Elements: Rimasta

By WinterSBlack

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Sono passati ormai sei anni da quando James restituì la bici a Sophie. La B.L.C. è rinata, non più corrotta... More

1. Ary: Cosa!
3. Nick: Cotta
4. Nathan: Due di picche
5. Ary: Perché il gelo mi aspetta?
6. Ary: Devo davvero?
7. Nick: Febbricitante
8. Nathan: Cicatrici dell'anima
9. Ary: Ha per caso fatto una battuta?
10. Ary: Non è un granché
11. Nathan: Partiamo male
12. Nathan: Partiamo con il piede giusto
13. Nick: Italia
14. Ary: Ma cosa dici?!
15. Ary: Tuo ragazzo?
16. Ary: Davvero, è tutto a posto
17. Nick: Inaspettato
18. Nathan: Parole sante
19. Ary: Ci stiamo allontanando troppo
20. Nick: Ostaggio
21. Ary: È il nostro ostaggio
22. Nathan: La fenice in gabbia
23. Ary: Aiuto!
24. Nick: Caduti
25. Nathan: Freddo pungente
26. Ary: Sei un pervertito
27. Ary: Stai meglio?
28. Nick: Insegnante
29. Nick: Confessione
30. Ary: senza il supporto di qualcuno
31. Nathan: Lacrime di coccodrillo
32. Ary: Non mi stai lasciando altra scelta
Avviso prossimo aggiornamento
33. Ary: Ehilà
34. Nathan: Topi in trappola
35. Ary: Ti prego, allontaniamoci
36. Nick: Nemico
37. Ary: L'ho conciato per le feste
38. Ary: Vorrei chiederti dove stiamo andando, ma so che non mi risponderesti
39. Nathan: Essere rimproverato
40. Nick: Noia
41. Ary: Ah, Stupido
42. Nick: Confronto
43. Ary: Non stai meglio
44. Nathan: Famiglia di criminali
45. Nathan: Vi presento
46. Nathan: Niente è passato
47. Ary: Ma scherziamo?
48. Nick: Lezioni
49. Nathan: Un colpo al cuore
50. Ary: È lui
51. Nick: Timore

2. Ary: Questo non è

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By WinterSBlack

«Questo non è... Nemmeno questo...» borbottai spostando il cursore su un'altra cartella.

Controllai l'orologio da polso e mi resi conto che era già tardissimo. E io che volevo trovare i dati relativi a questa missione con la squadra del Rubinetto prima che tornasse James.
Ma poi scorsi una sotto cartella con scritto "WJoy".

Portai il cursore sulla cartella ed essa si aprì, mostrandomi vari file.

Le immagini e le informazioni in quella cartella riguardavano una sola persona. Un certo Benjamin, soprannominato Bit.

Era un tipo sulla trentina con la faccia da topo. Aveva un'espressione da pervertito nella maggior parte delle foto. Chiaramente un poco di buono.

In base ai dati ritrovati, la sua ultima apparizione risaliva a qualche settimana fa a Miami.

Stando alla scheda, quel Viscidone aveva partecipato ad un sacco di attività illecita, mettendo a sua disposizione il suo potere.

Evidentemente James si annoiava e non aveva la pazienza di inserire più dettagli perché il resto delle informazioni su di lui erano composte da parole chiavi come: "Negligenza di S.F.", "E.", "Aumento di difese presso le Basi", "Ispezione oltreoceano" e altre cose senza senso.

Nella cartella trovai anche una mappa dei sistemi di sicurezza di un luogo, ma prima che mi entusiasmassi troppo e potessi leggere il nome dell'edificio, qualcuno mi fece prendere un infarto.

«Lo sapevo.» commentò Nick parandosi davanti alla scrivania a braccia conserte.

«Non è quel che pensi» esclamai balzando in piedi.

«Mi stai dicendo che non stai curiosando sul computer di James?» chiese inarcando un sopracciglio pronto a sfidare la veridicità delle mie parole.

