GAME OVER //Yuri//

By YumeNoshi

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Amaya è una diciassettene diventata hikikomori da quasi un anno. Ciò significa che ormai non esce più di casa... More

Hikikomori
Troppa luce
Akari
Antropofobia
GAME OVER
Solo un incubo
Una cena quasi normale
GAME OVER
Reiko e Yukio
...Eh!?
Tra i due litiganti il terzo gode
Non credi che sarebbe bellissimo?
Una situazione quasi ingestibile
GAME OVER
Il penultimo giorno
Al cinema
GAME OVER
Klint
Ti va di giocare con me per sempre?
GAME OVER

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By YumeNoshi

- Klint! Yukio! - Gridò Reiko mentre bussava con insistenza sulla porta.

- Che vuoi!? - Ribatté il gemello dall'interno dell'appartamento.

- Akari e Amaya sono scomparse! -

- E con ciò? - Esclamò Klint, con lo stesso tono assonnato e seccato del fidanzato.

- Non capite!? Quella strega l'ha portata via perché oggi è l'ultimo giorno! Se non diciamo subito ad Amaya come fare per mettere fine a tutto, noi verremo rimandati indietro e lei rimarrà qui per sempre! -

I due sospirarono sconsolati, ma alla fine nel giro di una decina di minuti furono fuori in corridoio.

- Dove credi che l'abbia portata? - Chiese il moro.

- Non lo so... - Rispose la corvina nell'agitazione più totale. - Potrebbero essere ovunque! -

- Calmati Reiko! - Esclamò Yukio mettendo le mani sulle spalle della sorella. - Sono ancora le nove del mattino, ne abbiamo di tempo prima che la giornata finisca. -

- Giusto, iniziamo col controllare tutti gli appartamenti di questo condominio, ok? - Propose Klint prima di afferrare la mano del corvino. - Noi controlliamo il piano di sopra, tu occupati di questo. -

-

Amaya nel frattempo stava ancora dormendo all'interno della camera da letto di un appartamento distante diversi isolati da quel condominio.

-

- Nulla? - Chiese la ragazza.

- Nulla. - Sospirarono i due chinando leggermente lo sguardo verso il terreno.

- Se non è qui dove potrebbe essere? -

- Ovunque... Semplicemente ovunque... - Sospirò Yukio.

- Abbiamo ancora mezza giornata. - Ribatté Klint. - Controlliamo nelle case qui nelle vicinanze. -

I gemelli annuirono, seppur avendo in viso delle espressioni a dir poco sconsolate.

-

Era tutto buio, come se fosse notte, però non era davvero così.

L'appartamento era avvolto nell'oscurità a causa di tutte le tapparelle chiuse e delle tende tirate.

Come se Akari avesse provato a dare l'impressione che fosse ancora notte, in modo tale che, quando Amaya si fosse svegliata, poi sarebbe subito tornata a dormire.

-

- Ragazzi, non so voi, ma io sto impazzendo a forza di perquisire una casa dopo l'altra. - Sospirò Klint. - Non abbiamo neanche mangiato! -

- Ora non è importante! - Ribatté Akari, nonostante anche il suo stomaco stesse brontolando. - La dobbiamo trovare prima che sia troppo tardi! -

- E se lo fosse già? - Chiese a quel punto Yukio.

- Eh? - Ribatterono gli altri due voltandosi verso di lui con degli sguardi interrogativi.

- Voglio dire... - Spiegò allora il ragazzo. - E se lei avesse già preso la sua decisione? -

- Non essere sciocco... - Iniziò la corvina.

- Ascolta. - La interruppe il gemello, osservandola con uno sguardo serio e al tempo stesso compassionevole. - Non hai mai pensato che... Magari... A lei vada bene tutto questo? -

-

Nel frattempo Amaya si era finalmente svegliata e stava vagando per l'appartamento immersa nel buio più assoluto, alla ricerca di Akari.

In realtà si era già svegliata più volte durante le ore precedenti, ma, proprio come aveva pensato Akari, vedendo che era ancora buio e che nessuno era ancora venuto a svegliarla, si era sempre rimessa a dormire.

Ora però ogni briciolo di sonno era scomparso e la mora voleva solo una cosa: trovare l'artefice di tutto ciò che le era capitato durante quell'ultima settimana.

-

- Abbiamo controllato tutte le case di ben quattro isolati, non credo che riusciremo davvero a trovarle... - Sospirò Reiko, ormai in preda allo sconforto.

- Proviamo solo con un altro paio. - Suggerì Klint accennando un sorriso.

- Solo... Se anche le trovassimo non devi dare per scontato che Amaya ci darà retta... Ricordatelo. - Aggiunse Yukio.

