portando l'Elements faremmo anche da esche per eventuali membri della Resistenza. Per questo ci stanno mandando anche dei rinforzi e per questo oggi questi qui ci hanno attaccati.» conclusi.
«Ed è anche per questo che stamattina hai insistito a tenere tu l'Element» commentò, intuitiva come sempre, Tiara.
«Ed è anche perché volevi venire così tanto a Milano? Sapevi che c'era la Resistenza?» chiese Rose.
«Non esattamente. Cercavo di attirarli in un posto con più gente perché credevo che non avrebbero attaccato in mezzo a tanti Popolani.» dissi.
«Solo che si è rivelato un danno per noi considerando la fatica che abbiamo fatto per cancellare la memoria di tutti e poi questi balordi si sono pure portati una pistola. Che oggetto poco elegante» disse Cray.
Odiavo ammetterlo, ma aveva ragione.
«Almeno lui ha provato a fare qualcosa. A quanto ne so anche tu sapevi tutto perché sei un leader, allora perché non fai qualcosa anche tu?» sbottò Arianne.
«Non so, mi piace vedere le idee degli altri fallire.» commentò Cray sfacciato.
Quei due litigavano ancora come cane e gatto. Come tutte le volte.
Forse non era successo nulla tra loro come pensavo stamattina.
Arianne sembrava sul punto di replicare di nuovo ma la fermai con una mano.
«Ha ragione lui. La mia strategia aveva delle pecche, ma ho voluto comunque rischiare. Se per lui va bene, la prossima mossa la lascerò decidere a Cray» affermai cercando di tenere a bada il mio orgoglio.
Era la scelta più matura da fare. E poi mi avevano ordinato di dar credito a Nathan Cray, dovevo rispettare i miei patti, che la cosa mi piacesse o meno.
«Amo sistemare i tuoi problemi, Twain.» commentò ironico il diretto interessato.
«Per vostra fortuna ho già qualche idea. Abbiamo tre ostaggi e secondo le valutazioni di Rose questi tizi non sono dei pezzi piccoli. Attendevano Arianne usando il nostro obbiettivo come esca. Significa che è un pesce piccolo, sacrificabile e che non sanno quanto sia prezioso a noi.» disse Cray.
Sapevo già dove voleva arrivare, era proprio da lui usare trucchetti mentali per ottenere ciò che voleva.
«Nonostante le nuove novità di esche, il nostro obbiettivo resta Bit.
Questi tizi sono la peggior specie di essere umano. Ex Ribelli troppo stupidi per rifarsi una nuova vita offerta anni prima dalla B.L.C., violenti e orgogliosi. Cercano l'Element per avere il potere perduto di Susan e ricordano ancora gli allori offerti dai loro luogotenenti.
Esseri simili venderebbero immediatamente un loro pesce piccolo se sappiamo giocarcela.» affermò osservandosi le mani che giocavano abilmente con il rametto.
«Cosa proponi?» chiese Eloise pronta a tutto.
«La procedura normale sarebbe consegnare questi tre tizi alla B.L.C. e lasciare che se ne occupino loro. Ma io non la penso così. Le manette della verità saranno anche efficaci, ma fanno dire solo la verità. La verità non è nulla senza le domande giuste. Quel che si può ricavare dalla manipolazione, invece, è molto più che semplice verità.» continuò Cray iniziando a sorridere.
Odiavo il suo modo di sorridere, mi innervosiva. Il suo sorriso era un abisso oscuro pieno di qualcosa di sconosciuto e mai visto.
«Quando saranno prossimi al risveglio, ne lasceremo liberi due. Nessuno li seguirà, ma gli metteremo addosso i localizzatori.
Faremo finta di opporre resistenza, facendo credere loro di essere riusciti a fuggire. Dovrà essere tutto perfetto perché quello che rimane, dovrà credere che gli altri due l'hanno abbandonato.» spiegò Cray.
«Distruggeremo quello rimanente emotivamente. Poi ascolteremo cosa avrà da dirci. Una volta finito con lui, in base a cosa ci avrà detto, decideremo che farcene di lui.» disse. «Siete d'accordo con questo piano?» chiese alzando lo sguardo su di noi.
Cray era sempre stato così anche quando era in squadra con me. Parlava al plurale e faceva credere che tenesse all'opinione altrui. Sembrava se avessimo noi il potere decisionale, ma non era mai così. Addolciva la pillola con il suo modo di parlare.
Però, dal momento in cui iniziava a parlare, sapeva già che tutti noi avremmo accettato la sua strategia, perché, nonostante la spietatezza, assicurava sempre la massima efficacia, a discapito dell'etica.
A conti fatti si trattava di manipolazione, quei tre tizi non subivano alcun danno psicologico permanente e tantomeno fisico. Semplicemente era una cosa subdola e basta e il fatto che lui riuscisse a concepire certe strategie inquietava la maggior parte dei presenti.
Non potevo obbiettare in alcun modo.
Eloise si morse il labbro quando Cray posò lo sguardo su di lei. Per un attimo credetti che volesse protestare, ma invece annuì.
Guardai Arianne, l'unica che contestasse sempre le idee di Cray, ma la ragazza rimase sorprendentemente in silenzio.
«Si stanno per svegliare. Dicci che fare.» dissi.