«No. Non lo sto facendo.» dissi sorridendo raggiante, mentre piano piano il mio dito cercava di raggiungere il tasto di chiusura della cartella. Dovevo distrarlo.

«Ary, è davvero sorprendente la tua capacità di mentire anche quando sei stata colta con le mani nel sacco.» affermò scuotendo la testa.

«Io non stavo curiosando.» continuai «Stavo esaminando il mio ultimo rapporto prima che lui lo potesse leggere. Insomma, ho fatto dei commenti poco piacevoli su di lui, ma solo perché ero arrabbiata.»

Distraiti. Distraiti. Distraiti.

Intanto avevo chiuso la cartella senza che lui se ne accorgesse.

«Ary...» sospirò Nick chiudendo gli occhi nel vano tentativo di trattenere la sua esasperazione.

«Lo so benissimo che è stata tutta colpa mia, che credi? Non avrei mai usato le ultime nuove invenzioni di Aylen-senpai per poter replicare l'impronta digitale di James in modo da poter accedere qui per un motivo tanto sciocco come curiosare sulla nostra prossima missione.» esclamai tutto d'un fiato. Utilizzai appositamente il suffisso giapponese giusto perché Nick adora i manga. Speravo di addolcirlo un po' di più.

«Insomma, dopotutto prima o poi mi rivelerete tutto, no?» terminai parlando velocemente.

Nick, purtroppo, non se la bevve.

«Arianne Barker, come tuo leader ti revoco il passaggio per i sotterranei della B.L.C.» affermò severamente allungando una mano, in attesa che gli dessi il mio pass.

Il mio sorriso si smorzò e fui sul punto di protestare vivacemente, ma mi trattenni.

Strinsi le labbra e mi infilai la mano in tasca e senza guardarlo gli consegnai il pass.

«Fino alla prossima missione.» disse Nick infilandoselo nella tasca della giacca.

«Non dirò nulla a James, ma solo perché ha già abbastanza impegni. Ora andiamo, torniamo all'accademia. Magari questa sospensione ti aiuterà finalmente a integrarti tra i Popolani.» commentò voltandomi le spalle.

«Non ho bisogno di quelli. Preferivo l'epoca del nonno in cui era vietato avere contatti con quegli idioti.» borbottai.

Nick si voltò di scatto e mi fulminò con lo sguardo.

«Non dirlo neanche per scherzo.» mi disse. Poi uscì.

Da quando il nonno era morto e Meng Xu aveva preso le redini della B.L.C., l'argomento Christopher Barker e Susan Blackwood era praticamente diventato tabù tra i membri della B.L.C. Tutti si volevano dimenticare di lui.
Ma io non volevo farlo.

È vero, non era l'uomo migliore al mondo, ma era stato mio nonno. La mia unica famiglia.
La sua presenza mi aveva sempre dato un'identità.

C'era da dire che molti degli Imperium erano persone uscite da passati difficili. Alcuni avevano perso i genitori e altri non li avevano mai conosciuti. C'erano quelli che venivano abusati e quelli che erano stati venduti da loro. Ma una cosa era certa. Loro li avevano i genitori.

Io no.

Io non sarei dovuta nemmeno esistere. I miei genitori biologici, coloro che mi avevano dato la vita, non si conoscevano nemmeno. Probabilmente non si erano nemmeno mai visti prima.

Mia madre era stata una donna selezionata in base ai geni, alla quale era stata donata lo sperma di mio padre... Padre solo in senso biologico, poiché era solamente un ragazzino che non era stato abbastanza forte da sopportare l'Element.

Molta gente non sapeva nemmeno che nonno Chris avesse avuto anche un figlio dopo Theresa Barker. Un figlio donato da una donna uccisa brutalmente da Susan Blackwood.

Anche lei è stata dimenticata: mia nonna.

Non avevo mai scoperto chi fosse la donna che mi aveva generato e nonno Chris, l'unico a cui potevo chiederlo, non me l'aveva mai rivelato.

