ICE Dancing

By Natory28

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[Clexa AU] Clarke Griffin è una atleta olimpionica, pluripremiata, di ICE Dancing (Danza sul ghiaccio). È sem... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Epilogo

Capitolo 10

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By Natory28

Rientriamo nel locale ancora a braccetto e quando arriviamo al tavolo, ovviamente, abbiamo il plotone di curiosone ad attenderci. Il mio sguardo incontra quello di Lexa e prima di cedere all'imbarazzo, ridiamo sonoramente delle loro facce sbigottite.

"Cosa sono quelle facce ragazze? Forse è perché Anya vi ha stracciato al biliardo? O c'è qualcos'altro? Voglio sperare che non abbiate scommesso un altro mio bacio...", affermo spavalda, stringendo più forte il braccio di Lexa.

"Molto spiritosa bionda, ma ti devo deludere, sono io che ho stracciato queste due!", esclama Raven pavoneggiandosi.

"Sì, solo perché hai barato Rae, se no, non ce l'avresti mai fatta...", la smentisce Octavia.

"Io non baro mai, non è colpa mia se il tavolo pendeva e la palla 8 è andata subito in buca".

Cominciamo a ridere delle scuse patetiche della mia allenatrice. Il mio stratagemma per sviare l'attenzione su di noi sembra essere andato a buon fine, ma, purtroppo, una domanda arriva lo stesso.

"Piuttosto, dov'eravate finite?", ci chiede Anya.

"A Clarke dava fastidio la gamba e così siamo andate fuori a fare due passi...", spiega Lexa anticipandomi.

"Fammi indovinare, la circolazione?", le domanda la dottoressa, capendo subito il problema.

La donna al mio fianco annuisce, rivolgendole un sorriso colpevole.

"Ragazze, forse è meglio concludere la serata, credo che Clarke abbia già faticato abbastanza per oggi. E poi voglio che si riposi tutto il weekend... ordini del dottore! Clarke, lunedì arriverà anche troppo presto...", afferma Anya incuriosendomi.

"E cosa succede lunedì? Terapia a parte...", le domando ingenuamente.

"Lunedì cominciamo il suicidio e, per mia esperienza, la prima volta è sempre quella più dura, poi ci si abitua, ma se ti riposi è meglio...", è Lexa a rispondermi cercando di indorarmi la pillola.

"Ah, già... lo avevo rimosso completamente", dico cadendo nello sconforto più totale.

"Dai Clarkey, ora non pensarci. Abbiamo passato un bellissima serata, ci siamo divertite come matte e ora ci vuole una bella dormita", cerca di tirarmi un po' su Octavia.

Le sorrido timidamente, cercando di minimizzare la cosa. E che sarà mai? Clarke, hai appena baciato la donna più affascinante sulla terra, un banale esercizio di fisioterapia non può farti passare la gioia per quello che hai appena condiviso con lei. Per una volta mi trovo d'accordo con la mia vocina irritante... e la cosa è, a dir poco, preoccupante!

Paghiamo il conto e ci avviamo tutte verso l'uscita. Quando sono convinta di averla fatta franca, sento la voce di Raven arrivarmi alle spalle.

"Lexa, alla fine lo hai poi ritirato il tuo 'premio'?", le chiede con un tatto da far impallidire un elefante in un negozio di cristalli.

"Lexa, se non ti dispiace, vorrei rispondere io", intervengo accarezzandole il braccio, lei mi sorride permettendomi di continuare.

"Ancora no Rae e a questo proposito...", lascio la frase in sospeso.

L'istante dopo le mie labbra stanno già sfiorando la guancia della mia fisioterapista. Il contatto anche se estremamente casto, mi fa venire la pelle d'oca, e non solo a me. Mentre mi stringo a lei sento il suo corpo tremare. Non so cosa sta nascendo tra noi, non riesco ancora a darci un nome, ma voglio assolutamente scoprirlo e continuare a sentirmi così... viva.

"Ehi... ma così non vale!", protesta Rae.

"Eccome se vale, non hai specificato, nella tua brillante idea...", ribatto soddisfatta di averla messa in buca.

"Ma, era scontato...", continua a lamentarsi.

"La prossima volta Reyes, mi sa che devi essere più precisa!", esclama Anya, facendole l'occhiolino.

"Raven, Clarkey ha ragione, non lo hai specificato e così ha pagato il premio dovuto", afferma Octavia dandomi man forte.

Dopo esserci salutate, torniamo alle rispettive macchine e mentre mi fiondo sul sedile dietro, continuo a sentire il borbottare di Raven... ma onestamente non mi interessa. Mi sfioro le labbra, come a rivivere tutte le emozioni che ho provato stasera, nella speranza di riviverle al più presto.

Sembrerà un cosa strana e avventata, ma non vedo l'ora di rivederti Lexa. Spero che lunedì arrivi presto. So benissimo che mi massacrerai, ma voglio vederti, voglio conoscerti. I miei pensieri mi tengono impegnata tutto il viaggio fino a che la voce di Octavia non mi ridesta.

"Ehi sognatrice ad occhi aperti, siamo arrivate! Clarkey, hai bisogno di una mano per arrivare alla porta o ce la fai?".

