Bad Boy's Girlfriend • H.S.

By -Happy23-

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La vita di Scarlett non era facile, non lo era mai stata ma dopo tutte le volte che i suoi demoni l'avevano t... More

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41. Parte Prima
41. Parte Seconda
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49.
50.
Epilogo
Ringraziamenti
Nuova Storia
Altre Storie

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By -Happy23-

La sveglia del telefono iniziò a suonare e assonnata allungai la mano sul comodino per spegnerla.

Un'altra giornata di scuola era iniziata. Uccidetemi.

Appena sentii la voce di mia zia urlare dal piano di sotto dovetti togliermi le coperte dal corpo e uscire dal quel caldo amorevole.
Trascinai i piedi in bagno e mi legai i capelli in una crocchia disordinata poi mi spogliai dei vestiti e mi buttai sotto la doccia, tenevo gli occhi chiusi mentre mi insaponavo ripensando alla serata precedente.

Harry non aveva aperto bocca, si era limitato a sedersi al mio fianco allungando un braccio sulla spalliera della mia sedia e lanciare di tanto in tanto qualche occhiata a Stone e al resto del gruppo, era visibilmente incazzato del fatto che avesse saltato la sua serata di sesso senza sosta.

Un po' ero felice, e questo non fece altro che farmi insultare mentalmente. Sembravo quasi gelosa, e io non potevo esserlo perché non sapevo niente di lui e non avevo motivo di esserlo dato che non eravamo nemmeno amici.

Comunque, per il resto della serata Stone non fece nulla per infastidirmi, scoprii anche che il suo nome era Andrew, quello del rosso Jeremy Tanner, e quello del moro Oliver Parks. I ragazzi parlarono del più e del meno senza tirare nella loro conversazione Harry, e questo mi dispiacque perché forse se lo avessero interpellato magari non avrebbe passato tutta la serata al telefono a scrivere a non so chi. Io e Brooke scoprimmo invece di avere molte passioni in comune, ad esempio entrambe impazzivamo per le serie tv, e decidemmo che almeno un giorno a settimana era dedicato alle a quelle, preferivamo il mare alla montagna anche se purtroppo abitando in uno stato dove il mare non era esattamente quello dei Caraibi era comunque un posto che amavamo. Ad entrambe piacevano maggiormente i vestiti comodi che tacchi a spillo e vestitini, anche se in occasioni particolare, come feste o discoteche, si indossava sempre un bel abito.

Finita la doccia che forse durò più del previsto, uscii e mi asciugai velocemente, poi indossai un paio di leggins neri e una felpa dell'adidas bianca corta fino a metà stomaco e lo stemma nero. Mi sistemai i capelli e controllai l'orario, 7.40.

Merda!

Avevo solo dieci minuti, così non mi truccai, presi in fretta lo zaino e scesi al piano inferiore.

"Buongiorno!" schioccai un bacio a mia zia che alzò lo sguardo dal giornale.

"Giorno Scar"

"Come mai sei sveglia? Non devi fare il turno serale?" domandai bevendo solamente un bicchiere di succo.

"Si ma vado a fare delle commissioni" annuii e corsi nuovamente in bagno per lavarmi i denti.
Presi il telefono dal caricabatterie e corsi giù per le scale.

"Okay, io sono in ritardo spero di ricordarmi la strada.. ciao zia!" salutai dal soggiorno e dopo aver sentito il suo saluto uscii di casa.

Iniziai a camminare con passo molto svelto, sicuramente sarei morta di fame, quel bicchiere di succo non mi avrebbe fatto arrivare fino all'ora di pranzo.
Mi fermai all'incrocio e mi guardai attorno, non dovevo perdermi ancora.

Prima che potessi andare avanti una macchina si fermò di colpo davanti a me e sobbalzai per lo spavento.
Appena il finestrino si abbassò riconobbi il ragazzo del supermercato.

"Ehi.." salutò e abbozzai un sorriso.

Ero davvero in ritardo.

"Ehi, scusa ma sono in ritardo devo davvero andare" alzai una mano per salutarlo ma la sua voce mi fermò nuovamente.

