Lovers by accident || Z.M.||

By cioccolatomalik

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[COMPLETA] Every, diciottenne londinese, in una giornata di fine estate cerca disperatamente via sms la sua m... More

Every
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Epilogo
Ringraziamenti
10 Facts about Lovers by accident

Every

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By cioccolatomalik

Osservo le scodelle colme di impasto e le decine di utensili sparsi sul tavolo, spatole, cucchiai di legno, misurini di ogni dimensione. Abbiamo combinato un disastro, ma per dei pancakes ne vale decisamente la pena. Se devo dirla tutta, non avevo nessuna voglia di prepararli, né di mangiare, la situazione che sto affrontando mi ha fatto passare l'appetito, ma so che Jamie li adora e volevo renderla felice. Lei lo merita così tanto.

La guardo mentre prende un po' di impasto con le dita e lo assaggia, per poi rivolgermi un'occhiata colpevole, esattamente come fa Jax con la panna della sua torta di compleanno. "Scusa, non ho resistito." Mormora, i suoi dolci occhi castani puntati nei miei.

Le sorrido, nonostante nemmeno oggi io mi senta del tutto bene. Ho invitato la mia migliore amica con la speranza che il tempo trascorso insieme mi facesse dimenticare tutto ciò che sta succedendo, ma non sta funzionando affatto. Non riesco a smettere di pensare a Zayn, al nostro abbraccio, al modo in cui mi avrebbe baciata se non fossi stata io a fermarlo. Sembra che nemmeno lui abbia superato la rottura e questo mi fa riflettere più di quanto io vorrei. Forse siamo davvero destinati a completarci, a essere uno la persona giusta dell'altra, ma non posso fingere di non sapere nulla della storia con Perrie.
Non ho trovato il coraggio di parlarne con lui, ma le immagini di loro due uno accanto all'altra mi tormentano. Sto solo cercando di fare la cosa giusta. Perché è così difficile?

Sbuffo, prendendo una padella dalla credenza per poi ungerla di burro fuso. La cottura è la parte che proprio non riesce a Jamie, perciò me ne occuperò io. "Come va con Aaron? Mi dispiace non averti più chiesto di lui." Domando nel tentativo di spostare la mia attenzione su qualcosa che non sia Zayn.

"Beh, lui mi piace e sembra che anche lui sia interessato a conoscermi meglio." Mi spiega, mentre io inizio a versare parte dell'impasto nella padella davanti a me. Annuisco leggermente, mettendo più cura del necessario nella preparazione. Da qualche giorno ho scoperto che concentrarsi totalmente su un'attività aiuta a non pensare. "Abbiamo in programma un'altra uscita nei prossimi giorni. Non questo venerdì, ovviamente."

"Per quale motivo non questo..." Prima ancora di finire la frase, mi rendo conto di cosa sta parlando Jamie. Scuoto la testa, non sono affatto dell'umore per festeggiare. Se qualche settimana fa morivo dalla voglia di passare il mio compleanno insieme a lui, ora vorrei poterlo totalmente cancellare dal calendario. "Non serve che rinunci a uscire con Aaron, non ho intenzione di fare nulla quella sera. E nemmeno quella mattina. O quel pomeriggio." Chiarisco.

Sistemo il primo pancake pronto su un piatto, per poi iniziare a preparare subito il successivo. Jax li adora e quando avrò finito andrò a chiamarlo nella sua cameretta, dove l'ho lasciato a giocare con le costruzioni, per fargli una sorpresa. Di solito, quando li preparo, mi guadagno un Sei la sorella migliore del mondo, che, accompagnato dallo sguardo soddisfatto nei suoi occhietti azzurri, è più che appagante.

"Eve, non posso permettere che il diciannovesimo anno dopo la tua nascita non venga festeggiato." Si oppone lei, raggiungendomi davanti ai fornelli. Le lancio un'occhiata e mi accorgo che sta sporgendo il labbro inferiore, come fa ogni volta che qualcosa che non le piace accade. È adorabile, ma non ho intenzione di cedere. "Hai idea di come sarebbe la mia vita se quel giorno tu non fossi venuta al mondo? Te lo dico io, un totale disastro."