"So io la mano di cui avrebbe bisogno e sono più che sicura che non sia ne la mia ne la tua O!", esclama maliziosa Rae.

"Raven! Ma che dici?", la rimprovero incenerendola con lo sguardo, anche se so benissimo che ha ragione da vendere.

"Comunque, non ho bisogno d'aiuto, grazie ragazze... ci sentiamo domani!".

Saluto le mie amiche e nel giro di poco mi ritrovo in bagno. Mi strucco, mi lavo i denti e mi infilo la maglietta che uso per dormire.

Quando mi infilo sotto le coperte, sento il mio cellulare vibrare. Lo afferro curiosa e vedo un messaggio da un numero sconosciuto. Lo apro e leggo le poche parole scritte. Istintivamente sorrido.

[È stata una bellissima serata, ed è tutto merito tuo. Grazie. Sogni d'oro, Clarke! Lexa ♥].

[Tralasciamo il fatto di come tu abbia fatto ad avere il mio numero, piccola stalker... credo proprio che ti salverò così in rubrica... comunque, hai ragione è stata una bellissima serata... non vedo l'ora sia lunedì, sai? Sogni d'oro anche a te ☺!], invio la risposta continuando a sorridere al display del mio cellulare.

[Non vedi l'ora di farti massacrare dal suicido scommetto? PS piccola stalker?].

[Ebbene sì, mi hai scoperto... aspetto lunedì solo per farmi massacrare... da perfetta masochista quale sono! PS Non ti piace il nomignolo che ti ho affibbiato? Io l'adoro!].

[Masochista eh? Lo terrò a mente allora ☺! Per quanto riguarda il nomignolo, credo che riuscirò a sopportarlo, ma solo perché sei tu!].

Sorrido sempre di più a quelle parole. Ma come fa con dei semplici messaggi ad emozionarmi così tanto? Forse è il suo modo di flirtare innocente che mi fa battere forte il cuore o, forse, è semplicemente lei che mi fa sentire viva. Oddio, non lo so, ma mi piace!

[Grazie per la concessione ☺! Non sono così masochista comunque. La verità è che ho solo voglia di vederti!], scrivo e riscrivo l'ultima frase circa dieci volte, ma alla fine riesco ad inviare il messaggio.

Attendo con ansia la risposta che tarda ad arrivare. Comincio ad agitarmi. Magari ho esagerato... forse sono stata troppo diretta. Ok, sono ufficialmente una stupida! Meglio che mi metta a dormire, almeno non rischio di fare altri danni.

Sto per spegnere il cellulare, ma mi vibra tra le mani. La piccola stalker mi ha risposto.

[Anche io ho voglia di vederti, non puoi nemmeno immaginare quanta. Clarke, sto impazzendo... penso continuamente al tuo bacio... oddio, scusa, credo di essermi lasciata andare un po' troppo. Meglio che mi metta a dormire. Buonanotte Clarke].

Leggo e rileggo il suo messaggio, sono ancora incredula. Il mio sorriso si allarga e il cuore mi comincia a battere forte. Oddio, ma sei vera!

[Io continuo a pensare alle tue labbra... alla tua bocca che si muove in perfetta sincronia con la mia. Oddio, anche io credo di essermi lasciata trasportare, forse è meglio che vada a farmi una doccia fredda... scusa, concordo sul fatto che sia meglio dormire. Notte Lexa].

Spengo il cellulare non attendendo la risposta. Credo proprio di aver esagerato, di essermi esposta troppo... ma è quello che penso. Ho bisogno di conoscere Lexa, nel profondo, voglio sapere ogni cosa di lei. E voglio che lei conosca me.

Poso il cellulare sul comodino e spengo la luce dell'abat-jour. Sospiro ripensando all'intera serata e subito un sorriso mi arriccia le labbra. Chiudo gli occhi e mi addormento tra le braccia di Morfeo.

///

Il weekend passa abbastanza in fretta e, nonostante tutto, riesco a riposarmi molto. Domenica vengono a trovarmi le ragazze e tra chiacchiere e scherzi la giornata passa in allegria.

Dall'altra notte non ho più sentito Lexa. Lei non ha scritto a me ed io non ho scritto a lei. Forse entrambe ci sentiamo a disagio, abbiamo dato fiato ai nostri pensieri troppo in fretta. Anche se non mi pento di niente. Lo rifarei, altre mille volte. Continuo a girarmi il cellulare tra le mani, e un'improvvisa voglia di mandarle un messaggio si fa sempre più pressante nella mia testa... ma Raven e Octavia mi distraggono con un film.

Non so perché, ma Rae ha voglia di piangere così mette su 'the notebook'. È proprio quello che mi ci voleva: un film strappalacrime. Cominciamo a guardarlo, ma io sono distratta, sto pensando ad una sola cosa... a quante ore mancano alla riabilitazione di domani.

///

Finalmente è arrivato lunedì. Quando stamattina mi sono svegliata l'entusiasmo è stata la prima emozione che ho provato, ma poi è subentrata un po' d'ansia e preoccupazione. Dentro ho delle emozioni contrastanti e mille pensieri che non aiutano di certo a sbrogliarle.