Ero nata senza genitori e senza mezzi naturali, ma nessuno provava pena nei miei confronti, perché tutti avevano una vita difficile in quel luogo. Non ero quella ridotta peggio.

Eppure, tutti mi biasimavano perché provavo affetto per l'unica persona che sentivo come la mia famiglia.

È vero, avevo Sophie, la persona che più ammiravo al mondo, una sorella maggiore donata dal cielo per una creatura insignificante come me. Ma lei non sapeva che non ero reale. Lei non mi conosceva, non capiva chi ero, non sapeva cos'ero. Lei non sapeva nulla di me e non poteva farmi sentire protetta e amata.
Soffocai la negatività che mi stava assalendo nelle profondità delle mie viscere.

Lì dovevano rimanere.

Non avrei permesso a niente di spegnere la luce che alimentava le mie fiamme. La mia gioia e felicità non potevano essere offuscate da quella nube nera. Altrimenti avrei rischiato di spegnermi e probabilmente a quel punto non avrei saputo più come riaccendermi.

Mi sforzavo ogni giorno di essere ottimista e di essere sincera con me stessa. Cercavo di convincermi che il fatto di non essere frutto naturale ma della scienza, non mi rendeva indegna di vivere. Se ero viva c'era un motivo. E io volevo essere viva. Io amavo essere viva.

***

Erano ormai tre giorni che ero stata reclusa dai bassi livelli da Nick e mi annoiavo da morire.

In teoria significava che avevo più tempo per studiare e dovevo esserne felice perché avevo un sacco di materie da recuperare, ma io odiavo studiare anche se avevo bei voti.

La biblioteca della Marcey Academy era un luogo che induceva alla concertazione in teoria, ma io continuavo a distrarmi. Giocavo con le ciocche di capelli biondi e mi perdevo con lo sguardo nella parete di enciclopedie davanti a me.

Nella mia testa sentivo solo le note di una canzoncina di cui non ricordavo nemmeno le parole e i vuoti venivano riempiti con termini insensati.

«Boo»

Saltai sulla sedia e cacciai uno stillo, ma una mano mi coprì la bocca impedendomi di far riecheggiare quell'imbarazzante suono.

«Non avrei mai pensato che ti saresti spaventata così tanto, FireLiz» commentò Nathan Cray divertito sedendosi al mio fianco.

Ah, già, anche lui si trovava in quella scuola.

La cosa positiva della Marcey Academy era la sua immensa grandezza e spaziosità. Ed era difficile incrociare per caso qualcuno che conoscevi ma con cui non avevate corsi in comune. A meno che non lo andassi a cercare.

«Zitto tu.» lo ignorai abbassando lo sguardo sui libri.

Storia? Non stavo facendo matematica?

«Ho sentito della tua sospensione. Twain è proprio crudele. Io non ti avrei mai ritirato il pass. Anche perché con me sapresti sempre tutto.» disse appoggiando fastidiosamente il gomito sul tavolo.

Non gli risposi e continuai a fissare i numeri non matematici sul libro.

«La proposta è ancora valida, FireLiz.» sussurrò il Rubinetto fastidioso.

«Quale proposta?» sbuffai.

«Di uscire con me.» disse.

Mi voltai verso di lui, stufa delle sue prese in giro, ma mi ritrovai i suoi occhi color primavera fissi seri su di me.

«Si può sapere che cos'hai in mente?» chiesi inarcando il sopracciglio.

Il sorriso tornò sulle sue labbra.

«Tante cose, come è giusto che sia per un artista come me. Ma per la nostra uscita, pensavo ad un giro al parco divertimenti per poi passare ad una piacevole cena in un ristorante italiano e un finale...» schioccò la lingua «a sorpresa.» concluse.

«Scordatelo. Sembra un appuntamento di coppia e non voglio assolutamente.» dissi seccamente.

