48. Nick: Lezioni

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«Mi odia? No, vero? Non mi risponde nonostante abbia visualizzato!» commentai a me stesso fissando il telefono.

L'espressione di Tiara diceva "sei patetico".

«Sono tre giorni che non mi risponde! Tutti avrebbero già risposto! Anche se volesse fare il trattamento del silenzio, non credi che così sia esagerato?! E se le fosse successo qualcosa?!» continuai nel mio monologo ignorando l'esasperazione nell'espressione di Tiara.

«Non so cosa tu pretenda da lei dato che sei partito all'improvviso senza dirle niente e non l'hai contattata per settimane. Ary ha tutto il diritto di ignorarti.» affermò Tiara risoluta.

«Sì, ma questa volta è importate» mi lamentai.

Tiara sospirò.

«Perché non le hai detto fin da subito che stavi seguendo le tracce di Nihil perché sospettavi fosse Nathan?» chiese lei.

Rimasi in silenzio a fissare la schermata del mio telefono come se la notifica sarebbe arrivata con solo la mia forza di volontà.

«Non potevo dirglielo finché non ne fossi stato certo. Mi avrebbe accusato di avercela ancora con lui... Penserebbe che sospetto sempre ingiustamente di Nathan Cray...» dissi.

«O che sei stato rapito da un dodicenne» aggiunse.

Mi immobilizzai prima di protestare:«Non sono stato rapito!» esclamai.

«Se lo dici tu» disse alzando le spalle.

Detestavo quel suo tono condiscendente.

«Non sono stato rapito da un dodicenne!» ripetei.

«Semplicemente è capitato che avessi bisogno di suo padre e ho pensato di approcciare lui per primo. Lui si è offerto di aiutarmi e da allora gli ho tenuto compagnia finché non potrò avere un colloquio con suo padre.» spiegai.

«E gli tieni compagnia da tre mesi, certo» commentò roteando gli occhi azzurri.

«Non posso mica obbligarlo a farmi incontrare il padre!» esclamai infastidito.

«E se fossi stato veramente rapito non mi sarebbe permesso avere telefono o te. Tu sei qui» affermai.

Tiara inarcò un sopracciglio.

«Io non sono qua per te. Sono stata assunta dai McEwan per fare da guardia a madre e figlio finché Michael McEwan non è di ritorno a casa. Mi sembra di avertelo già detto la scorsa settimana quando ci siamo visti. Pensavo valesse lo stesso per te, ma chi l'avrebbe mai detto che fossi stato rapito da un dodicenne» continuò pungendo sul vivo.

«Non sono stato rapito da un dodicenne!» esclamai di nuovo.

«Ho sentito dire che Rose e Ary si sono ritrovate a lavorare nello stesso luogo. E che persino Ian e gli Stark si siamo ritrovati assieme per un progetto. Nessuno di noi lavora assieme da anni dopo esserci divisi tra le Basi. È quasi nostalgico.» commentò Tiara arricciandosi i capelli castani tra le dita.

«Non li ho nemmeno sentiti questi tre anni.» dissi.

«Ehi, schiavo! Hai comprato la mia cioccolata sì o no?!» vedemmo spuntare un ragazzino dai riccioli castani con la polo sul grande balcone della villa.

«Scott! Quante volte te lo devo dire che non sono il tuo schiavo!» esclamai puntandogli il dito contro e oscillando il sacco della spesa tra le mani.

«Lo vuoi incontrare mio padre sì o no?!» replicò incrociando le braccia.

Digrignai i denti.

Elements: RimastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora