Capitolo 2

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Stephan

Sono appena arrivato a Barcellona.

Il mio viaggio ha avuto inizio in Germania.

Fa un freddo cane, cammino per la città, devo ringraziare quel camionista se sono riuscito ad arrivare fino a qui.

Soffio sulle mani il fiato caldo per cercare di riscaldarle, non ho neanche cenato.

Volevo solo andarmene dalla mia città non potevo più stare la.

Potrei cercare un rifugio per questa notte, ma non voglio togliere il posto a chi ne potrebbe avere bisogno più di me.

Sono in una via vicino alla rambla, cerco un posto dove potermi sistemare per questa notte.

Arrivo quasi alla fine della strada, vicino all'angolo trovo un posto abbastanza riparato sotto i portici, davanti ad una pasticceria ci sono degli scatoloni vuoti, ne prendo un paio.

Li apro sistemandoli per terra, dallo zaino tiro fuori una coperta di lana che ho portato con me.

Mi stendo per terra, tengo lo zaino sotto la testa, come se fosse un cuscino.
In questi mesi ho imparato a restare sempre
in allerta, non puoi permetterti di dormire profondamente quando sei per strada.

Basta un solo minuto per ritrova ti senza niente.

Non che abbia molto con me, qualche vestito e qualche coperta data dai volontari.

Le uniche cose preziose che ho sono i miei pennarelli,le mie tele e le bombolette spray.

Sono un artista di strada, passo le mie giornate cercando di immortale quante più sfaccettature  possibili.

Guardo la luna che è diventata il mio tetto.

Le prime sere mi faceva paura, quando hai una casa, un lavoro, una famiglia, la notte è bella. È quel momento quando si è tutti insieme, quando finalmente riesci a staccare la spina dai problemi, quando vivi per strada la notte diventa un incubo, anche per un tipo tranquillo con me.

Sento le palpebre diventate pesanti, ho bisogno di riposare un po'.

I rumori della città mi svegliano, le strade iniziano ad animarsi.

I negozi stanno iniziando ad aprire, mi alzo dal mio letto improvvisato, non voglio dare fastidio con la mia presenza.

Ho un urgente bisogno di andare al bagno, questa notte ho visto dei bagni pubblici qui vicino.

Lascio i cartoni con le coperte è un modo per far capire agli addetti alle pulizie della strada che queste cose non vanno buttate.

Porto il borsone con me.

Entro dentro il bagno per fortuna c'è anche lo specchio vivo per strada ma ci tengo al mio aspetto.

Finalmente svuoto la vescica anche se la mattina per un uomo è un impresa riuscirci.

Tolgo la maglia.
Apro l'acqua del rubinetto, tiro fuori il sapone dal borsone, lavo la faccia, i denti, mi faccio anche  lo shampoo.

Una ragione per ricominciare Where stories live. Discover now