«Ahia, come sei brutale, FireLiz.» commentò scuotendo teatralmente la testa e assumendo un'espressione fintamente ferita.

«Mi si spezza il cuore.» aggiunse portandosi una mano sul petto e come per magia sul suo palmo comparvero dei frammenti di vetro rosso.

Alzai gli occhi al cielo.

«Solo tu puoi farlo tornare come prima.» affermò allungandomi i cocci di vetro.

«Non voglio.» dissi. Ma lui me li mise in una mano e appoggiò la sua sulla mia.

Era enorme rispetto alla mia e me la copriva tutta senza alcuna difficoltà.

C'era da dire che Cray le aveva anche più curate delle mie.

Quando spostò la sua da me, tra le mani mi ritrovai un cuoricino di vetro rosso tutto intero.

Non potevo fingere ancora di non essere rimasta stupita, ma cercai di non darlo a vedere. Ero terribilmente curiosa di sapere come avesse fatto.

«Vedi, Ary, sei magica.» mi disse.

Lo guardai stupita.

Non sapevo se ero rimasta sconvolta dalle sue parole o dal fatto che mi avesse chiamata per nome.

Mi schiarii la voce e gli restituii a forza il cuoricino in mano. Mezzo secondo dopo era sparito dalle sue mani.

Mi alzai e misi in ordine i miei libri.

«Vorrei sapere come diavolo fai a fare queste cose! Sei un'Imperium dell'acqua, non dovresti essere così veloce.» sbottai.

Lui rise.

«FireLiz, è la prima volta che ti interessi a me.» mi disse chinandosi verso di me.

Dannazione! Da quando era diventato così alto? E poi pensava che mi interessava? No!

«Non mi interesso a te!» esclamai. «Ma ai tuoi trucchetti».

«Come vuoi.» ridacchiò facendo un'alzata di spalle.

«Vedi, non è solo questione di velocità.» disse il ragazzo. «Ma di attenzione.» affermò facendo spuntare dal nulla una asso di cuori.

«Basta far vedere alle persone quel che vogliono vedere, ma intanto fare il vero trucco sotto il naso.» un'altra gesto e la carta era diventata un due di cuori.

«Immaginati una superficie d'acqua, cosa mostra?» chiese.

«Umh, il riflesso.» affermai facendo un'alzata delle spalle.

«Esatto! Ma le vere meraviglie sono ciò che nasconde. Tipo i delfini che saltano fuori dall'acqua. Guardi la superficie, sai che sotto ci sono ma non sai quando e come salteranno fuori.» disse emozionato.

«Ma l'acqua non nasconde solo meraviglie.» intervenne una voce dietro di noi. Mi voltai e vidi Nick avanzare a braccia incrociate.

«Chissà quali oscuri mostri vivono nei fondali.» disse gelido fissando Nathan negli occhi.

«Ary, andiamo?» chiese facendomi un cenno.

Mi voltai verso Nathan per poi tornare su Nick i quali si fissavano senza dire niente.

Quei due nascondevano qualcosa?

Presi lo zaino e raggiunsi il moro.

***

«Tieni»
Nick mi consegnò finalmente il mio mancato pass che ripresi tutta emozionata.

«Di grazia, usa il telefono qualche volta, invece di obbligarmi sempre a cercarti in giro per l'Accademia.» commentò.

È seccato? Possibile che sia ancora incavolato con me?

«Scusa.» mormorai.

La verità era che leggevo sempre i messaggi che mi mandava, solo che mi piaceva l'idea che mi cercasse ogni volta.

«Ary... Cosa vuole Cray da te?» chiese mentre ci dirigevamo verso gli ascensori.

Lo guardai incuriosita.

«La stessa cosa dell'altra volta. Perché?» chiesi.
«Niente. Solo, non credere a quello che ti dice, okay?» mi disse mentre le porte dell'ascensore si aprivano e lui entrava.

«Non gli ho mai creduto. Ma comunque, perché ti interessa tanto?» chiesi.