"Ti accompagno. Vieni sali" mi sorrise cordiale e ci pensai un secondo.

Era uno sconosciuto, poteva essere un assissino o un manico.

Hai pensato la stessa cosa per Harry.

Lo penso ancora, quelle fossette adorabili nascondono qualcosa.

"No pens--"

"Scarlett!" parlando del diavolo.

"Harry!" spuntano le corna.

"Vieni ti accompagno" c'era una nota di imposizione nella sua voce mentre dal finestrino osservava malamente il ragazzo ancora al mio fianco.

Mi girai e gli feci un sorriso imbarazzato e nervoso.

"Tranquilla, vai pure" sorrisi e lo ringraziai.

"Ci vedremo in giro, Scarlett" deglutii preoccupata nel modo in cui disse il mio nome, metteva i brividi ed Harry notando la mia espressione mi richiamò ancora una volta.

Non risposi al suo commento e mi catapultai verso la Range Rover di Harry, una volta allacciata la cintura partì ad una velocità assurda, teneva le sue dita incollate fortemente al volante quasi da far diventare le nocche biance, la mascella era contratta e tra le sopracciglia quel profondo cipiglio.

"Ehi! Rallenta!" lo colpii sul braccio facendolo sbuffare.

"Hai mai provato la brezza del pericolo Waylen?" sorrise sfacciato guardandomi per qualche secondo.

Bipolare.

"No Styles e non voglio iniziare ora" replicai incrociando le braccia.

"Sei noiosa come immaginavo"

"Sei uno stronzo come ho sempre detto" lo guardai male e sospirò scocciato.

"Già, sei logorroica. Cambia gli insulti, diventano noiosi dopo un po' " premetti le labbra per evitare di parlare e mi voltai guardando fuori dal finestrino.

Cercai di memorizzare bene la strada così da non perdermi più, dopo cinque minuti Harry parcheggiò e scendemmo dalla macchina.
Fuori dal cortile c'erano alcuni gruppi di ragazzi e ragazze che fumavano o parlavano aspettando il suono della campanella, iniziarono a fissare me e Harry bisbigliando tra loro, questo mi fece mettere a disagio, abbassai lo sguardo sperando che la smettessero ma ovviamente Harry non poteva che farmi mettere ancora di più in imbarazzo, mise un braccio attorno alle mie spalle ed insieme entrammo nel cortile.

"Perché diavolo lo stai facendo?" sibilai guardando ogni studendo osservarci.

"Di cosa stai parlando?"

"Del tuo braccio.."

"Oh questo, sai Waylen, è abbastanza risaputo che se una ragazza indossa un paio di quei cosi con un culo come il tuo diventa difficile capire dove bisogna guardare" mi voltai per guardarlo, ero confusa e imbarazzata.

Perché doveva dire quelle cose?!

"Si chiamano leggins e che cazzo stai dicendo?" spalancai le braccia facendole ricadere e lui strinse leggermente la presa facendo sfiorare i nostri fianchi.

"Ogni ragazzo ti stava fissando il culo"

"E per te è un problema perché..?" alzai le sopracciglia premendo le labbra.

Stavo iniziando a pensare che fosse geloso, ma era una cosa impossibile quindi mi diedi della cogliona mentalmente.

Le sue labbra sfiorarono prima la mia tempia poi il mio orecchio facendomi sentire una scarica elettrica per tutta la schiena.

"Mi pare di avertelo già detto Waylen: non posso mettermi in risse" vidi in lontananza il nostro gruppo di amici, Brooke stava sorridendo maliziosa mentre Crystal mi stava uccidendo con lo sguardo gli altri non si erano ancora accorti.

"Beh Styles pensavo che questa regola valesse solo per Stone e gli altri" mormorai guardandolo con la coda dell'occhio.

"Ti sbagli. È per tutti quelli che ti guardano o che ti sorridono perché vogliono scoparti" mormoró seriamente per poi togliere il braccio e mettersi affianco a Louis e Zayn una volta arrivati al gruppo.

Mi si fermò il respiro e continuai a fissarlo nonostante si fosse allontanato, stavo impazzendo, non poteva aver detto una frase del genere.