- Non ha senso quello che stai dicendo. - Ribatté la gemella osservandolo a dir poco infuriata. - Perché mai Amaya dovrebbe voler restare qui!? -

- E allora perché dovrebbe voler tornare alla realtà? - Ribatté il fratello, sempre più dispiaciuto per la corvina. - Non ha niente lì... Proprio niente... -

-

Amaya nel frattempo aveva appena scoperto l'assenza dell'elettricità e si stava quindi dirigendo lungo il corridoio, diretta verso la camera più in fondo.

Dove, ne era certa, Akari la stava aspettando.

-

- Si sta già facendo buio. - Commentò Klint dando uno sguardo al cielo. - Tra un po' diventerà davvero dura continuare le ricerche. -

- Tu... Credi davvero che Amaya non voglia tornare nel mondo reale? - Chiese Reiko, lo sguardo chino verso il basso e gli occhi rossi, non più solo nell'iride, ma anche nella sclera.

- Rifletti: ormai lei sa cosa sta accadendo. - Rispose il fratello. - E tutto ciò che deve fare per tornare indietro è dire chiaramente ad Akari che si rifiuta di rimanere qui per il resto dei suoi giorni... Non credi che ormai, se avesse avuto davvero l'intento di rifiutare, l'avrebbe già fatto? -

-

- Ce ne hai messo di tempo. - Rise sommessamente Akari, lo sguardo ancora rivolto verso le lancette dell'orologio.

- Che significa quel mantello? - Chiese invece Amaya.

- Ho pensato che ormai non ci fosse più motivo di nascondere nulla. - Rispose l'altra. - Dopotutto ora lo sai, no? Klint ti ha detto tutto ieri al cinema. -

- Sì, prima che tu facessi GAME OVER. -

Akari sussultò all'udire quelle parole e solo allora Amaya si rese conto che in realtà tutto il corpo della ragazza stava tremando, da capo a piedi.

Nonostante stesse cercano di apparire minacciosa e sicura di sé, era lei quella ad avere davvero paura.

- Ti ha detto come fare, vero? - Chiese con un filo di voce.

- Sì. - Rispose Amaya. - Non nei dettagli, ma l'ha fatto. -

Akari annuì leggermente con il capo, ma ancora non si decise a voltarsi verso l'altra.
Lo sguardo era sempre fisso sull'orologio, quasi sperasse che osservandolo le lancette sarebbero andate più velocemente.

- Io... Volevo solo giocare con te... - Mormorò Akari, le spalle ora scosse dai singhiozzi. - Volevo solo conoscerti di persona... Volevo solo... Volevo solo... -

A quel punto sussultò nuovamente, ma non a causa del pianto, bensì della sorpresa.

Infatti Amaya, senza darle alcun preavviso, le si era avvicinata in silenzio e l'aveva abbracciata da dietro, cingendole la vita con le braccia e posando il capo sulla sua spalla, stringendola forte a sé.

- Se vuoi puoi sfogarti quanto vuoi. - Le sussurrò. - ...Ma sappi che non ce n'è bisogno. -

-

- Rimangono solo quelle cinque case. - Sospirò Akari.

- Ormai mancano solo due ore. - Aggiunse Klint sospirando. - Se non sono lì avremmo fallito. -

- Io non lo chiamerei "fallimento". - Aggiunse Yukio. - Dopotutto l'importante era che Amaya fosse felice, no? -

- E tu credi davvero che così potrebbe essere felice!? - Ribatté la sorella. - Andiamo! Non è così stupida da considerare davvero l'idea di rimanere qui! Come potrebbe prendere e decidere di punto in bianco di isolarsi... in questo modo... dalla... società... - A quel punto sgranò gli occhi incredula. - Porca paletta! Amaya accetterà sul serio! -

-

- Non volevo costringerti. - Pianse la bionda, il viso completamente rigato dalle lacrime. - Ma non sapevo come fare... Io... -

- Calma. - Ribatté Amaya accarezzandole dolcemente il capo. - Stai calma, va tutto bene. -

- No che non va tutto bene! - Ribatté Akari tra i singhiozzi. - Perché se te ne vai tornerò ad essere sola, mentre se ti faccio rimanere mi odierai a vita! -

- No che non ti odio. - Sospirò la mora. - Solo che... Insomma... Avrei voluto che tu me lo dicessi subito. -

- E cos'avrei dovuto fare? - Ribatté l'altra sfregandosi gli occhi con il dorso delle mani. - Venire da te e dirti "ehi, ti va di giocare con me per sempre?" Non sono scema fino a questo punto, lo so che la tua risposta è... -

- Sì. -

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