Non volevo certo illudermi che fosse geloso, anche se non c'era bisogno di essere gelosi di quel Rubinetto arrugginito, ma l'idea che gli desse fastidio perché teneva a me mi emozionava e mi faceva palpitare il cuore.

Prima che Nick potesse solo dire qualcosa una mano fermò gli ascensori che si stavano per chiudere.

«Scusate, salgo anche io.» ci disse Lena Porter, poi notò la mia presenza e quella di Nick e sul suo volto comparve un sorriso che la diceva lunga.

Mi affiancò e mi tirò per una manica in modo da avvicinarmi a lei.

«È per lui che snobbi il mago?» mi sussurrò.
La guardai confusa.

«Andiamo, Ary, non sai che si è diffusa la voce che Nathan Cray ti ha chiesto di uscire? Ma tu l'hai rifiutato! Lo sa tutta l'Accademia!» esclamò.

Nick ci lanciò un'occhiata curiosa che notai dallo specchio alle mie spalle.

«Scherzava. Non credere a queste voci.» borbottai arrossendo inspiegabilmente.

Lena mi guardò con un sopracciglio inarcato, ma prima che potesse dire qualcosa l'ascensore si fermò e le porte si aprirono.

«Ehi, voi non uscite?» chiese la ragazza notando che eravamo fermi all'interno del cubicolo.

«No. Non dobbiamo scendere qui.» disse Nick.
«Come? Ma ci sono solo due piani in questo posto.» chiese confusa la ragazza.

Logicamente parlando se una persona saliva al piano terra era sicuramente diretta al primo piano e viceversa. Lena non aveva tutti i torti, e dato che eravamo saliti insieme...

«Ci siamo dimenticati una cosa, torniamo
sotto.» mi affrettai a dire.

«Tutti e due?» chiese scettica.

«Esatto.» affermai chiudendo i portelloni prima che aggiungesse altro.

«Avremmo dovuto prendere quello della dirigenza disciplinare nello studio di James.» borbottai mentre entrambi passavamo i pass in modo da poter accedere ai piani sotterranei.

«Non possiamo andare sempre lì. Sarebbe sospetto.»

Alzai gli occhi al cielo. A mio parere solo lui avrebbe trovato sospetto una persona che continuava ad andare dal direttore disciplinare. Non sapeva che gli adolescenti come noi erano costantemente richiamati?

Quando le porte dell'ascensore si aprirono ritrovammo Tiara ad aspettarci e insieme ci avviammo verso la sala operazioni dove in genere venivano assegnate le missioni.

Sempre dritto, due giri a destra, uno a sinistra, prima porta a destra del corridoio.

James non era ancora arrivato, ma in compenso il materiale per la missione era disposto sul tavolo principale.

Mi avvicinai incuriosita e scorsi i mini-flash e le solite Pillole PXZ, o come dice James: "I fagioli di Max". Sul tavolo c'erano anche dei documenti d'identità e dei passaporti. Ne presi uno e aprii sul volto di Nick.

Aaaah! Solo lui poteva essere così bello anche nella foto del passaporto.

«Partiamo?» chiesi voltandomi verso i miei due compagni.

Tiara mi affiancò curiosa.

«Oh! Non sarebbe male!» commentò appoggiandomi le mani sulla spalla.

«Non sarebbe male poter uscire dalla California.» disse sorridendomi con un luccichio negli occhi.

«Oh, farete di più, miei cari mocciosetti.» commentò una voce familiare.

James si palesò dietro al bancone senza fare un minimo rumore e ci smollò un dossier in cartaceo.

Lo guardai sconvolta.

«Non guardarmi così, Ary, non dovrai leggerlo tutto. Ho inviato a Nick tutti i dati necessari, questi li consulterete durante la mia spiegazione.» disse James passandosi una mano tra i capelli.

Sorrisi fingendo innocenza. Beccata come sempre. James leggeva nelle menti, ne ero quasi certa.

