❤️❤️❤️❤️Buon giorno❤️❤️❤️❤️
Aurora
Ho deciso di fare una passeggiata con il mio bambino, oggi c'è il sole anche se fa molto freddo, ci stiamo avvicinando al Natale.
In giro si inizia a sentire l'atmosfera anche se ancora è presto.
Tengo la manina di Jason, lo osservo mentre guarda il mondo che lo circonda, ha iniziato a camminare da poco e ormai vuole sempre farlo.
Arriviamo davanti la chiesa è una delle principali di Barcellona e si trova a due passi dal mio negozio.
La porta della sagrestia è aperta.
<Amore ti va se andiamo a salutare Antonie?>
<Ti>.
Sorriso al mio cucciolo.
Entriamo dentro, come al solito non è qui sarà sicuramente dentro il salone per preparare la cena per i più poveri.
Attraversiamo la chiesa, mi inginocchio davanti l'altare.
Lo stesso fa Jason.
Faccio il segno della croce anche su di lui prima di raggiungere il salone.
Busso con le nocche sulla porta.
Antonie è di spalle.
<Si può?>
Si volta.
<Oh chi mi è venuto a trovare>.
Si avvicina a noi con le braccia aperte.
Lo salutiamo con piacere, anche Jason gli vuole bene.
<Che ci fate da queste parti?>
<Abbiamo fatto una passeggiata dato che fuori c'è il sole, la porta era aperta ed eccoci qui>
Prende Jason fra le sue braccia.
<Avete fatto benissimo, sai che mi chiedono sempre di te? Vogliono conoscere la donna che porta ogni sera i dolci, perché non restate qui con noi?>
<Volentieri, credo anche a Jason farà bene stare con altri bambini>
<Esatto! Mi dai una mano? Stavo preparando i tavoli per la cena>
<Certamente>.
Seggo Jason in uno dei seggiolini da tavolo gli do qualche gioco per ingannare il tempo.
Iniziamo a preparare le grandi tavolate.
<Don pino?>
<In canonica, sta facendo le confessioni>
<Ma oggi non è giornata>
<Una perpetua aveva bisogno. Avrà tentato di uccidere il marito nel sonno>
<Antonie! Ahahahah>
<Ma dai a 90 anni che può aver mai fatto!>
Nel mentre sono arrivati anche gli altri volontari, hanno portato la cena.
Piano piano il salone si riempie, tante persone vengono qui per un pasto caldo.
Non c'è ceto sociale, ci sono uomini, donne e bambini che hanno solo bisogno di un posto dove rifugiarsi dal freddo.
Non sono solo clochard, ci sono anche tante persone che avendo un lavoro non riescono ad arrivare a fine mese.
Jason è diventato un'attrazione, ed il mio ometto ne è abbastanza felice.
Ride e gioca con i bambini, mentre io aiuto gli altri ragazzi a servire la cena.
Dopo che tutti hanno avuto un piatto, prendiamo qualcosa da mangiare anche per noi, mi seggo vicino a mio figlio.
Siamo seduti insieme ad altre persone, Don Pino è vicino a noi.
<Mimi!!>, urla il mio bambino.
<Che c'è amore?>.
<Tè Tetù>
<C'è Gesù?>
Guardo il punto che indica mio figlio.
Non so se ridere o piangere.
Gli altri hanno già deciso ridono.
Di fronte a me c'è Step, in effetti con i capelli sciolti e la barba potrebbe somigliarci.
<Ho capito male o mi ha paragonato a
Gesù?>
<Tetu Mimi te tetu>.
Accarezza la testa di Jason.
<Amore non è Gesù>
<Ti>
<No non lo sono>.
Step si avvicina al mio bambino, che lo guarda incantato, questa è colpa di nonna Lina.
<Potresti diventarlo>.
Ci giriamo tutti verso don Pino.
<Come scusi?>
<Ci serve Gesù per la recita di Natale>.
<Sarebbe una bellissima idea!>. Rispondo io.
<Ma anche no>.Risponde Step.
<Hai tempo per pensarci>, gli comunica il prete.
<Pensaci Step, non puoi sempre prendere senza mai dare>.
<Non avevo torto a chiamarti samaritana>.
<Ti prendo qualcosa da mangiare?>.
<Si grazie>
Stephan
Ok cosa sto facendo?
Sto veramente mangiando qua solo perché me l'ha chiesto lei?
Attenzione se non ceno nelle mense è perché durante il giorno racimolo qualcosa quindi non mi sembra giusto togliere il cibo a chi non ha nemmeno questo poco.
Guardo il suo bambino è davvero bello.
<Tao TetÙ>
<Non sono Gesù! Sono Step>.
Mi guarda, tenta di pronunciare il mio nome.
<Pep>
Gli strizzo le guance.
<Ci sei quasi>.
<Ecco a te>.
Aurora mi porge un piatto di pasta fumante.
Il mio stomaco brontola.
<Grazie>
<Non ho fatto nulla io, hanno pensato a tutto gli altri ragazzi>
Non può essere sempre così buona!
<Che ci fai qui?>
<Eravamo venuti a salutare Antonie ed alla fine siamo rimasti>.
Mentre parla con me, non fa altro che accarezzare suo figlio.
<Tu come sai di questo posto?>
<Mi hanno indicato questo posto, poi ho conosciuto Antonie, di solito vengo qui per poter fare una doccia>.
Aurora guarda l'uomo in questione.
<Antonie è così, da tanto senza volere niente indietro>.
Non so perché ma provo fastidio, ma che cavolo sto dicendo!
Che me ne importa a me!
Che poi è anche la seconda volta che la vedo!
<Tuo marito?>.
Mi pento subito della domanda, i suoi occhi hanno cambiato espressione.
<Non ho un marito. Ci siamo solo io e Jason>
Come può un uomo rinunciare alla sua donna ed a suo figlio.
<Mi dispiace>
<Ormai convivo con questa perdita>
<Perdita?>
<Si il padre di Jason è morto>
<Oh cazzo!>.
Tappa subito le orecchie al bambino.
<Step ti prego per adesso ripete tutto>.
<Scusa>
Il bambino sbadiglia, lo prende fra le sue braccia.
<Per noi si è fatto tardi>.
Nel mentre ho finito di mangiare.
<Vi accompagno io, fuori è buio, non è il caso che andiate soli>
<Non preoccuparti, poi ti tocca tornare qui>
<Non ti ho fatto una richiesta Aurora>
<Non mi piacciono i presuntuosi>
<Infatti non devo piacerti>.
Mi alzo dalla sedia. <Dai andiamo>.
Antonie si avvicina a noi.
<Aurora vai via?>
<Si Jason ha sonno>
<Vi accompagno io?>
<Mi sono già offerto io>.
Antonie mi guarda, non si fida, logico no? Vivo per strada quindi sono un malvivente al cento per cento.
Già so che Aurora accetterà che sia lui ad accompagnarlo.
<Non preoccuparti vado con Step, ci conosciamo stai tranquillo>
Credo di avere la stessa faccia stupita di Antonie.
<Ok come vuoi>, le bacia la guancia, lo stesso fa con il bambino<Passo domani dalla pasticceria>
<A domani>, ricambia lei, dopodiché guarda me<Andiamo?>
<Si certo>.
<Tetu ene con noi?>.
Scoppiamo a ridere.
<Si Gesù viene con noi>. Risponde Aurora.
Accarezzo il bambino prima di uscire dalla chiesa insieme a loro.
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