"Non essere melodrammatica." Sbuffo appena, girando il pancake e imprecando sottovoce quando uno schizzo di burro fuso bollente raggiunge le mie dita. Me le porto alle labbra per alleviare il dolore, mentre gli occhi di Jamie sono ancora su di me. Il mio umore è così pessimo in questi ultimi giorni, che a stento non le rispondo scontrosamente. Non voglio ferire i suoi sentimenti, perciò mi mordo la lingua e conto fino a cinque prima di pronunciare parole di cui potrei pentirmi. "Non sono in vena di festeggiare."

"Dovresti." Afferma, con più determinazione. "Per me."

Scuoto leggermente la testa senza capire. La adoro, ma in che modo celebrare il mio compleanno potrebbe essere un qualcosa che faccio per lei? L'unica cosa di cui ho bisogno è chiudermi a chiave nella mia stanza e piangere fino a che non avrò prosciugato tutte le mie lacrime. Non ho alcuna voglia di svolgere attività diverse da questa. "Non mi va proprio."

"Solo una cena." Propone lei in tono supplichevole. Mi giro appena per riuscire a guardarla, impilando un ennesimo pancake sul piatto. A giudicare dall'espressione sul suo viso, sembra tenerci davvero molto. La mia sicurezza vacilla. "Rivoglio la mia Every, quella che ride alle mie battute e sa sempre quando ho bisogno di un abbraccio. Ho bisogno della mia migliore amica. Suono egoista?"

Socchiudo gli occhi e faccio un respiro profondo. Quella Every manca tanto anche a me. Vorrei tornare a essere lei, anche se non so proprio come fare. È come se la rottura con Zayn avesse prosciugato tutte le mie energie. Era riuscito a fare di me una persona migliore. Adesso che non c'è, mi sento persa. Non mi sento più me stessa e questo fa molto male. Sono consapevole di essere abbastanza forte da poter andare avanti senza di lui, ma non voglio farlo. Qualcosa mi blocca, mi impedisce di continuare a camminare. Sento di essere a malapena in grado di reggermi in piedi.

"Per favore." Aggiunge.

Annuisco. Mentre continuo a cucinare, emetto un lungo sospiro. Credo di aver capito cosa vuole dire. Desidera aiutarmi e, onestamente, credo lei sia l'unica persona in grado di risollevarmi un po'. Non posso escludere anche lei dalla mia vita, questo sì che distruggerebbe ogni mia possibilità di sopravvivere.

Jamie mi sorride, poi mi circonda i fianchi con le braccia e mi stampa in bacio sulla guancia. "Sei consapevole di essere la mia persona preferita?" Mi sussurra all'orecchio, spostandomi una ciocca di capelli dal viso. Le sorrido appena, senza mostrare nemmeno un briciolo di convinzione in più rispetto a prima.

Le faccio notare che tutti i pancakes sono pronti, così lei corre nella stanza di Jax per dirgli di raggiungerci in cucina. Io distribuisco i dolci su tre piatti, poi vi verso sopra dello sciroppo al cioccolato.

La nostra merenda procede in modo piuttosto tranquillo, almeno fino a che non chiedo a mio fratello cosa stava facendo nella sua cameretta. Lui mi sorride, la bocca impiastricciata e la forchetta a mezz'aria. "Stavo costruendo una torre tutta colorata, alta come quelle che sa fare Zayn!" Esclama, indicando il soffitto con la mano.

Il suo nome mi provoca un brivido lungo la spina dorsale. Fisso lo sguardo nel mio piatto ancora pieno, mentre Jax continua ingenuamente a parlare di come Zayn sia bravo con le costruzioni, per poi svelare a Jamie che sa anche disegnare i personaggi dei suoi cartoni animati preferiti. Nella sua voce non riesco a individuare nient'altro che pura ammirazione.