Stappai il tappo del medicinale fornitoci dalla B.L.C. e lo misi sotto il naso dell'uomo con la faccia deturpata, stesso fecero Rose e Tiara agli altri due.
In poco tempo, si svegliarono.
«Ehilà» dissi loro. Mi arrivò uno sputo in faccia prima che me ne rendessi conto.
Passai lentamente la mano sulla faccia, disgustato, ma mantenni la calma.
«A quanto pare la B.L.C. lascia fare ancora le cose ai bambini. Non ci terrete qui a lungo.» ringhio l'uomo deturpato davanti a me.
Prima che me ne rendessi conto Arianne gli aveva tirato un violento calcio in faccia e approfittando delle sue mani legate della vittima, infierì pestandogli la guancia. Lo tenne fermo sotto il suo piede.
«La cosa divertente dei bambini è che possono ancora imparare ad essere folli.» disse la ragazza sussurrando con un tono di voce più basso.
Temetti che avesse preso troppo sul serio la farsa che voleva mettere in atto Cray.
Schiacciò più forte, facendo emettere un lamento all'uomo.
«Allora, le cose stanno così. La mia amica torturerà quello più arrabbiato, mentre voi due babbei ci dite tutto quel che sapete sulla Resistenza.» annunciò Tiara calma verso gli altri due.
«Scordatelo ragazzina» esclamò quello grosso.
«Possiamo farlo con le buone o con le cattive e che ci crediate o no, quello offerto dalla mia amica era la soluzione buona» annunciai io con il tono più annoiato e noncurante che avessi.
«Io vi dirò tutto, ma liberatemi» piagnucolò il terzo uomo più asciutto.
Facemmo finta di consultarci e come dei babbei lo liberammo.
Come previsto da Cray quello cercò di scappare immediatamente e dopo che Rose ed Eloise finsero di essere colte alla sprovvista e sopraffatte, scavalcò la staccionata.
Le due Imperium dell'aria gli andarono dietro, anche se sapevo non sarebbero andate lontano secondo le indicazioni di Cray.
«Il vostro amico se l'è data a gambe, che farete voi?» chiese appunto lui.
«Chiamerà rinforzi e voi non avrete più via di scampo» grugnì quello grosso.
«Oh, davvero?» commentò il nostro biondino interessato.
Il capo sotto la scarpa dal suolo dentato di Arianne iniziò ad agitarsi ma la ragazza lo tenne sotto controllo.
«Siamo in tanti, molto più di quanto immaginiate. La B.L.C. non ha la minima idea di quante vite abbia rovinato e quante di esse vogliano vendicarsi.» ringhiò il gorilla.
«Siete in tanti, dici. Meglio così, significa che la vostra assenza non verrà notata.» commentò pratico Cray.
«Li facciamo sparire?» chiese innocentemente a me, come se gli servisse davvero il mio permesso.
«Prova a ripeterlo dopo avermi liberato se ne hai il coraggio, ragazzino.» disse il gorilla.
Cray fece finta di abboccare alla provocazione e e dopo un finto commento pieno di ira, corse a liberarlo.
Mi fiondai anche io nella loro direzione, gli lasciammo abbastanza spazio quando evocò un muro di terra.
Arianne fece finta di allontanarsi e permise al gorilla di liberare cicatrice.
In minoranza, tentarono entrambi di scappare come previsto. Evocai un vortice d'aria che circondò il gorilla e lo trattenne. Feci finta di non riuscire ad acchiappare cicatrice mentre fuggiva.
«Se n'è andato?» chiese Tiara rimettendosi in piedi. La ragazza aveva finto di essere svenuta dopo un colpo violento avvenuto durante il finto combattimento.
Soffocai il gorilla quel tanto da rimetterlo a dormire e lo lasciai a terra con un tonfo.
«Sì. Però le vostre capacità recitative sono pessime, ragazzi. Spero che ci sia cascato» commentò Cray andando a sedersi sopra il gorilla.
«Ora portiamolo a casa e rendiamolo impossibile da localizzare dai suoi amici.» disse  Cray pratico.
«Twain, il nostro bestione lo lasciamo a te. Fa una delle tue magie con l'aria e portalo con noi.»
«Sono un Imperium dell'aria, non un taxi.» sbuffai.
«Ma sì, troverai una soluzione. Vado a recuperare le mie compagne e mi porto via le tue per impedire altri ridicoli scimpanzé di invadere la casa di tuo fratello. Non sarebbe carino portare guai a chi ci ha ospitato.» annunciò andando a circondare Tiara per le spalle e allontanandosi con lei.
Mi voltai verso Arianne per fare uno dei soliti commenti su quanto Nathan Cray fosse antipatico, ma lei mi ignorò e si allontanò dietro l'Imperium dell'acqua.
«Bene, siamo rimasti solo io e te, gorilla» dissi sospirando all'uomo a terra.