«Sedetevi, perché ve lo devo dire ogni volta?» chiese il ragazzo mentre, senza guardarci, proiettava un volto sullo schermo. Lo stesso volto che avevo scovato sul computer di James.

«Avete tutti presente chi è costui. Si chiama Benjamin Icarous Thompson, o più comunemente conosciuto come Bit.» iniziò fissando me in particolare. Da come mi guardava aveva evidentemente capito che avevo curiosato sul suo computer. Ma non mi sentii in colpa.

«È ricercato per aver messo al servizio della mafia locale, e non solo quella sotto la nostra giurisdizione, i suoi poteri Ignis. Ma non è questo che più ci preoccupa.» James sì fece serie e ci guardò attentamente uno alla volta.

«Costui è uno dei pochi di cui conosciamo il volto e attività della Resistenza Ribelle. Ci sono molti Ribelli rimasti a piede libero che combinano casini, come ben sapete, ma la Resistenza è tutta un'altra storia.» affermò.

«Sono alcuni individui che si sono riuniti per poter portare a termine il folle ideale di Susan Blackwood di distruggere l'America e ricrearla come vogliono loro. Come credono che sia giusto.» cambiò immagine e fece comparire una mappa del continente americano.

«Non sappiamo dove sia la loro sede o se effettivamente ne abbiano una e finora quelli che abbiamo recuperato hanno preferito farsi fuori piuttosto che essere presi da noi.»

Indicò la mappa dove comparvero delle zone rosse.

«Le loro attività si concentrano per la maggior parte sulle coste occidentali e orientali degli USA, in particolare modo a Miami che è ancora in ricostruzione.» disse.

«Ma della Resistenza non vi dovete preoccupare voi. A voi sta il compito di catturare Bit vivo. Conosciamo l'individuo già durante il periodo di Susan e non è tipo da farsi fuori. È un codardo che cerca potere e gloria, un parassita che fa di tutto per sopravvivere e questo fa di lui il nostro informatore più promettente.» ci spiegò.

Tiara alzò la mano come una studentessa.

«Dimmi Tiara.» concesse James.

«Lo torturerete?» chiese senza tanti giri di parole.

James sorrise in un modo poco promettente.
«Dipende da cosa definisci per tortura.» commentò il mentore.

«Unghie estratte, elettroshock, buttarlo in acque gelate...» elencò la ragazza come se stesse spuntando i punti della lista della spesa.

«Tiara, non siamo così barbari. Insomma, cerchiamo di non essere così barbari.» sorrise James scuotendo la testa.

Ci stava prendendo in giro, lo capivo a miglia di distanza ma Tiara ci cascava ogni volta. Difatti, sul suo volto comparve un'espressione di orrore.

«Sto scherzando. Per quanto riguarda le informazioni da estrapolare abbiamo le nostre magnifiche manette, migliorate e sensibilizzate dal reparto d'ingegneria.» disse sospirando.

«All'epoca a me non davano così tante informazioni, siete proprio fortunati.» commentò scuotendo teatralmente la testa.

Quell'uomo era sprecato in questo mondo. Avrebbe dovuto fare l'attore Holliwoodiano.

«Ma tu eri un Ribelle.» disse Tiara.

«Più che altro era un Luogotenente. Quindi era capace di fare tutto» guardai James «Pardon, è capace di fare tutto.» mi corressi.

«Quel che voglio dire, è che essendo stato Ribelle ai vertici non fregava niente di fornire tutte le informazioni, no?» commentò Tiara.

James alzò gli occhi al cielo.

«Max mi paga per assicurare la vostra sicurezza fin nei limiti del possibile. Quindi tacete e ascoltate.» commentò James.

«Non dire così James. Sappiamo che ci adori e tieni a noi.» dissi facendo un sorrisetto adorabile.

«Come la cugina.» sospirò il ragazzo scuotendo nuovamente la testa.

Cadrà per l'esasperazione? Offro cinquanta dollari per la scommessa.