Non riesco a sopportare tutto questo, è decisamente troppo per me. Mi sento come se l'universo si stesse impegnando per torturarmi in ogni modo possibile. Non posso di certo incolpare un bambino, Jax non ha idea di ciò che sta succedendo e non ho intenzione di dirglielo. Temo che anche lui starebbe male se gli dicessi che non vedrà più Zayn, almeno non intenzionalmente. Ho sempre ritenuto una fortuna il fatto che si fosse affezionato a lui così velocemente, ma ora non ho più una visione così positiva della faccenda.

Mi alzo di scatto, mormoro delle scuse e cammino a passo veloce verso il bagno, per poi chiudere la porta alle mie spalle. Mi siedo sul bordo freddo della vasca da bagno e incrocio le braccia al petto. Di fronte a me si trova lo specchio, ma non ho il coraggio di guardare il mio riflesso. Punto gli occhi sul pavimento bianco, non è poi così complicato immaginare cosa stia per succedere. Sembra quasi che le mie lacrime vengano prodotte con una rapidità fuori dal normale.

"Posso entrare?" Riconosco la voce di Jamie nel corridoio, ma non mi sforzo nemmeno di rispondere alla sua domanda. Non ne ho la forza, sono esausta. Voglio il mio Zayn, ho bisogno di lui.

"Lo prendo per un sì." Dice ancora la mia migliore amica, prima di abbassare la maniglia e fare il suo ingresso per sedersi al mio fianco. Mi circonda le spalle con un braccio, nascondo il viso contro il suo petto. Mi brucia la gola, a malapena riesco a respirare.

"Mi dispiace." Farfuglio, le parole faticano a uscire dalle mie labbra. Rovino sempre tutto, anche una semplice merenda con mio fratello e la ragazza che conosco da una vita. Mi sento in colpa per il modo in cui tutto finisce per distruggermi, come se fossi più fragile del solito. "Lascia che mi sciacqui un po', torniamo in cucina."

"No." Scuote la testa lei. Con le dita asciuga le lacrime che mi scorrono lungo le guance, ma non mi permette di alzarmi. "Io mi occupo di far finire di mangiare Jax e di riportarlo a giocare in camera sua, tu invece..." Prende un respiro profondo, una breve pausa per riordinare i pensieri. "Tu aspettami qui. Torno subito."

Senza che io possa replicare, Jamie esce dalla stanza. Mi prendo la testa tra le mani, coprendomi gli occhi con i palmi di esse. I miei singhiozzi riecheggiano tra le pareti, un suono ormai diventatomi più famigliare di quanto avrei mai voluto.

Non pensavo che sarebbe finita in questo modo. Certo, non ho mai creduto al vissero per sempre felici e contenti, ma una parte di me pregava che Zayn mi desse prova della sua esistenza. Qualcosa mi diceva che con lui sarebbe stato tutto diverso e forse lo sarebbe stato, se lui e Perrie non...

"Tesoro, sono qui. Ho detto a Jax che hai proprio esagerato con i dolci e che ora ne stai pagando le conseguenze." Il sorriso di Jamie fa capolino da dietro la porta. In pochi istanti torna al posto di prima, questa volta, però, con dei fazzoletti di carta in mano. "Adesso però ho bisogno di parlarti di qualcosa, asciugati le lacrime, su."

Fisso i miei occhi azzurri su di lei, così stanca da percepire a malapena l'ansia che quelle parole provocherebbero in me in un qualunque altro giorno. Faccio un piccolo cenno con la testa, senza emettere suono.

"Ho parlato con Zayn di recente." Sussurra piano, lasciando scorrere il suo sguardo sul mio viso come per esaminare con cura la mia reazione, che consiste principalmente in un'espressione neutra e in un impossibile peso sul petto. "Non te l'ho detto prima perché..."

"Lui sta bene?" È l'unica cosa che riesco a chiederle. Interrompo la sua frase come se non avesse importanza, nonostante non sia così. Ho bisogno di sapere che Zayn sta andando avanti con la sua vita, che in qualche modo è felice. Temo che non lo sia. Quando ci siamo visti per l'ultima volta, i segni del pianto erano più visibili di quanto probabilmente lui volesse.

Jamie scuote la testa, successivamente sospira. Mi aggrappo con le mani al bordo freddo della vasca, se fosse possibile, vi affonderei dentro le unghie per il nervosismo. Sto provando molte emozioni contrastanti nell'ultimo periodo. A volte questo mi spaventa. "Non sta bene, Eve. Gli manchi molto."

"Gli hai detto che anche lui mi manca tanto?" Mormoro, con le lacrime agli occhi. Se tornassi da lui fingendo di non aver visto quelle ecografie, le cose tra noi si risolverebbero? Una parte di me vuole convincermi che tutto sia irrimediabilmente rovinato, se fosse davvero così? "Io non... Non riesco a..." Gesticolo, sentendomi una stupida. Affondo di nuovo il viso contro i suoi vestiti. Lei mi stringe a sé, tentando di calmarmi con delle carezze sulla schiena, senza ottenere grandi risultati.

"Va tutto bene. Puoi piangere per tutto il tempo che vuoi, io ti tengo stretta." Dice dolcemente al mio orecchio, aumentando involontariamente i miei singhiozzi. A volte penso di non meritare una persona come lei nella mia vita. Se non fossi abbastanza nemmeno per la mia migliore amica? Sospiro e cerco in qualche modo di ricompormi, riuscendoci solo in parte.

"Mi sento in colpa." Le confesso, allontanandomi appena da lei. La mia voce trema, la schiarisco e con le dita tiro indietro i capelli che mi erano ricaduti sulla fronte. "Non sono stata in grado di gestire un problema con Zayn, non..."

"È una situazione più grande di te." Mi interrompe lei. So che ha ragione, ma non posso fare a meno di pensare che sarei potuta rimanere con lui nonostante tutto. L'ho lasciato unicamente per permettergli di essere felice senza intralciare la sua vita, non esistono altri motivi. Le mie insicurezze sulla nostra relazione? Erano tutte bugie. So di volere lui e nessun altro. Non ho nemmeno un dubbio su questo. "Santo cielo, hai trovato le ecografie della sua ragazza sulla scrivania in camera sua, non esiste margine di fraintendimento. Non puoi davvero credere di essere tu la responsabile di come sono andate le cose." Dice, lasciandosi sfuggire un sospiro subito dopo. "Scusami, non ho ancora acquisito la capacità di esprimermi con delicatezza."

Annuisco, un sorriso appena accennato sulle labbra. Questa è la Jamie che conosco, diretta e senza filtri. La adoro, anche se a volte vorrei non fosse così sincera. "Non ti ha detto nulla a riguardo?" Le chiedo.

Lei scuote la testa. "Nulla di nulla." Conferma, per poi aggrottare appena le sopracciglia, come se si fosse appena ricordata di qualcosa. "Mi ha domandato se avessi conosciuto qualcun altro e se fosse questo il problema."

Spalanco gli occhi in un'espressione sorpresa. Da quando lo conosco, non riesco a trovare più nulla di interessante negli altri ragazzi, se non per quel che potrebbe riguardare una semplice amicizia. In così poco tempo è ancora più improbabile che sia successo, anche se credo che non potrei mai preferire qualcun altro a Zayn. Mai. "Si sbaglia. Si sbaglia assolutamente."

"Lo so." Alza le spalle. "Gli ho assicurato che non è così."

"Mi sento in colpa anche per non averti chiesto dell'uscita con Niall." Ammetto, cambiando completamente argomento. Sto trascurando la mia migliore amica e sono perfettamente consapevole che non è affatto carino da parte mia. Vorrei essere partecipe della sua vita come lei lo è della mia, ma ultimamente sono stata così coinvolta nei miei stessi drammi da non interessarmi di ciò che le succede come avrei voluto. Mi dispiace davvero tanto per questo. Ho recentemente scoperto che tenere insieme i pezzi è molto più faticoso del previsto.