In un modo e nell'altro, riuscii a tornare a casa trascinandomi un uomo svenuto senza farmi accorgere da nessuno.
Appena varcai la soglia lo lasciai cadere a terra così come feci anche io per la stanchezza.
«Stupido Cray» dissi irritato.
Poi mi accorsi della presenza di qualcuno e alzai lo sguardo per vedere Courtney che mi guardava dall'alto in basso a braccia conserte.
«Eli! Tuo fratello ha portato un barbone in casa!» esclamò.
«Cosa? Perché dovrebbe farlo?» chiese lui da non so dove. Non mi importava, ero troppo stanco.
«Vedere per credere» commentò lei.
«Oh! Questa battuta mi piace, mia cara, non ti dispiace se la copierò in un futuro prossimo, vero?» Eli raggiunse la sua ragazza e le mise una mano attorno alla vita.
Blah, quei due trovavano sempre scuse per toccarsi.
«Allora? È il nostro nuovo coinquilino? Iniziamo a stare stretti qui» commentò mio fratello.
«Vi dispiace legarlo e buttarlo in cantina?» chiesi.
«Non abbiamo una cantina» disse Courtney. «Però credo che la soffitta sia polverosa e buia uguale»
«Può andare bene» replicai.
«E tu, vuoi rimanere a terra? Se proprio devi, striscia un po' in giro, così evito di passare l'aspirapolvere, okay Nicholas?» aggiunse la ragazza chinandosi per darmi qualche buffetto sulla guancia.
Poi mi scoccò un bacio sulla fronte prima di allontanarsi canticchiando in cucina.
Sbuffai, poi mi alzai.
Assieme a mio fratello legammo il gorilla e lo trasportammo in soffitta, polverosa e scura come Courtney aveva promesso.
«Allora? Quando arriva la B.L.C. per portarselo via?» chiese mio fratello.
«Non lo so, non li abbiamo ancora avvertiti» ammisi mentre scendevo dalle scale traballanti.
«E che aspettate?»
«Cercheremo prima di ricavare delle informazioni da lui. Nel frattempo... Saremo complici di rapimento di persona, fratellone» dissi facendo ridacchiare mio fratello.
«Un ostaggio in soffitta, sarebbe un bel titolo per una sit-com.» affermò.
«Con la partecipazione di Courtney Young e i fratelli Twain!» esclamai con tono scherzoso.
Poi scoppiammo entrambi a ridere contagiati l'uno dall'altro.
Ogni tanto mi capitava di dimenticarmi di quella situazione di imbarazzo tra noi, dovuto per lo più ai miei comportamenti insensati nei suoi confronti. Ogni tanto mi dimenticavo di averlo odiato tanto da farmi male. Ogni tanto tornavano i momenti in cui ero immensamente felice di avere un fratello maggiore.
«Gli altri sono ancora in missione?» chiese Eli sedendosi sul divano del salotto. Lo affiancai.
«Già, oggi è Nathan il capo. Ogni tanto ci scambiamo i ruoli, non è giusto che prenda le decisioni solo io.» dissi.
«Non scordarti che siete un gruppo di senior, ci sono anche le ragazze.» affermò Eli.
Courtney ci raggiunse con qualche tramezzino ben fatti e delle bibite ghiacciate.
«Tranquillo, non mi scordo di loro.» replicai.
«Bravo, non dare mai per scontato una ragazza.» aggiunse Courtney facendomi l'occhiolino. Poi addentò un tramezzino e fece partire da un mangiadischi della musica classica.
«Nathan è un tipo interessante. Ha un anima... Molto tumultuosa. È quasi il tuo opposto, Nick. Credo che sareste deh buoni amici se solo ve ne deste una possibilità» commentò Eli.
«Io e Cray? Credimi è impossibile.» affermai bevendo dalla mia lattina. Era l'idea più ridicola che avessi mai sentito.
Mi sfilai l'Element e lo riposai nella custodia che avevo lasciato sul tavolino del salotto quella mattina sotto lo sguardo curioso di Courtney.
«Ero sicura che foste amici. Forse non ti piacerà questo paragone, ma mi ricordate tanto due persone. Una di queste era l'Orfano.» affermò Court.
«Michael McEwan?» chiesi.
«Michael è sempre stato un tipo sulle sue, ma aveva un amico. Aveva un rapporto strano con lui, sembravano rivali, c'era tensione eppure anche rispetto e amicizia, in un certo senso. L'ho incontrato solo una volta, quando Michael mi ha salvata da Susan dopo avermi deturpato il volto.» affermò Courtney.
«Non pensavo McEwan fosse un tipo da amici, subdolo e ambiguo com'è» borbottai storcendo il naso.
«Sono queste caratteristiche che l'hanno reso Luogotenente all'epoca. Più dei suoi poteri. Il suo amico, al contrario era molto potente. Quando ero solo una delle tante al Campo, avevo sentito dire che prima di McEwan c'era un altro Ribelle scelto da Susan, uno forte, ma che per non so quale motivo rifiutò l'incarico. Poi venne perseguitato e infine ucciso. Penso che non sia morto e che si tratti proprio dell'amico di McEwan.» commentò l'ex Fenice soprappensiero.
Era affascinante il modo in cui raccontava tutto con quell'aria tranquilla, dopo tutto quello che aveva passato. Io, al posto suo, non sarei riuscito parlarne in quel modo.
Eli rise.
«Non penso che questo gli interessi, Court.»
«Già, scusami, parlo a vanvera. Comunque frequenti una di quelle quattro ragazze?» chiese di punto in bianco la ragazza di mio fratello.
«Che cosa?!» esclamai arrossendo. «Non esco con nessuna di loro!» appena pronunciate tali parole, però, mi ritornò in mente Arianne che mi baciava.
Cercai di scacciare il ricordo, ma più ci provavo, più l'immagine di quella scena mi ritornava in testa: le sue mani sul mio volto; il suo volto vicino; le labbra morbide sulle mie.
Perché mi ha baciato?
Perché in quel momento?
Ero il suo primo? Voleva che il suo primo bacio fosse qualcuno che conoscesse? Oppure è stata presa dal momento di spavento? Arianne spaventata? È ridicolo solo a pensarci! Allora perché mi ha baciato?
«Essere timidi è di famiglia eh? Tranquillo, quando troverai la ragazza giusta vedi che ti scioglierai! Eli è...»
«Nemmeno questo gli interessa, Court» si affrettò a interromperla Eli. La ragazza alzò gli occhi al cielo.
«E gliel'hai detto che ci sposiamo? Questo presumo gli interessi!» sbottò Courtney sbuffando.
«Che cosa?! Vi sposate?» esclamai balzando in piedi. Non sapevo cosa pensare, ero emozionato per loro. Il piccolo incidente mattutino passato in secondo piano.
«Non è una cosa così importante...» mormorò Eli nervosamente.
«Non è importante?!» esclamammo io e Court assieme, uno per incredulità l'altro con un tocco di isteria incandescente.
Lascio voi indovinare chi è chi.
«Non potrai nemmeno essere qui... Sei impegnato e...»
«Eli, io ci sarò al tuo matrimonio. Che ti piaccia o no.» dissi incredulo. Come poteva pensare che non sarei stato presente al giorno più importante della sua vita solo per qualche impegno tecnico.
Ad un tratto ritrovai le braccia di mio fratello avvolgermi e stringermi a lui.
Ero imbarazzato e avevo il timore di ricambiare, ma poi realizzai di star torturandomi inutilmente con problemi inesistenti, e lo strinsi anche io.
«E quand'è?» chiesi.
«Domani. Sarà una cosa intima con pochi invitati»
«Cosa? E non hai pensato di dirmelo prima?» dissi stupito.
«Non poteva, dato che me l'ha chiesto stamattina il genio» commentò Courtney teatrale alzando gli occhi cobalto al cielo è agitando la mano sinistra.
«È stato tutto un po' improvviso» ammise Eli.
«Questo è il mio anello di fidanzamento» disse la bionda mostrando un anello un po' grezzo con una pietra grigio perlacea al centro.
«Ricavata da un pezzo di lavandino e un sassolino del cortile di casa.» annunciò Court.
«Gli ho detto che con i nostri poteri forse potevamo creare un vero diamante, ma niente, mi devo accontentare di questo gingillo di terra»
«Non è quello che avevi detto quando te l'ho regalato» protestò mio fratello.
«Non fare l'offeso, amore. Lo adoro» lei gli fece l'occhiolino.
«Domani comunque firmeremo solo le carte. La cerimonia è ancora da decidersi. Mi farai da testimone, Nick?» chiese Eli.
«Uh, sì.» dissi sorpreso e spaesato. Stava accadendo tutto troppo in fretta. La mia sfera emotiva non era fatta per provare così tante emozioni insieme.
«Mi piacerebbe scegliere Arianne come mia damigella» sospirò Courtney.
Prima che potessi risponderle la porta di casa si aprì e una Tiara coperta di sangue dalla testa ai piedi fece il suo ingresso.
Balzai in piedi e la raggiunsi spaventato, temendo che le fosse successo qualcosa di gravissimo e che mi stesse per crollare a terra.
«Che è successo Tiara? Che è tutto questo? Sei tu ferita? Oh mio Dio, devo chiamare un dottore?» la afferrai per le braccia con la sostanza viscida che mi scivolava tra le mani.
Ero troppo sconvolto e spaventato per rendermi contro che la ragazza mi fissava con occhi lucidi.
«Santo cielo! Fate qualcosa!» gridai nel panico voltandomi verso mio fratello e Courtney che mi guardavano sorpresi senza fare niente.
«Nick, Nick non è sangue.» mi interruppe Tiara.
«Cosa?» chiesi sconvolto.
«Non è sangue. È vernice rossa.» dichiarò la ragazza allontanandomi da lei.
«È vernice?» chiesi, ancora confuso e sotto shock.
«Vernice e... Ma stai piangendo?» chiese lei piegando la testa accora rossa e vischiosa e guardandomi attraverso le ciglia appesantite dalla vernice.
«Cosa? No! È solo che la vernice mi brucia» mi allontanai da lei e mi portai una mano agli occhi, ma mi scordai della sostanza sulle mani e mi bruciai gli occhi veramente.
Tra imprechi, rotolamenti a terra e saltelli isterici, finalmente riuscirono a portarmi al bagno per e pulirmi l'occhio destro. Uno sguardo allo specchio e lo vidi rosso e iniettato di sangue.
Tiara, Courtney e Eli mi accerchiavano, seduto sul bordo vasca, assicurandosi che ci vedessi ancora bene.
Tiara era ancora rossa e con la vernice quasi secca, ma si era dovuto occupare del suo leader maldestro.
Che ragazzo patetico.
«Tiara, perché sei rossa?» chiesi per distogliere l'attenzione da me.
«Oh, i vicini stavano pitturando la cornice delle finestre, mi sono avvicinata per chiedere se volevano aiuto, ma ho spaventato Gianluca che ha tirato un calcio al barattolo di vernice e quello...» si indicò la testa rossa.
«Liberiamo il bagno e lasciamo che si faccia la doccia.» suggerì Courtney.
«Ci vedi ancora?» chiese Eli preoccupato.
«Sì, ci vedo. Tranquillo.» replicai, anche se l'occhio mi bruciava.
Tornammo in salotto, proprio quando anche Eloise e Rose rientravano chiacchierando divertite. Erano sempre divertite per qualcosa quelle due.
Aspettai che tornassero anche Cray e Arianne, ma non lo fecero.

Angolo Autrice

Mi scuso per il ritardo, ma presto non dovrete più penare tanto, ho i miei motivi per questo lungo periodo di ritardi... sono schifosamente ripetitiva.

Solo io trovo interessante quanto sia diverso Nick da Nathan?
In questo capitolo ad un certo punto mi è sembrato che in fondo Nick avesse una cotta per Nathan 😂 sono una persona disagiante. Forse è meglio che smetta di scrivere prima che rovini tutto.

Ad un certo punto della storia arriveranno anche qui le interviste ai personaggi, quindi vi consiglio di preparare già le domande 😂

Ho appena realizzato che questo spin off avrà la lunghezza del terzo libro di Elements più il secondo 😱
Ma non lo dividerò in più libri. Sarà tutto qui.

Ho come la sensazione di annoiarvi a morte, saluto quelli che ci sono e vi anticipo il POV di Nate 😏

"«Sei sicuro che quello che provi per lei sia amore?» chiese lei.
«Sono sempre sicuro di quel che provo.» affermai. «Perché lo chiedi?»
Lei corrucciò la fronte e mi guardò di sottecchi.
«Perché ho notato che sei una persona masochista.» disse."

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