"Ciao ragazzi!" dissi una volta ripresa.

Tutti i presenti mi salutarono, tranne Crystal che se ne stava incollata ad Harry guardandomi come se fossi la cosa più orribile di questo mondo.

"Ehi piccola Waylen!" esclamò Niall avvolgendo un braccio attorno alle mie spalle lasciandomi un bacio sulla guancia che mi fece sorridere.

"Si Niall, lasciala a me ora" intervenne Brooke togliendo in modo un brusco il suo braccio.

"Devi prendere un calmante Brooke" sbuffò Niall e lei gli fece il medio.

Lanciai uno sguardo ad Harry prima che venissi trascinata via dal gruppo, mi stava osservando mentre fumava la sua sigaretta, distolsi lo sguardo appena Brooke mi richiamò.
Entrammo a scuola e la pregai di andare alle macchinette perché stavo morendo di fame.

"Per quale motivo Harry ti stava tenendo in quel modo?" indagò curiosa e scrollai le spalle.

"Ha dei problemi con i ragazzi che mi sorridono. O che mi guardando" dissi con non chalance come se quelle parole non mi avessero fatto bruciare lo stomaco.

Lei spalancò gli occhi come se avesse visto un alieno.

"Harry ti ha detto questo?" sussurrò e mi morsi il labbro alzando le spalle.

"Oh cazzo! Merda! Sei seria?!" iniziò a strillare facendo girare quelli della fila e vicino a noi.

"Abbassa la voce!" sussurrai guardandomi attorno.

Finalmente toccava me, infilai la moneta e scelsi un pacchetto di Oreo.

"Ancora non ci posso credere.." sorrise mentre ci allontavamo per andare ai nostri armadietti.

"Cosa?"

"Tu piaci ad Harry" sussurrò felice e quasi mi strozzai con il pezzetto di biscotto.

"Tu.. sei pazza"

"No, tu sei cieca"

"Non posso piacergli.. insomma lui è così.. Harry, con tutte quelle zoccole che gli vanno dietro e io sono.. io, nel senso guardami" abbassai lo sguardo sulle mie scarpe e la mia felpa.

"Ti piace?" mi domandó e spalancai gli occhi arrossendo.

"Cos-? No. Nel senso è un bel ragazzo, ma non lo conosco nemmeno, non gli sto neanche simpatica. E no, non mi piace"

La conversazione finì perché la campanella suonò e io dovetti correre per i corridoi cerando la classe giusta. Era il secondo giorno e non sapevo ancora dove fossero le aule, o quali professori avessi.

Nelle seguenti due ore conobbi i professori di storia e scienze, non erano giovani e nemmeno pazienti, sicuramente ci avrei litigato prima o poi.
In quel momento ero nello spogliatoio della palestra, alcune ragazze le conoscevo per alcune ore in comune altre non le avevo mai viste, per mia sfortuna c'erano anche Crystal e la sua amichetta con il nome a me sconosciuto.
Mi cambiai indossando un paio di pantaloncini neri adatti per correre e una maglietta a maniche corte bianca leggermente lunga e larga, infilai tutto nell'armadietto e mi guardai nel piccolo specchio che c'era sull'anta aperta per farmi la coda.
Sentii alle mie spalle un finto colpo di tosse e mi volta, nello spogliatoio non c'era nessuno se non le due troie davanti a me.

"Che cosa volete?" scattai chiudendo l'armadietto e incrociando le braccia con aria scocciata.

"Perché eri con Harry questa mattina? Perché ti teneva in quel modo?" mi guardò con quegli occhi azzurri e cattivi.

"Non penso siano affari tuoi Crystal" feci un sorrisetto finto che la fece irritare.

Sbattè la mano sugli armadietti al mio fianco e il rumore provocato mi fece sussultare.

"Sono affari miei piccola stronzetta. È il mio ragazzo e mi ha dato buca ieri sera e sicuramente c'entri tu" sputò velenosa.

Il mio ragazzo.

Quindi Harry mi aveva mentito. Perché avrebbe dovuto farlo? Ora ero io quella che stava subendo questa tortura.

Strinsi gli occhi in due fessure e mi avvicinai, purtoppo ero più bassa di lei e questo non la fece spaventare, forse leggermente.

"Se hai dei problemi con Harry. Dovresti chiedere a lui, è il tuo ragazzo avrà delle spiegazioni per quello che ha fatto. E prova a chiamarmi ancora piccola stronzetta e vedrai cosa questa piccola stronzetta è capace di fare" senza darle il tempo di rispondere gli diedi una spallata superandola e guardando con disgusto la sua accompagnatrice.

"Stai attenta Scarlett!"

"Anche te Crystal!" urlai di rimando e uscii dallo spogliatoio.

Per fortuna il professore non era ancora arrivato, mi avvicinai al resto della classe e dato che la fortuna era sempre dalla mia parte c'erano anche Niall ed Harry.

Fantastico tre lezioni in comune.

Salutai Niall e ignorai Harry che rimase leggermente perplesso dal mio comportamento ma lo mascherò subito mettendo un'espressione fredda e impassibile.
Il professore arrivò poco dopo stortendomi con il suono del fischietto, ci ordinò di iniziare a correre e sbuffando leggermente seguii la massa.
Niall si mise al mio fianco lasciando Harry in fondo con Crystal.

"Quella non la sopporto proprio" sbuffò il biondo e feci una smorfia annuendo.

"A chi lo dici, tu ehm.. tu sai da quanto stanno insieme?" domandai guardando la coppia alle mie spalle ma appena Harry incrociò il mio sguardo tornai a guardare avanti.

"Non stanno insieme" rise.

"Lei mi ha detto che è il suo ragazzo"

"Oh.. allora non so. Harry è tornato da poco da.. ehm.. non sappiamo molto sulla sua vita privata"

Era tornato da poco da dove? Perché era diventato cosi nervoso?

"Ma non siete i suoi migliori amici?"

"Si certo. Ma a volte Harry tiene per se le faccende private" annuii alle sue parole e dopo aver fatto i giri richiesti ci fermammo al centro.

Pallavolo.

Fantastico. Facevo cagare.

Mi ritrovai in squadra con Harry e Crystal e pensai di fingere un infortunio ma non ce ne fu bisogno perché ad un certo punto un ragazzo entrò.

"Johnson cosa vuoi?" urlò il prof dall'altra parte della palestra.

"La preside vuole la signorina Waylen" disse e spalancai gli occhi.

"Vai Waylen!" mi disse il prof e mi avvicinai a passo svelto al ragazzo.

"Oh sei tu Waylen" sorrise sorpreso e aggrottai la fronte uscendo dalla palestra.

"In che senso?"

"La fidanzata di Styles.." rispose convinto.

Cosa?!

"No! Cosa? I-io.. non siamo fidanzati" ridacchiai nervosa e si grattò la testa imbarazzo.

"Oh scusa.. ho sentito delle voci e niente.. quindi Waylen, come ti chiami?" mi guardò con quegli occhi castani che si intonavmo perfettamente ai suoi capelli del medesimo colore.

"Scarlett. E tu sei Johnson..?"

"Aiden" sorrise e sorrisi di rimando.

"Sai perché mi cerca la preside? È importante? Insomma.. non mi sono nemmeno cambiata" affermai guardando i miei vestiti.

"Non lo so.. ma stai tranquilla"

Si fermò davanti ad una classe e mi indicò la strada anche se me la ricordavo.

"Ci si vede Scarlett" alzò la mano prima di aprire la porta.

"Certo Aiden" sorrisi amichevole e mi voltai continuando a camminare.

Perché la preside mi stava cercando? Avevo fatto qualcosa?

Una volta entrata nella segreteria bussai alla porta della presidenza.

"Avanti!"

"Buongiorno" salutai nervosa.

"Oh Scarlett Waylen?" annuii e mi fece cenno di sedermi sulla sedia.

"Buongiorno Scarlett. Stai tranquilla non è nulla di grave, solo ci sono dei piccoli problemi nel tuo fascicolo dei dati personali" mi accigliai e mi mordicchiai il labbro inferiore.

"Cosa intende?"

Lei tirò fuori delle schede e le mise sulla scrivania.

"Nella tua iscrizione non è compilata la parte del padre" quasi mi venne da ridere, ma era solo per il nervoso.

"Questo perché è morto, insieme a mia madre, quando avevo 6 anni. Sono stata adottata da mia zia" dissi come se fosse una cosa ovvio.

Lei rimase come di stucco dalla mia risposta ma si riprese poco dopo sistemandosi gli occhi sul naso.

"Tu non sei stata adottata. Tu sei stata affidata alla signorina Elizabeth Brown, il suo tutor"

Cosa?

Ad ogni secondo sentivo l'aria mancare, non ci stavo capendo nulla.

"Cosa? N-no. Ci deve essere stato un errore" dissi nervosa.

"Nessun errore Scarlett. Qui è segnato il tutor con il nome di Elisabetth Brown e c'è il nome di tuo padre, Victor Quinn" mi fece leggere i fogli e ogni riga, ad ogni parola sentevo le lacrime ai bordi degli occhi.

Iniziò a mancarmi l'aria, mi morsi fortemente il labbro cercando di trattenere le lacrime.

Victor Quinn? Chi era? Non poteva essere mio padre, io l'avevo visto morire, insieme a mia mamma, il suo nome era Robert Waylen. C'era sicuramente uno sbaglio.

"Scarlett, senti mi dispiace averti turbato ma a me servono quei dati.."

"I-io.. non so chi sia" ammisi abbassando lo sguardo e delle lacrime mi rigarono le guance, le tolsi subito.

"Mi dispiace cara.." disse e scossi la testa alzandomi di scatto.

"Avrà i suoi dati. Posso andare ora?" domandai freddamente e annuí.

Doveva esserci una spiegazione a tutto ciò, mia zia non poteva avermi mentito per tutti questi anni. Ci doveva essere una spiegazione.

Non me ne accorsi nemmeno ma altre lacrime iniziarono a solcare il viso e pochi secondi dopo il corridoio vuoto e silenzioso si riempì dei miei singhiozzi. Mi accasciai contro gli armadietti lasciando libero sfogo alle lacrime.
Doveva essere uno sbaglio. Mia zia non poteva avermi mentito ma se davvero l'avesse fatto, forse la mia vita era basata su una bugia.

Dopo essermi calmata mi alzai e tornai in palestra, non volevo fare lezione soprattutto perché mancavano pochi minuti alla fine così mi diressi verso lo spogliatoio.
Mi spogliai indossando i vestiti che erano nell'armadietto, mi avvicinai allo specchio, gli occhi erano rossi e gonfi, si capiva perfettamente che avevo pianto. Scossi la testa arrabbiata e mi uscii dallo spogliatoio appena la campana che segnava la fine della lezione suonò.

Era la pausa pranzo.

Fui una delle prima ad entrare in mensa, presi un vassoio e scelsi i pasti, poi non volendo parlare con nessuno uscii dalla mensa e andai a mangiare nell'aula di letteratura inglese, l'ora successiva.
Per fortuna non c'era nessuno, mi sedetti in fondo al mio banco e appoggiai il vassoio, guardai impassibile il piatto di lasagna e il polpettone nell'altro, sicuramente sarei morta con uno dei due e inoltre la fame non c'era, un nodo allo stomaco mi faceva venire la voglia di vomitare.

Sentii vibrare il telefono, quando lessi il nome di Brooke decisi di evitare la chiamata, se avessi potuto sarei andata di corsa a casa chiedendo spiegazioni.
Poco dopo il telefono vibrò nuovamente questa volta il numero era sconosciuto, sfiorai il tasto rosso.

Victor Quinn.

Non avevo mai sentito quel nome e mia zia non l'aveva mai nominato quindi doveva essere uno sbaglio.

"Sei pregata di rispondere al telefono se una persona ti chiama" sobbalzai per lo spavento sentendo la voce profonda di Harry sulla soglia della porta.

Quindi era lui. Come aveva fatto ad avere il mio numero?