«Comunque, passando alle cose serie, ci sono delle avvertenze riguardo alla vostra missione.» disse James. Ritornò ad essere serio.

«La Resistenza è alla ricerca degli Elements. Possiedono un frammento di Element allo stato naturale che seppur piccolo, può causare abbastanza danni.» spiegò.

«E da dove arriva questo Element? Pensavo l'unico Element sopravvissuto alla guerra fosse quello archiviato in Centro.» intervenne Nick.

«Già, ottima domanda Nick.» affermò James.

«Ma a quanto pare il mio negligente cognato non l'ha distrutto bene come aveva fatto credere.» disse James quasi annoiato.

Tiara alzò di nuovo la mano da brava studentessa che richiedeva la parola.

«Non posso credere che il Comandante Frost abbia commesso un errore simile.» protestò.

«Innanzitutto, il fatto che si occupi del ramo bellico dell'associazione non significa che sia un comandante.» disse inarcando un sopracciglio.

«Secondo, ma non meno importante, Frost non era e non è perfetto. L'Element ha il potere di confondere la mente ed è abbastanza normale che sia potuto accadere questo errore. È già sorprendente che non ne sia stato sopraffatto.» affermò James.

James che difendeva il suo cognato era una novità anche per me e la cosa mi divertì molto.

Avrei voluto vedere la faccia di sua sorella Joanne durante questo discorso.

«Comunque sia, la Resistenza è alla ricerca di Element e l'unico luogo sul pianeta di cui si conoscono i giacimenti è l'Europa.» alle sue spalle comparve l'immagine della cartina europea.

«Abbiamo ricevuto dati certi, anche dai nostri collaboratori doganali, che il vostro soggetto abbia preso un volo dritto, dritto verso l'Italia.» disse indicando il mini paese a forma di stivale.

«Ora, da quel che sappiamo, le riserve di Element potrebbero trovarsi nelle zone delle Alpi.» Le Alpi diventarono rosse.

«A Zavalye, in Ucraina anche se è poco probabile considerando l'Organizzazione gemella russa sempre presente in quelle zone. Oh, se per caso durante questo viaggio incontrate qualcuno dell'S.S.U. fate vedere loro il mini-flash, è come un nostro marchio di fabbrica. Siamo in pace da anni e ci hanno perdonato l'attacco alla loro base di Susan Blackwood cinque anni fa, quindi non combinate casini.» ci avvertì.

«In Irlanda, anche se non sappiamo dove di preciso, ci sono stati degli avvistamenti. Ma questi, come vi ho già detto, sono solo avvistamenti, teorie e voci, servono a voi per individuare Bit. Potrebbero essere false, oppure l'Element potrebbe trovarsi in Cina per quel che sappiamo.» spiegò.

«Per ora, il luogo più preciso e sicuro è l'Italia. Tra l'altro, abbiamo alcune vecchie conoscenze lì, non è così Nick?» sorrise il nostro mentore.

«Eli» commentò il nostro leader alzando gli occhi al cielo.

«Tuo fratello e la sua fidanzata vi faranno da guida e veci e ovviamente vi ospiteranno.» ci disse.

«Oddio! Ma sul serio andiamo in Italia?» esclamai ancora incredula.

«Tu non vieni?» chiese Nick.

«No, marmocchi, questa volta ve la caverete senza di me. Ho ricevuto altre questioni da sbrigare altrove. Non c'è bisogno che vi dica che potete anche godervi la vacanza, vero?» affermò James trapassandoci con il suo sguardo verde mare come un avvertimento. 

«Scherzi, James? Ovvio che ci godremo il viaggio.» affermai tutta elettrizzata.

Non riuscivo a stare ferma, ero tutto un fuoco emozionato.

«Per la scuola sarà ufficializzato tutto come uno scambio studentesco e non sarà poi così falso dato che ci siamo messi d'accordo con alcuni ragazzi dell'S.S.U. in modo che arrivino qui per riempire i vostri vuoti.» ci disse James.

«Benissimo! Quando partiamo?» chiesi fremendo dalla gioia. Non riuscivo più a stare ferma, tanto mi agitavo sulla sedia.

«Fra tre settimane. Prima di allora sarete mandati alla Base di Philadelphia per un allenamento speciale.» ci avvertì James come se se lo fosse ricordato solo in quel momento.

«In via del tutto eccezionale ci sarà Seth Frost a seguirvi. Non è un granché come insegnante, vi avverto.» aggiunse annoiato.

«Ora potete andare, da lunedì prossimo sarete trasferiti a Philadelphia.»

«Perché ho la sensazione che tu ci stia mandando via?» chiese Nick.

Aspettai che James sparasse una delle sue battute ma invece rimase serio.

«Ve l'ho accennato prima. Devo fare una cosa importante da un'altra parte, quindi è meglio che anche voi vi diate da fare. Non vi farò oziare. Ora prendere la roba e filate via.»

Vidi chiaramente Nick reprimere la sua curiosità mentre si dirigeva fuori assieme a Tiara.

«Ah! Quasi scordavo. In tutto questo vi accompagnerà la squadra di Nathan, dato che anche Joy è occupata nella mia stessa faccenda.»

E di colpo tutto il mio entusiasmo svanì nell'orrore.

Angolo Autrice

Scusate il ritardo gente, ma ero in piena sessione invernale e boh, non mi sapevo organizzare. La prossima andrà meglio... Spero.

Comunque sia, ciancio alle bande e puntiamo ad una spiegazione cruciale di Rimasta: NATHAN NON È UN JAMES CON L'ASPETTO DI AIDEN E NICK NON È UN AIDEN CON L'ASPETTO DI JAMES!
La differenza tra James e Nathan è che James è quel tipo di persona che sta in cima ad una montagna, mentre Nathan è più quello che sta al centro della piazza.
La differenza tra Nick e Aiden è che Aiden è un righello e Nick più una squadra... Di gomma. Questa metafora non ha senso... Riformulo, Aiden è una strada dritta, Nick un percorso rettilineo ma pieno di dossi 👍🏻.
Detto questo, capisco che ad una prima impressione possano sembrare simili e che probabilmente più avanti li rivaluterete, ma per adesso ci tengo ad aiutarvi con una bella classifica dell'EGO dei personaggi maschili di Elements.

Classifica EGO MASCHILE:

1. James Sharp - ragazzo SBRUFFONE da:«Sono il migliore, ammiratemi»

2. Philip Smith - ragazzo ARROGANTE da:«Nessuno mi comprende e nessuno mai lo farà» detto sia in nota arrogante che in quella "triste".

3. Nathan Cray - ragazzo MEGALOMANE da:«Prendete ispirazione da me»

4. Aiden Ryder - ragazzo DETERMINATO da:«Non sono ancora abbastanza, devo essere di più»

5. Seth Frost - ragazzo LOGICO da:«Oggi sono così, domani sarò meglio. È un dato di fatto.»

6. Nick Twain - ragazzo SOGNATORE da:«Se mi impegno un giorno sarò come (persona che ammira)»

7. Zach Day - ragazzo OTTIMISTA da:«Carpe diem, gente!» della serie, non gli interessa molto che tipo di persona è lui, basta vivere giorno per giorno e godersi la vita... Ho detto vita così tante volte che mi sento in colpa.

8. Nox - ragazzo PERPLESSO da:«Sono quel che voglio essere, tutto qui, niente di più e niente di meno... Credo.» il "credo" è riferito al "niente di meno".

9. Eli Twain - ragazzo AUTOIRONICO da:«Non ci vedo, non guardatemi.»

Detto ciò, qualche regalino immagine:

Arianne

Nick

Nathan

Tiara

James adulto

Dalla prossima volta passerò al disegno digitale che mi devo esercitare!

P.s. Pubblicherò ogni mercoledì, aspettatemi con ansia, Imperium 😊

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