"Beh, quella è andata più che bene." Il sorriso sulle sue labbra si amplia, non facendo altro che confermare le sue stesse parole. Resto in silenzio in attesa di ricevere altri dettagli, che Jamie si appresta subito a comunicarmi. "Siamo andati a prendere una cioccolata calda, mi è bastato dire che la adoro per convincerlo a portarmi nella caffetteria a qualche isolato da qui."

"E lui com'è?" Conosco Niall da circa tre mesi, ma non ho mai avuto l'occasione di uscire con lui, di frequentarlo come amico. Sono assolutamente certa che sia una persona fantastica, d'altra parte se è il migliore amico di...

Mi maledico mentalmente per averci anche solo pensato. Ogni cosa mi riporta irrimediabilmente a Zayn e questo inizia a fare più male di quanto non facesse prima. Vorrei poter smettere, ma temo sia impossibile. Con lui sono sempre stata bene, mi ha sempre trattata come un qualcosa di prezioso, come se non volesse commettere nemmeno il più piccolo errore pur di non perdermi. Non posso cancellare questa sensazione, non voglio farlo.

"È fantastico, Eve, davvero." Nei suoi occhi noto una strana luce ma mi convinco del fatto che non possa essere ciò che sembra. Lei esce con Aaron e a detta sua le cose con lui vanno molto bene, perciò mi sembra improbabile che possa esserci qualcosa tra lei e Niall, eppure... "È divertente, è riuscito a farmi ridere molte volte. Non mi sentivo così rilassata insieme a qualcuno da anni, forse. Tu sei un'eccezione, ovviamente."

Le sorrido leggermente, sentendo ancora gli occhi bruciarmi. Ricaccio indietro le lacrime, non permetterò loro di rovinare questo momento tra me e Jamie. "Sembri davvero felice."

"Mi dispiace." Replica, spiazzandomi. Non capisco perché si stia scusando, non ne ha il motivo. La guardo senza capire, cercando di trovare una ragione a quelle parole, senza riuscirci. "Tu stai male e io sto sorridendo come un'idiota."

"No, hey, va bene così." La contraddico, accarezzandole il braccio con le dita. Lei piega la testa verso di me e la appoggia sulla mia spalla, socchiudendo gli occhi. Basta una veloce occhiata lanciata verso lo specchio a rivelare come il nostro legame sia così visibilmente forte. "Voglio che tu sia felice, Jam."

"Posso dire qualcosa di molto inappropriato?" Mi domanda, questa volta puntando il suo sguardo nel mio. Io annuisco semplicemente. "Non mi stupisco affatto che Zayn si sia innamorato di te."

Mi mordo il labbro inferiore, annuendo nuovamente. Ancora una volta ho gli occhi lucidi, è ormai l'effetto che mi fa sentir pronunciare il suo nome. Forse un giorno non succederà più. Ho paura che quel giorno giunga troppo in fretta.

"Vuoi sempre il meglio per gli altri, poni te stessa al secondo posto pur di veder star bene qualcuno a cui tieni. Hai un sorriso meraviglioso, gli occhi di un azzurro così intenso che nemmeno un nuotatore professionista riuscirebbe a non annegarci dentro." Fa una piccola pausa, mi prende la mano e intreccia le nostre dita. È sicuramente il posto a cui esse appartengono. "Trovi sempre il lato positivo delle cose, o delle persone. Sei gentile con tutti, persino con quella bambina che in seconda elementare ti rubò la merenda. Dicesti che forse era più affamata di te e che non era un problema." Mi sorride. Io sorrido a lei. "E forse le cose con Zayn non sono andate come speravi, forse credevi che questo sarebbe stato un lieto fine. Beh, potrebbe non esserlo. Ma io, Every, in quanto tua migliore amica, mi impegnerò affinché tu lo abbia, un lieto fine. Te lo meriti. E se non lo sarà lui, lo sarò io. Promesso."

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