Non so veramente cosa aspettarmi. Cosa proverò quando varcherò la soglia della clinica e la rivedrò? Come sarà d'ora in poi il nostro rapporto in quella struttura? E poi perché non ci siamo sentite per tutto il weekend? Perché non le ho scritto? Perché lei non mi ha scritto? E se ritornasse di nuovo ad ignorarmi? Cavolo Clarke, alla faccia dell'insicurezza, ma che ti prende? Lexa ti ha fatto completamente impazzire, questo mi sembra abbastanza evidente! Cerca di stare tranquilla e vedrai che le cose andranno per il meglio. Un passo alla volta senza forzare. È inutile che ti fai così tanti problemi. Ora se fossi in te, mi concentrerei su un altro dettaglio che mi sembra ti sia sfuggito... E quale, sentiamo? Incredibile sto di nuovo discutendo con la mia coscienza. Semplice oggi cominci il famoso suicidio, e immagino che, con tutta l'eccitazione per Lexa, tu te ne sia completamente dimenticata, o sbaglio? Cazzo!

Adesso si che sono preoccupata sul serio, e molto più di prima. Magari Anya e Lexa hanno solo ingigantito la cosa per spaventarmi un po', non sarà poi tutto sto granché. Sì, deve essere così, poi ci sarà Lexa al mio fianco e con lei mi sento molto più sicura. Al diavolo, andrà tutto alla grande!

Mancano una manciata di minuti alle due e sto già varcando la soglia della clinica. Oggi ho preferito prendere un taxi e venire da sola, le ragazze avrebbero fatto troppo domande e io al momento non ne ho veramente bisogno.

Mi metto a sedere nella sala d'attesa ancora sopraffatta dai pensieri e dalle domande. Non mi accorgo neanche dell'arrivo di Lexa.

"Ehi...", mi dice solamente, il suo tono è incerto, ma anche molto dolce.

"Ehi...", replico a mia volta.

Per un attimo ci fissiamo negli occhi senza fiatare e quando alla fine mi sorride io mi sciolgo all'istante. Sì, credo proprio che andrà tutto bene!

"Ehm... allora Clarke, ti sei riposata?", mi domanda schiarendosi la voce.

"Sì, abbastanza. Il ginocchio non mi ha dato problemi questo weekend, diciamo che ha fatto il bravo...", replico con un sorriso ebete sul volto.

"Ottimo, mi fa piacere sentirlo. Credo che stasera non sarà così accomodante però, mi dispiace...", mi dice con una estrema dolcezza.

Nonostante il suo tono sia dolce e accomodante non posso fare a meno di preoccuparmi. Così distolgo lo sguardo dai suoi bellissimi occhi puntandoli proprio sul ginocchio.

Persa a contemplare la fonte dei mio dolore, non mi accorgo neanche che Lexa si è seduta al mio fianco. Quando mi sfiora la spalla sussulto. Il mio corpo reagisce subito al suo tocco. Tutte queste emozioni contrastanti si mescolano e mi stanno facendo impazzire... ciononostante quel semplice contatto riesce a rilassarmi.

"Ehi Clarke... guardami...", la sua voce è un poco più di un sussurro.

"Non volevo spaventarti, volevo solo prepararti. Lo so che sarà dura, ma ci sarò io al tuo fianco... sempre", mormora ad un soffio dal mio viso.

La sua dolcezza e il fatto di trovarmela così dannatamente vicina, scatena in me un'improvvisa voglia di baciarla, ma cerco di trattenermi, non sarebbe giusto per entrambe. Così mi accontento di guardarla intensamente, annegando in quel suo verde intenso.

"Andiamo a levarci il dente!", esclamo cercando di darmi un tono.

Lei mi sorride timidamente e mi porge il braccio per aiutarmi. Anche se, in questo momento, non ho bisogno di un supporto lo accetto volentieri. Forse, egoisticamente, la mia necessità di sentirla più vicina prende il sopravvento, e devo ammettere che la cosa non mi dispiace per niente. Ok, ok, non sono molto normale, ma questo già lo sapevamo, e poi, come ho già detto, il concetto di normalità è sopravalutato.



_____________




NOTE AUTRICE.


Eccomi ancora qui, credo proprio che questo sia l'ultima aggiornamento della settimana.
Abbiate pazienza ho un matrimonio da organizzare e siamo agli sgoccioli....
Allora che ne dite? Sembra che Lexa non si sia data alla fuga, per la somma gioia di Clarke.
E ora sotto con il suicidio... io, per esperienza personale, vi posso dire che è tosto... ma proprio parecchio... il nome non me lo sono inventato, quando andavo a fare terapia lo chiamavano così,  solo dopo ho capito il perché!
Avete qualche idea su come proseguirà la storia?
È vero Lexa ha chiesto scusa del suo comportamento, ma non ha ancora detto niente riguardo al suo dolore e da cosa sia dovuto.... chissà magari si confiderà con la bionda...
Grazie mille a chi legge, segue e commenta, siete grandi.
Un abbraccio.


Lory

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