"Vattene. Non voglio altri problemi" sbottai passandomi una mano tra i capelli.

Il suo viso si fece più duro ed entrò in classe facendomi sbuffare.

"Io non prendo ordini da nessuno" affermò sedendosi al mio fianco.

"Beh per una volta potresti farlo?" ero davvero nervosa, non volevo vederlo per nessun motivo.

"No. Perché sei così incazzata? Cos'è successo con la preside?"

"Niente che ti riguardi. Ora potresti andartene, non voglio avere problemi con la tua ragazza" sputai velenosa e mi guardò irritato.

"Chi sarebbe la mia ragazza?"

"Oh smettila di fare il coglione! Crystal, chi altro potrebbe essere?" lo guardai male e un piccolo ghigno si aprì sulle sue labbra.

"Lei non è la mia ragazza, ma tu sembri gelosa.."

"Io non sono gelosa di nessuno e lei mi ha detto chiaramente di stare attenta perché è la tua ragazza.. senti non voglio problemi, ho già i miei" tirai su con il naso e scossi la testa abbasando lo sguardo.

"È una puttana, non è la mia ragazza, continua ad inventarsi questa cosa. Perché piangi Scarlett?" chiese serio e mi toccai le guance perplessa, non mi ero nemmeno accorta che stessi piangendo.

"I-io.. niente" mi asiugai le guance con le maniche della felpa.

"Nessuno piange senza motivo" insistette.

"Io si. Ora sei pregato di restare in silenzio altrimenti puoi andartene" replicai leggermente infastidita, non volevo nessuno, tanto meno lui.

Non parló più, borbottò qualcosa sottovoce poi tirò fuori il telefono e scrisse qualcosa.

"Hai mangiato?" lanciò un'occhiata al vassoio ancora pieno di cibo.

"No" risposi impassibile guardando un punto davanti a me.

"Mangia Scarlett"

"No"

Inspirò profondamente e si voltò per guardami, i suoi occhi verdi mi bruciavano la pelle del viso ma non osai incrociare il suo sguardo.

"Cos'è successo?"

"Niente" alzai le spalle.

"Allora mangia"

"No"

"Mi stai facendo innervosire.."

"Anche tu con queste domande" replicai fredda.

Si alzò di scatto andando verso la porta.

"Vaffanculo Waylen, è l'ultima volta che provo a preoccuparmi per te"

"Nessuno te l'ha chiesto" alzai le spalle sapendo che questo lo avrebbe fatto incazzare maggiormente ma era la verità.

Voleva fare quello dolce e carino quando era solo bastardo bugiardo e le persone come lui non le volevo attorno soprattutto quando era la prima ad isolarmi per i miei problemi.

Lasciò l'aula sbattendo la porta della classe e tirai fuori il telefono.

Composi il numero di mia zia e aspettai che rispondesse.

"Scarlett è successo qualcosa?" rispose dopo un paio di squilli.

"No. Ti trovo a casa dopo?" domandai fredda.

"Ehm si.. sei sicura che non sia successo nulla.. mi sembri strana"

"A dopo"

Chiusi la chiamata e guardai lo schermo, bianco, non avevo molta fantasia, o nemmeno mettere foto da ricordare come sfondo. Tutto quello che riguardava il mio passato avrei voluto dimenticarlo.
Nel frattempo salvai quel numero sconosciuto sotto il nome di Styles, non volevo affibiargli dei nomignoli, tutti quelli che mi venivano in mente erano insulti.

Passarono i minuti e nel frattempo ero uscita dalla classe per buttare il cibo che non avevo toccato e un po' mi sentii in colpa per quelli che non potevano mangiare nemmeno un pezzo di pane.
Nel tornare in classe vidi alcuni ragazzi già seduti, io raggiunsi in fretta il mio posto e aspettai l'inizio della lezione.

Una cosa che mi fece preoccupare e rimanere in colpa fu che nelle ultime ore di scuola Harry non si fece vivo.

S/A.

Nuovo capitolo!

Cosa ne pensate? Vi è piaciuto?

Lasciate un commento o un voto mi farebbe piacere!

Scusate per gli errori!

Xx. 💗💗

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